stravagan->
ti, poco ammaestrati, ed atti alla -servitù,
amano, dice Ippocrate,
ilgoverno delle repubbliche. Similmente le femmine per es-sere per lo più allevate in vita ritirata 'C stretta e con gran gelosia -severamente ‘cu-stodite e guardate
,.prive e disadorne di-molte abilità e di molti vantaggi, i, quali, si sono apprQpriati e .posseggono. gli nomi-, ni, pare' che in certo modo
sipossano di-, re con Aristotile, schiave. Ma linài metìte nell’ una e nell’altra generazione tanto di barbari
,die di femmine
,checche sia de-, gli accidenti e della sorte, certamente non è^mai spénta, benché alquanto possa es-sere attutata
,la
,naturale franchezza del-ruonio e libertà; nè
sipuò mai dire im uomo, o barbaro o donna eh’ e’ sia
,natu-ralmente. servo; poidiè è contraria la ser-vitù alla natura
,la quale
,come
ifilo-sofi giureconsulti osservarono, fece lutti
\
\
genti
uè
qualsisiapiù sventurata ed afflit-ta servile condizìouepuò
in alcunmodo
far
minimo
oltraggioallanatia libertà del-lospirito, colla>quale siamnati;daonde il savio cane Diogene,quantunque
<diPonto
einconseguenza barbaro’di‘ nasci-ta, ardi di latrare contraun
greco,'cioè CseniadediCorinto,die,
comperar vo-lendolo per suo'Schiavo,ildimandava
se-'
condo
ilcostume cheartesapesse egli £a-'r^;quella,'disse-, dicomandare
a chiè libero.La
sapienzaadunque
e l’ignoran-za la virtùc ilvizio fanno tra gli uo-minilamassima
distintone di 'servi edi liberi, 'e ciò per'necessità di^tura
,'di -Ragione, e di verità,checòsivuole.Del
restoilbarbaro,seavràilcuore;politoe gentile, lafemmina
, se avrà sentimenti virilievirtù eroica,naturalmente saranno franchinè avranno oal burbanzoso'.greco o all’altero maschio da invidiare.Con
piùaggiustatezzadelsuonon
troppo gra-to discepolo,Aristotile tì portò Platone’)
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coll>elsesso,eh’ e lamelùdelgenere n-uaano,datoall’
uomo
,
come
nella scrittu-rasidice,nongiàper servo,ma
per a-iHto,in^adintoriumsibi.Con
una vaga similitudinesispi^a egliladonna natu-ralmente essereda quantol’uomo
senon
inquanto l’educazione diversa le toglie forza.La
similitudine èquesta.Noi veg-giamoche,quando
lamano manca
s’ado-pera eda’medesimi ufici s’assuefa, che laman
ritta,nonèelladebole e,come
Jlanie secondo alcun linguaggio d’ Italia lanomina
,stanca,ma
fortee.gagliarda,come
lasorellaecompagna
sua. Intantoadunque
gliuominicomunemente non so-no
datutteduelemani, in quanto dal-labaliasonoavvezzati a servirsi dellaman
rittae
non
dellamancina,la quale cosi-bene ubbidisce,come
Valtra, a quei
,
chenoi per l’uso anchediquesta
chìa->niamo mancini,igreci «aytiyeftouj,i la-tiniambideoclros/ non già perchè natu-ralmente,
come
Aristotile si sognò,> le parti destre sienopiùforti dellesinistre.W*
tutto e 1usoy tutto V l’eserciziop6 byGoogle
cizioeildisavvezzaraento quello/, chele ministre indebolisce. Cosiladonna, cU’è la
maao
sinistradi questo gran capo del genereumano
, impigrita enegletta,noti vieneadaverequellaforza,clicper altro averehbe,seesercitatafosse,come
la de-stra,che èr uomo
. Nella repubblica di Spartaemaschi e femmine ai medesimi esercizidiforza ed' agilità ammessi era-no; ondenon
è maraviglia che quindi u’ uscissero .quellevalorose, chedaglie-pigrammi
greci tantosoncelebrate,chea*figliuoli andanti allaguerraconsegnavano
magnauimamente
lo scudo, dicendo loro quelfortemottoenellasua brevità pun-gentissimo o con questo osopra questo' ; volendodire; non abbandonerai mai o fi-gliuolo didonna
spartana questo scudo nè perviltà lungi da te ilgi iterai,ma
, semprel’avrai teco;e l'una delle due cose; ovivoilriporterai con teomorto sarairiportatosopradilui. 11 regno
<tel-V
Àiosuuoai0e’fu vero,eper conseguentei4o
dimostraessercapace la
donna
edig'o»' vernoedivalormilitarejoe’fubugian-do
efavoloso, e 'chi lo finse purvolle dareavederequelsesso^riputato imbelle e condannato alla-conocchia'ed al fuse poter'trattar1’armi edall’operedi guer-ra esser atto, purchés’allontanasse dagli uomini,'chequeste voglionvper "se,‘econ leggi proprie si governasse e gliesercizi battagliereschicon dura'disciplina appren-desse. Aristofane 'curiosissimo trovatore di comiciridicolosisuggctti, i quali'con at-ticaeleganza distende,>fa-tràll’altreuna commedia
intitolataecclesiazusae,
in
lati-no
concionatrices,nellaquale rappresentauna
‘repubblica .donnesca'e ilbroglio e parlamento'e ragunata-'loro, 'insomma una
democraziadifemmine.£, quantun-que
ciò,pertralTe ilridicolo
,'con poeti-cafinzionedalui fosse inventato,
non
è per questo dieloscherzonon
avessefon-damento
di verità, s’ellefossero-lasciate fare, essendovene di quelle,'chehanno
tantospìrito',die governerebberoun mon-do Ma
che sto io a trattenermi nelleDigitizedbyCoogle
I
(fàvole? Piene* sono Pistoneetutta
Pan-
' tichità ragiona,ile’fattivalorosi, delleillu-stri
donne
laele , Debora- giudicessa, Ester, regina, Giuditta, chetantovalea dire.,quantolagiudea oP
ebreaper an-tonomasia, non: sono nomi,nella sacra,scrittura.chiarissimi?Plutarcoscrittore gra-vissimo non,compilò
un
libro, intitolato r,u-/atxf3và^iTal, cioè1fattiillustridelledonne
?.ovesivede che questo sessoper opera di virtù,e di valorenon
èpunto
inferioreal.mascliile; seguitato in ciò dal.nostro Gio:Boccacci,,chea.
donna Andrea
.Acciaiuoli,contessad’ Altavillaindirizzò
un
,suolibro latino trattante dellefamose
don-.ne..
Nè
in loro uomini gravi,e dotti e scienziatisi,sarebbero,tanto, forte innamo-rati,seJa. loro dote solo fossestatala bellezza enon
v’avesserocoll’acutezzade’loro ingegniravvisatoqualche*altro,bello maggiore, che
P animo
loroarricchissee
adornasse.Che
belconcertofa inlorounita^allabellezza l’onestà! Gli,esemplidi fede coniugale
dove
si ritrovanopiù segnalati chenellefeanuine,come
d’una Evadne
•DigitizedbyGoogle
1
i4^
d’unaAlcesti,editante altre,che
hanno
'datanobil tnaieria a<,li antichi scrittori5 nelchequantosianobencorrispostedagli uominiio
non
vo’ dire: perme
il dica 1’esperienza.La
vivezza dello spiritoe la sublimità dell’ingegnoaloronon manca;
nèèstataloro, siccomenelle altre cose ,
nè
ancheinciò,lanaturamatrigna;