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6.6 Per un efficace modello di e-learning

Qual è dunque il modello di e-learning che possiamo ipotizzare dopo queste brevi riflessioni? Senza dubbio un modello di e-learning che integri le diverse modalità e strumenti della formazione, con l’obiettivo di sfruttare pienamente le potenzialità di ognuno.

Quindi un modello con:

• Interventi in presenza di tipo tradizionale

• Internet come medium trasmissivo e collaborativo • Modalità di apprendimento individuali e collaborative • Modalità di interazione sincrone ed asincrone

• Interventi in presenza di tipo tradizionale

Certamente gli interventi in presenza di tipo tradizionale, soprattutto se ci riferiamo a percorsi formativi impegnativi per durata e contenuti, rappresentano momenti di raccordo molto utili anche per rafforzare i meccanismi creati da momenti di apprendimento collaborativo in spazi virtuali. Ma soprattutto possono servire a dare una buona spinta alla creazione della stessa comunità virtuale e alla chiara percezione della natura sociale del processo formativo.

La formazione mista, dove vengono miscelate le due tipologie di formazione, a distanza e in presenza, potrebbe prevedere un processo ciclico articolato in tre

momenti: un intervento in presenza di tipo tradizionale; una fase di apprendimento individuale, su materiali strutturati e non; un momento di attività collaborativa in rete.

• Internet come medium trasmissivo e collaborativo

Nel modello pedagogico e organizzativo, definito a livello internazionale come e- learning, si possono integrare le due metodologie della CMC (Computer Mediated Communication) e della WBI (Web-Based Instruction) o WBL (Web-Based Learning). La prima (CMC) si fonda sulle pratiche didattiche cooperative del CSCL (Computer Supported Cooperative Learning) caratterizzanti le “comunità di apprendimento” trasferite in rete e sulle pratiche collaborative del CSCW (Computer Supported Collaborative Work) proprie delle “comunità di lavoro” virtuali. La seconda (WBI) è fondata sullo studio individuale e assistito da tutor di materiali didattici (scritti, audiovisivi e multimediali) distribuiti online e sul reperimento di informazioni in rete, attraverso una ricerca libera o guidata delle risorse remote di Internet. Le due modalità di utilizzo di Internet come medium trasmissivo e come medium collaborativo, come abbiamo detto, non sono da intendere come alternative.

Sicuramente una importante la funzione di Internet è quella di poter di accedere

online ai materiali didattici. A questo riguardo occorre osservare che la rete può essere pensata come un modo per raggiungere il materiale, scaricarlo e studiarlo

offline o come un modo per fruire interattivamente i materiali didattici direttamente online. Questi due approcci non si escludono a vicenda, anzi tendono a convivere pacificamente, con alcune accortezze: se si sceglie di progettare un corso online, con il materiale fruibile solo online, si crea un onere di connessione non banale per l’utente, dunque la decisione deve essere supportata da un’elevata qualità dell’offerta formativa. Si rende cioè in questo caso assolutamente necessaria una attenta progettazione dei contenuti, in modo da non rendere impossibile la loro fruizione. Inoltre creare contenuti fruibili solo online, e quindi non disponibili su cd, oppure da scaricare in formati come pdf o lit, vincolando teoricamente ad uno studio a monitor, comporta che spesso l’utente sia costretto a stamparsi le pagine di Explorer. Non solo, ci sono casi in cui questo escamotage

non è fattibile: ad es. se il contenuto è fortemente ipertestuale; se ci sono contributi video o audio; se è dinamico, e quindi cambia se stesso interagendo con l’utente; se usa strategie poco direttive, come una simulazione.

Nel caso poi in cui i materiali consistano semplicemente in tutto quello che si può navigare sulla rete, allora si dovrà parlare di incidental learning; è indubbio che il navigare senza meta sul web comporti alla fine del percorso improvvisato una sorta di apprendimento, ma se manca la dovuta preparazione per navigare sensatamente e proficuamente, la necessaria competenza per trovare le sorgenti documentali e valutarne l’autorevolezza, si rischia di sprecare molto tempo a fronte di modestissimi benefici. Un vero percorso formativo si può ottenere invece attraverso materiali strutturati, che offrono la garanzia di una buona progettazione didattica dei loro contenuti in funzione di obiettivi formativi (esplicitati) da raggiungere. È di tutta evidenza, di conseguenza, che non è sufficiente per un

corso online la semplice digitalizzazione di materiali già esistenti nati per altri scopi ma è necessaria una progettazione ad hoc sia del percorso formativo, sia dei materiali di supporto al corso.

Lo scopo di un progetto di formazione a distanza però non può essere solo quello di produrre materiale da scaricare. Se l’unica mediazione con gli studenti fosse affidata al materiale del corso, tele-insegnamento e formazione in rete non sarebbero due cose da distinguere. Per quanto l’apprendimento sia un processo “individuale” di crescita e di formazione, è bene che non resti un processo isolato. Come si sa i sistemi di FAD che si basano esclusivamente su didattiche trasmissive producono un alto tasso di abbandono proprio perché mancano di stimoli, di responsabilità personale verso il completamento del corso, di fattori umani. Occorre dunque un uso della rete orientato ad un apprendimento collaborativo che dia vita ad approcci pedagogici nuovi che hanno il loro punto di forza nella creazione di una comunità virtuale di studenti in contatto tra loro e con i rispettivi docenti e tutor, al fine di riprodurre, in un contesto diverso da quello tradizionale, i processi socio-cognitivi che si vengono a creare dall’interazione comunicativa degli studenti in una classe reale. Una formazione in rete, quindi, in cui la mediazione con gli studenti sia solo in parte affidata al materiale del corso,

subentrando la community (con forum, chat, mailing list) ed il rapporto personale con tutor e docenti. Ed è soprattutto il tutor che ha il compito di interrompere la condizione di distacco fisico creato dalla distanza. La figura del tutor, praticamente assente nella formazione in presenza, nell’ e-learning acquisisce una rilevanza ampia ed articolata, assumendo un ruolo centrale nel percorso di apprendimento. E’ fondamentale, in chi eroga corsi basati su materiale strutturato, mettere a disposizione un tutor che aiuti e funga da mediatore guidando lo studente nel suo percorso formativo. Il tutor è infatti il collante tra l’apprendimento ed i corsisti e svolge importanti funzioni organizzative, sociali e didattiche. Soprattutto nella fase iniziale la sua funzione è fondamentale per cogliere le caratteristiche individuali degli studenti (preconoscenze, motivazione, disponibilità di tempo, abitudine all'autoformazione, bisogni formativi) al fine di indirizzarli e guidarli ad utilizzare, nel modo a loro più congruo, il materiale didattico disponibile, sollecitando contestualmente le loro capacità di affrontare e risolvere autonomamente problemi. Il tutor è anche il garante del processo formativo, ne tiene i tempi, stabilisce le scadenze, verifica il rispetto delle consegne e, soprattutto, rende costantemente visibile il processo di apprendimento sottolineandone i passaggi e le svolte significative.

• Modalità di apprendimento individuali e collaborative

Come nella formazione tradizionale, anche nell’e-learning ci sono momenti di apprendimento individuale e momenti di apprendimento collaborativo. Questi due momenti non sono in antitesi tra loro ma rappresentano due momenti altrettanto importanti della formazione, che vanno opportunamente utilizzati ed integrati. Al momento individuale corrisponde un utilizzo di Internet quale medium trasmissivo, con l’acquisizione di contenuti scaricati dalla rete. Il momento collaborativo è invece legato ad un uso di Internet come medium collaborativo, momento in cui l’apprendimento individuale viene integrato dall’apprendimento e collettivo. In altre parole, i servizi di rete, pur mantenendo la loro originaria natura trasmissiva, quando sono usati in un contesto didattico collaborativo, non vengono più percepiti dal singolo come l’interlocutore primario, ma come mezzi per

raggiungere altre persone, altri membri del proprio gruppo di apprendimento102. Sono le interazioni non solo con il tutor, ma anche con i docenti e con tutto il gruppo che favoriscono i momenti di apprendimento collaborativo. Ad es., in un corso e-learning per la formazione dei docenti, fornire un supporto che possa accompagnare in itinere la sperimentazione in classe delle nuove acquisizioni, confrontandosi sui problemi emersi e sui risultati ottenuti, aumenta il grado di ricaduta sulle classi ed evita quel "sentimento di abbandono" che anche gli interventi di formazione meglio riusciti difficilmente evitano. Inoltre l'uso parallelo e mirato di ambienti di comunicazione sincroni ed asincroni rende il percorso ancora più plastico e adattabile alle necessità formative degli studenti costituendo il valore aggiunto rispetto alla formazione in presenza. Il lavoro in differita, infatti, permette una maggiore riflessione sui contenuti e sugli stimoli che provengono dagli altri utenti. Si è notato, ad esempio, che gli interventi nei forum sono molto più ponderati ed approfonditi di quelli in presenza, a volte influenzati da fattori emotivi o comunque fatti "a caldo". Così come la stesura di un documento o di una ricerca sono facilitati dall'uso di strategie collaborative e la conseguente negoziazione di soluzioni comuni e condivise.

Con l'utilizzo sinergico e coordinato di tali strumenti la rete si trasforma da semplice contenitore/trasmettitore di informazioni ad ambiente collaborativo e cooperativo, in cui i contenuti vengono generati grazie al contributo di tutta la comunità virtuale degli studenti e dei formatori, riportando così l'apprendimento alla sua vera natura di processo sociale.

• Modalità di interazione sincrone ed asincrone Con questa ulteriore integrazione il cerchio si chiude.

Arriviamo ad una concezione dell’e-learning come vero e proprio momento di formazione integrata. Le potenzialità che Internet può fornire alla FAD sono pienamente sfruttate nel momento in cui la formazione viene ad essere erogata in

102 Esiste anche un altro modo di intendere la collaborazione in rete, quella cioè che si basa sulla

condivisione di esperienze tra professionisti di un settore, che si scambiano sui forum di discussione pareri, informazioni e soluzioni a problemi quotidiani nella propria professione. In questo caso si parla di comunità di pratica, ed in particolare di apprendimento mutuato (o reciproco), proprio perché viene usato come merce di scambio per acquisire rispetto e considerazione in un forum.

entrambe le modalità di interazione. Ed entrambe le modalità di interazione si integrano a loro volta con i diversi usi di Internet e con le diverse modalità di apprendimento. Se è vero, infatti, che la modalità di apprendimento individuale sembra maggiormente legata all’interazione asincrona, la stessa interazione asincrona può essere utilizzata in una modalità di apprendimento collaborativo. Pensiamo in questo caso ai forum, o ai gruppi di discussione, che pur non prevedendo una co-presenza degli attori della comunicazione, sono comunque legate ad un momento di confronto e ad una concezione della formazione come processo sociale. Meccanismi che vengono sfruttati pienamente, come dicevamo, attraverso l’interazione sincrona, dove la classe tradizionale viene pienamente ricreata e dove ognuno può intervenire in ogni momento ed essere in tempo reale ascoltato da tutti, ponendo domande al docente, ma anche avanzando proposte e confrontandosi con gli altri. L’attività di docenza e la tutorship sono facilitate dalla continuità e dalla spontaneità dell’interazione sincrona. Paradossalmente il rapporto docente – discente diventa più reale in una situazione di CMC sincrona che nelle aule stracolme delle grandi facoltà universitarie.

6.7 Formazione a distanza e formazione in presenza. I vantaggi dell’e-