TECNICHE DI VISUALIZZAZIONE DELLA CONOSCENZA E RICERCA SOCIALE
V. La visualizzazione della conoscenza concettuale
5.1. Assunti di fondo: dal cognitivismo alle neuroscienze
5.2.2. Come costruire mappe concettual
A partire dalla teoria del apprendimento significativo di Ausubel, Novak afferma che lo strapotere della psicologia comportamentista e dei suoi test basati su inferenze animale-uomo hanno favorito una visione semplificata dei complessi processi educativi. Egli sostiene invece che «l’educazione è più che una scienza: è un’arte. Essa coinvolge giudizi personali, sentimenti e valori. E stiamo prendendo crescente consapevolezza che questi elementi sono implicati anche nella scienza» [ivi: 9, tda]. A seguito di una feroce e articolata critica al comportamentismo in campo educativo (peraltro in linea con i rilievi dei cognitivisti raccolti nel paragrafo 3.1), il biologo afferma che la ricerca avrebbe già posto le basi per una teoria comprensiva dell’apprendimento, ma essa viene regolarmente disattesa e
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spesso gli attori istituzionali sarebbero guidati dal metodo17 anziché dalla teoria. Secondo l’autore, obiettivo dell’educazione è «il potenziamento della capacità di farsi carico della propria produzione di significati» [ivi: 17, tda]; egli considera pertanto la significazione come una specifica capacità dell’uomo e definisce il ‘concetto’ come una «percepita regolarità tra oggetti o eventi, o tra record di oggetti ed eventi, a cui viene assegnata un’etichetta» [ivi: 21, tda].
Novak osserva poi come ogni individuo possa presentare strutture cognitive sviluppate e stabili in alcuni campi e molto ambigue e instabili in altri. Per questo anche gli adulti hanno difficoltà ad apprendere significativamente materiali in ambiti nuovi, rispetto ai quali non hanno ancora sviluppato rappresentazioni sufficientemente articolate. L’americano prende così nettamente le distanze dalla teoria delle fasi di sviluppo proposta da Piaget18: afferma che entro i tre anni d’età tutti i bambini normodotati possono compiere inferenze nei campi in cui abbiano acquisito schemi concettuali adeguati.
Egli studiò a fondo l’apprendimento sia nella scuola e nei suoi stessi corsi universitari sia nell’impresa; propose inizialmente un modello di problem-solving nel quale l’integrazione della nuova e della vecchia conoscenza è funzione dell’organizzazione delle strutture cognitive pregresse e sviluppò la tecnica del conceptual mapping come strumento di rappresentazione e valutazione dell’apprendimento.
Tentai ogni concepibile forma di test con carta e penna e scoprii che questi poco rappresentavano il sapere dei bambini. Intervistare i bambini su come o perché scegliessero le loro risposte, rivelò che molti sceglievano la risposta giusta per la ragione sbagliata […] Ci spostammo allora verso l’uso esclusivo di interviste sullo stile di quelle condotte da Jean Piaget, ma ci trovammo poi davanti ad audiocassette e trascrizioni troppo lunghe per essere analizzate […] Dopo aver provato vari modi per organizzare i concetti e le proposizioni, il mio gruppo di ricerca sviluppò l’idea del concept
mapping […] Dal 1972 in poi le Mc hanno giocato un ruolo chiave come strumento per
rappresentare la conoscenza posseduta da un discente, così come la struttura della conoscenza riguardante qualsiasi disciplina o argomento [Novak 1998: 23].
17 Sembra che l’autore intenda con ciò denunciare l’uso indiscriminato di specifiche tecniche, quale ad esempio l’IQ test
atto a rilevare il quoziente intellettivo. Dai danni perpetrati al sistema educativo americano attraverso l’uso indiscriminato dei test, Novak svilupperà un aprioristico e poco argomentato rigetto verso tutti gli strumenti impiegati nell’indagine statistica e standard.
18 La più nota teoria dello sviluppo cognitivo si deve al ginevrino Jean Piaget [1967], il quale sosteneva che il bambino
attraversa quattro fasi di sviluppo:
- senso-motoria (0-2 anni) in cui lo sviluppo è principalmente di tipo fisico. Il bambino impara che gli oggetti non svaniscono quando escono dal suo campo visivo. Riconoscere la permanenza degli oggetti è la principale competenza sviluppata in questa fase;
- pre-operativa (2-7 anni) è caratterizzata dall’egocentrismo e dall’incapacità di vedere le cose da una prospettiva differente dalla propria;
- delle operazioni che richiedono riferimenti concreti (7-11); il bambino non è ancora in grado di compiere ragionamenti ipotetici.
- delle operazioni formali (11-12 anni in su) in cui è finalmente possibile compiere inferenze e previsioni in casi sia concreti sia ipotetici.
L’enorme potenziale dei bambini anche piccoli sarebbe per Novak inibito dal sistema educativo tradizionale che non favorisce la sua espressione e si serve della teoria di Piaget per celare la propria inadeguatezza.
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Obiettivo delle sue Mc è così quello di rappresentare le strutture cognitive per come descritte dalla teoria di Ausbel e di fornire uno strumento per svilupparle attraverso una rappresentazione visuale che favorisca l’apprendimento significativo. Il fondamento epistemologico del conceptual mapping va pertanto rintracciato attraverso il Representational Correspondence Principle tra le strutture e i processi cognitivi da un lato e la tecnica atta a rappresentarli e supportarli dall’altro.
Novak definisce sinteticamente una Mc come «un dispositivo schematico per rappresentare una serie di significati concettuali inseriti in una rete di proposizioni» [Novak e Gowin 1984: 15, tda]. Riassumendo i precetti dell’autore, Anna Giglioli e Gilberto Collinassi [2011: 16] (due ricercatori italiani esperti nel ramo della formazione) affermano che le caratteristiche essenziali di una Mc19 sono le seguenti:
- è costituita da nodi concettuali, ciascuno dei quali rappresenta un concetto attraverso un’etichetta apposta a una sagoma geometrica20;
- i concetti tra loro in relazione sono collegati da frecce orientate e dotate di un’etichetta descrittiva (in genere un predicato)21;
- la struttura complessiva è di tipo reticolare (che quindi potrebbe non presentare un "punto di partenza").
Le principali indicazioni per realizzare una Mc sono pertanto:
- individuare chiaramente la "domanda focale", ovvero il tema che si sta descrivendo e che circoscrive l'ambito di analisi;
- svilupparla per quanto possibile dall’alto verso il basso, ad “albero rovesciato”, considerando un’eccezione le relazioni trasversali;
- adottare un criterio di realizzazione di tipo “connessionista”: prima si identificano i concetti, poi si stabiliscono le relazioni associative tra loro.
La determinazione qualitativa dei legami tra concetti attraverso l’etichettamento degli archi, peculiare all’impostazione di Novak, permette di rappresentare la conoscenza relativa all’ambito prescelto a livello di asserti e nessi tra asserti. Giglioli e Collinassi affermano inoltre che, una volta impostata la struttura concettuale, sarà possibile aggiungere altre informazioni come esempi, attributi, sensazioni, giudizi di valore e fonti. Inizialmente disegnate su fogli e cartelloni, al limite servendosi di
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Le Mc sono state applicate alle situazioni più disparate. In tal senso sono indicative le molteplici derivazioni di questo modello, come i Vee Diagrams, i diagrammi a blocchi o flow charts e i diagrammi ERD (Entity-Relationship Diagrams): tutti tipi riconducibili alla proposta originale di Novak, benché ciascuno sia caratterizzato da peculiarità semantico-grafiche e da specifici ambiti applicativi.
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Gli autori [ivi: 32] specificano anche i tipi di concetto che è possibile inserire nella Mc: concetti-oggetto; concetti-evento; concetti-tempo (concetti-evento che indicano scansioni temporali con caratteristiche specifiche); concetti-persona; concetti- definizione (descrizione o esplicitazione di altri concetti).
21 Le parole-legame corrispondono generalmente, dal punto di vista grammaticale, a forme verbali variamente coniugate ed
eventualmente accompagnate da una preposizione. I due ricercatori riconoscono varie forme di collegamenti tra concetti [ivi: 34]: inclusivi, causa-effetto, fine o scopo, transitivi, temporali, spaziali, ordine, confronto o contrasto, aggiunta, nominali, esplicitazione o esemplificazione.
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post-it, le mappe concettuali sono infatti state via via associate a supporti tecnologici di vario tipo,
come lavagne elettroniche, scanners e softwares progettati ad hoc22.