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NELL'INFORTUNISTICA DEL LAVORO

DANNO ESTETICO

Il danno estetico per essere risarcibile deve superare la soglia di “apprezzabilità”. Per tutte le cicatrici cutanee interessanti il volto ed collo, il grado è variabile a seconda della natura, della estensione e del complessivo pregiudizio fisionomico fino alla deturpazione. Si tiene conto dei parametri statico morfologici (lunghezza, cromia, rilievo, sede etc). La stima valutativa massima è riservata ai casi di deturpazione (30%) che comprende la perdita non emendata naso labbra o il massimo sovvertimento dell’asimmetria facciale tale da determi-nare viva reazione di repulsione in chi osserva o da precludere l’accettazione sociale.16 VALUTAZIONE POSTUMI COMPOSTI: Si estrapolano i dati delle singole lesioni facendole confluire in una valutazione globale in base al pregiudizio funzionale- esteti-co (danno neurologiesteti-co + sinusopatie + lesioni nasali + lesioni oculari + lesioni orali [tenendo conto della < o > apertura della bocca e della perdita dentaria].

CONCLUSIONI

La valutazione del danno in sede INAIL è sempre complessa e delicata, tenuto conto che si tratta di ottemperare alle legittime richieste degli assicurati a fronte di un danno certo, conseguenza di un evento tutelato dalle leggi dello stato. L’odontoiatra si deve preoccupare non soltanto della cura dei traumatismi dentari (fratture, avulsioni, lesioni ATM, protesi, etc), ma anche della precisa descrizione delle lesioni osservate diretta-mente conseguenti all’evento nonché dello stato anteriore dei denti, con relativa prova fotografica e radiografica. Inoltre il professionista deve riportare quanto riferito dal paziente circa la dinamica dell’evento infortunistico e poi deve descrivere i trattamenti praticati, i restauri conservativi, protesici e implantologici, eventuali trattamenti futuri con relativo preventivo di spesa, per singola voce.

16 G. Cimaglia - P.Rossi- Danno biologico le tabelle di Legge- Giuffrè editore 2000- capitolo 6 pag. 67

BIBLIOGRAFIA

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La traumatologia facciale nell’infortunistica sul lavoro. Nostra esperienza

Università degli Studi di Perugia. Dipartimento delle specialità medico-chirurgiche.

Struttura complessa di Otorinolaringoiatria Centro Medico Legale INAIL Perugia

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* INAIL - SOVRINTENDENTE MEDICOREGIONALEBASILICATA

** MEDICO LEGALE COMMISSIONE INVALIDI CIVILE ASL SA/3

*** COORDINATORECONTARPD.R. INAIL BASILICATA

RIASSUNTO

OBETTIVO: studio del nesso causale tra esposizione lavorativa al vinile di cloruro monomero (CVM), polivinil cloruro (PVC) e mortalità per cancro

METODO: rilevazione dei casi denunciati come morti sospette per tumore professio-nale presso l’ex “Liquichimica Ferrandina S.p.A.” di Ferrandina (MT), analisi dei cicli lavorativi del CVM e PVC, dei tempi e delle possibili fonti d’esposizione, comparazione con altre strutture industriali similari, acquisizione di pareri di varie sedi INAIL, ricer-ca di studi di metanalisi e revisioni della letteratura mediricer-ca degli ultimi cinque anni.

CONCLUSIONI: esistono prove sufficienti di correlazione negli esseri umani tra l’angiosarcoma epatico e l’esposizione a cloruro di vinile (CVM) mentre non è stata ancora comprovata con certezza una sufficiente relazione con il cancro in altri organi.

ABSTRACT

OBETTIVO: study of the nexus motive between working exposure to the vinyl chloride (CVM), polivinyl chloride (PVC) and mortality for cancer

METHOD: survey of the cases denounced like suspect deaths for professional tumor in the “Liquichimica Ferrandina S.p.A.” by Ferrandina (MT), analysis of the work cycles of CVM and PVC, of the times and the possible sources of exposure, comparison with other similar industrial structures, acquisition of opinions of several INAIL centers, search of metanalysis studies and reviews of the medical literature of the last five years.

CONCLUSIONS: there are sufficient evidences about correlation in the human beings between angiosarcoma of the liver and the exposure to vinyl chloride (CVM), while sufficient relations with the cancer in other organs has not been still proven with cer-tainty one.

PREMESSA

Il presente lavoro nasce a seguito della denuncia di (sospetta) Malattia Professionale presentata il 29/10/2004 dal Servizio Osservatorio Epidemiologico Regionale -Dipartimento Sicurezza e Solidarietà Sociale - della Regione Basilicata, per tumori maligni insorti in lavoratori già addetti alla produzione di CVM-PVC presso l’ex Liquichimica Ferrandina S.p.A. di Ferrandina (MT).

Segnalazione-denuncia di (sospette) MP inviata il 29/10/2004 all’INAIL dal Servizio Osservatorio Epidemiologico Regionale - Dip. Sicurezza e Solidarietà Sociale - della Regione Basilicata.

Dalla denuncia si evince che la Regione Basilicata ha costituito un gruppo di lavoro, facente capo agli uffici Pianificazione Sanitaria e Osservatorio Epidemiologico, per un’indagine conoscitiva sulle condizioni di salute degli ex lavoratori in oggetto e sui casi di tumori maligni insorti in lavoratori già addetti alla produzione di CVM-PVC presso l’ex Liquichimica Ferrandina S.p.A. di Ferrandina.

L’attenzione è stata focalizza sull’ex Liquichimica Ferrandina S.p.A. di Ferrandina (MT), Borgo Macchia, rimasta in produzione dai primi anni ’60 al 1979 sotto diverse denominazioni sociali della ENICHEM - ENI (Pozzi, Liquichimica Ferrandina S.p.A., Chimica Ferrandina S.p.A. e Nuova Chimica Ferrandina, quest’ultima in liquidazione volontaria dal 1994).

È stata esclusa l’ex ENICHEM S.p.A. di Pisticci (MT), anche a seguito di dichiarazioni della stessa società, poiché è stato accertato che quest’ultima non lavorava CVM-PVC.

Nel mese di febbraio 2002 sono stati avviati dall’ASL n. 4 di Matera, che conserva le cartelle di fabbrica, controlli sanitari sugli ex dipendenti in vita, facendo riferimento all’All. IV del D.P.R. n. 962/1982 (Attuazione della Direttiva CEE n. 78/610 relativa alla protezione sanitaria dei lavoratori esposti al cloruro di vinile monomero). È stata anche avviata, ed è tuttora in corso, la raccolta dei dati di mortalità relativi ai lavorato-ri deceduti. La responsabile delle attività di raccolta-analisi dei dati di mortalità è la dott.sa Gabriella Cauzillo, dirigente del Servizio Osservatorio Epidemiologico Regionale - Dipartimento Sicurezza e Solidarietà Sociale - della Regione Basilicata.

Sulla base delle certificazioni acquisite per il periodo 1977-2003 all’INAIL è stata effet-tuata la segnalazione-denuncia (di sospetto) di Malattia Professionale, e l’invio delle relative schede informative e dei certificati necroscopici, per i seguenti lavoratori dell’ex Liquichimica di Ferrandina già deceduti: