ESPERIENZE DI RESILIENZA NELLA PROGETTAZIONE E GESTIONE DEI BENI COMUNI
* Daniel Modigliani, INU Lazio
VERSO UNA MAPPA DELLE CITTÀ E DEI TERRITORI RESILIENTI
dentemente e parallelamente agli altri interventi previsti per la rigenerazione complessiva. Le abi- tazioni ottenute saranno assegnate alle famiglie degli attuali occupanti che hanno titolo per avere una casa di edilizia residenziale pubblica. Il tutto procede sulla base di un accordo formale interi- stituzionale di coordinamento tra Regione Lazio, ATER, Comune di Roma Capitale, Municipio e Prefettura per predisporre, coordinare ed ese- guire le azioni necessarie.
Pur essendo il programma naturalmente assai complesso abbiamo affrontato ed affrontiamo qui sinteticamente solo la parte degli interventi sul corpo fisico del complesso edilizio. Nel pro- gramma sono previste azioni per interagire con gli abitanti con continuità sia nelle scelte che in corso d'opera. Un info point è già in funzione ed nel complesso degli affidamenti ci sarà anche la partecipazione di team specializzati nella comu- nicazione.
Nella prospettiva di contribuire alla trasforma- zione della metropoli di Roma in metropoli resi- liente gli interventi della dimensione di interi quartieri possono essere significativi ed diventa- re esempi di comportamenti virtuosi. Il caso di Corviale riassume in sé gran parte dei problemi dei quartieri di Edilizia Residenziale Pubblica rea- lizzati tra la seconda metà degli anni '70 e la seconda metà degli anni '90. Uno dei temi più difficili da affrontare riguarda la difficoltà di ristrutturare i singoli alloggi, essendo tutti occu- pati. Un patto con le associazioni ed i comitati degli inquilini ha garantito la possibilità di inter- venire sulle aree pubbliche e sulle parti comuni dell'edificio secondo un programma concordato, senza intervenire, in questa fase, all'interno degli alloggi e senza quindi allontanare gli inquilini se non per opere urgenti ed indifferibili. La proprie- tà totalmente pubblica del complesso delle resi- denze elimina in radice i conflitti condominiali o consortili che sempre frenano le iniziative che riguardano le parti comuni.
Il lancio del concorso internazionale di progetta- zione “Rigenerare Corviale” bandito dall'ATER di Roma il 31 luglio 2015, promosso e finanziato dalla Regione Lazio,ha avuto l'obiettivo, raggiun-
to, di raccogliere le migliori idee del mondo della cultura urbanistica ed architettonica lavorando nel corpo vivo ed abitato secondo le regole stabilite nelle linee guida indicate nel bando. Nella sostan- za rigenerare innovando, ma rispettando la storia e la qualità del progetto. Il complesso residenziale di Corviale, di proprietà pubblica, è stato realizza- to negli anni tra il 1980 ed il 1984, (nel Piano per l'Edilizia Residenziale Pubblica n.61). L'attenzione agli aspetti della complessità urbana riguardanti l'economia locale, le condizioni fisiche e sociali e le prospettive di nuovi assetti del contesto insediati- vo circostante deve essere lo sfondo dal quale muovono le azioni progettuali. Si Il concorso ha inteso raccogliere e selezionare proposte proget- tuali per modificare il sistema degli spazi comuni del corpo principale del complesso edilizio di Cor- viale per ottenere una nuova e migliore qualità urbana e spaziale e una migliore vivibilità e sicu- rezza per gli abitanti, lungo tutti i percorsi orizzon- tali e verticali. È pertanto principalmente da modi- ficare l'attacco a terra dell'edificio, che comprende il piano terreno ed il piano garage, ripensando tutte le connessioni urbane. Anche la copertura è oggetto dell'intervento per ottimizzare il suo potenziale per la produzione di energia e diventa- re risorsa anche di spazi ed attrezzature per usi comuni degli abitanti.
Un compito difficile, affrontato da circa 40 gruppi di concorrenti provenienti da tutto il mondo. Tutto il procedimento, dallo studio e dalla condivi- sione delle linee guida per il concorso fino alla con- clusione dei lavori della giuria è stato documenta- to ed è visitabile nel sito dell'ATER del Comune di Roma (www.rigenerarecorviale.aterroma.it). Siamo ancora in attesa della presentazione dei progetti in una mostra che si dovrà tenere presso la sede dell'Ordine degli Architetti di Roma, in occasione della quale si dovrà riprendere il dibatti- to su Corviale purtroppo più volte interrotto. Corviale ha più di altri quartieri un impianto chiaro ed un rapporto altrettanto chiaro con la morfolo- gia urbana e territoriale del suo intorno. Si posa sulla cresta di una collina seguendone l'allineamento per più di un chilometro. Sceglie l'unitarietà del segno e propone un linguaggio
severo e coerente. La qualità del progetto del gruppo coordinato da Mario Fiorentino si apprez- za anche in alcune scelte di base che ancora oggi ci aiutano nell'intervento di rigenerazione. Non ci sono difficoltà per il deflusso delle acque, perché la collina degrada da un lato e dall'altro del fabbri- cato principale. Il sistema degli impianti tecnici è concentrato al centro della sezione, in una unica galleria dei servizi. Il collettore delle acque usate oggi scarica nella fognatura mista comunale, ma può domani essere facilmente riconvertito in un sistema autonomo funzionale ad una migliore gestione del verde pubblico. C'è già una grande centrale per il riscaldamento centralizzato che serve tutti i 1200 appartamenti, attualmente a gas, ma che può essere sostituita da un impianto di cogenerazione, che potrebbe fornire energia elettrica per l'intero quartiere. Più difficile sarà migliorare l'efficienza termica dell'involucro ester- no, rivestito sulle facciate da pannelli prefabbricati disegnati dagli artisti che facevano parte del grup- po di progettisti. Ma tutti i serramenti, ormai degradati ed inefficienti possono essere sostituiti senza cambiare la forma ed i colori e già questo sarebbe un grande contributo per gli equilibri ener- getici. Nel complesso quindi un quartiere che si presta ad una riconversione già per le sue caratte- ristiche di impianto.
Il progetto vincitore, elaborato dal gruppo condot- to dall'arch. Laura Peretti, fonda la sua strategia nel realizzare una grande piazza circa a metà del complesso, per introdurre uno spazio pubblico centrale, che rompe la rigidezza del sistema linea- re di distribuzione a terra, che tanti problemi ha creato nei decenni passati. Tutti i corpi scale avranno ingressi dalla viabilità esterna, ripropo- nendo la soluzione delle case in linea tradizionali, ma tutto il quartiere potrà godere della nuova piaz- za al piede del fabbricato, immersa nel verde. L'immagine del fabbricato non si modifica, ma si cambia l'attacco a terra e si propone una nuova sistemazione paesaggistica. Le dotazioni attuali dei servizi pubblici, che fanno oggi di Corviale uno dei quartieri romani più fortunati, restano intatte.
Fo to gr af ia d i L . C hi st è