Economia e Finanza.
Giorgio Mortara: Prospettive economiche per l'anno 1924. (Città di Castello, Soc. Tip. « Leonardo da Vinci », 1924. Un voi. in-13°, pag. 416. Prezzo L. 40). Con puntualità ammirevole, il Mortara anche quest'anno e per la quarta volta pubblica le sue Prospettive economiche, le quali costituiscono oramai una delle pochissime fonti d'informazioni economiche in special modo del nostro paese. Queste informazioni hanno il pregio grandissimo di essere ampiahente documentate, ponderate e recentissime.
Descritti come si presentano i principali e più importanti fenomeni eco-nomici allo stato attuale (i dati sono portati fino all'ultimissimo momento), il M., sulla scorta di questi fatti, delinea quali potranno essere le possibilità di un prossimo avvenire.
Sempre ricchissimo di dati, il volume contiene una rassegna completa ed esauriente per tutto quanto si riferisce alle principali derrate (grano, vino, olio d'oliva, frutta, ortaggi), alle materie tessili (seta, cotone, canapa, lana), carbon fossile, petrolio, energia idroelettrica, ferro,trasporti marittimi, trasporti terrestri, finanze pubbliche, moneta, lavoro.
.Per ognuno di questi argomenti si ferma a trattare di tutte le questioni che comunque possano riuscire a dare, per quanto possibile, la visione pre-cisa del fatto che si vuole rappresentare. Molto cauto nella scelta dei dati, anche di quelli di carattere ufficiale, i quali qualche volta sono riveduti e corretti dallo stesso A., e misurato nel fare le sue previsioni, il M. è riuscito a far sì che il suo volume riesca utilissimo agli studiosi, indispensabile e necessario agli uomini d'affari, banchieri, commercianti, industriali.
Anche nella forma, come sempre, il volume del M. è impeccabile ; quest'anno, anzi, è abbellito da numerosi grafici illustrativi.
Il grande successo ottenuto in pochissimi anni di questa importante pub-blicazione del Mortara, ha consigliato l'A. a mettere il volume in commercio, per quanto l'Università Bocconi, sotto i cui auspici il volume stesso si pub-blica, abbia provveduto e provveda ad una larga distribuzione.
F . A . RÈPACI. F. W. Taussig: Selected readings in international trade and tarif Problema (Boston, Girm and Company. Un. voi. pag. 566).
In questo volume il Taussig, insigne professore dell' Università Haward di New-York, il quale molto spesso ha presieduto la Commissione per le tariffe doganali negli Stati Uniti, raccoglie imponente e scelto materiale dei più noti autori intorno al commercio internazionale ed al problema dei dazi. Spesso, come ben nota l'A. nella sua introduzione, si discorre di
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nismo e di libero scambio molto superficialmente, senza conoscere i principi fondamentali del commercio internazionale e persino alcuni dei più tormen-tosi problemi di politica commerciale.
Il volume è destinato agli studenti universitari che frequentano il corso speciale del commercio internazionale, ma il libro è utilissimo anche a chi sia nuovo allo studio di questi importantissimi problemi economici ; è diviso in tre parti: nella prima si tratta della teoria del commercio internazionale; nella seconda parte, delle controversie tra libero scambismo e protezionismo, e in special modo degli argomenti che sono stati portati avanti a sostegno dell'una e dell'altra tesi; nella terza parte, infine, tratta delle controversie protezionistiche, con particolare riguardo agli Stati Uniti.
Sotto gli occhi del lettore, insieme con le pagine di Ricardo e del Mill, passano quelle di J. S. Mill, Caimes, A . Smith, F. List, F. Bastiat, Méline, A. Wagner, Brentano, Marshall e dello stesso F. W . Taussig ; oltre quelle di autori americani, i quali trattano la questione dei dazi protettivi con special riguardo per gli Stati Uniti.
Per chi voglia avere una conoscenza completa del commercio internazio-nale e dei numerosi problemi counessi, il volume del Taussig, compilato con indiscussa competenza, è sotto ogni aspetto raccomandabile.
F . A . RÈPACI. A. Segre: Storia del commercio. (2» ediz. riveduta ed aumentata, voi. 1,
(Dalie origini alla rivoluzione francese) voi. II (L'età contemporanea 1789-1922)
pag. 1208. Torino-Genova, S. Lattea. Prezzo L. 65).
Non è caso frequente in alcun paese per un'opera di scienza di questa mole raggiungere in pochi anni la 3a edizione, ripresentandosi, aggiornata, completata, emendata, al pubblico, che l'aveva accolta con tanto favore. Ma è fatto quasi unico in Italia, per la ristrettezza del mercato degli scritti-in nostra lingua. Nè l'utilizzazione didattica, a cui beue si prestano i due grossi volumi, basta a spiegare l'eccezione anornialissima, data l'abbondanza di testi meno imponenti e costosi, ed il numero relativamente scarso delle scuole in cui la materia che essi trattano viene insegnata. La verità è che le ragioni della grande e meritata fortuna onde la nobile fatica dell'insigne studioso riceve riconoscimento (se non certo compenso adeguato) devono cercarsi prevalentemente nell'interesse grandissimo che la sua vasta, coscienziosa, minuta, perspicua esposizione conferisce ad un aspetto della storia di cui viemmeglio si apprezza l'importanza formativa della coltura e della pratica sperimentale dei tempi nostri; nonché nella sobrietà obbiettiva di giudizi, nell'ampiezza di raggio visuale, nel sicuro intuito critico che avvivano in ogni pagina dell'erudito racconto. La storia economica vanta, specie da qualche anno, fra noi contributi importantissimi, per risultati e per metodi. Mancano però ancora quasi del tutto, anche per singole regioni, opere sintetiche e lungamente continuative. Nulla finora avevamo poi di lontanamente compa-rabile ai migliori manuali inglesi, americani, francesi, tedeschi; repertori scientifici preziosi e, al tempo stesso, ottimi strumenti didattici. Ciò non può dirsi più dopo il libro del Segre, che, utilizzando quei testi, ma in più parti integrandoli e superandoli (sono note, p. e., le manchevolezze e le lacune dei migliori trattati esteri nei capitoli dedicati alle vicende italiane), ci dona un saggio veramente insigne di esposizione complessiva dell'ardua materia,
con-siderata nelle sue connessioni con l'evolvere delle forme politiche ed in tutti i molteplici rapporti di interdipendenza che legano il fattore economico alle varie forze formative e propulsive della civiltà.
Le doti preclare onde si distingue tutta la produzione scientifica del Segre — scrupolo di esattezza nel riferire; ricchezza nel documentare; sobrietà nell'esporre; cautela nel giudicare — ricompaiono unite in questo libro, aiutando l'autore a superare l'enorme difficoltà di compendiare, in spazio relativamente breve, una materia quasi sconfinala. L a cosa gli riesce relati-vamente più agevole per le epoche più antiche, per le fonti preziose e più limitate offerte da precedenti ricerche monografiche e generali. Ma, per i tempi più vicini a noi — intorno a cui pochi storici dell'economia ardirono finora cimentarsi — l'abbondanza del materiale greggio e l'ampiezza del campo da esplorare diviene tale da togliere ogni speranza di poterle altri-menti considerare che in base ad una oculata e ristrettissima scelta. L'osta-colo formidabile non ha tuttavia impedito al Segre di condurre questa sua seconda edizione fino agli ultimissimi avvenimenti, includendovi quella guerra mondiale, le cui conseguenze economiche, come le politiche, morali e sociali maturano tuttora in una caotica ebullizione di scomposti elementi. Con ciò egli ha opportunamente seguito l'esempio dei migliori storici inglesi, che non ritengono limitato il loro compito delle colonne d'Ercole dell'archeologia documentaria, ma conducono la trama del loro racconto fino agli eventi di più viva attualità, malgrado la provvisorietà inevitabile dei giudizi di chi dei fatti narrati fu testimonio e parte. L a magnifica raccolta di volumi con cui l'istituto Carnegie sta ora illustrando gli aspetti e le conseguenze econo-mico-sociali della grande guerra nei vari paesi forniranno un materiale men controverso e già scientificamente elaborato al nostro autore, quando si accin-gerà per la terza volta all'improba, meritoria fatica; che con la serietà del suo metodo, costituisce l'antitesi più istruttiva alle improvvisazioni costrut-tive dell'economismo storico, ed alle interpretazioni arbitrarie della filosofia letteraria. G. PRATO.
Woltan Hate Hamilton : Current economie problema. A series of readings in the control of industriai development. Revised edition. (Chicago, Illinois. The University of Chicago Press. Un voi. in-8°, pag. xxxi-955).
'Woltan H. Hamilton, insegnante di istituzioni economiche presso il Col-legio di Amherst, ha raccolto in questo poderoso volume una serie di brani tolti dai più autorevoli scrittori, i quali trattano i più svariati argomenti di carattere economico, politico, sociale. Noi un libro di questo genere lo chia-meremmo « Antologia », e nella forma infatti è tale, ma, per il metodo con cui è stata condotta la redazione del volume, costituisce uua serie di mono-grafie, le quali trattano molteplici e svariati problemi di carattere economico e sociale; anche questi diversi problemi che vengono trattati non sono scelti a caso, ma sono intimamente legati e concatenati tradì loro; così si ha, nel complesso, una vasta visione dell'imponente materia che lo scrittore ha avuto intenzione di trattare.
L'Hamilton, per la scelta dei vari problemi, è stato mosso dai concetti che la nostra società è in continuo progresso; che le istituzioni su cui essa poggia sono interdipendenti; che l'industria occupa un posto di prima impor-tanza per determinare la sua natura; che i comuni problemi dipendono dal
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«-triplice fatto di una immutabile natura umana, dal sistema di accomoda-menti basati sull'individualismo e su una vasta industria organizzata intorno alia macchina tecnica; che i comuni problemi rappresentano un bisogno di armonia tra questi elementi, e che l'adeguata attenzione a questi interdi-pendenti problemi è il mezzo con cui lo sviluppo industriale può essere controllato.
Ispirandosi a questi coucetti, che l'A. dichiara senz'altro assiomatici, inizia il volume col trattare il problema del controllo nella società industriale; dei precedenti dell'industrialismo moderno, la rivoluzione industriale, le basi dell'economica organizzazione. Questi nei primi quattro capitoli. Nel V capitolo si tratta della organizzazione economica durante la guerra, e nel VI dei cicli degli affari. La questione del lihero-scambismo e protezio-nismo è trattata ampiamente, come pure quella dell'organizzazione ferro-, viaria, dei monopoli capitalistici. I problemi della popolazione, della sicurezza economica, della tassazione, dei salari, ecc., sono anche ampiamente trattati euritmicamente con gli altri.
L ' A . non cerca in genere di dare una soluzione ai vasti e numerosi pro-blemi che tratta, ma ne delinea esattamente l'attuale situazione, attraverso la penna dei classici dell'economia politica, della sociologia e dei più auto-revoli scrittori in materia.
A tutti i capitoli, che sono 12 e che trattano, come si disse, una speciale questione, l ' A . fa precedere, per ognuno di essi, una succosa, densa intro-duzione, che aumenta sempre più il pregio del volume, pone la questione in modo categorico, preciso, con una serie di dubbi a cui si cerca di rispondere in seguito. F. A . RÈPACI.
T. E. G. Gregory : Tariffa: A atudy in Method (London, Charles Griffin & Comp. Ltd., London, Exeter Street, Strand W . C. 2, 1921. Un voi. di pag. x-518. Prezzo 25 scellini).
Il Gregory in questo volume non fa questione di lihero-scambismo o pro-tezionismo, se sia da preferirsi l'uno piuttosto che l'altro sistema, ma esamina problemi di carattere essenzialmente tecnico, intimamente connessi con l'esi-stenza dei dazi doganali. Qual'è il campo d'azione (territorio) dei dazi, chi sono i corpi deliberanti dei dazi, classificazione delle tariffe, aliquote dei dazi e forme di applicazione, differenziazione e specializzazione delle merci, dazi differenziali, dazi preferenziali, valutazione delle merci, sistemi per alleviare gli effetti di un sistema protettivo, trattati commerciali.
Ecco alcuni dei più importanti problemi che Gregory nel suo volume tratta ampiamente, facendo larghi riferimenti ai sistemi adottati in passato e al presente dai più grandi paesi del mondo. L'analisi è falla con molta accuratezza, eoa una visione completa del problema trattato.
F . A . RÈPACI. Jules Décatnps: Les changea étrangera. Con prefazione di M. ANDRÉ LIESSE. (Paris, F. Alcan, 108, Boulevard Saint-Germain, 1923. Un volume, pag. ix-390. Prezzo frs. 20).
In un capitolo introduttivo, definito in che cosa consista il cambio, l'A. espone sobriamente, con la massima chiarezza, alcuni concetti fondamentali intorno al cambio stesso, alla moneta, alle cause generali della variazione
del sno valore e alla ripercussione di queste variazioni sul movimento degli affari nazionali ed internazionali, per passare poi all'esame delle condizioni e i mezzi per regolare i cambi internazionali. Ed in quest'analisi l'A. procede esaminando, in primo luogo, gli elementi originari dei crediti e dei debiti internazionali e dei meccanismo della compensazione; quando la compensa-zione tra crediti e debiti non può effettuarsi, l'unico mezzo di liquidare i conti è quello dell' invio della moneta. Quali sono allora le condizioni fon-damentali per l'invio di questa moneta all'estero? E quali ripercussioni si verificheranno sul prezzo delle divise? Nel dare la risposta a questi quesiti, l'A. esamina diversi problemi che si riferiscono alla valutazione e svaluta-zione monetaria. Ma il trasporlo di monete da un paese all'altro per i paga-menti internazionali non è generalmente consentito per diversi inconvenienti che produce. Più comunemente si ricorre al credito. Con questo mezzo invero non si saldano i debiti e crediti internazionali, ma si sospende la liquidazione dei debiti stessi.
A questa procrastinazione allora si può arrivare o contraendo prestiti esteri (generalmente a mezzo dello Stato), o mediante crediti commerciali o di banca e ai cosi detti crediti di speculazione ; oppure mediante crediti a breve scadenza ; l'A. analizza quale di questi tre sistemi sia da preferirsi, quali gli inconvenienti dell'uno o dell'altro metodo.
Una notevole parte dei volume del Décamps è dedicato alla trattazione della crisi dei cambi durante e dopo la guerra europea.
Questo pregevole volume è stato premiato dall' « Académie des Sciences Morales et Politiques » di Parigi, ed il premio è stato ben meritato. Il Décamps, oltre ad essere insegnante in una Scuola superiore commerciale, è anche direttore degli studi economici della Banca di Francia, e forse questa sua mansione ha contribuito a darci un volume sulla complessa materia dei cambi che è accessibile anche a coloro che non siano profondi in studi economici e finanziari. Come ben dice il Liesse, che ne ha curato una prefazione, il libro è scritto con un senso pratico, pur nulla trascurando ciò che richiede un'indagine condotta con metodo scientifico.
F . A . RÈPACI. Gaetano Navarra Crimi : Mazzini economista (Savona, Ed. L. Brizio, un voi., pag. 118. Prezzo L. 8).
A ragione deplora l'A. che non esista ancora la produzione integrale degli scritti del Mazzini ; e come quelli già resi di pubblica ragione non siano stati raccolti per materia.
Il Mazzini non ha mai prodotto scritti economici, e per quanto non sia facile, sempre per la mancanza degli scritti del M. stesso, inquadrarlo in qualcuna delie scuole economiche, tuttavia l'A. ritiene che il Mazzini aveva un proprio pensiero in materia economica.
Da un diligente esame degli scritti del Mazzini, resi fino ad oggi di pub-blica ragione, l'A. cerca di ricostruire il pensiero economico del Mazzini. E da questa paziente ricostruzione l'A. esamina il contenuto del pensiero del Mazzini intorno alto Stato e ai suoi organi costitutivi, proprietà e capitale, lavoro e salario, cooperazione, produzione, distribuzione e consumo, tributi, organizzazione economica. La figura del Mazzini viene posta così in una luce prima ignorata. F. A. RÈPACI.
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«-Yves Gayot et Arthur Ruffelovich: Inflation et Diflation (Paris, Librairie Félix Alcan, 1921, un voi., pag. vm-278).
Esaminato quali alano i mezzi di pagamento, si fa, in questo volume, un'esposizione delle esperienze in materia di inflazionismo nei principali paesi del mondo prima della guerra (Francia, Inghilterra, Stati Uniti, Italia, Austria Ungheria, Russia, Grecia, America del Sud). Gli autori passano quindi a descrivere la politica finanziaria, seguita durante la guerra, dopo il 1914, in Francia, Germania, Inghilterra, Stati Uniti, Russia.
Trattano infine del problema delia deflazione, e combattono alcuni sofismi con cui si vorrebbe giustificare la politica inflazionista a cui nessuno degli Stati ha saputo sottrarsi. F. A . RÈPACI. .
Leo Pasvolcky : The economica of CommMntaw (New-York, The Macmillan Company, 1921, un voi. xvi-312. Prezzo dollari 2,25).
Tra le pubblicazioni che si riferiscono all' « Esperimento russo » quello del Pasvolsky porta un contributo di primo ordine. L ' A . lo esamina dal punto di vista economico: quale è la teoria su cui si fonda il Comunismo russo? Come ò stata applicata ed in quali forme? Quali i deviamenti? Quali i risultati pratici? — Il comunismo attuale in Russia rappresenta effettivamente la volontà delle due classi, a nome di cui dice di governare, la classe operaia e la classe agricola? Effettivamente esso nelle sue manifestazioni è di gio-vamento a queste classi?
A queste domande l'A. risponde analizzando e schematizzando l'imponente materiale dell'attiviti russa in tutti i campi della vita economica.
L'analisi del Pasvolsky invero abbraccia il periodo che va dallo scoppio della rivoluzione russa fino alla seconda metà del 1920. Da questa data altri avvenimenti si souo maturati, altri dati sulle condizioni economiche della Russia si sono resi di pubblica ragione, ed eventualmente qualche conclu-sione dell'A. potrà essere modificata ; ma se anche in qualche punto speciale si dovrà portare qualche correzione, come linea generale lo studio del P., condotto con metodi scientifici, resta fermo nelle sue conclusioni generali, come chiarezza e precisioni di vedute.
Il dilemma ferreo in cui si è dibattuto atrocemente l'esperimento comu-nista è stato il seguente: il Comunismo è impossibile senza l'applicazione di misure coattive nella vita economica del paese; ma la produzione eco-nomica è impossibile con l'applicazione di queste misure coattive.
Durante il 19 i0 il Governo soviettista ha tentato di spezzare questo dilemma, ma senza risolverlo, cosicché i risultati furono pessimi in ogni
fase dell'esplicazione della vita economica delia Russia.
Nel decimo Congresso del Partito Comunista, tenutosi nel 1921, si affer-mano ancora i canoni fondamentali proclamati fin dalla rivoluzione; ma in pratica si cambia rotta, e si hanno i sintomi rivelatori in alcuni decreti emanati dal Governo soviettista, con cui al sistema di requisizione delle derrate alimentari si sostituisce una imposta sui suoi prodotti e si lascia ai contadini la libera disposizione dei rimanente prodotto; si permette all'operaio di poter disporre di una eerta parte delle merci prodotte col suo lavoro, e di barattarla con generi alimentari. Con questi ed altri provvedimenti, dice il Pasvolosky, venivano in certo qual modo ad essere legalizzati i vecchi metodi tanto deprecati.
L ' A . cosi dopo aver seguito il sistema economico sovieltistico ed i suo[ risultati, che si sono dimostrati disastrosi, egli si domanda, può questo sistema continuare ad esistere? Ed alla risposta negativa, come sintesi dei suo studio, si pone quest'altro problema: su quali basi si può tentare la ricostruzione economica della Russia?
Queato problema tenta di risolvere l'A., secondo il suo modo di vedere.
F . A . R È P A C I .
The restoration of Agriculture in the fantine area of Russia. Translated
from the Russian by Eden and Cedar Paul. (London, The Labour publishing Company Ltd., 6, Tavistock Quare, 1922, un voi., pag. 167. Prezzo 5 scellini). Un altro volume che riguarda la Russia è dato da questa pubblicazione, edita a cura del Governo soviettista, e precisamente dalla sezione per l'Eco-nomia rurale della Commissione che deve preparare i progetti per la restau-razione russa. Questo volume contiene diverse relazioni, compilate da tecnici, per incarico del Governo soviettista allo scopo di prendere adeguati provve-dimenti per la ricostruzione dell'agricoltura del Sud-Est delia Russia che il titolo stesso ha chiamato regione affamata e che comprende le regioni del medio e basso Volga.
Queste regioni del Volga erano state danneggiate gravemente dalla guerra, ma scoppiata la rivoluzione bolscevica, essa divenne campo di cruenta bat-taglia fratricida, tra l'Armata Rossa e la popolazione (che viene chiamata nemica della popolazione lavoratrice); più tardi ancora i conladini furono nella massima parte incorporati nell'armata rossa e portati altrove a conti-nuare la guerra civile. Si ebbe cosi una fortissima diminuzione nella produ-zione agricola (cereali e in special modo frumento). Nel 1921 ecco quali erano le condizioni: il macchinario per la lavorazione della terra si era ridotto di circa il 7 0 % ; l'area coltivata si era ridotta, in confronto al 1916, di ben 37 % ; le bestie da lavoro del 46 % .
Per soprammercato nel 1921 infierisce una tremenda siccità in queste regioni per cui si ebbe il collasso nei raccolti. La popolazione era letteralmente affamata e la più fosca carestia finisce quel popolo straziato. Il territorio così duramente colpito si estendeva per circa 56.400.000 Desyatinas (desyatinas = a qualche cosa di più di un ettaro); la<popolazione era di circa 19.000.000. L a media annuale di esportazione di grano nel 1909-1913 ammontava a 188 milioni di poods (62 poods = a una tonnellata circa) che rappresentavano circa un quinto della totale esportazione della Russia.
Le singole monografie che sono raccolte in questo volume cercano di dimostrare l'estensione del disastro nell'agricoltura deL Basso e Medio Volga,