• Non ci sono risultati.

Termine fisso d^ eterno consiglio^

Nel documento COLLEZIONE m OPERE CLASSICHE (pagine 145-150)

i4^

*

non testimoQÌano francamente esser le fem-mine a qualsivoglia gravissima ed ardua speculazione c lavoro d’intelletto

abilissi-me? Io non istarò a raccontare, percioc-die è cosa di più alto ragionamento, quan-to nelle virtù cristiane e soprannaturali le vergini si sublimassero e quante ne uscis-sero martiri invitte. e religiose e savie mi-rabili

,

come uria Caterina d’ Alessandria detta delle ruote

,

che confuse colla sua dottrina celeste la vanità de’ savi di quel-la letterata città

,

una

s.

Caterina da Sie-na ambasciatrice a più papi

,

di cui sono le lettere e le opere piene di fragranza di

nmor divino e d’ unzione di Spirito san-to, una

s.

Maria Maddalena de* Pazzi gran gloria della nostra città

,

una Teresa dot-tissima e .santissima vergine spagnuola fon-datrice e madre di religiosissimi monaste-ri

;

e

,

quel che è più

,

non fo parola di quella, che anzi

si

dee adorare in silenzio sopra tutti

i

santi del paradiso.

Verdine madre

,

figlia, del suo Figlio ^ 'Umile ed alta piu

,

che creatura

.

Termine fisso d^ eterno consiglio^

SalV. D.

5.

IO

-•« DIgitizedbyGoogle

ìf\Q

Di Dio

edi leisi

pu4

direconveritli ciò, che bugiardamente di Giove e di Pallade cantò Orazio; che

dopo

aver det-to diGiove;qui res

hominum

oc deo~

rum

,

Qui mare

etterras variisquemuti*

dum Temperai

horis; linde nìlmaiiis generaturipso

Nec

viget

quìcquam

simi-le aut

secundum

,

soggiugne;

Proximos

illi

tamen

occupa\>itPallashonores.

Que-stagrandonna avanzatuttiisanti,

onde

daliachiesagrecaèinvocatacol

nome

di hjperagiafcioèsopraasanta^edè

U

ptii vicinaall’Altissimo;quindièche, distin-guendosi

comunemente

tra i teologicon vocaboli grecitresortedicultoo d’ado-razione, latria, dulia,hj-perdulia

,

l’a-dorazionedi latriaunicamentesidebbo a

Dio

;perciocché,

quando

si dicenel dec»-logo, lui solo adorerai

ed a

lui solo servirai., i settanta usano iaparola rptiiatit, volendo esprimere

un

generedi servitùumileesommessissimo.

La

dulia, che similmente vale servitù, è

im

osse-quio,chesiprestaa’ santi,'l’onoranzade’

qualiridondainDio,dicuisouq amicie

DigitìzedbyGoogle

Mostriappresso di laiintercessori. Per. là Verginepoinostraavvocataesovranain^

•terceditrice,comecchéaleisiconviene

nn

{«articolarculto e servitùsuperiorea

quel-^

lo,chesitributaaglialtri santi,'hanno trovato i greci (per formar vocabolia posta,adattatiaUecose,che esprimer vo«

.glionodi

mano

in

mano

, maravigliosissi>

mi

)11vocabolo hjrperdulia colqualesi viene asignificare

un

culto, che sovrasta al

comun

culto dei santi; edèdetto

co-come,

se nei dicessimoin

una

sola paroladidue compostasovrossequioo

so-’vracculto.

La

virtù e gloria donnesca,

per

quanto

mi

sono ingegnato di

dimo-strare finora,

non

cede puntonè poco

al-la

maschile, ritrovandosi tanto nel più l)ello,quantonelpiù forte sessoesempli illustriemaravigliosi inogni ragione di virtùe divalore»

Ben

è veroche,

es-sendo

gliuomini, peìr

P

educazione per

•l’assuefazione eper 1’occasione d’ eserci-tarsi, piùdelledonne addestrati ed ag-guerriti,sonoinloropiùfrequentiiCasi

i fatti virtù; Belle

femmine

per

i48

contralio piùradie.perconseguenza an-cora più

memorandi

e cospicui.

Laonde

io credereichela

medesima

azione virtuo-samaggiormente in esse,chenell’

uomo

,

rilucessee spiccasse;e, perciocché propria (dell’

uomo

è lafortezza, della

donna

la pudicizia,

una donna

forte piùspiccherà deir

uomo

forteesiconsidererà,

come

mi-racolo;

onde

pressoilsaviosilegge

Una

tlonna forte chi troverà? Ipsicratea, che seguiarmatanelleguerreil suo sposore Mitridate, ed altre valorose

femmine

e guerriere sono atutte 1’etadi in maravi-glia. Siccome,

un uomo

castocpudicoè

una

gioia preziosae rarissima,talchéilre Nicocle di Cipri nella orazione, eh’ egli faalsuo popolonell’entrata al regno,

compostagli daIsocrate, traleprincipali dotisuedaluiinquella occasione magni-ficamente

commemorate

sièquelladella

lealtàconservataalla moglie edellasua .castavitaepudica,affermando egli, con generosoenobilvanto,di

non

avere

toc-.catoaltrocorpo a’suoi giorniche quello dellapropriaconsorte;ilche

non

si>pttù

DigilizedbyGooglc

*49

dire,credoio,quantodistimae d’affet-to appresso le genti di quell’ isolagli gua-da^assc.Nelle divise,che furonfattedel patrimoniodellanaturati'aglianimali, di-ceAnacreonte chea’pesciilnuoto,ilvolo agliuccelli,lavelocitàtoccòalleleprie COSIdi

mano

in

mauo

eche in finelat parte dell’

uomo

fa la prudenza, della quale pare che dica che non ne avanzò pur

un

poco per dispensare alledonne e chetrovandosiper questoamalpartitola natura diedeloro inquelcambio la bel-lezza, delfuocoedel ferro viepiù pos-sente, della quale armataladonnasifa d’ognipiùduro cuoreed’ognipetto con-quistatrice.

Ma mi

perdoniilpoeta,poi-,

che,sedonnesitrovano, com’èpur ve-ro,ch’hannounita a

somma

bellezza

som-ma

onestade,

non

si

può

questa mantene-resenza

un

grandissimo senno,laondeì greci, siccome perspicacissiminella cono-scenza delle cose, ingegnosissimi ancora imponitori di

nomi

,la virtù della tempe-ranza colvocabolo segnaronodi sophrosy-ne che tantovarrebbe adire innostra

DigitizedbyGoogle

ii5o.

Nel documento COLLEZIONE m OPERE CLASSICHE (pagine 145-150)