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4. Altri strument

3.2 Nella Costituzione Ucraina

All’interno della Costituzione Ucraina141 gli articoli dedicati alla tutela delle

minoranze sono l’articolo 10 - Garanzia libertà di sviluppo, utilizzo e protezione delle lingue delle minoranze nazionali in Ucraina, l’articolo 11 - Sviluppo dell’autonomia di tutte le popolazioni indigene e le minoranze nazionali, l’articolo 21 - Libertà e uguaglianza di tutte le persone nella propria dignità e diritti, l’articolo 24 - Uguaglianza di tutti i cittadini, l’articolo 35 - Diritto alla libertà di opinione e di fede, e l’articolo 53 - Diritto allo studio nella propria lingua madre.

Lo status particolare della Repubblica di Crimea viene trattato nel nono - articoli 132 e 133 sulla composizione territoriale dell’Ucraina - e nel decimo titolo della Costituzione Ucraina - interamente dedicato alla Repubblica Autonoma di Crimea, articoli dal 134 al 139. Nello specifico negli articoli dal 134 al 139 si dichiara che la Crimea è parte inalienabile dell’Ucraina, con una propria Costituzione che deve essere approvata dalla maggioranza assoluta dei membri del Parlamento ucraino. Si stabilisce inoltre che organo rappresentativo della Repubblica Autonoma di Crimea è la Verhovnaja Rada (Parlamento) della Repubblica Autonoma di Crimea e che i membri di questa devono essere eletti ogni cinque anni direttamente dai cittadini crimeani. È previsto anche un organo esecutivo proprio della Repubblica: il Consiglio dei Ministri della Repubblica Autonoma di Crimea, i cui componenti vengono scelti dal Parlamento Crimeano, in accordo con il Presidente della Repubblica Ucraina.

Alla Repubblica Autonoma viene data competenza normativa nei seguenti ambiti: - agricoltura e foreste;

- bonifica e cave;

- lavori pubblici, artigianato e allevamento, attività di volontariato; - urbanistica e catasto;

- turismo, settore alberghiero, fiere;

- musei, biblioteche, teatri, luoghi di cultura, monumenti storico-culturali;

141 Costituzione Ucraina, disponibile in russo alla pagina http://zakonst.rada.gov.ua/docs/ru/constitution-20160315.pdf a cura del Parlamento Ucraino e verificata in ucraino dal sito https://zakon.rada.gov.ua/cgi- bin/laws/main.cgi?nreg=254%EA%2F96%2D%E2%F0 sempre a cura del Parlamento Ucraino - visitati il 12.04.2019

- trasporto pubblico, strade, idraulica; - caccia e pesca; servizi sanitari e di cura.

La Repubblica Autonoma ha facoltà di indire le elezioni per i deputati del Parlamento Crimeano; organizzare e tenere referendum locali - ma secondo l’articolo 73 della Costituzione solo un referendum nazionale può decidere sulla composizione territoriale dell’Ucraina, quindi quello tenutosi nel 2014 non sarebbe valido - gestire le proprietà della Repubblica Autonoma di Crimea; elaborare un proprio budget - basandosi su e restando coerente con la politica finanziaria e di tassazione dello Stato Ucraino; elaborare e realizzare programmi locali in ambito socio-economico e per lo sviluppo culturale, sempre a patto che siano coerenti con quanto effettuato nel resto dell’Ucraina; riconoscere status particolari a luoghi specifici - come luoghi di cura o zone sanitarie - partecipare alla tutela dei diritti e delle libertà dei cittadini, per la creazione di un’armonia nazionale generale, garantendo una maggiore sicurezza; garantire il funzionamento e lo sviluppo delle lingue parlate nel proprio territorio, parallelamente alla lingua nazionale e la custodia e cura dei monumenti storici; partecipare alla definizione e allo sviluppo di programmi statali per favorire il ritorno delle popolazioni deportate; definire zone ecologicamente importanti all’interno del territorio della Repubblica stessa e istituire norme speciali di salvaguardia a riguardo.

L’Ucraina ha ufficialmente riconosciuto la lingua tataro-crimeana nel 2003, quando ha ratificato la Carta Europea per le lingue regionali o minoritarie i cui obblighi sono divenuti operativi nel 2006. Il paradosso è che la lingua veniva riconosciuta a livello statale, ma non a quello regionale: la lingua dei tatari di Crimea è stata resa ufficiale nella Repubblica di Crimea solo dopo che questa è stata occupata dalla Federazione Russa.

Con la Decisione numero 637 dell’11 maggio 2006 del Consiglio dei Ministri dell’Ucraina denominata “Programma per il reinsediamento e sistemazione dei tatari di Crimea deportati e delle persone di altre nazionalità che sono tornate in Ucraina, il loro adattamento e integrazione nella società ucraina per il periodo fino al 2015”142

vennero previste delle prime misure per la reintegrazione dei tatari di Crimea e delle altre popolazioni deportate, ma le misure attuative non furono immediate. Il 20

142 Testo integrale della Decisione disponibile in ucraino al link: https://zakon4.rada.gov.ua/laws/show/637-2006-%D0%BF/paran13#n13 - visitato il 10.04.2019

marzo 2014 il Parlamento ucraino ha adottato una risoluzione volta a garantire i diritti dei tatari di Crimea nello stato ucraino. Sulla base di questa l’Ucraina garantisce il mantenimento e lo sviluppo dell’identità etnica, culturale, linguistica e religiosa dei tatari di Crimea, definendoli “popolo indigeno” - dunque maggiormente protetto, così come stabilito dalla Costituzione. In questa stessa risoluzione il Mejlis viene riconosciuto come organo esecutivo dell’Assemblea dei tatari di Crimea e l’Assemblea come suprema autorità rappresentativa. Con il Decreto del Presidente ucraino numero 472 del 15 maggio 2014 il 18 maggio viene dichiarato “Giornata della protezione dei diritti dei Tatari di Crimea” e si stabilisce che ogni anno debba essere celebrato. Sempre per garantire la migliore tutela possibile ai tatari di Crimea, con il Decreto 656 del 20 agosto 2014 viene inoltre istituito presso il Presidente dell’Ucraina un Commissariato dedicato. Come Commissario viene designato Mustafa Dzhemilev, con il compito di monitorare il rispetto dei diritti dei tatari di Crimea in Ucraina e di redigere proposte atte a eliminare eventuali violazioni da consegnare al Presidente ucraino. Allo stesso tempo egli ha il diritto di partecipare alla preparazione dei disegni di legge, per garantire che in esse vengano tenuti in debito conto i diritti dei tatari di Crimea. Può inoltre formulare proposte sulla protezione della sovranità e integrità territoriale dell’Ucraina.

Come accennato nel paragrafo precedente, con la legge 1223 dell’aprile 2014 “Sulla restituzione dei Diritti delle popolazioni deportate su base etnica” vengono poste le basi per la regolamentazione di politiche statali per supportare il ritorno delle popolazioni deportate. In particolare questa legge garantisce alle persone deportate il diritto di ristabilirsi nelle unità amministrative dove esse - o i loro vicini parenti - risiedevano al momento della deportazione, inoltre sono previsti dei rimborsi per le spese di viaggio sostenute. Viene previsto un importante sostegno economico per chi - erede di un deportato - stia costruendo una casa ove stabilirsi, da erogarsi, a seconda del caso, a cura dello Stato Ucraino o della Repubblica Autonoma di Crimea. Queste previsioni sono state prese per rendere finalmente operative risoluzioni adottate negli anni precedenti. in particolare:

- la Risoluzione del Consiglio dei Ministri numero 626 del 13 maggio 2004 “Sulle misure per soddisfare i bisogni sociali dei tatari Crimeani e delle altre persone deportate ritornate permanentemente in Ucraina” - riguardante il diritto al rimborso delle spese di viaggio e al sostegno economico nell’acquisizione dell’alloggio;

- la Risoluzione del Consiglio dei Ministri numero 1952 del 17 dicembre 2003 - sulla procedura da adottare per reperire i fondi per le popolazioni deportate; - la Risoluzione del Consiglio dei Ministri numero 514 del 6 giugno 2012 - che approvava il programma di insediamento delle popolazioni deportate, con previsioni per loro adattamento e integrazione nella società ucraina per il periodo fino al 2015.

In seguito alle segnalazioni della commissione OSCE per la carenza di materiali in lingua tatara lo stato ucraino ha previsto fondi per le varie pubblicazioni in lingua, che però sono state interrotte dopo l’occupazione russa della Crimea.143

Con una mossa che è difficile non interpretare come pura propaganda, nei mesi estivi del 2017 l’allora Presidente ucraino Poroshenko ha proposto di modificare il nome della Repubblica Autonoma di Crimea in “Repubblica Autonoma dei Tatari di Crimea”, cambiando inoltre le competenze e gli organi ad essa assegnati.144 Ad oggi

(aprile 2019) non risulta che si sia dato seguito a questa affermazione.