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Per comprendere il fenomeno della privatizzazione in Russia è necessario descrivere la situazione politica russa in quel periodo, in quanto le riforme economiche sono sempre andate di pari passo con i cambiamenti che sono avvenuti nella sfera politica russa. Questo perché dopo la disgregazione dell’Unione Sovietica, la Russia, la più grande tra le quindici repubbliche socialiste sovietiche, dovette ricostruire contemporaneamente sia le istituzioni politiche che quelle economiche.

L’Unione Sovietica vide la fine l’8 dicembre 1991 quando Eltsin, allora presidente della Repubblica Russa, unitamente ai presidenti delle Repubbliche federate di Ucraina e di Bielorussia sottoscrisse un trattato che ne disponeva la dissoluzione, dopo che già a partire dal 1990, tutta una serie di Repubbliche federate degli Stati Baltici tra cui la Lituania per prima, avvalendosi dell’articolo 72 della Costituzione del 1977 – “Ogni repubblica federata conserva il diritto di libera secessione dall’Urss”- avevano già ottenuto l’indipendenza. Come presidente liberamente e democraticamente eletto con il referendum del 17 marzo 1991, Boris Eltsin andò al potere supportato dalla maggior parte della popolazione, che aveva grandi aspettative per cambiamenti sia politici che economici. Sotto Eltsin, Egor Gaidar78, economista all’epoca trentacinquenne che aveva già precedentemente svolto ruoli di rilievo durante il periodo

78 Egor Gaidar: economista e riformista radicale. Leader del partito politico Scelta della Russia, editore del giornale

Kommunist dal 1987 al 1990, editore del giornale Pravda nel 1990, direttore dell’Istituto di Politica Economica dal

1990 al 1991, Primo ministro e ministro dell’economia e della finanza dal novembre 1991 alla primavera 1992, Ministro dell’economia dal settembre 1993 al gennaio 1994. È morto il 16 dicembre 2009.

di Gorbačëv, fu chiamato in qualità di Primo Ministro, ad apportare delle immediate riforme per porre rimedio alla situazione economica che si era andata delineando sotto Gorbačëv. Particolarità del mandato di Eltsin fu quella di integrare i politici precedenti con figure nuove, evitando un totale ricambio politico.

Nello specifico il compito che Gaidar doveva affrontare consisteva nel cercare di eliminare il rischio della mancanza di beni e prodotti alimentari, facendoli convergere nei negozi russi. Tale rischio era diventato realtà nell’inverno del 1991. Le riforme economiche introdotte da Gaidar definite dai media come shock therapy79, consistevano nella liberalizzazione del commercio, nella brusca riduzione delle spese destinate alla difesa e ai sussidi per le industrie che durante la Guerra Fredda costituivano un quarto del prodotto interno dell’Urss, nella liberalizzazione dei prezzi, evitando che questi venissero calmierati dallo Stato, e nella conseguente stabilizzazione degli stessi. Vennero eliminati dazi e barriere esterne, permettendo il conferimento di nuovi capitali sul mercato russo, limitando sempre più il monopolio dello Stato. Ebbe inizio il programma di privatizzazione. Molte delle riforme economiche introdotte da Gaidar, condussero però ad un grave deterioramento del tenore di vita della popolazione russa che si ritrovò in povertà a causa di una massiccia iperinflazione che aveva completamente svalutato il rublo e conseguentemente aveva fatto perdere valore a tutti i risparmi accumulati della popolazione. Vi fu dunque un brusco incremento delle diseguaglianze sociali tra fasce di popolazione che potevano permettersi di acquistare i prodotti ed i beni al mercato nero, a prezzi molto elevati, e quella parte di popolazione che era costretta ad impiegare i risparmi di un’intera vita per l’acquisto del pane. Inoltre molte imprese russe, inadeguate ed obsolete, non ressero il confronto con quelle occidentali e finirono in bancarotta80.

La privatizzazione cominciò nella primavera del 1992 per merito di Anatolij Čubajs,81 che ricopriva la carica di vice del sindaco di San Pietroburgo Anatolij Sobšak. Tale programma inizialmente non fu preso molto seriamente dal Parlamento, fino quando non ci si rese conto che per un Paese come la Russia, con un’antica classe dirigente che manteneva stretti legami politici con il governo, era impossibile ottenere dei miglioramenti a livello economico senza dei cambiamenti radicali in entrambe le

79 Con il termine di origine mediatica shock therapy si intende la transizione dall’economia pianificata russa,

ampiamente controllata dallo Stato, ad un’economia di libero mercato. Caratteristiche della shock therapy sono: la liberalizzazione dei prezzi, la privatizzazione delle proprietà statali e il libero mercato.

80Boycko M., A.Schleifer, R.Vishny, Privatizing Russia, The MIT Press, Cambridge, 1995, 176 pp.

81 Anatolij Čubajs: economista e riformista radicale di San Pietroburgo. Ministro della privatizzazione dal novembre

sfere. Dopo che il programma di privatizzazione passò, il Parlamento ed in particolare coloro che ne rappresentavano la linea politica dura, cominciarono a realizzare che Čubajs stava facendo sul serio, diedero quindi inizio ad una forte campagna contro Čubajs stesso e contro la privatizzazione. Come conseguenza ogni futura disposizione nell’ambito della privatizzazione fu emanata tramite decreto del Presidente, anziché con una legge. In questo modo Eltsin rafforzava una sorta di potere costituzionale tramite l’emanazione di decreti, dando al governo una certa libertà anche nell’ambito della politica economica.

Nella tarda estate del 1992 Eltsin emanò, tramite decreto, le disposizioni finali del programma di privatizzazione ed annunciò l’introduzione dei buoni a partire da agosto. Fu istituita una Commissione di Stato per la gestione dei beni statali al cui vertice fu messo Čubajs. La Commissione di Stato si occupò di realizzare un “inventario” completo di tutte le proprietà statali ottenendo così il valore complessivo dei beni da privatizzare, che fu diviso per il numero di abitanti. Il risultato ottenuto corrispondeva alla cifra che ogni cittadino russo doveva ricevere. Quando in ottobre la distribuzione dei buoni del valore di 10 mila rubli si concretizzò, la privatizzazione ebbe realmente inizio. Con tali buoni era possibile acquistare un numero di azioni di una qualsiasi industria ex sovietica che sarebbe stata trasformata in società per azioni82.

Nel dicembre dello stesso anno la maggioranza del Parlamento contraria a Eltsin lo costrinse a mandare via il Primo Ministro Gaidar e rimpiazzarlo con Viktor Černomyrdin83, che una volta assunto l’incarico diede inizio ad un’aggressiva campagna anti-privatizzazione, proprio come il Parlamento voleva. Infine nel settembre del 1992 dopo una serie di scontri, Eltsin sciolse il Parlamento, in aperto contrasto con la Costituzione russa, annunciando nuove elezioni parlamentari per dicembre84.

Gaidar e Čubajs formarono assieme un partito denominato “Scelta della Russia”, di cui divennero i leader promuovendo il proseguimento delle riforme, tra cui la privatizzazione e la stabilizzazione dei prezzi. A sorpresa però, alla luce del referendum dell’aprile del 1993 dopo una campagna non brillante, il partito “Scelta della Russia” non vinse. Il vincitore delle elezioni parlamentari fu l’ultra-nazionalista Vladimir

82Cfr., Privatizing Russia, 1995, 176pp.

83 Viktor Černomyrdin: industriale e funzionario di stato. Primo ministro fino al dicembre 1992. Ministro

dell’industria del gas, durante l’Urss dal 1985 al 1989. Presidente dell’industria di stato Gazprom dal 1989 al 1992. Primo ministro del carburante e dell’energia dal maggio al dicembre 1992.

Žirinovskij che con il partito LDPR (Partito Liberal-democratico di Russia) ottenne il 23 % dei voti.

Il 12 dicembre 1993, alla fine di uno scontro politico-istituzionale tra il Parlamento e l’allora presidente della Russia, fu approvata la Costituzione della Federazione Russa. Boris Eltsin decise di scavalcare l’organo legislativo e la Commissione Costituzionale a cui spettava il compito della stesura del nuovo testo costituzionale e convocò un nuovo organo, denominato Conferenza Costituzionale, per redigere la nuova Costituzione Russa.

Il nuovo Parlamento, formatosi in seguito alle elezioni del 1993, concentrò la sua opposizione sulle questioni politiche e governative. La privatizzazione nel giugno del 1994 riguardava circa 3.000 aziende, e i primi nove mesi del 1994 erano stati mesi politicamente stabili; in quel periodo si era sviluppato il progresso economico, a differenza dei due anni precedenti, politicamente instabili ed economicamente difficili per la popolazione russa.