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La Corte speciale per la Sierra Leone

2.7 Accenno ad altri Tribunali Speciali (“Mixed National and International Tribunals”):

2.7.1 La Corte speciale per la Sierra Leone

Durante il caso delle forze di difesa civile (CDF) presso il Tribunale Speciale per La Sierra Leone, sono state escluse le prove sulla violenza sessuale. I CDF erano un gruppo paramilitare che ha combattuto nella guerra civile (1991-2002) della Sierra Leone a sostegno del governo eletto contro il fronte ribelle del RUF (Fronte rivoluzionario unito). I CDF erano formati per lo più da membri

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Cfr. KILLEAN R., Prosecuting Sexual Violence Crimes at the Extraordinary Chambers in

the Courts of Cambodia, in Journal of International Criminal Justice, 2015, vol. 13, pp. 331-

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Cfr. KILLEAN R., Prosecuting Sexual Violence Crimes at the Extraordinary Chambers in

the Courts of Cambodia, in Journal of International Criminal Justice, 2015, vol. 13, pp. 331-

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della setta dei “Kamajors”153

, ovvero una setta composta da appartenenti al gruppo etnico Mende. Nonostante, i Kamajors, siano considerati degli eroi per aver vinto la guerra civile, vengono condannati dal Tribunale per la Sierra Leone per la commissione di gravi crimini di guerra154.

Purtroppo come visto sopra, nel caso del “Cambodian Tribunal”, anche questo Tribunale mostra il silenzio che avvolgeva i crimini di violenza sessuale. Le donne testimoni, durante il processo in Sierra Leone, vengono messe a tacere, anche se precedentemente interrogate sui fatti. Nel discorso di apertura del processo per le CDF, il procuratore, dichiara il suo intento di mettere in luce gli stupri avvenuti durante la guerra civile e posti in essere dalla “squadra della morte” (i Kamajors). Vi sono infatti diverse testimonianze di stupri, violenze sessuali e di casi di schiavitù sessuale. Vediamo che la Camera di prima istanza, del Tribunale Speciale, nella fase preliminare delle indagini include le prove sulle violenze sessuali, ma nelle fasi successive del processo queste verranno dichiarate inammissibili. Nonostante, sette donne, avessero preso la parola per testimoniare atti di violenza sessuale, fu proibito loro di parlare del modo in cui diventarono vittime durante il conflitto in Sierra Leone. Una testimone spiega, infatti, di essersi presentata in Tribunale per testimoniare gli stupri e le brutalità subite durante il conflitto, ma di esser stata costretta a tacere dal suo avvocato e di non aver più potuto testimoniare. Si tratta di un “silenziamento” delle testimonianze delle vittime che ha

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“Kamajors” deriva da “kama soh” significa cacciatore classico con poteri mistici

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causato una serie di danni psicologici e sociali a queste donne,

escluse totalmente durante il Tribunale Speciale155.

Il Tribunale Speciale per la Sierra Leone è stato istituito grazie ad un accordo tra ONU e governo Sierra Leone per perseguire i responsabili delle atrocità commesse durante la guerra civile in Sierra. Il mandato di questo Tribunale, art. 2 dello Statuto della Corte, va ben oltre quello dell’ICTY e dell’ICTR, in quanto estende la sua giurisdizione a: “crimini di stupro, schiavitù sessuale, prostituzione forzata, gravidanza forzata e ogni altra forma di violenza sessuale”. La Corte Speciale sembra, perciò, aver preso sul serio il mandato sulla violenza sessuale, rendendo i crimini di violenza sessuale parte integrante della strategia investigativa e processuale. La Corte riceve per questo molti elogi, rappresenta un successo. In realtà, ben presto, il Tribunale, presenterà tutti i sui limiti e le sue carenze. Vedremo, infatti, che nell’accusa dei tre principali imputati, ovvero tre dirigenti delle CDF, non verranno incluse, nell’atto di accusa, le prove investigative fatte riguardo i crimini sessuali. Rifiutando di autorizzare l’accusa ad includere il conteggio delle violenze sessuali nell’atto di accusa, la Camera ha perso l’opportunità di inserire le testimonianze di prove su un aspetto significativo del conflitto in Sierra Leone. Prendendo questa decisione, la Camera, sembrò non riconoscere l’importanza attribuita alla persecuzione della violenza di genere nello Statuto della Corte Speciale e le difficoltà associate al perseguimento della violenza sessuale come crimine. Fu negata, così, la giustizia a

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Cfr. KELSALL-STEPAKOFF, “Quando volevamo parlare di stupro”: Silenziamento della

violenza sessuale presso il Tribunale Speciale per la Sierra Leone, in International Journal of

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queste vittime del conflitto. Nel 2004, ad esempio, l’accusa ha cercato di far ammettere le prove di un testimone riguardo la cattura di donne e la deportazione alla “Base Zero”156

; la difesa, però, ha contestato subito l’ammissione di queste prove e, anche, il giudice Thompson, ha obiettato sull’inserimento di qualsiasi prova sulla violenza sessuale, in quanto capace di compromettere l’integrità del procedimento. Un’altra testimonianza riguarda il caso di una donna, stuprata da Kondewa, uno dei maggiori imputati del processo. La donna racconta di “aver preso un panno e di esserselo messo in bocca per non gridare”; questa donna era incinta di due mesi e la violenza subita l’ha costretta ad abortire. L’accusa avrebbe voluto ottenere la testimonianza dello stupro, col fine ulteriore di dare voce all’aborto indotto e, quindi, alla negazione riproduttiva della vittima, ma, ancora una volta, si è trovata ostacolata dall’opposizione della difesa e dei giudici157.

Alla conclusione del trial CDF, Kondewa, oltre ad essere condannato per crimini contro l’umanità e atti di terrorismo quali crimini di guerra, viene accusato di un altro crimine di guerra, ovvero l’arruolamento di bambini di età inferiore ai 15 anni in un esercito militare o gruppo. I giudizi in appello del caso AFRC158 e CDF, hanno contribuito a comprendere la legge criminale internazionale in ambito dei crimini di genere e il crimine di reclutamento di bambini al di sotto dei 15 anni in forza armate, con

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La “Base Zero” era il quartier generale delle CDF, si trovava nella città di Talia Yawbecko

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Cfr. KELSALL-STEPAKOFF, “Quando volevamo parlare di stupro”: Silenziamento della

violenza sessuale presso il Tribunale Speciale per la Sierra Leone, in International Journal of

Transitional Justice, 2007, vol. 1, pp. 355-374

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AFRC era un gruppo di soldati della Sierra Leone che si alleò con il Fronte Rivoluzionario dei ribelli alla fine degli anni novanta

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il conseguente sfruttamento di questi per partecipare attivamente alle ostilità. Ancora, le camere di appello del processo hanno sottolineato i parametri per individuare come crimine contro l’umanità il matrimonio forzato, differenziandolo dai crimini di schiavitù sessuale. Le camere hanno anche cercato, più o meno esaustivamente, di spiegare il significato di “arruolamento” di bambini soldato159.

La Corte avrebbe “creato” la categoria degli “atti inumani”, che includeva il matrimonio forzato, e, la categoria dei crimini contro l’umanità, che andava a contenere tutti i crimini di violenza sessuale come lo stupro, la schiavitù sessuale, la gravidanza forzata ed ogni altra forma di violenza sessuale (racchiudendo così tutti i crimini di genere). Non si dovrebbe, però, ridurre la categoria dei crimini di genere al solo aspetto sessuale. Essi hanno uno sfondo puramente sessuale come nel caso dello stupro, ma possono avere altre sfaccettature come nei casi della schiavitù domestica, della gravidanza forzata e dell’allevamento forzato. Dovrebbe, perciò, essere riconosciuta la complessità dei crimini basati sul genere e non ci si dovrebbe soffermare al solo aspetto sessuale di questi. Nel matrimonio forzato, ad esempio, potrebbero essere individuati casi di stupro o di schiavitù sessuale. Quindi le due categorie sopra andrebbero ad intersecarsi, per questo anche dall’accusa viene

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Cfr. OSTERVELD V., Prosecutor v. Alex Tamba Brima, Brima Bazzy Kamara e Santige

Borbor Kanu. Caso n. SCSL-04-16-A. Prosecutor v. Monina Fafana e Allieu Kondewa. Caso n. SCSL-04-14-A, in L’American Journal of International Law, 2009, vol. 103, pp. 103-110

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criticata la scelta della Corte di escludere gli atti sessuali dalla

categoria degli “atti inumani”160

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