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effettuata il 26.11.2018 alla presenza di un funzionario russo da Cecilia Frego, tradotta dalla stessa.

Cecilia Frego: Buongiorno, sono molto felice di essere qui e avere la possibilità di

intervistarla. So che questo canale televisivo (e radio) è nato nel 2015, prima ce ne era un altro, sempre dedicato ai tatari di Crimea…

Ervin Musiaev: Prima c’era un altro canale televisivo privato che ora si è trasferito

a Kiev, in territorio Ucraino, si può dire che purtroppo hanno scelto una via poco consona. Noi ora siamo una compagnia radiotelevisiva statale dedicata ai tatari di Crimea, che trasmette in/dalla Crimea e informa sugli eventi che avvengono nella penisola. Purtroppo, rispetto il mio collega, ma loro si trovano in un’altra società, hanno informazioni già filtrate da un’altra società non hanno informazioni, non hanno notizie rispetto a quanto avviene qui, di quello che succede in Patria, perciò definirli “dei tatari di Crimea” diventa difficile, proprio perché da lontano difficilmente possono avere informazioni che invece noi, lavorando vicino ai nostri compatrioti abbiamo. Il canale televisivo vive e si sviluppa insieme con il proprio popolo.

Cec: Quindi siete un canale televisivo statale, pubblico? Mus: Sì, della Repubblica di Crimea.

Cec: Questa è una cosa positiva, vuol dire che lo Stato vi sostiene…

Mus: Sì, esattamente, il Presidente, il Capo della Repubblica ci sostiene sempre, ci

aiuta a svilupparci, ascolta i nostri problemi… Come dicevo, il canale televisivo nasce per lo sviluppo e la salvaguardia della cultura dei tatari di Crimea, per lo sviluppo della popolazione, che possa continuare a progredire. Per aiutare. Sa, i nostri compatrioti arrivano a casa, accendono la tv e sentono la propria lingua madre, le notizie nella propria lingua madre. Mentre vanno a casa, ascoltano la nostra radio, ascoltano la loro musica nazionale, tutto questo aiuta a creare

un’atmosfera migliore, più positiva, tra i crimeani e questo è uno dei nostri compiti (obiettivi).

Cec: Posso in effetti confermare che vi ascoltano, in questo momento alloggio in un

albergo con annesso un ristorante gestito da dei Tatari di Crimea e in effetti in ogni momento la vostra radio suona in sottofondo…

Mus: Sì, sì infatti, questo è molto vero, la radio è quella che riscuote più successo,

anche perché la televisione purtroppo, ehm, i giovani contemporanei, insomma, le persone non hanno il tempo di guardarla. In effetti i picchi di ascolto riusciamo a ottenerli la mattina, abbiamo la trasmissione “Sa’ba” - ovvero “Buongiorno”, che è la più seguita in assoluto (quella con i picchi più alti) e la sera, le notizie, abbiamo questi due momenti di picco. Si può dedurre che in media le persone accendono la tv la mattina, mentre si preparano ad andare a lavorare e la sera quando rientrano dal lavoro. La radio invece si può ascoltare attivamente per tutto il giorno, mentre si va in autobus, al bar, nei ristoranti, nei negozi, nelle auto private, negli uffici… Di fatto abbiamo ascolti molto alti dalla mattina alla sera.

Cec: Bene! Avete anche delle vostre connessioni internet? Intendo dire, avete una

vostra pagina web, un modo di farvi contattare…

Mus: Sì, pagine web, pagine social, canali, anche la radio, volendo si possono

scaricare i programmi, guardarli e ascoltarli. Anche come applicazione, per Samsung e Iphone e funzionano tutti, radio, tv, website… con le trasmissioni in diretta senza problemi.

Cec: Ok, siete quindi anche sui social?

Mus: Sì, siamo presenti anche sui social, praticamente dappertutto, su

Odnoklassniki, Facebook e Vkontakte,159 lì lavoriamo in maniera diversa,

chiaramente anche lì abbiamo a che fare con un pubblico con un tempo (di attenzione) limitato, per loro ci organizziamo diversamente, per esempio le notizie, di solito un telegiornale ha 22/25 minuti, un blocco di notizie ha questa durata, sui social invece dividiamo le notizie in base al contenuto e carichiamo il tutto suddiviso per soggetto. E così sta al nostro ospite sul social media scegliere quello che gli interessa. A chi interessano di più informazioni relative al lavoro dello stato, le riunioni, le nuove leggi adottate, a chi invece interessa più la sfera sociale, alle volte

159 Odnoklassiniki e VKontakte sono due social network molto diffusi in Russia e nell’Europa dell’Est in generale

anche solo qualche buona notizia, ehm, per esempio che da qualche parte è nato un tigrotto… per cui noi prendiamo tutte queste notizie e le dividiamo per tema e in base a questo in due tre minuti con una descrizione le riportiamo e così la persona autonomamente sceglie quello che vuole vedere. Questo insomma è come funziona, ma penso che non vi sia estraneo il funzionamento.

Cec: Mh, certo. Ehm, a questo punto volevo farle una domanda più personale, se

non ha nulla in contrario.

Mus: Prego!

Cec: Mi racconti la sua storia! Ovvero, lei è un tataro di Crimea, come ha vissuto, i

suoi genitori…

Mus: Ah sì, guardi, i miei genitori, mia mamma è nata a Suki, negli Urali e mio padre,

sempre a causa della deportazione è nato in Uzbekistan a Ferganie. Ecco, la loro generazione ha vissuto questa situazione. Tutti sono però stati lavoratori statali, anche mio nonno, nella Crimea di prima della guerra era direttore di una scuola, no aspetti, il bisnonno… I miei genitori si conoscevano già quando stavano in Uzbekistan, durante il periodo della deportazione, io stesso sono nato lì, in Uzbekistan, mio nonno è riuscito a diventare direttore di una fabbrica tessile, con 10mila lavoratori, mio padre invece ha preferito, uhm, ha scelto la strada di diventare professore universitario, ha proposto la sua candidatura (come insegnante) a Mosca e per tutta la vita è stato insegnante, chiaro, al termine della carriera è diventato decano, già qui, abbiamo l’Università Pedagogico-Ingegneristica di Crimea e lì mio padre ha lavorato a partire dal 1997, ed era decano.

Cec: Quindi a partire dal 1997?

Mus: Sì, siamo arrivati nel 1995, nel 96 ehm, ha iniziato a lavorare, ma ufficialmente

dal 1997. Bene, cos’altro dirle?

Cec: Beh, la scuola, l’avete frequentata qui in Crimea oppure lì?

Mus: La scuola l’ho fatta qui, di fatto tutta la mia vita “cosciente” l’ho passata qui in

Crimea, in patria. Certo non è stato facile, più che altro però ricaduto sulle spalle dei miei genitori, (se ne sono occupati i miei genitori). Quindi, cos’altro le posso raccontare di interessante?

Cec: Ma a scuola, ha avuto la possibilità di imparare la lingua tataro crimeana

oppure no?

Mus: No, a scuola no, mentre all’università invece lo insegnavano. Cec: All’università era insegnato.

Mus: Sì, però oggi i nostri bambini hanno la possibilità di imparare nella propria

lingua madre, io non ho avuto questo diritto. Oggi gli scolari possono studiare nella propria lingua madre… aspetti un secondo…

...esce per parlare con persona entrata in ufficio con questioni riguardanti il lavoro,

rientra dopo pochi minuti con in mano dei libri

Mus: Guardi… probabilmente in tataro sarà difficile! Questo parla degli ufficiali tatari

di Crimea durante la seconda guerra mondiale, per lei, come ricordo, questo invece riguarda i nomi storici dei paesi tataro-crimeani ma non solo, l’autore principale, Balbek Ruslan, è deputato della Duma Statale (Federale), questo riguarda invece i partigiani, come hanno lavorato. Questa invece è di Remziev Bakal, una donna che si è occupata di riscoprire le danze tradizionali dei tatari di Crimea, del periodo ancora prima della guerra, dagli anni ‘30… questo invece è un nostro giornale, riguardante le notizie in generale sulla crimea, penso possa interessarle. Queste invece sono le nostre fiabe tatarocrimeane, le guardi, penso possano essere interessanti. Così che possa avere quante più fonti possibili…

Cec: Oh questo, che bello, di musica! Mia mamma è insegnante di musica, non è

escluso che a Bolzano faremo qualche canzone tratta da qui…

Mus: Che bello, guardate sì, se vi riuscisse...e lei fino a quando sarà qui?

Funzionario+Cec: Giovedì, no anzi, mercoledì riparto. Un vecchio giornale, in

lingua tatara, lo avreste? Non è necessario che sia di oggi, semplicemente in tataro.

Mus: sì, dovrebbe esserci… Ecco, cade a fagiolo, il 25 novembre è stata la giornata

dedicata ai giornali televisivi, e vedete qui la nostra redazione e un articolo su di noi.

Cec: Bellissimo! E questo però è in russo…

Funzionario: In tataro e in russo, ma l’importante era sapere se esistono giornali in

lingua tatara?

Mus: Beh, il giornale Muftiata è in lingua tatara, poi sto guardando… c’è anche

Anedunia, ma non riesco a trovarlo.

Cec: Va bene, anche uno va bene, ma ne esistono di più, giusto?

Mus: Ehm, sì, però diciamo che questo è il principale. Per i musulmani di Crimea

questo è il giornale di riferimento, c’è anche l’Anedunia, che però è più informativa, politica. Questo invece è più informativo-culturale.

Funzionario: Stava raccontando della scuola del fatto che ora insegnano in lingua

tataro crimeana.

Cec: Prima ha accennato all’organizzazione Mejlis, che prima veniva considerata

l’organizzazione principale per i tatari di Crimea. Oppure non è vero, non è mai stata veramente rappresentativa e semplicemente rivendica questo ruolo ora che le viene impedito di operare?

Mus: Guardi, la parola Mejlis si traduce come “parlamento”, dunque Mejlis era il

nome in lingua tatara designante l’assemblea rappresentativa e legislativa, con il compito di prendere le decisioni. Ma c’è stato un cambio di senso del termine, per così dire… quando il nome Mejlis è stato utilizzato per scopi privati, in maniera quantomeno illegittima, da questa organizzazione, che dichiarava di agire per conto dei tatari di crimea, ma in effetti era in mano ad una singola persona, ehm, rappresentante non tanto gli interessi della comunità, quanto i propri, quelli del proprio gruppetto. Che ha agito come filtro nei confronti della comunità internazionale e delle società dei diversi stati. Come hanno fatto anche ora, ci provano, stando a Kiev, provano a fingersi portavoce, mentre non sono altro che un piccolo gruppo. Il popolo crimeano ha in realtà interessi completamente diversi dai loro, punti di vista differenti, mentre costoro tentano di raccontare favole “a nome della popolazione”. Ecco questo è scorretto ed è qualcosa che le persone non perdoneranno. Oggi il Mejlis è un’organizzazione vietata in Russia, perché considerata estremista, i cui responsabili non mirano allo sviluppo (benessere) della popolazione, ma a qualche non chiaro obiettivo antisociale, o almeno io lo definirei così.

Cec: Ho capito, semplicemente in Italia rispetto ai tatari di Crimea abbiamo notizie

filtrate tramite i Mejlis e basta, altre voci difficilmente arrivano.

Mus: Capisco, io ho partecipato a una conferenza sulla libertà di parola e lì, piano

piano, abbiamo iniziato a raccontare il nostro… il mio è stato il primo intervento, poi c’è stato quello del deputato della GOSDUMA (del Parlamento) Ruslan Balbek proprio quella settimana all’assemblea ONU, c’è stato un periodo durante il quale gli altri Stati prendevano informazioni non dai tatari di Crimea viventi qui, oggi invece il velo è stracciato, ci danno la possibilità di intervenire e raccontare la nostra. Perché non è giusto che persone che non vivono effettivamente sul territorio raccontino in giro come si vive in effetti in quel territorio (senza averlo visto/vissuto sulla propria pelle NDT), questo è in effetti contrario ai principi logici. Che qui si stia bene o male, non glielo dirò certo io, ma lei può tranquillamente capire che non ha senso che lo dicano loro, così come non avrebbe senso che io e lei ci mettessimo

qui a parlare di che tempo faccia ora in un altro stato. Possiamo discutere di che tempo (metereologico) ci sia qui a Simferopoli, se ci sia il sole o le nuvole, e se ci piaccia o meno, ma non ha senso parlare di altrove.

Cec: Capisco cosa intende dire. E quali sono i piani per il futuro? Più precisamente,

che sviluppi prevede rispetto al canale?

Mus: Beh, continuare! Prima di capodanno abbiamo diversi progetti per i nostri

ascoltatori, i nostri spettatori. In primo luogo per il secondo anno di fila avrà luogo l’evento Millet millet gym, dove il canale televisivo cerca e porta a conoscenza le storie di persone - a prescindere dalla loro provenienza sociale - che lavorano per lo sviluppo e il bene della società, per esempio: l’anno scorso è stato premiato un medico della regione Leninskaja, un posto (imbucato) a 150 km da Simferopoli, una donna che ha lavorato per 25 anni al pronto soccorso, con uno stipendio molto modesto, di fatto serve oltre 30 villaggi, cioè con la sua ambulanza se ne va per questi villaggi e non aveva mai ricevuto la giusta attenzione, solo perché agisce in una regione periferica cioè, sono certo che a livello statale (sotto l’Ucraina) nessuno l’avesse mai celebrata o invitata per ringraziarla del lavoro svolto. Per quanto riguarda invece aspetti più culturali, nella regione verso il mar nero, nel villaggio Glusci una donna insegnava le danze tradizionali e abbiamo mostrato che avevano certi pavimenti, del tipo sovietico, in legno, tutti rovinati e dopo che li abbiamo mostrati in televisione è intervenuto lo stato a rinnovarli… un’insegnante della regione Zhenkojeskaja. Quindi ci occupiamo di insegnanti, medici, persone che senza dubbio portano un contributo notevole ma che… il premio Millet Millet è dedicato a persone che si trovano in periferia e che di conseguenza non sempre ricevono attenzioni, e grazie a degli sponsor riusciamo a dare dei bei premi. L’anno scorso ad ogni partecipante abbiamo consegnato, a parte una coppa e un attestato di ringraziamento anche un computer (notebook). Ed è molto bello, può immaginare, quando dopo 25 anni di lavoro per situazioni di emergenza, senza mai un grazie o un riconoscimento ufficiale che vengano da Simferopoli, a livello della Repubblica Federata a premiarti e ringraziarti con una cerimonia dedicata, con le telecamere, in un teatro… Anche quest’anno ci sarà una premiazione è già uscito il bando, a un nuovo livello, noi è già da un semestre che ci lavoriamo, prima abbiamo dovuto stendere il bando, poi pubblicizzarlo mettendolo sulla nostra pagina web, c’è stato il momento delle votazioni, le partecipazioni sono state alte (sui 10000) e due situazioni in particolare si sono rivelate particolarmente scandalose… può capire

che per noi è particolarmente interessante quando si genera un dibattito a riguardo e salgono i nostri ascolti… nello specifico però due sportivi avevano trovato un sistema particolare e quando l’abbiamo scoperti c’è stato un momento pericoloso… ma nulla di grave, uno faceva boxe, l’altro lotta e si era accesa una forte competitività tra i due… ma andando avanti, per il capodanno vorremmo fare dei fuochi e tanto altro per i nostri telespettatori. Il 12 gennaio invece esiste una “lotta nazionale” il Kuresh, le origini di questa tradizione sono turche e di questo tipo di sport il 12 gennaio ci sarà il campionato “alla scoperta della Crimea”, dove di nuovo sono previsti ricchi premi, quattro automobili, per i primi quattro classificati in assoluto. L’anno scorso c’è stato un campionato analogo che ha riscosso molto successo e valutazioni positive anche perché avendo dei premi così allettanti tutti si sono impegnati al massimo. è stato molto emozionante e noi abbiamo trasmesso tutto in diretta, è stato molto interessante, anche perché si tratta del nostro modo di lotta tradizionale, anche mio padre mi ha raccontato il suo ricordo di quando da piccolo c’era la tradizione che i nonni andassero coi nipoti per insegnare la tecnica di questa particolare lotta spiegassero i trucchi e le tecniche di famiglia di nonno in nipote. L’evento quindi riaccende sempre molte emozioni positive, l’anno scorso si è svolto vicino al fiume Cerbara, abbiamo trasmesso tutto in diretta ed è stato molto bello, molto seguito, insomma, è piaciuto a tutti. Bene, qualcos’altro?

Cec: Beh magari ha lei qualche domanda da fare a me? O?

Mus: Cosa ne pensa della Crimea? Dicono che sia una “piccola Italia”, cioè,

insomma, che ci somigli. Cosa l’ha colpita?

Cec: Oddio, proprio simile all’Italia faccio fatica a dirlo… Mus: Ma l’ha portata a Yalta?

Cec: Diciamo che volendo qualche somiglianza si può trovare...ma l’Italia è

qualcosa di diverso per me. Comunque la Crimea mi è piaciuta molto. Diciamo che in Italia vivo in montagna e qui siamo vicini al mare, non ci sono vere e proprie montagne, insomma, probabilmente la mia idea di Italia comprende paesaggi diversi da quelli che si possono trovare qui. Però qui mi è piaciuto molto, inoltre ho scoperto da poco che hanno girato qui alcuni dei film che mi sono piaciuti di più: La mano di

brillanti, La prigioniera del caucaso… li ho visti molte volte e riconoscere alcune

immagini, è stato emozionante. Secondo me voler cercare a forze delle somiglianze in qualche modo è come ridimensionare l’importanza e la bellezza dei luoghi che

avete qui. Dicendo che somiglia, in qualche modo si dice che è al di sotto del termine di paragone, non si rende giustizia dell’unicità di questi luoghi.

Mus: Grazie, è bello sentire queste parole.

Funzionario: Cecilia inoltre voleva approfondire se qualcosa fosse cambiato dopo

il referendum del 2014, se qualcosa che c’era prima (o che non c’era prima) sotto l’Ucraina ora non ci sia (o al contrario ci sia)... le strade, il modo di vivere, questo genere di cose…

Mus: Probabilmente per diversi secoli la Crimea è stata considerata un

gioiello...dicono che la Crimea sia la perla del mondo, se non proprio del mondo se non altro sicuramente è stata la perla del Mar Nero. Purtroppo negli ultimi 25 anni non ha ricevuto la dovuta attenzione. La Crimea era un gioiello sotto l’Unione Sovietica, è stata dedicata molta attenzione al suo sviluppo anche sotto l’Impero Russo, il Canato Crimeano a sua volta, come dire, durante quel periodo è stata al centro del mar Nero. Di fatto sulla Crimea si sono sempre concentrate molte attenzioni e di conseguenza investimenti per lo sviluppo. Negli ultimi 25 anni è successo invece che la Crimea venisse trascurata, perché l’Ucraina, lei… a noi restavano gli avanzi, perché gli ucraini venivano qui in vacanza a riposare e basta. In altre parole, per la precedente amministrazione la Crimea non aveva alcun valore storico o culturale, invece per la Federazione Russa oggi la Crimea è un gioiello che lentamente torna a brillare: si costruiscono strade, vengono valorizzati e creati nuovi oggetti di valenza culturale… la nostra storia plurisecolare ottiene oggi, a partire dal 2014, la giusta attenzione, ha la possibilità di preservarsi e svilupparsi. Questo è molto interessante, perché invece sotto l’Ucraina, io, come Crimeano, non potevo godermi la Crimea. Capisce? Perché le spiagge erano tutte a pagamento, tutti i pezzi di terra non utilizzati (liberi) sono stati occupati per costruire edifici orribili, se è andata a Yalta sicuramente li ha visti, questi hotel mezzi costruiti, senza capo né coda. Però è già il quarto o quinto anno che è iniziato un lavoro di riqualificazione e messa a norma, in particolare a Yalta e nelle regioni limitrofe al mare. Le spiagge sono diventate libere, in qualsiasi spiaggia è possibile entrare, fare il bagno, prendere il sole, riposarsi… Negli ultimi 5 anni sotto l’Ucraina di fatto era impossibile andare in spiaggia, bisognava per forza pagare per entrare in spiaggia, era una situazione piuttosto assurda. Ora invece, un po’ per volta è in atto un processo di valorizzazione, di sviluppo della Crimea come perla del Mar Nero

Cec: Ho capito. E quali sarebbero secondo lei i problemi più urgenti al momento,

quelli che bisognerebbe cercare di risolvere il prima possibile? Chiaro che dal cambio sono passati solo 4 anni…

Mus: Lo sviluppo delle infrastrutture. La Crimea di per sé è un luogo già

interessante, ma dal momento che per 25 anni ci hanno dimenticato, non siamo pronti alla concorrenza (in ambito turistico NDT). Ora vediamo che hanno costruito il ponte (NDT quello sullo stretto di Kerch), hanno ampliato e migliorato l’aeroporto, è in corso il rinnovo del parco stradale… Dobbiamo creare delle condizioni adeguate, così che qualsiasi cittadino, qualsiasi ospite della nostra regione, del nostro stato, possa arrivare, e andarsene in giro con delle belle strade, vedere tutta la bellezza che abbiamo e tutto deve essere collegato ai confort. Che se uno arriva in macchina possa guidare senza difficoltà, che se atterra in aeroporto possa trovarsi in un bel aeroporto… ora l’aeroporto bello c’è e alcune strade sono già state rinnovate, perché in Crimea di cose belle da vedere ce n’è a bizzeffe, solo bisogna