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* Irene Poli e Chiara Ravagnan, Università di Roma La Sapienza

ESPERIENZE DI RESILIENZA NELLA PROGETTAZIONE E GESTIONE DEI BENI COMUNI

approfondendo le potenzialità del parco agricolo (in particolare per Casal del Marmo⁶) come moda- lità di gestione coordinata dei grandi spazi aperti, e dell'incubatore agricolo (I-Agri a Bracciano) quale strumento finalizzato all'avvio di start-up per imprese agricole innovative e legate alla green

economy.

Questi due riferimenti scaturiscono dalla consa- pevolezza della necessaria “costruzione di una dimensione multifunzionale degli spazi da non consumare”⁷ e dell'essenziale ripensamento dei modi e delle forme della riappropriazione colletti- va, produttiva e culturale di ambiti che maggior- mente vengono aggrediti dalla crisi economica e ambientale.

Il parco agricolo, già sperimentato da anni, anche grazie ai fondi del Programma LIFE, in diverse metropoli europee, perseguendo azioni coordi- nate di tutela delle risorse ecologiche, di promo- zione della produzione agricola e della vendita in filiera corta, nonché della valorizzazione e fruizio- ne del paesaggio, ha trovato un rinnovato sup- porto operativo negli approcci progettuali, pro- cessuali e partenariali del Programma TURAS che, riunendo decisori politici degli Enti locali,

PMI e Università, mira a stimolare nuove e con- crete attività per superare la crisi economica e ambientale.

Per quanto riguarda le esperienze innovative “dal basso”, nel territorio romano cominciano ad assu- mere una significatività, in termini quantitativi e di qualità degli interventi, pratiche di riappropriazio- ne e di recupero di spazi degradati o sottoutilizzati, fondate sulla gestione auto-organizzata dei “beni comuni”, attraverso modalità innovative di tutela e valorizzazione delle risorse naturali e dell'identità locale, di valorizzazione o di riuso del patrimonio pubblico, di agricoltura urbana.

Il modello di gestione di tali pratiche ne prevede il coordinamento all'interno di reti di soggetti econo-

mici e sociali che, coinvolgendo attori privati e pub-

blici, innescano processi virtuosi di contaminazio- ne tecnica e culturale, mettendo in relazione idee, persone, luoghi e progetti, anche attraverso forme di sharing economy. Queste reti, in alcuni casi utiliz- zate dall'Amministrazione comunale per indivi- duare i punti di accumulazione tra domanda e offerta, tra criticità e potenzialità di rigenerazione⁸, si sostanziano sia in organizzazioni sistemiche arti- colate sul territorio o legate a specifici “beni comu-

ni” (ad esempio i gruppi locali di cittadini di Reta-

ke⁹, il comitato per il Contratto di Fiume Aniene¹⁰, le

associazioni culturali come Tevereterno), sia in “col-

laborative mapping”¹¹ che, implementate progres-

sivamente, restituiscono un quadro conoscitivo e propositivo diffuso.

Ad esempio, il progetto culturale e multidisciplina- re Tevereterno, che fa parte della piattaforma inter- nazionale River//Cities Platform¹² ed è finalizzato alla valorizzazione delle rive del Tevere, “si basa sulla creazione e sulla gestione del primo spazio pubblico di Roma dedicato all'arte contemporanea

site-specific”¹³. Il progetto, attraverso usi tempora-

nei e ecocompatibili, collega il tema locale della valorizzazione degli spazi pubblici, all'arte come valore universale unificante, in un contesto forte- mente connotato dalla presenza di una compo- nente naturale come il fiume. Recentemente, insieme a Roma Capitale, ha allestito, grazie a fondi privati, l'opera Triumph and Laments di W. Kentridge, che ha ricomposto i binomi cultu- ra/natura e uomo/sito attraverso un fregio di 500 metri ottenuto dalla pulizia selettiva della patina biologica sul travertino dei muraglioni.

Note

1. Si fa particolare riferimento alla Rete ecologica, agli Ambiti di programmazione strategica e alle Centralità urbane/metropolitane e locali previste dal PRG 2008 (approvato con Del. CC 18/2008).

2. M. Toubin, S. Lhomme,Y . Diab, D. Serre et R. Laganier (2012), La Résilience urbaine: un nouveau concept

opérationnel vecteur de durabilité urbaine?, in

Développement durable et territoires, vol. 3 n.1. 3. C. Gasparrini (2011), “Nuovi sguardi sulla città esistente”, in F. Toppetti a cura di, Paesaggi e città storica.

Teorie e politiche del progetto, Alinea.

4. Cfr. tra le altre anche il Programma Roma Resiliente (Cfr. G. Caudo e A. Coppola in questo volume). 5. Il Programma Transitioning towards urban resilience

and sustainability coinvolge 11 città europee e altri 28

partner tra imprese, autorità locali e ricercatori internazionali. http://www.turas-cities.org/

6. Il PRG 2008 destina l'ambito di Casal del Marmo a

Parco Agricolo, in analogia all'ambito di Rocca Cencia e

Arrone-Galeria (Cfr. Comune di Roma, PRG, Del. 18/2008, NTA, Art. 70).

7. C. Gasparrini (2015), In the city on the cities. Sulle città

nelle città, Listlab.

8. Ad esempio, il Progetto Temporary use as a tool for

urban regeneration (TUTUR), facente parte del progetto

URBACT e svolto in partnership con Roma Capitale, si è avvalso della collaborative map “City hound” per individuare le aree di azione per gli interventi. Inoltre l'Amministrazione comunale, al fine di intercettare le spinte “dal basso”, ha promulgato un Regolamento per

l'affidamento in comodato d'uso gratuito e per la gestione di aree a verde di proprietà di Roma Capitale compatibili con la destinazione a orti/giardini urbani (Del. AC 38/2015).

9. Retake è “un movimento di cittadini impegnato nella

lotta contro il degrado”

(http://www.retakeroma.org/cos-%C3%A8-retake/f-a- q/), che organizza “blitz” di manutenzione e di ripristino del decoro.

10. Il Comitato per l'Aniene unisce numerosi soggetti (enti, associazioni, privati e pubblici) che sostengono e partecipano al progetto di costruzione del Contratto di

Fiume (https://contrattodifiumeaniene.wordpress.com/).

11. Per la mappa interattiva “Zappata romana” cfr. in questo volume S. Cioli e L. D'Eusebio; per “City hound” cfr. in questo volume E. Saracino; altre mappe inoltre sono rivolte a singole tipologie di attrezzature, come “Roma abbandonata” che censisce i cinema in disuso (http://romabbandonata.org/).

12. http://www.river-cities.net/

13. http://www.tevereterno.it/it/arts/triumphs-and- laments/

Il Fiume Aniene nel tratto in prossimità di Via di Pietralata, dove il Programma integrato prevede una pista ciclabile

(Foto Irene Poli, Chiara Ravagnan)

I muraglioni del Tevere nella parte interessata dall'opera Triumph and Laments di W. Kentridge

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