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I candidati che hanno concorso per la carica di presidente della Russia alle elezioni presidenziali del 4 marzo 2012 erano 5: quattro di loro erano i rappresentanti dei partiti registrati alla Duma di Stato ovvero: Vladimir Putin, Gennadij Zjuganov, Vladimir Žirinovksij, Sergej Mironov ed un concorrente indipendente Michail Prokhorov, terzo uomo più ricco della Russia, proprietario di una squadra americana di basket che gioca nell’NBA e vice presidente di due importanti società nel settore del nickel e dei metalli preziosi. Altre 12 persone hanno proposto la loro candidatura alle elezioni, presentando i necessari documenti ma sono state respinte a causa di diverse motivazioni. Gli ammessi al voto escluso Putin, erano dunque i rappresentanti della cosiddetta “opposizione di sistema”, definita così perché in sostanza non particolarmente pericolosa per il sistema stesso. I risultati delle elezioni del 4 marzo, che hanno visto un’affluenza alle urne pari al 65,3% non hanno riservato alcuna sorpresa, Vladimir Putin è stato eletto Presidente al primo turno con una percentuale del 63,3% a seguire Gennadij Zjuganov con il 17,2%, Michail Prokhorov con il 7,9%, Vladimir Žirinovksij con il 6,2% e Sergej Mironov con il 3,8%.

La novità in ambito politico di queste elezioni è stata l’annuncio di Mikhail Prokhorov a concorrere come candidato indipendente arrivando al terzo posto con una percentuale di voti pari a 7,97. Apprezzabile è stata la candidatura di Prokhorov come indipendente che fino al settembre 2011 era stato il leader del partito “Pravoye delo” (Giusta Causa). Ovviamente Prokhorov non ha impensierito molto Putin ma è da sottolineare il fatto che a Mosca lo stesso Vladimir Vladimirovič abbia ottenuto una percentuale del 46,9 con la perdita di quasi 850mila voti rispetto alle elezioni del 2004, quando aveva ottenuto il 68,6%. Prokhorov non era molto conosciuto nel Paese ed infatti, se già si considera la percentuale che il candidato ha ottenuto non più nella città ma nella regione di Mosca (che è un distretto a parte dove la città non rientra), tale percentuale scende di molto rispetto quella che il candidato ha raggiunto nella capitale. Ciò dimostra come in realtà a Prokhorov sia mancata una reale penetrazione nel territorio russo e soprattutto nelle regioni centrali e orientali, questo forse a causa del fatto che ha condotto una campagna elettorale soprattutto mediatica, efficace a Mosca ma non accessibile a tutta la popolazione. Il 4 giugno 2012 Prokhorov ha fondato un

nuovo partito politico Piattaforma civile42 (Grazhdanskaja Platforma), annunciando che questo partito sarà il terzo polo della politica russa. L’unicità e l’innovazione di

Piattaforma civile consisterebbe nel fatto che non ci sarà un solo leader alla guida del

partito ma un comitato civile formato da undici persone di cui fanno parte anche gli attivisti civili apartitici. Prokhorov spera di raggiungere attraverso questo partito, quei cittadini insoddisfatti dallo stato attuale delle cose ma che non vogliono appoggiare i leader delle proteste di strada come il blogger Alexej Navaln’ij. Secondo l’opinione di alcuni politologi russi il partito sembra essere un partito specialmente civile, orientato alle città, non dunque un partito che lotta per il voto degli abitanti delle repubbliche russe.

La particolarità di queste elezioni del 2012 è che saranno sicuramente ricordate da tutto l’Occidente come le elezioni delle proteste dell’inverno russo, dove gli oppositori sono scesi per le strade e nelle piazze moscovite nonostante il rigido inverno russo, per dimostrare la loro volontà di “mandare a casa” Putin. Le manifestazioni che si sono succedute nella piazze principali sono state interpretate come la prova evidente di una solidarietà collettiva che senza un particolare leader, voleva rivendicare il diritto a delle elezioni giuste, trasparenti e libere. Dimostrazioni spontanee ma comunque pianificate, hanno rivelato un sentimento nato tra la popolazione più giovane ma giunto anche a quella meno giovane, coordinato e progettato attraverso il web, i blog e i social network.

Il termine opposizione deriva dal latino oppositio e significa contrapposizione, indica un partito o un gruppo di persone che praticano un’azione contrapposta alle opinioni della maggioranza o predominanti. Da notare che a partire dal 2000 in Russia prevale una concezione molto semplificata del significato di opposizione intendendo d’opposizione tutti coloro che si dichiarano avversari dell’attuale Presidente russo Vladimir Putin. L’opposizione in Russia è presente principalmente in due forme: quella di sistema – che negli ultimi anni ha perso vigore essendo formata dalla maggior parte da “partiti fantoccio”, o che non dispongono di un leader abbastanza carismatico da presentare come valido candidato alle elezioni – e quella esterna al sistema che per esercitare la propria influenza si avvale dei media di opposizione e delle nuove tecnologie, soprattutto internet attraverso i blog o i social network.

42 Прохоров создает партию «Гражданская платформф» из 500 человек, (Prokhorov fonda il partito politico

Grazhdanskaja Platforma), 04/06/2012, consultato il 07/10/2012 all’indirizzo: http://piter.tv/event/Prohorov_sozdaet_Partiyu/ e Prokhorov founds the Civil Platform Party, 04/06/2012 consultato all’indirizzo: http://english.ruvr.ru/

L’importanza dell’opposizione e delle manifestazioni in quanto espressione della volontà di chi manifesta e quindi di parte della popolazione, dovrebbe essere compresa dal governo perché in un paese democratico tutti possono nei limiti consentiti dalla legge esprimere le proprie opinioni. Come annunciato nell’ultimo rapporto sociologico pubblicato dal Centro per la Ricerca Strategica43, la Russia sarebbe in uno stato di profonda crisi politica e attualmente non vi sarebbe alcun attore politico in grado di reggere il confronto con Putin. Infatti, né l’oligarca ex candidato alle presidenziali Prokhorov, né il vice premier Dimitri Rogozin considerato un politico unidimensionale, né l’ex ministro delle finanze Alexeij Kudrin non ancora del tutto percepito come figura politica e neppure l’avvocato e organizzatore di molte delle manifestazioni d’opposizione dell’ultimo periodo Alexeij Naval’nij, ancora poco conosciuto al di fuori di Mosca, sarebbero in grado di “rubare la scena” a Putin. L’attuale Presidente riesce a rappresentare, a far sue e a dirigere quelle richieste che il capitalismo russo manifesta, arrivando ad intercettare quei settori importanti della borghesia russa e a far emergere la sua persona come portatore della centralizzazione dello Stato russo.

Affermando che “non esistono altre alternative a Putin” non si fa riferimento solo all’ovvia debolezza degli altri candidati ma ci si collega ad un concetto più ampio secondo cui Putin, tra tutti, sarebbe l’unico ad avere l’esperienza e le competenze per poter essere Presidente della Russia. Questa convinzione deriva sia dalla tradizione storica russa secondo la quale deve esservi in Russia un “leader nazionale”, sia dagli interessi di persone che hanno beneficiato dell’attuale governo: burocrati, apparatčik 44 di Russia Unita e uomini d’affari leali. Putin è stato uno dei presidenti di maggior successo nella storia russa perché nel 2000 fu in grado di comprendere gli umori, le richieste e le aspettative dell’opinione pubblica fornendo loro ciò di cui avevano bisogno. Un punto a suo favore è sempre stata la sua fama di “uomo vero”, sobrio e lavoratore e soprattutto di comunicatore efficace.

43 Центр стратегических разработок, (Tsentr strategičeskich razrabotok), consultato l’11/10/2012 all’indirizzo:

http://www.csr.ru/2009-04-23-10-40-41/369---l-r

44 Apparatčik: è un termine colloquiale russo per indicare un funzionario a tempo pieno del Partito Comunista

sovietico o del governo sovietico, ovvero un burocrate “apparato” del Partito nel quale ricopre qualche responsabilità ma con eccezione delle alte cariche dirigenziali. Oggi questo termine è usato in molti contesti al di fuori dell’ ex Unione Sovietica e per esempio lo si usa per descrivere impiegati che causano ingorghi burocratici o come contrario di burocrate efficiente.