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Il questionario auto compilato sul web dagli studenti del Corso SdE FAD

L’ INDAGINE SUL CAMPO

2.2 I questionari strutturat

2.2.1 Il questionario auto compilato sul web dagli studenti del Corso SdE FAD

Il questionario somministrato sul web a tutti gli studenti del Corso SdE-FAD ha corrisposto in primo luogo ad un intento descrittivo ed esplorativo, è servito cioè a raccogliere informazioni nei diversi ambiti che caratterizzano questa particolare utenza rappresentata da studenti adulti, lavoratori e insegnanti. Altre sezioni del questionario erano, invece, relative alla concreta esperienza universitaria, come le motivazioni che hanno spinto gli studenti ad iscriversi ad un corso universitario, gli atteggiamenti verso lo studio e il lavoro, i vantaggi e le difficoltà incontrate, le relazioni col tutor, il loro comportamento professionale e il loro bisogno formativo in quanto insegnanti. Alcune domande infine hanno sollecitato anche proposte e indicazioni sulle possibili misure volte ad adattare progressivamente l’impostazione didattica complessiva del corso di laurea alle necessità individuali dell’agire professionale dei docenti.

Il questionario, inoltre, grazie anche ai successivi monitoraggi sui risultati degli

esami, ha permesso di indagare sia sulle possibili correlazioni tra alcune variabili socio-culturali (sesso, età, titolo di studio, atteggiamenti nei confronti dello studio e del lavoro, esperienze pregresse, ecc.) e i risultati della esperienza universitaria a distanza, sia sui possibili fattori di successo del percorso attuato. L’elevato numero degli iscritti al corso e la disponibilità degli esiti degli esami sostenuti, hanno, infatti, consentito di applicare tecniche avanzate di analisi statistiche per l’interpretazione di comportamenti ed atteggiamenti.

• Struttura del questionario

Il Questionario comprende le seguenti aree tematiche: 1) Dati ascrittivi

2) Dotazione tecnologica in uso e familiarità con le tecnologie e i servizi di rete

3) Motivazioni/Aspettative 4) Atteggiamenti

5) Tutorship

6) Analisi del fabbisogno formativo

7) Comportamenti professionali degli insegnanti. • Metodologia e campione

Rilevazione a carattere censuario. Universo di riferimento: tutti gli iscritti al Corso di Laurea in Scienze dell’Educazione FAD dell’Università di Roma Tre.

• Metodo di raccolta dati

Questionario autocompilato su WEB (http://sdefad.uniroma3.it). • Periodo di realizzazione e numerosità interviste

Novembre 2004 – Giugno 2005. Unità 811. Età calcolata al 1 gennaio 2005. •

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• Principali evidenze

Gli obiettivi di analisi dei dati sono stati di differenti livelli di approfondimento: a) Descrizione del profilo degli iscritti.

b) Analisi di correlazione tra i risultati delle prove di esame ed alcuni indicatori c) Analisi della varianza sull’ esito degli esami

Le principali evidenze emerse con il questionario sono le seguenti111:

a) Descrizione del profilo degli iscritti

Gli iscritti al corso SdE-FADsono principalmente donne (97%), di età compresa tra 36 e 55 anni (78%), in possesso di un diploma (solo il 2,9% ha una laurea) e in possesso di una solida esperienza lavorativa che gli consente di assumere incarichi particolari (es. funzione obiettivo o coordinatore di progetto) nel contesto lavorativo o di studio (70,9%). Due iscritti su cinque (41,8%), hanno già avuto esperienze precedenti di formazione a distanza, principalmente relative a corsi di informatica. Chi si è iscritto al corso, lo ha fatto principalmente per conseguire una laurea e migliorare la propria professionalità (70%) in un contesto di flessibilità di orari, di tempo dedicato e di proposta didattica. Parliamo quindi di persone tendenzialmente motivate e orientate a migliorare non solo il loro curriculum, ma

111 Le rappresentazioni grafiche dei dati di maggior interesse, condotte con il contributo di M.

anche la loro posizione professionale. Dal corso ci si attende infatti di migliorare la propria professionalità soprattutto in ambito organizzativo-metodologico: innovazione delle strategie di insegnamento (42,8%); progettazione dei processi formativi (30%); approfondimento delle tematiche dell’apprendimento scolastico (28,7%); capacità di integrare teoria e pratica nell’insegnamento, 25,4%). Gli studenti del corso FAD ritengono che per svolgere al meglio il proprio lavoro, sia più importante avere un corretto metodo di insegnamento (conoscenze metodologico-didattiche) e saper svolgere il proprio ruolo di educatore (conoscenze pedagogiche e psicologiche), piuttosto che avere una conoscenza approfondita delle singole discipline oggetto di insegnamento. Mediamente gli iscritti al corso dedicano allo studio un impegno orario settimanale che nel 90% dei casi è superiore alle 3 ore: di questi, 1/3 studia 4-6 ore, 1/3 tra 7-9 ore, e 1/3 oltre 9 ore. La quasi totalità degli iscritti dispone, nella propria abitazione, di un PC con connessione Internet (98,3%), di un indirizzo personale di posta elettronica (95,8%) e di una stampante (95,5%). In generale gli iscritti ritengono di conoscere e saper utilizzare piuttosto bene i programmi e le operazioni relative alla videoscrittura e al web (navigazione, posta elettronica, scaricamento file). Anche la capacità di partecipazione a forum e a chat è discreta. Infatti, quasi il 40% degli iscritti (soprattutto i più giovani) non ha incontrato nessuna difficoltà nella fruizione della piattaforma e-learning. Maggiori difficoltà, invece, sono state incontrate per cause soggettive degli iscritti, imputabili soprattutto alla scarsa disponibilità di tempo (55,8%) e alla difficoltà di conciliare impegni di studio con personali e professionali (73,2%). Il tutor, che affianca gli studenti nel corso, viene percepito come una figura diversa dal docente tradizionale, una sorta di “moderatore”, “organizzatore” e “facilitatore” del gruppo di studio in grado di costruire un sostegno motivazionale ed affettivo attorno al soggetto. Il compito del tutor consiste, per i corsisti FAD, quindi, non tanto nel trasmettere contenuti, quanto nel creare la giusta atmosfera iniziale (88,9%), nell’orientare gli individui esplicitando scopi e risorse dell’apprendimento e suggerendo i giusti percorsi da intraprendere (86,2%), nell’ascoltare le richieste degli studenti (45,8%), nel facilitare l’apprendimento fornendo un feedback in modo veloce e appropriato

(43,4%) e nell’aiutare gli studenti sul piano operativo fornendo un sostegno nell’uso delle dotazioni informatiche e dell’ambiente online (52%).

b) Analisi di correlazione tra i risultati delle prove di esame ed alcuni indicatori

Ma è soprattutto l’analisi delle principali evidenze emerse dal questionario messe in relazione agli esiti degli esami che può fornirci alcuni importanti elementi di valutazione.

Da premettere che, alla data settembre 2005 il livello di partecipazione al corso era il seguente:

Circa 850 studenti avevano sostenuto i 3 esami del modulo “Teoria e prassi dell’educazione interculturale” comprendente i seguenti Insegnamenti: Metodologia dell’educazione interculturale; Teorie e tecniche della mediazione culturale; Pedagogia interculturale; circa 500 studenti avevano sostenuto i 3 esami del modulo “Teoria e storia della scuola e dell’educazione” comprendente i seguenti Insegnamenti: Storia della pedagogia; Storia della scuola e delle istituzioni educative; Storia dell’educazione; circa 800 studenti avevano sostenuto l’esame del modulo TIC; circa 600 studenti avevano sostenuto i 2 esami del modulo “Psicosociologia dell’educazione” comprendente i seguenti Insegnamenti: Psicologia generale; Sociologia generale; circa 600 studenti avevano sostenuto l’esame dell’Insegnamento Docimologia.

L’analisi delle principali evidenze emerse dal questionario messe in relazione agli esiti degli esami sostenuti fino a settembre 2005 hanno quindi fatto rilevare che: a) ottiene dei risultati migliori agli esami, in termini di voti conseguiti, non solo, come era prevedibile, chi dedica più tempo allo studio individuale, ma anche chi ha un approccio nei confronti di questo interessato, partecipativo, proattivo, attento e passionale, ma non strumentale;

b) ottiene risultati migliori chi ha già avuto precedenti esperienze di formazione a distanza (il 42% degli studenti FAD ha avuto infatti in precedenza esperienze di formazione a distanza), mentre in generale, la capacità di utilizzo del PC e il tempo di connessione, non influenzano in modo determinante i voti ottenuti agli esami, anche se consentono di sostenere e superare un numero più elevato di esami (ossia permettono di acquisire più crediti). Quindi le generiche competenze informatiche

risultano correlate al numero di crediti conseguiti più che alla qualità dell’apprendimento. Si potrebbe pertanto ipotizzare che i risultati in termini di apprendimento sono influenzate non da competenze informatiche generiche ma da competenze specifiche per l’uso dell’ambiente online, ovvero di natura complessa e connesse ad un uso avanzato degli strumenti di interazione e comunicazione; c) l’atteggiamento strumentale verso lo studio, anche se in modo non significativo dal punto di vista statistico, è l’unico che fa registrare quasi sempre delle correlazioni negative con l’esito degli esami (8 volte su 9).

d) in generale, anche se tutti gli atteggiamenti positivi nei confronti del lavoro, soprattutto l’efficienza, la passione, l’interesse e la proattività, hanno un impatto negativo sull’esito degli esami, probabilmente perché chi è più coinvolto dal lavoro ha meno tempo per studiare rispetto a quanto ne necessiterebbe, in analogia con quanto avviene per l’atteggiamento verso lo studio, sembra che l’approccio che dà luogo ai risultati più negativi sia quello strumentale. L’atteggiamento strumentale andrebbe quindi sempre evitato, sia nel contesto lavorativo che in quello di studio;

e) anche se la correlazione generale tra esito degli esami ed età (il 78% ha un’età compresa fra i 36 ed i 55 anni) risulta negativa, fino ai 45 anni l’età sembra non essere discriminante sul rendimento (anzi gli studenti della classe 36-45 anni, pur superando meno esami, ottengono voti generalmente migliori di quelli con meno di 35 anni!). Dopo i 45 anni, però, il rendimento peggiora evidentemente e progressivamente (sia in termini di voti conseguiti che di esami superati) originando la correlazione negativa che abbiamo precedentemente osservato.

c) Analisi della varianza sull’ esito degli esami

a) In generale, ad eccezione dell’esame di “Sociologia generale”, le differenze di rendimento tra i due sessi nei diversi esami non risultano essere significative. La non significatività delle differenze, in parte, è motivata dall’esiguo numero di maschi osservati, che inficia la robustezza delle differenze riscontrate: ad esempio per l’esame di “Sociologia generale”, l’unico in cui la differenza è significativa (perché molto elevata), il confronto avviene tra 7 uomini e 161 donne. Tuttavia, come tendenza, si può osservare che i maschi sembrano ottenere dei risultati

leggermente migliori delle femmine (eccetto nella prova di “Storia dell’educazione”);

b) chi possiede un diploma con una successiva specializzazione (97%), ottiene risultati migliori di chi è in possesso della laurea (3%). Probabilmente dietro questa differenza di risultati risiede una differente motivazione: chi già possiede una laurea, è meno motivato nel prendere la seconda di chi, invece, ambisce a laurearsi per la prima volta;

c) coloro che hanno avuto esperienze precedenti di formazione a distanza, mediamente, ottengono dei risultati migliori agli esami rispetto a chi è alla prima esperienza. Possiamo, quindi, affermare che l’esperienza, nella formazione a distanza, offre certamente un vantaggio competitivo. Le differenze tra i risultati ottenuti, difatti, sono statisticamente significative a favore di chi ha già avuto esperienze FAD in quattro esami su nove; invece la maggiore esperienza nell’utilizzo di Internet per accedere a Forum tematici o Chat virtuali, non risulta essere determinante sull’esito degli esami;

d) l’impegno, come era ipotizzabile, è sempre una delle variabili più importanti per avere buoni risultati nello studio. Si può notare, infatti, come i risultati crescano tendenzialmente all’aumentare del numero di ore dedicate allo studio. Il miglioramento nei risultati al crescere delle ore di studio, è statisticamente significativo per 7 esami su 9.

2.2.2 Il questionario telefonico somministrato agli studenti del Corso SdE in