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3. Le tecnologie nell’apprendimento

3.2. E-learning, mobile learning e online learning

3.2.2. E-learning 2.0

Il termine e-learning indica apprendimento (learning) elettronico (e di electronic). Tuttavia de- finire in maniera univoca cosa sia l’e-learning non è semplice a causa della complessità, delle sottili sfaccettature e degli studi ancora in atto che caratterizzano questo tipo di apprendimento. Ci limi- teremo quindi a riportare diversi punti di vista di ricercatori e studiosi in questo campo.

Ruth Clark, specializzata nella progettazione della didattica e formazione tecnica, e Richard Mayer, psicopedagogista statunitense e professore di psicologia alla University of California, Santa Barbara, definiscono l’e-learning una “instruction delivered on a digital device such as a computer or mobile device that is intended to support learning” (Clark & Mayer, 2008, p. 8), specificando

che l’e-learning comprende sia metodi (tecniche) che contenuti (informazioni) trasmessi attraver- so dispositivi digitali come computer e smartphone e, utilizzando applicativi di videoscrittura, im- magini, video e via discorrendo per aiutare l’utente a raggiungere i propri obiettivi prefissati (come nel nostro caso imparare la lingua giapponese).

Tuttavia se prendiamo in considerazione lo studio condotto da Joi Moore, Camille Dickson- Deane e Krista Galyen (2011), docenti alla School of Information Science and Learning Technolo- gies dell’University of Missouri, la definizione di Clark e Mayer potrebbe trovare molti pareri con- trari poiché in contrasto con altre concezioni di e-learning come il mobile learning. Gli studiosi considerano quindi l’e-learning sinonimo di apprendimento online e quindi usufruibile solo attra- verso la rete oppure apprendimento attraverso strumenti elettronici come registratori audio, tele- visioni o personal computer.

L’Osservatorio ANEE nel 2003 ha svolto un’indagine riguardo lo stato dell’arte e le prospettive di sviluppo dell’e-learning, tentando di dare una definizione che possa essere la più esaustiva pos- sibile:

l’e-learning è una metodologia di insegnamento e apprendimento che coinvolge sia il prodotto sia il processo formativo. Per prodotto formativo si intende ogni tipologia di materiale o contenuto mes- so a disposizione in formato digitale attraverso supporti informatici o di rete. Per processo formati- vo si intende invece la gestione dell’intero iter didattico che coinvolge gli aspetti di erogazione, frui- zione, interazione, valutazione. In questa dimensione il vero valore aggiunto dell’e-learning emerge nei servizi di assistenza e tutorship, nelle modalità di interazione sincrone e asincrone, di condivi- sione e collaborazione a livello di community.

Peculiarità dell’e-learning è l’alta flessibilità garantita al discente dalla reperibilità sempre e ovun- que dei contenuti formativi, che gli permette l’autogestione e l’autodeterminazione del proprio ap- prendimento; resta tuttavia di primaria importanza la scansione del processo formativo, secondo un’agenda che responsabilizzi formando e formatore al fine del raggiungimento degli obiettivi di- dattici prefissati (Liscia, 2004, p. 12).

Una definizione abbastanza complessa ma esaustiva, che fa intendere il motivo per cui l’e- learning è spesso utilizzato al posto di altre locuzioni affini come online learning, web based lear-

ning, online education e così via (Calvani & Rotta, 2000, p. 57). Perciò è sotto questa ottica che in

questa sede considereremo le teorie di e-learning, cioè come formazione attraverso la rete per “progettare, distribuire, gestire e ampliare l’apprendimento” (Eletti, 2002, p. 65). Apprendimento in rete inteso non solo come rete di computer, ma basato sulle “interrelazioni fra i partecipanti al

processo stesso; interrelazioni funzionali alle attività di una comunità cooperante nel raggiungi- mento di uno specifico obiettivo educativo” (Trentin, 2001, p. 20).

L’e-learning trae origine da due diversi ambiti di tecnologie didattiche. Tecnologie didattiche basate sui computer (vedi 3.1.3) e sulla Formazione a Distanza (FAD).

La FAD di prima generazione risale alla metà dell’Ottocento ed era basata fondamentalmente sulla didattica tramite corrispondenza scritta e cartacea utilizzando come tecnologia il servizio po- stale. La FAD di seconda generazione si sviluppa negli anni sessanta con l’introduzione di supporti audiovisivi e multimediali, grazie soprattutto all’innovazione tecnologica apportata dalla televisio- ne. Infine la terza generazione è segnata dall’avvento del digitale verso la metà degli anni ottanta: la prima fase è stata soprattutto caratterizzata dall’offline con l’utilizzo di supporti magnetici e CD- ROM, mentre la seconda fase, con la diffusione delle reti telematiche, è focalizzata sull’on-line (Eletti, 2002, p. 17).

Con la diffusione del web 2.0 (vedi 3.2.1), anche l’e-learning si è evoluto. Il termine e-learning 2.0 è stato coniato da Downes in un articolo in cui analizzò il rapporto tra e-learning e web 2.0 (Downes, 2005). Downes sostiene che il web 2.0 ha permesso di sviluppare un nuovo tipo di ap- prendimento costruito attorno agli strumenti disponibili con il nuovo web. Per esempio i social network permettono maggiore collaborazione tra individui di tutto il mondo e quindi maggiore dif- fusione di conoscenza; gli archivi multimediali come YouTube sono in grado di riprodurre video in qualsiasi lingua e quindi molto utili per chi si appresta allo studio di lingue straniere; le tecnologie simultanee come skype offrono la possibili di chiamare in qualsiasi parte del mondo in maniera molto economica e quindi parlare con un madrelingua comodamente; le risorse wiki offrono la possibilità di condividere rapidamente informazioni che possono essere modificate da altri; i giochi digitali permettono di apprendere in maniera più motivante ed efficace (Downes, 2005). In questo modo l’e-learning

represents one node in a web of content, connected to other nodes and content creation services used by other students. It becomes, not an institutional or corporate application, but a personal le- arning center, where content is reused and remixed according to the student's own needs and inte- rests. It becomes, indeed, not a single application, but a collection of interoperating applications--- an environment rather than a system (Downes, 2005).

Riportiamo nella tabella 7 realizzata da Tony Karrer, considerato uno dei più grandi esperti di e-

learning, le differenze tra i due tipi di e-learning (2007).1

1

Karrer ha anche aggiunto una colonna inerente e-learning 1.3. Indica una via di mezzo tra il primo e il secondo tipo di e-learning, ma poiché la distanza è minima ha preferito usare e-learning 1.3 anziché un più scontato e-learning 1.5.

E-Learning 1.0 E-Learning 1.3 E-Learning 2.0 Main Components Courseware LMSs Authoring tools Reference hybrids LCMSs

Rapid authoring tools

Wikis

Social networking and bookmarking tools Blogs Add-ins Mash-ups Ownership Top-down, one-way Top-down, collaborati- ve Bottom-up, learner-driven, peer learning

Development Time Long Rapid None

Content Size 60 minutes 15 minutes 1 minute

Access Time Prior to work In between work During work

Virtual Meetings Class Intro, Office hours Peers, Experts

Delivery At one time In many pieces When you need it

Content Access LMS Email, Intranet Search, RSS feed

Driver ID Learner Worker

Content creator ID SME User

Tabella 7. Differenze tra e-learning 1.0, e-learning 1.3 ed e-learning 2.0 secondo Karrer (2007).