In generale, rispetto a quanto accadeva in Germania o in Inghilterra, il 1930 rappresentò per la Francia un anno positivo quasi quanto il precedente. Sebbene si fosse già verificato un calo dei prezzi e del livello produttivo, l’economia nel suo complesso registrava una flessione pari al 3%, mentre il tasso di disoccupazione, che nel
418 Ibidem. 419 Ibidem. 420
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1929 era praticamente inesistente, non destava troppe preoccupazioni421.
Nel discorso d’apertura, l’anziano Presidente della Camera Sibille fece presente lo stato di crisi economica mondiale e i dati che continuavano a minacciare il Paese, indicando quali dovessero essere le linee guida della politica interna ed estera. Sibille invitava i pubblici poteri a prendere, senza indugi, le misure necessarie per attenuare gli effetti della crisi, passando poi a promuovere il metodo più consono di lavori parlamentari: “La discussione degli articoli del progetto di legge riceve spesso da parte della Camera un’attenzione marginale, questo atteggiamento consegue l’approvazione di disposizioni difficili da applicare, mettendo il Governo nella scomoda posizione di pretendere una nuova legge”422
.
Intanto due erano i candidati che contendevano la carica di Presidente della Camera, il socialista Presidente uscente Bouisson e il Vicepresidente e relatore del bilancio di guerra, membro della sinistra radicale Bouilloux-Lafont. I moderati, preoccupati di un’eventuale vittoria socialista, si ritrovarono con i radicali ad accusare Bouisson di condividere interessi personali con l’ex Capo dell’Esecutivo Tardieu. Il candidato socialista, infatti,
421 Cfr. W.L. Shirer, The Collapse of the Third Republic, cit., p. 209. 422
Cit. Edouard Bonnefous, La République en danger, cit., pp. 54- 55.
In realtà un’altra scuola di pensiero, sostiene che la Francia viene effettivamente colpita dalla depressione soltanto nell’autunno del 1931; ciò rappresenterebbe soprattutto la conseguenza di fenomeni esterni quali il fallimento della famosa banca tedesca Kreditanstalt di Vienna, il diffondersi del panico finanziario e soprattutto l’abbandono da parte dell’Inghilterra del gold- standard, avvenuto il 21 settembre 1931 insieme alla svalutazione della sterlina del 40%. Cfr. W.L. Shirer, The Collapse of the Third Republic, op.cit., p. 209.
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venne confermato solo dopo un secondo scrutinio, con una maggioranza di 261 voti contro 220423.
Al rientro parlamentare, l’Esecutivo aveva preferito tenersi in disparte rispetto a certi temi delicati ed era riuscito ad evitare ulteriori inchieste sul caso Oustric424. Ad inaugurare il dibattito, fu la richiesta dell’U.R.D. circa i motivi che avevano spinto il Governo ad inglobare il sottosegretariato di Stato all’economia nazionale con il Ministero del Commercio, esprimendo preoccupazione per la questione industriale e commerciale e per la promozione di un piano agricolo425.
La dichiarazione ministeriale, non aveva apportato che qualche provvedimento e il dibattito assunse toni inaspettati. Le dichiarazioni del Ministro dell’Agricoltura Boret, dimostrarono gravi divergenze di vedute con Léon Meyer, sottosegretario di Stato all’economia nazionale426
. Il Ministro, infatti, aveva reso pubblica l’intenzione di aumentare il prezzo del grano a 175 franchi mentre, alla fine della seduta parlamentare, Meyer aveva dichiarato di essere entrato al Governo proprio per combattere il carovita: “Un aumento e una stabilizzazione a 175 franchi del prezzo del grano, avranno, secondo la sua opinione, una maggiorazione da 15 a 20 centesimi del prezzo del
423
Intanto al Senato si discuteva di politica estera insistendo sul fatto che, ben lontano dal garantire un clima di pace generale, la revisione dei trattati e un ulteriore disarmo, nel quale volevano impegnarsi altre Nazioni, non avrebbe fatto altro che compromettere la situazione. Cfr. Edouard Bonnefous, La République,
en danger, cit., pp. 54- 55.
424 Ivi, pp. 57- 58. 425 Ibidem. 426
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pane, ma in questo momento gli operai non lavorano che quattro, cinque ore a settimana.”427
La situazione lasciava intendere che i deputati socialisti non avrebbero mai acconsentito al programma Boret. Alcuni giorni dopo, il 19 gennaio 1931, il Consiglio dei Ministri dichiarò: “abbiamo approvato le proposte del Ministro all’Agricoltura relative alla creazione di un ufficio incaricato di studiare tutti i problemi di produzione e impegnato nel facilitare le esportazioni cerealicole”428
. Il seguito del comunicato veniva formulato in termini piuttosto vaghi e il Consiglio chiedeva semplicemente la preparazione di un progetto per la stabilizzazione dei prodotti cerealicoli e dei salari dei produttori, tenendo sempre in conto degli interessi del consumatore429.
Boret precisò che il Governo non si era dichiarato contro l’aumento del costo del grano, ma piuttosto cercava una soluzione tramite un esame completo430.
Il dibattito proseguì con la discussione generale del bilancio per l’anno successivo, con l’esame per l’approvazione delle spese straordinarie e la questione della salute pubblica, ma la Camera non poteva restare indifferente all’opposizione nei confronti delle politiche agricole promosse dal Governo. Il costo del grano era
427
Anche la testata “Midi socialiste” faceva presente l’opposizione di Blum contro l’aumento dei prezzi nel 1929. Ibidem.
428 Ibidem. 429 Ibidem. 430
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effettivamente aumentato ed era indispensabile un’ulteriore seduta431
.
Una delle ragioni principali della gravità della crisi economica dipendeva strettamente dalla depressione agricola e dalle sue conseguenze: diminuzione del potere d’acquisto delle popolazioni urbane, crescita della disoccupazione, abbassamento dei salari432.
in Francia come in altri Paesi, lo Stato si dimostrò inizialmente in grado di sostenere certi interventi in economia, ma fu il carico fiscale prodotto da questa politica a divenire insostenibile. L’accumulo di riserve condizionava i mercati, riducendo sensibilmente il commercio mondiale433.
Fra i Paesi che adottarono il protezionismo e aumentarono i tassi doganali, l’intenzione della Francia era mantenere a ribasso il livello dei prezzi. Tuttavia il miglioramento della situazione agricola dipendeva poco dagli stimoli politici e molto di più da ragioni accidentali434.
In questa atmosfera sfavorevole alla stabilità del Governo, Buyat, della sinistra sociale e radicale, accusò il Ministro dell’Agricoltura di aver reso pubblico il suo progetto già il 23 dicembre 1930 in un comunicato, nel quale oltre all’aumento, si dichiarava il deficit del
431
Cfr. M. Baumont, La Faillite de la Paix (1918- 1939), Press Universitaire de France, Paris, 1960, pp. 402- 408.
432 Ibidem. 433 Ibidem. 434
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raccolto annuale e la necessità di favorire l’uso di farine straniere nella produzione di pani435.
Boret replicò vigorosamente, insistendo sul fatto che gli agenti della Camera di Commercio non avevano mai dato prova, né al Ministero dell’Economia Nazionale, né a quello dell’Agricoltura di operazioni sospette. Anche Flandin intervenne, criticando l’aumento della tassazione legale sul grano: “La politica dell’Esecutivo, viene messa in discussione perché è necessario difendere gli agricoltori e dato che attualmente i prezzi interni non sono sufficienti ad assicurare giusta ed equa remunerazione una pratica abitudinaria consiste nel decretare l’aumento dei diritti doganali”436
.
In seguito alla richiesta di Buyat di discutere un differente ordine del giorno sulle manovre speculative che penalizzavano agricoltori e consumatori, il Governo venne messo in difficoltà437.
Il 23 gennaio 1931 il Presidente della Repubblica inaugurò le consultazioni per designare il nuovo Primo Ministro e il giorno seguente Pierre Laval accettò di costituire una nuova maggioranza438.