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Gli lo crederebbe? che dòpo là Ifelturai de’ libri, che passano per la maggiore,

Nel documento COLLEZIONE m OPERE CLASSICHE (pagine 150-158)

co-me sarebbe per esempio Omero, e’ mi pia-cesse.

il,

Burchiello.? E pure

e’

mi piace-SI, che presto

<

presto ne

compilerei un co^

mento non mica ridicolo alla maniera- del X)om

,

ma serio^ grave massiceio

.

E. ripie-no

.

di gerghi

,

cioè di gerogliGci

,

sacri

moUi| cioè segreti. € mucosi aU’imelligeaa^.

delvulgoj autore mistico emisterioso e chesi

può

illustrareco’più bei passi e sceltid’ autorigravissimi; barbierediCa*

limalafamoso,cui

non

disdeguòdi ricer-care di curiosa quistione in un. sonettoil nostro architettoeruditoLion Batista de-gliAlberti,

cóme

si vede nella raccolta poetiantichitoscanidell’Allacci.

Cri-stoiàno- Landini regalando le poesie di questo poetabarbierea.

un

suoamico

ac-compagna

ilregalocon questodistico:

Plu-rima

mitto. tibitoasoris

carmina

Burchi:

Haec

lege;^ sed^quid

tum

?.legerisinde ìiihil

Tanto

è leggerlo, che

non

legger-lo,perchètanto senesa, diceil

Landi-no

, che usoacomentare

Dante

disprezzò d’ abbassarsiatentaredicomentareil Bur-chiello;che, se puntpvisifosse applica-to, avrebbescoperte mille belle cosenel suoparlareenimmatico;onde ebbe adire ildottissimo Carlo'Dati nella letteraad Antonio-Malatesti autore della Sfinge; Persioper timor della

pena

oscurò intal

modo

lesuemaledicenze;eforselo stes-sofeceilnostro JSurchidlo,Finqui il

i5a

Dati,

E

veramentelebarberiesonofaci-••

ncdi critica, alberghitalvoltadi maledi-ccnza; edegli,cheintalescuolaera ad-dottrinato, ne sparse le sue poesie e di-venne padredi

nuova

satiraedinovello facetostilenon venutoèerto

mai

incapo aninnoanticonè greco nèlatino;in to-scano peròcen’è

uno come

esempio di.

questostile,pieno<ligerghi e d’ idiotismi, nelle terzme di BrunettoLatinimaestro diDante, intitolatoPataffio;ilquale co-mincia:Squasimodeo,introcque,e

a

fu-sone;vocaboliantichissimi fiorentini, che ilprimosignificascusimiIddio;il

secon-do

èfattodal latino inter hoce significa inquestomentre usato da Dante, che dissee

andavamo

introcque;ilterzo final-mente adoprato daGio; Villani nostroero- ' nistadipurafedeefavella,e significain copiain

abbondanza o

,

come

bassamente dichiamo,inchiocca,

a

biscia;fattoper avventuradal franzese

à

Jbisonequesto dal latino

ad

effìisionent; e dellevoci franzeslGio;Villani èsopra

modo

vaghis-simo.

Ma

, per tornare al BuiclùcUo«

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i53

l’elogio, che gli failLandino, die chi loleggeè,

come,

se

noL

leggesse,è lo stessoa capello, che fece< Aristotile alla sua fisica, rispondendo ad Alessandrore suo discepolo,.che per letteras’era

con

luirammaricato dell’avereglifattenean>' darfuoricopie.Sappi ^ disse) Alessandro che quel

mio

libro pubblicato è,

come

, sepubblicato

non

fosse,perciocché inten-dere

non

lopotrà se

non

chi

me

avrà u-dito. Cosi il Burchiello è impossibileche perfettameutesipotesseintenderesenza a-verne avuta dalla sua propria bocca la spiegazione e ditantesue ciirelachiave Che,seinqueitempicifossestato qual-che suo confidente, cheavessevolutofar questacortesia allegentiavveniredi spor^^

re i suoi indovinelli ed arricchirli colle novelluzzeestorielleebarzellettediquei tempi, chebellesottiliespiritosee bril-lanticoseci

vedremmo

noisparseper en-tro! cheoraafatica la millesima parte diquel,eh’ egliabbiavolutotlire, racca-pezzarene possiamo. Pureiniproverò,e vedreteda pochecose,

come

dagliunghioni

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&

lìonc's’argomenta, quantoeglisiapiè-*

no

zeppodiborra.Jl

freddo

scoppiocori' latascacodaSotto<ilnotturnosole

umi^-do

e infermo-,

Tbsca ceda,cioèche attossica,cheattosca,ilche sogliamodire, de’grandiodori,checaricano la:testa.Per.

notturnosoleintende la luna,lumiera mit-note,chealla,notte presiede.Eoipiù sot-tonellostessosonetto:.

Mercurio

V

enuseSaturnuse

Marte

Accende

flemme-

collaree sanguigne, Quattro natureognunoinsedisparte.

Fa

quida medico maestro Burchiello,e percollore intendehr-gialla e la nera

e

ancoraunisce colla medicina1’astrologia, attribuendoiquattro'umoriaiquattro pia-neti

;eperdimostrarsi non-solomedico,

ma

medico-fisico;,alludeaiq|Uattro ele-menticorrispondentiaiquattroumori

.

Avicenna,Ippoerassoledipigne;

Ma

Galieno-specchiodiquell’ arte,

D’

ariaedi fuocole difende ecigne.

OsservateGalienospecchiodiquell’arte, detta così assolutamente perlamedicina nella stessa guisa, che ilPetrarca disse

)

i

i5?

^Ua

stataarla;

Per mirar

Policleto cu prova, fiso

Con

gli altri, eh’ebher

famoi

diquell’ arte. Tralascio il.dire

Venus e

Saturnusall’usanza- fl-anzese usata da’no*

•tri toscani,

come

dal'vecchio Villani, cheàisse-Enea-Silvius e-cento altrila*

finamente alla-maniera'francesca. Tppo»

onzsso cosV detto da’mediciarabi,onde

il-Boccaccio scherzando sopra il

nome

di questo e diÀbensina corrottamente dal

nome

dell’avolodettoAvicenna,disse-Po/>

co grassoe

Eannacena

CosiGalicnoin vece di Galeno è pure voce de’nostri buoniantichi. Nel bellicatocentrodella terra

non

è bellissimo?Perciocchéilbelli-*

coèilcentro,dell’uomo,

come

mostra Vitruviò, eilcentro della terra

adunque

vieneadessereilsuobellico.

Nei

bellicato centro:della.terra-.

Dove mancando V

aria ilntfire

abonda

,

Et

onde

Eolo vago

furi-^

banda

(Notatelaparoladitiiambica bondare)

Facendo

con,Neltunnoa Giove guerra.

Ecco

1’origineverade’tremuoti dicui tantos’è disputato,dall’acquesot*

iecxaBee e da’

venU

jjnprlgiooati.

Piramo

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iSG

s*invaghì d’

un

fuseragnolo

A

pik del

moro

biciìtcoindiehusilli.

Di

quiènato ildired’unacosa d’importanza o d’

un

puntofortequesto èilbusillis.

— Un

frate

da

cucina

un

noni

da

sacchi; nonvolle qui spiegare laparola saccomanno? che appuntointedesco

man

vuoldire

uomo

e significa unserventenegli eserciti

un

sol-datodibassa;in latinolixa,calo.

— La

poesiacombattecolrasoio.

E un

sonetto superbo,dovesifavederebarbiere

ugual-mente

epoeta; e fa montareinbigoncia ilrasoiosul colatoio ad accusarela poe-sia.

Come

descrivetuttiigeneri delle ca-stagne!vecchioni,succiole,bruciate,che

iromani dicono calde a lessoecalde ar-rosto.

Ogni

castagnaincamiciae pelliccia Scoppiae saltapelcaldoe

fa

trioIracchej Nascein

mezzo

del

mondo

incioppariccia;

Seccalessa

ed

arsiccia Si

da

per frutte

a

desinare e

a

cena.*

Questi sonoiconfetti

da

Bibbiena.

Dove

dice Panico sodoenocimaliziose

,

chealtro vuoldirese non

un

composto

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zioso,

come

pur troppo di questi conipo-afisene trovan nel

mondo

? Mcilecio o malescio, che noi dichÌTin propriamente dellenoci cattive,èdal latino

male

ficus ; diedeifungilicattivinoidicliiamo male-jìchi più distesamentej e da ipiestavoce latina lece la sua

maucais

il franze'^ec noi la nostra elegante mal^a^in;e nel CirlfTo Calvaneo pare a

me

diricordarmi clicsilegga malj'iissnper

demonio

,eciò verrebbe pure da malrficHS abbreviatoj essendo per altrodetto il diavolonella scrittura il

malo

ilmaligno, onde

pre-ghiamo

Iddio ogni giorno che dalui ci lioeri.

Or

vedete che fungaia dicosesi trovainquestomaestrobarbiere,

— Un

giudice di cause

moderne

,

Che

studiala insul

fondo

d’

un tamburo

. Allude alle polizze di querele conira questo equel grande,diesigettavanoin

un tamburo,

ilchesidiceva intamhurare,

come

negli statuti fiorentini;cquesto

tamburo

s’

apri-yn

dall’esecutore degli ordinamenti della

1*58

'giustizia, ufizialeforestiere, coniraigi'an*

'di, quasitribunodelpopolo edifendilo*

•redi quello.

Ma

troppo andcrebbein

lun-go

ildiscorso, se-tutto-in

una

volta io

vi

volessi contarediquesto nostro faceto poetaecittadino. Però

mi

riserboapiù nltre volte a farvi udire

nuove

enuove

^maraviglie della costui sapienza.

Nel documento COLLEZIONE m OPERE CLASSICHE (pagine 150-158)