co-me
Y xorpi* dappoichéuno
ne 'hanno la-sciatovanno
ad abitare nell’altro ca
dargli vita, laquale comunicata'non
glipuò
essere-se-non da
cosa, die vivente siae fontesostanzialmentedi vita, qualeappunto
sìè l’anima.Che
, se1’anime
insiemeOo’ corpi morissero,non
potendo( «DjctWsiiravivente da cosa morta,tntt^
consumandosi col
tempo
nèrisuscitando ,anderebbe a precipizio nel baratro dell»
morte enegliabissidel caosa seppellirsi^
£d
,essendo connaturale all’anime 1’ ani-mare,ellea^pteicorpi,‘ched’ anùnazio-se sonocapaci, pernon
essereoziosenelmondo
,s’appigliano, e sempre sonoin giroed
infunzione, che nidla.si'perde nell’univet^oe nullaavanzafma
ogni co-saora sottouna guisa ora sotto altra fi-gura viene impiegata con istupendaeco-nomia
dalla maesti'a natura, che niente vuole ches-’aggiri.invano,ma
tutto con-bel circoloio se ritornando tmiscagli e>-stremi colmezzoeilmezzo congliestre-mi
, onde nel rivolgimento continuoe
nella mutazione perpetua delle parti si mantengailtutto saldoedintero.Al
qual tutto, pèrchènon
sisfasciasse nella gran' mole, diedero ancoraipittagorici e con essi i platonicie
gli stoici spirito,che
dentro lo nutrisse, anima,'che l’ infer-masse, mente, che con regolati moti le governasse.Sicchéilmondo
secoodo' <][ue&ùfilosofinp venne
un
belloegran vivente, cbe,come
comprendente tante spende di-viventi ed essendo, per ragione di tal comprendenza e per la simiglkuiza colmondo
archetipoovverooriginale, perfet-tissimotratutti icorpi,
non
eradovere, dicevanoessi, che vivente ancoressoed
animatonon
fosse.Ad un
gran corpodmu^ue
, qualèilmondo
, diederouna
grandeanima,anima
universale, fontana ditutte1’anime,lequali orad’un
corpo oradell’altrosecondola propriainclina-tone
invaghite,venivanoa far cosi e bel-loevagoe pienoilmondo.
Dall’ astinen-aadellecarnidegli animali fomentò più chemai
questa opinione Pittagora,sde-gnando
percosidire di scasare, ucciden-dogli, anime per avventura sueparenti£
colraccontare che1’anima sua,come
stata in corpo adEuforbo
, consei-vava dellatroiana guerra alcuna rammemoran-za tentava coll’autoritk del sapere suo singolare, die rendutol’avea appressoipopoli reverendo, tentava, dico,di pro-pagare,
come una
prova dellafede,chei7a
i suoi seguaci gli avevano, 1’opinioni»
della trasmigrazione dell’anime, sogget>
tandocosi gl’ intellettiastranecosee
ma*
ravigliose. -FontePiitagora fu di sapiett-za,:perlaquale apprendere nobile
merca-tante di cognizioni vari paesieremòti cer-còeil"piùbelfiorne colse.Passò nel-1’Egitto .penetrònell’India consultòi sa-vi e sacerdoti dellebarbare nazioni eper farsipiùfamiliai'ieconoscerepiù
adden-tro le cose della religionedegliegiziani si sottoposeperfino alladura cerimonia del-la circoncisione,laquale presso quei po-poli essere .'Stata inuso.attestaErodoto
.Fondò
'in quella-spiaggia d’Italia, 'che maggiorGreóa
s’appella,nna
famosa fa-zioneosetta, che perciòitalica sichia-mò
,con
severe leggied
osservanzedi ri-goroso-silenzioeconesattamorale
e po-litica disciplina ordinata oltre all’essere delle mirabili mattematiche facultadia-doma
, dalla -qualeuscironouomini c
le-gislatori e governatoli delle loro patrie in ogni sorta divirtù eccellentissimi. I principi dellafilosofia dalla sua variat
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profonda dottrioa attinsero. Aristotile i diecipredicamenti ocapi generali,sottoi
quali tutte lecose sono schierate
, prese puredipeso,dal gran pitlagorico Àrdiita di Taranto
come
portando/le-parole medesime-d’Archita, fa-vedere-chiara-mente
ildotto^Simplicio nelcomento
so-pra-quéllibro,quantunque
Aristotileper coprire-il suo furto sempre ne tacciailnome
eallora solamente nominiglialtri filosofi innanzi a-lui,quando
facendopompa,
dell’acutezzadell’ingegnosuo-gli rifiuta..Da.Lucano
Ocellopure' pittagori-cotrasse- Aristotile-gli.argomenti,a- favore-deli’eternità delmondo,
e le-primeele seconde qualitadi (come
opportunamente in.questo,luogo,mi
suggerìilgentilissimo ed. inognisorta,di.erudizioneversatissimo.sig. Giuseppe- A\>ercuii). Platone oltre all’intitolare-ilmaestoso,e-riccodialogo della;naturadal
nome
diTimeo,
celebre pittagorico dicuipure-della,natura del-l’universo..èrimaso.un frammento,
que-sta- istessa trasmigrazione dell’animenon
oscuramente accennò nelFedone
e la*74
reinmiscenza delle ibedesime nel
Menone
dimostrò, volendo che il nostro appren-derefusseun
riprendereleconoscenze an-tiche eun
rammentarsi di ciò, che per innanzi sapeval’anima, lo chenon
va molto lungi dall’ipotesi pittagorica, la quale,supponendo
secondome
ilpopolo•dell’
anime
fattetutte insiemecolmondo
espintedaun
innato''desioastarenelle ruinosemagionide’ corpi, esse stabilied
immortali, perciocchécagioni foiitanalmen-tedivita,<non
levollemai
solitarie,ma
sempre presidenti sa qualche corpo, sul quale,- c<nne sucocchio, fosserportate.Non
viècosa, per cruda che•sembri a primafronteadascoltarsi,la.qualeil di-scorsonon
rammorbidisca particolarmente,
quando
iltuttoacertideterminati princi-piarmoniosamentes’accorda.Ed
avviene de’paradossifilosofici,come
dellemusicali dissonanze, le quali uditedipersescor-dano
sempre,.ma
,senellecongiunte con-.sonanee si risolvono, cioè nelle ragio-ni coerenti a’posti principi,non
solo dissonanzenon
paiono,ma
perfettissimeDigitizedbyGoogle
consonanze.
Che,
se coll’essereuna nione ricevuta da più nazioni e dai savi 4i quelle autorizzata perde molto disua stranezzae quasi disponeglianimidico*loro,chelecoseafondo
non
esaminanoma
dietroall’esempio sen vanno, aduna
cieca 'credenza, Pittagora inquesta opinio-nenon
fu solonèsingolare,ma
eidru<idi sacerdoti -antichi della Gallia latennero e dei galli delsuo
tempo
l’afferma' Cesa-renelleistoriclie suememorie
eAppiano lo stesso narradiquei dellaGermania
e Giulianoapostata nel libro de’ Cesari que-staopinione pare cheattribuiscaancoraai geliseminatavi da Csàmolsì loro iddioe legislatore. Abbracciata èinoltresecondo cheautorispagnuòliriferiscono dai moder-ni indiamoder-ni, eigiudei ancora-dell’ultimotempo, come
osservas.Oiustino martire, furono in questoerrore, nè lo negano per testimonianzadel LissiortellaFisiologia 'Stoica,icompilatori deivolumiintitolati dottrina ovveroihalmud .“Laonde
eSsi, siccomene’ sacrilibrisiscrive,opinavano esserCristo, o’Geremia o'Elia.E
degli1^6
eretici
non mancarono,
cheaquesta opi-niones’accostassero,come
Carpocratee in qualche maniera Origeue. Pernon
far na-scerel’animeco! corpienon
darluogoa credere che,,siccome* nate,,cosico’ mede-simi mortesirimanessero», ricorse Pittago-ra, perusare la parola» di Lucrezio,edi Lattanzio,.a-farle insinuare ne’medesimi
« .Or,, siccome Lucrezio adduce peruno
ar-gomento*dellamortalitàdell’anima
ilnon
.
si.sovvenireellad’alcuna»delle-cose anti-passate,.COSI.Pittagora,cheper,ogni ver-so» stabilire ne- voleva»la*,immortalità,si misea spacciarnelareminiscenzacolla fin-zioned’.esserestata,l’
anima
sua animagiàdi
soldato,,dieallaguerradiTroia ritro-vatos’.era..Ma*.Plattme- più»gentilmente pervia.d!acconce-interrogazioni,,con or-dinee.per.;belmoda
procedendo, cavadi bocca,,ad
un.fanciulloinesperto di geome-triaconclusionigeometridie, onde, condu-de*con» serio,sdierzonon. impararleeglidi beinuovo
,,ma*
già'dall’anima sua innaiv ziche nel corpo entrassesapute e cono-sdute. OSAcisovveoirgli.Or, ^
quanto^siiDigitizedbyGoogle
voglia: strana-questa trasmigrazione, che anche conistrani.enuovi, vocaboli
melem-* psicosi' emetensomcUosi
„
cioèIrastsanìma*zioneetrascorporazione o rincorporamen-tovieni detta,ella'sari tale*alpiqnell’ i-storico'ovvero Ietterai sentimento
ma
quanto-alla morale
ed
allegorica- intelli*genzaellaè una- dicevolee
convenfentissi-ma
opinione.E
l’ànime, come
si legge nelFedone
, degli’sfacciati de’ ghiottie de’lerci entrare- ne’ corpi de’giumenti; quellede’rapaciede’ tiranniinsinuarsi in-queide’lupiidegli' sparvieri ede’nibbi; 1!
anime
de’ civilie deglionestiprenderei corpidipecchie di vespee•'diformiche animali,per così dire-repubblicanti;- e i purgali contemplativi divenireiddii;èun
mostraresotto- figura- labruttezza e*bellez-za:dell’anima
secondo;‘che ella-per1’ at-taccamento-alcorpo; divienecarnale^epel distaccamento?da’ sensi,spirituale* Questo intese nel ventesimo;dell’ ulissea- sotto la favola di Circe-il principe- degl’ingegniOmero
imitato poi dal-granVirgilio- lad-dove dissenel sesto, descrivendo'monte
Saiv>D,j. li ^
1^8
CirccllinelregnocUNapolicosìdarjuèsta ninfaìucantatricedenominator
Hinc
cxcui~diri gemitus iracque
leonum
flùidarecti-, saiUu/netsera sub noclerudentum
, Se-tigerique sues atque ia praesepibusarsi Sae\fireacJbrmae magnorum
ulularelu-porum, Quos
homiminiex
faciefUa
sae-va potehllbus herbis Induerat Circe in vultusac
tergaferarum
.
Circeèla con-cupiscenzaelavoluttà, laqaale disfìgu-ra1’
uomo
el’imbestia.Esempio non
fa-voloso, ed orrido spettacolo di persona pergastigo deli’ altissimoIddio disumana^taeridotta apascere fienoed astare al-laguazza ed all’aria,
come
bestia, co’lunghipelic colle uncinate unghie cisi rappresentainDaniellealquarto,
Nabuc-codouosorre, finché, iltempo
compito disua punizione, levògliocchialcieloe’lsennoglifurenduto
.
Quanto
allase-conda
•opinione del rifacimento delmondo
edella restituzione, e rìtoruo di tuttele cosenella fine dell’anno mondano
e del-lamassima revoluzione di tutte lestella almedesimo
puntoecostitazione dicielqDigitizedbyGoogle
^ono
iavero menzione di (Questo anno grande opiuttostograndissimoequasiin*finitoPlatonenelTimeo,è
da
essoil por-tòCicerone nel sogno dìScipionec Ma-croblo nelcemento
sojffki'quello, Censo-rinode
die natali, cheva ancorale di-verseopinioni degliantichimattematiclc-numerando
Intorno alla'duratadiquesto grande anno, la qualeinpiù decine di migliaiad’anni si compù'à, e finalmente Giulio Fifmico nella sua malesi ovvero trattalodelle natività;ilquale,seil te-stonon
èerrato, il fa giugnerefinoad
nonitrecentomila. Alcunimisteriosi plato-nici,come
notailnostroMarsilioFicino sopraildecimo dialogo della repubblica facevanofareall’animaumana
ilsuogiro pertuttelesfere,cbeco'quattro elemen-ticcon quellede’ settepianeti ecolla ot-tavastellatasondodici,epertuttiicori deidemoni
e degl’ iddii ’n una dozzina dimigliaia d’annieche in trediquesti anniellavenivaa compirel’annomagno
del firmamento, dieinannitrcntaseimìla«d
medcsùno
punto$irestltuivii-Di
questo180,
anuo magno
volevanogliantidiii essereili cataclismo ovvero diluvio egenerale:inon- ' dazione della.terrailgran,verno,el’ ecpi-rosi,cioèincendi^universale,lagrand’ e-state;dopo
la;qualeil,mondo,
dalla sua-vecchiezza uscito,ringioveniva.etornavaa
rivivere altrelunghissime- età, dallesue-medesime
ceneripullulàndoe, rinnovando-si,,come- fenice,, ritrovando,nel.fuoco la-su.0.semenza,. Stranecose:son^este
,ma
chi
può
negare cheda
ingegnigrandissiminon
sienprodotte?•Beroso, caldeo.dipiù,, espositore dell’ anticoBelo,come
referisce•Senecanelle quislioni naturali al capitolo, ag.,dice--che- per. corso, di pianeti.e per-punti,di stellele.sopraddette- cose,avvenir doveano.e.ciré,
quando
lestelletutte ren--dute.nel, cancrosi fossero, il.'mondo
sa--rebhetutto ito infaville,ed allorchéle-medesime
•siJfossero>abbattute•ad
)unirsi<nelCapricorno, sarebbesl. tutto, fatto,
un
la--go, eandato, sottoall’acque.E
U.medesi-.luo Senecanella consolazione, aMarcia trat--tando;della generai;combustione o abbru-ciamentoe della fine del
mondo,
'estelle,,
DigiiizedbyGoogle
fuoco
,‘quello, che*orarilucecon ordì'ne
, arderà allora in<confuso.Che
ilmondo
‘dalfuoco abbiada
-essere consu*maio
erinnovato, a*accordano quei filo-sofi,'cheildissero,come
glistoici, con essonoiCristianij'con questa^n
'diffe-renza'però-,come
'osservaTazianoantico e pioscrittore cotitrai'gentili,-die l’ia-'cendiamento delmondo
queglipiù volteponevano
secondode
'vicende dei-tempi,e inqueste conversioni e rinnóvazioni1’una
all’altra succedenti il
mantenevano eter-no
;enoiun
soloincendiamentoponghia-mo
,*che peruua
solvolta 'imporràfine 'altutto.Numenio
pittagorico presso'Tlu-’sebiovuole che 'dopo l’incendio universa-leil
mondo
abbia"a‘rifarsi, qualera pri-'raa;‘equestaerachiamatala 'po/cng'encsta ovvero rigenerazione del
mondo.
'Seneca di piùnell’epistola36. dicequeste forma-liparole: lamorie cotantoda
noi temu-tae ricusata'non'toglie ‘la vita,inaT
in-termette,
Verrà un
giornoda
capo, chei
i83.'
inluceciriporrà, il quale molti rifìa-^
tcrehbero, se
non
rivenissero delle pas-satevite dimentichi. Questomedesimo
di-segnò primaVirgilionelU ecloga4-»nella (j[uale, lasciata la pastoralesampogna
» prendeun
tuono'più sollevato,comecché
eglicelebra la nascitadiSalonino figliuo-lo d’Àsinio Pollione, gran benefattoredì Virgilio.,clicerastatocagione, mentre e-gli governava la regione dìla dalPo
,
die fùssero restituite sul