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LO STATO DEGLI STUDI INERENTI ASSOCIAZIONE TRA PESTICIDI E SARCOMI

NELL'INFORTUNISTICA DEL LAVORO

LO STATO DEGLI STUDI INERENTI ASSOCIAZIONE TRA PESTICIDI E SARCOMI

Studi epidemiologici hanno riportato le associazioni tra cancro nell’infanzia ed o parentale o esposizione di bambino ad insetticidi. Le revisioni sono state pubblicate nel 1997 e 1998, dove l’evidenza fu trovata suggestiva ma non conclusiva. Una ricerca di letteratura dei casi tra il 1998 ed il 2004 è stata condotta per identificare e valutare i risultati su questo tema.

I Risultati: Diciotto nuovi studi sono stati identificati per questa revisione.

Collettivamente, gli studi suggeriscono un aumento del rischio di differenti tipi di can-cro associati con esposizione ad insetticidi. Tuttavia, attraverso gli studi, emerge la prova di un conflitto riguardo ai tipi del cancro così come alle cause. Le imperfezioni principali interessano la valutazione di esposizione, dove, per esempio, “coltivare” è trattato uguale “ad esposizione agli antiparassitari,” non considerando altre possibili esposizioni, per esempio agli agenti biologici o contagiosi e fino ad ora ai fattori non identificati di stile di vita.

Anche, molti questionari di esposizione usati, negli studi caso-controllo sono basati su larghe e qualche volta non plausibili categorie. In più studi l’esposizione fu categorizza-ta come “sempre contro mai”, senza riguardo per l’intensità di esposizione o la duracategorizza-ta.

Conclusioni: La letteratura disponibile non permette conclusioni fisse con riguardo ad insetticidi ed alcun tipo di cancro di infanzia o dell’adulto. Investendo nell’acquisizione e revisione critica di informazioni circa l’esposizione sembra essere il passo cruciale per l’accertamento causale in una ricerca futura. Arch Occup Environ Health. 2006 Feb 4;:1-9 Do pesticides cause childhood cancer? Nasterlack M

In uno dei maggiori studi multicentrici Europei del 2006 pubblicato su Int. J.Cancer il rischio dei soggetti esposti a erbicidi e insetticidi è risultato del tutto sovrapponibile a quello dei soggetti mai esposti. Lo studio suggeriva che i fattori professionali, legati soprattutto al settore della falegnameria assumessero un ruolo nella eziologia dei sarco-mi dell’osso.

Circa poi la lista di pesticidi ed anticrittogamici bisogna osservare che per molti di que-sti agenti la IARC fornisce solo una possibilità che sono cancerogeni per gli animali ma non esiste alcuna prova per l’uomo né tanto meno che siano organo o tessuto specifici o alcuna associazione con la tipologia specifica del cancro. Peraltro per tutti quelli indi-cati nella classificazione della CEE non esiste alcuna frase di rischio o numero inerente la possibilità di sviluppo di cancro:

R45 Può provocare il cancro

R46 Può provocare alterazioni genetiche ereditarie

R48 Pericolo di gravi danni per la salute in caso di esposizione prolungata R49 Può provocare il cancro per inalazione

Allo stato delle conoscenze, il rischio che viene fuori dallo studio della letteratura medi-ca è soltanto di tipo tossico acuto o cronico e mutageno solo per alcuni tipi di tumore.

L’esposizione per OS o per inalazione o per contatto ai pesticidi, può produrre tossi-cità, ed effetti mutageni solo per adenocarcinomi, linfomi, ma non vi sono sufficienti evidenze che i pesticidi, siano sicuramente responsabili dei tumori desmoplastici la cui genesi resta ancora legata maggiormente a fenomeni eredo-costituzionali.

TAVOLA SINOTTICA DEI PESTICIDI IN COMMERCIO

CAS

Sintomi a carico del SNC: tremori, convulsioni, atassia; irritazione delle vie aeree; rinorrea, tosse, bron-cospasmo e dispnea; reazioni

occhi, cute, mucose del tratto respi-ratorio, fegato, reni.

Provoca gravi lesioni cutanee su base allergica (da semplici dermatiti erite-matose a dermatiti necrotizzanti).

CAS Prodotto Principio attivo Classe chimica Classif. Informaz. sanitarie Provoca tosse, broncospasmo e dispnea per irritazione bronchiale.

Fenomeni di tossicità sistemica solo per assorbimenti di alte dosi. Sono possibili tubulonecrosi renale acuta ed epatonecrosi attribuite ad un meccanismo immunoallergico.

In caso di ingestione insorgono sin-tomi di gastroenterite (nausea, vomito, diarrea) e cefalea, oltre naturalmente a segni del possibile interessamento epatico e/o renale.

Nell'intossicazione grave si eviden-ziano segni di eccitamento e depres-sione del SNC.

In caso di intossicazione chiamare il medico per i consueti interventi di pronto soccorso.

INFORMAZIONI PER IL MEDICO

In caso di intossicazione chiamare il medico per i consueti interventi di pronto soccorso.

Sintomi a carico del SNC: tremori, convulsioni, atassia; irritazione alle

occhi, cute, mucose del tratto respi-ratorio, fegato, reni.

CAS per assorbimenti di alte dosi. Sono possibili tubulonecrosi renale acuta ed epatonecrosi attribuite ad un meccanismo immunoallergico.

In caso di ingestione insorgono sin-tomi di gastroenterite (nausea, vomito, diarrea) e cefalea, oltre naturalmente a segni del possibile interessamento epatico e/o renale.

Nell’intossicazione grave si eviden-ziano segni di eccitamento e depres-sione del SNC.

Metabolismo: dopo ingestione la sostanza è prontamente assorbita e metabolizzata. L’escrezione renale e fecale avviene in 72 ore.

TERAPIA: sintomatica.

INFORMAZIONI MEDICHE SINTOMI: organi interessati:

occhi, cute, mucose del tratto respi-ratorio, fegato, reni. per assorbimenti di alte dosi. Sono possibili tubulonecrosi renale acuta ed epatonecrosi attribuite ad un meccanismo immunoallergico. In caso di ingestione insorgono sinto-mi di gastroenterite (nausea, vosinto-mi- vomi-to, diarrea) e cefalea, oltre natural-mente a segni del possibile interes-samento epatico e/o renale.

Nell'intossicazione grave si eviden-ziano segni di eccitamento e depres-sione del SNC.

Metabolismo: dopo ingestione la sostanza è prontamente assorbita e metabolizzata. L'escrezione renale e fecale avviene in 72 ore.

TERAPIA: sintomatica.

INFORMAZIONI MEDICHE SINTOMI: colpisce il SNC e le ter-minazioni parasimpatiche, le sinapsi

142459-58-3

Alcuni esteri fosforici, a distanza di 7-15 giorni dall'episodio acuto, pos-sono provocare un effetto neurotos-sico ritardato (paralisi flaccida, in seguito spastica, delle estremità).

TERAPIA: atropina ad alte dosi fino a comparsa dei primi segni di atropinizzazione. Somministrare sono rilevati i seguenti sintomi non specifici: atassia, respirazione

In caso di intossicazione chiamare il medico per i consueti interventi di pronto soccorso. contro i tremori e le convulsioni.

CONTROINDICAZIONI: per la liposolubilità di questa sostanza, dieta priva di grassi sia animali che vegetali, per lungo tempo, fino alla eliminazione completa.

INFORMAZIONI MEDICHE SINTOMI: inibitore della acetilcoli-nesterasi con la quale forma un legame labile che, determinando una facile regressione della sintoma-tologia, può indurre il paziente a sottovalutare l'intossicazione.

CAS Prodotto Principio attivo Classe chimica Classif. Informaz. sanitarie

TERAPIA: atropina.

CONTROINDICAZIONI: ossime.

INFORMAZIONI MEDICHE SINTOMI: colpisce il SNC e le ter-minazioni parasimpatiche, le sinapsi

Alcuni esteri fosforici, a distanza di 7-15 giorni dall'episodio acuto, pos-sono provocare un effetto neurotos-sico ritardato (paralisi flaccida, in seguito spastica, delle estremità).

TERAPIA: atropina ad alte dosi fino a comparsa dei primi segni di atropinizzazione. Somministrare subito la pralidossima.

INFORMAZIONI MEDICHE SINTOMI: irritante per cute e mucose. Sono possibili sia fenomeni di depressione che di eccitazione del SNC, ipereccitabilità, ipotensione, In caso di intossicazione chiamare il medico per i consueti interventi di pronto soccorso.

Sintomi a carico del SNC: tremori, convulsioni, atassia; irritazione alle

CAS Prodotto Principio attivo Classe chimica Classif. Informaz. sanitarie

VITEX MZ 60

N.B. nel caso di formulazioni com-merciali contenenti solventi organici o derivati del petrolio, vedi tiocar-bamati; effetto antabuse: si verifica in caso di concomitante o pregressa assunzione di alcool, e si manifesta con nausea, vomito, sudorazione, sete intensa dolore precordiale, tachicardia, visione confusa, vertigi-ni, ipotensione ortostatica. Dopo qualche ora il viso da paonazzo diventa pallido e l'ipotensione si aggrava fino al collasso ed alla per-dita di coscienza.

INFORMAZIONI MEDICHE SINTOMI: durante l'impiego può causare congiuntivite, rinite, nonché irritazione della gola e della cute.

L'ingestione può causare protei-ne con lesioni a livello delle mucose, danno epatico e renale e del SNC, emo-lisi. Vomito con emissione di materiale di colore verde, bruciori gastroesofagei, eleva-ta usare chelanti, penicillamina se la via orale è agibile oppure CaEDTA endovena e BAL intramuscolo; per il resto terapia sintomatica.

CAS Prodotto Principio attivo Classe chimica Classif. Informaz. sanitarie

57966-95-7 irritazione della gola e della cute.

L'ingestione può causare irritazione della gola e della cute.

L'ingestione può causare gastroen-terite, nausea, vomito e diarrea.

Sono citati subittero ed ematuria.

TERAPIA: sintomatica.

INFORMAZIONI MEDICHE In caso di intossicazione chiamare il medico per i consueti interventi di pronto soccorso.

INFORMAZIONI PER IL MEDICO

Sintomi di intossicazione: non si hanno informazioni di casi di avve-lenamento nell'uomo.

Negli animali di laboratorio i sinto-mi di avvelenamento sono

CAS Prodotto Principio attivo Classe chimica Classif. Informaz. sanitarie

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* DIRIGENTE MEDICO DIILIVELLOINAIL - SEDE DILECCE

** DIRIGENTE MEDICO DIIILIVELLO- SEDE DINAPOLI

*** DIRIGENTE MEDICO DIILIVELLOINAIL - SEDE DICAMPOBASSO

**** FUNZIONARIO C2 - SEDE DILECCE

RIASSUNTO

Gli AA., relativamente all’art. 6 del D. Lgs.vo 38/2000, inerente la tutela assicurativa degli sportivi professionisti, hanno esaminato le difficoltà applicative dell’estensibilità della tute-la previdenziale ad una categoria di tute-lavoratori certamente anomatute-la, particotute-larmente per quanto attiene la valutazione del periodo di inabilità temporanea assoluta (I.T.A.).

Da tale disamina, è stato rilevato come questa categoria presenti peculiarità professionali che, de iure e de facto, la rendono poco omologabile a tutte le altre attività lavorative.

Inoltre, a giudizio degli AA., tale specificità ha realizzato una significativa diversità anche nell’ambito dello stesso sottotipo “0590”, tale da indurre gli stessi ad avanzare una loro proposta operativa, individualizzata per ogni singola disciplina.

PREMESSA

L’avvento del Decreto legislativo n. 38 del 2000, con particolare riferimento all’art. 6, ha introdotto, a decorrere dal 16 marzo 2000 (data di entrata in vigore del Decreto Legislativo n. 38), l’obbligo assicurativo contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali per gli sportivi professionisti dipendenti dai soggetti di cui all’art. 9 del T.U., anche in coesistenza con polizze privatistiche, contrattuali o di legge.

Il predetto dettato legislativo, al fine di inquadrare i soggetti destinatari della nuova tutela assicurativa, in mancanza di espresse previsioni, l’art. 6 rinviava implicitamente alla nozione di sportivi professionisti dipendenti come sancito dagli artt. 2 e 3 della legge 23 marzo 1981 n. 91, contenente norme in materia di rapporti tra società e sporti-vi professionisti.

Tale legge stabiliva che erano da ritenersi sportivi professionisti gli atleti, gli allenatori, i direttori tecnico-sportivi ed i preparatori atletici, che esercitavano l’attività sportiva a titolo oneroso con carattere di continuità nell’ambito delle discipline regolamentate dal CONI e che conseguivano la qualificazione dalle Federazioni Sportive Nazionali, secondo le norme emanate dalle Federazioni stesse, con l’osservanza delle direttive sta-bilite dal CONI per la distinzione dell’attività dilettantistica da quella professionistica.

Successivamente, il CONI emanava la Delibera del 02 marzo 1988, n. 469, con la quale istituiva al proprio interno il settore professionistico, relativamente alla Federazione ciclistica italiana, alla Federazione italiana gioco calcio, alla Federazione italiana golf, alla Federazione motociclistica italiana, alla Federazione italiana pallacanestro ed alla Federazione pugilistica italiana.

Conseguentemente, le predette Federazioni erano tenute all’obbligo assicurativo nella misura e con le modalità previste dal Decreto Legislativo 23.02.2000 e dal successivo Decreto Ministeriale 28 marzo 2002, che fissava le retribuzioni e i riferimenti tariffari per l’assicurazione antinfortunistica degli sportivi professionisti dipendenti e, successi-vamente, l’INAIL emanava la Circolare n. 48 del 3 luglio 2002, nella quale venivano anche precisati gli adempimenti occorrenti nel periodo transitorio ed individuava al punto 1, comma 1.b) i destinatari della tutela, ovvero gli atleti, gli allenatori, i direttori tecnico-sportivi ed i preparatori atletici, che esercitavano l’attività sportiva a titolo one-roso e con carattere di continuità nell’ambito delle seguenti discipline:

Calcio: serie A, B, C1 e C2 maschile;

Pallacanestro: serie A1 e A2 maschile;

Ciclismo: gare su strada e su pista approvate dalla Lega ciclismo;

Motociclismo: velocità e motocross;

Boxe: I, II e III serie nelle 15 categorie di peso;

Golf.

DISCUSSIONE

Relativamente all’introduzione di questa “peculiare” tutela di lavoratori, gli AA.

hanno esaminato le caratteristiche e le difficoltà applicative di uno dei benefici tutelati dall’Istituto, relativo all’indennizzo del periodo di inabilità temporanea assoluta.

Il ristoro del periodo di astensione dall’attività lavorativa, è sancito, al pari degli altri lavoratori, dall’emanazione del successivo ed integrante Decreto Legislativo 13 marzo 2002, n. 79, il quale recita:

<<All’articolo 6 del Decreto Legislativo 23 febbraio 2000, n. 38, dopo il comma 1 è inserito il seguente:

“1 bis. Dalla data di decorrenza dell’obbligo assicurativo, le retribuzioni stabilite ai fini delle determinazione del premio valgono anche ai fini della liquidazione dell’indennità giornaliera di inabilità temporanea assoluta, di cui all’art. 66, numero 1), del T.U. delle disposizioni per l’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, approvato con Decreto del Presidente della repubblica 30 giugno 1965, 1124”….Omissis>>.

Il concetto di inabilità temporanea assoluta, è ben rappresentato all’art. 68 del predetto D.P.R. che recita:

<<A decorrere dal quarto giorno successivo a quello in cui è avvenuto l’infortunio o si è manifestata la malattia professionale e fino a quando dura l’inabilità assoluta, che impedi-sca totalmente e di fatto all’infortunato di attendere al lavoro, omissis>>.

Se tale assunto, risulta assolutamente applicabile alle “classiche” attività lavorative, lo stesso non può dirsi per quanto attiene questa particolare forma di tutela.

Se per le altre categorie lavorative non sussistono dubbi nell’individuare l’ambito lavo-rativo in cui essa si va ad estrinsecare, per quanto attiene gli sportivi professionisti è stata necessaria una chiarificazione da parte dell’Istituto.

Su richiesta, infatti, della Pescara Calcio S.p.A., nella quale si chiedeva, tra l’altro, di specificare le situazioni lavorative in cui dovesse configurarsi l’infortunio, l’INAIL emana una nota chiarificatrice del 06 settembre 2002, che testualmente riporta:

<<Omissis…….Tenuto conto che, sotto il profilo quantitativo, prevalgono le prestazioni effettuate durante le sedute di preparazione od allenamento, per “sede di lavoro” deve

per-tanto intendersi il luogo (generalmente di proprietà della Società sportiva) nel quale nor-malmente si svolgono tali sedute……..omissis…….Come già evidenziato in premessa l’attività sportiva sottoposta a tutela sociale obbligatoria è quella che l’assicurato è tenuto a svolgere in forza del contratto di lavoro dipendente stipulato con la Società che si avvale della prestazione sportiva. Tale attività comprende - si ribadisce - anche le sedute di pre-parazione e di allenamento che il lavoratore è contrattualmente obbligato a frequentare.

Chiarito che trovano applicazione i vigenti principi in tema di riconoscimento della natura professionale dell’infortunio o della malattia, l’evento protetto è quello riconducibile allo svol-gimento dell’attività sportiva assicurata e la tutela obbligatoria si estende anche alle attività connesse ed accessorie alle prestazioni propriamente lavorative (ad es. spostamenti su mezzi di trasporto della Società), secondo i principi generali contenuti nelle “Linee Guida” sul rischio generico aggravato (v. allegato lettera D.C. Prestazioni 8 luglio 1999)….omissis>>.

Pertanto, con la predetta nota del 06 settembre 2002, l’Istituto precisa che la tutela antinfortunistica non riguarda solo l’evento agonistico settimanale, ma anche le sedute di preparazione o allenamento finalizzate, di norma, alla preparazione dell’evento agonisti-co ovvero, ogni altra attività che lo sportivo agonisti-contrattualmente è obbligato ad effettuare.

In considerazione di ciò, la copertura assicurativa fornita dall’INAIL riguarda non sol-tanto la partecipazione alla partita settimanale di campionato ma, anche, tutte le altre attività alle quali il lavoratore sia tenuto a partecipare in adempimento degli obblighi contrattuali assunti verso la società di appartenenza.

Lo spirito di tale precisazione va certamente nella direzione di una completa tutela del

“lavoratore-atleta” ma, allo stesso tempo, pone alcuni quesiti medico-legali.

Infatti, se per tutte la altre categorie di lavoratori tutelati, durante il periodo di inabilità

Infatti, se per tutte la altre categorie di lavoratori tutelati, durante il periodo di inabilità