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CAPITOLO IV LA CONTABILITÁ AMBIENTALE COME STRUMENTO DI VALUTAZIONE DELLE POLITICHE AMBIENTAL

CONTESTO NAZIONALE

III. End use accounts (by sector)

Domestic use Fonte: Alfsen K. H., Greaker M., 2007

In generale la contabilità in termini fisici del SEEA, che riprende lo schema proposto dall’Ufficio Statistico Francese, ruota attorno a tre categorie fondamentali: prodotti ad accrescimento naturale, beni naturali non prodotti economicamente, residui delle attività economiche.

In questo scenario, a livello Europeo sono stati sviluppate altre metodologie di contabilità ambientale che hanno trovato una buona diffusione soprattutto a livello statistico nazionale e sovra- nazionale al fine di contabilizzare le spese di protezione e difesa dell’ambiente. Tra queste il più rilevante è il sistema SERIEE (Système Européen de rassemblement de l’information

Economique sur l’environnement), sviluppato da EUROSTAT nel 199439. Il SERIEE fornisce dati sulla spesa ambientale, sui soggetti (comuni, regioni, organizzazioni private) e settori che la effettuano, sulla dinamica dei trasferimenti finanziari legati alle spese ambientali ed infine sugli output delle attività finalizzate alla protezione dell’ambiente(United Nations, 2000) .

Tale modello si basa su 3 livelli di analisi, rappresentati da altrettanti moduli: 1. EPEA. Conto satellite della spesa per la protezione ambientale;

2. Conto satellite dell’uso e gestione delle risorse naturali (RUMEA); 3. Sistema di registrazione delle eco industrie.

I primi due moduli sono dei conti satellite, che affiancano e si raccordano al sistema dei conti economici nazionali, mentre il terzo allo stato attuale ha finalità essenzialmente informative. Dei 3 moduli in cui si articola il SERIEE solo il conto satellite EPEA (Environmental Protection

Expenditure Account) è stato sviluppato in modo articolato.40 Il conto EPEA consente di passare

progressivamente dalla mole dei dati contenuti nei 5 conti ad aggregati economici che consentano di avere indicazioni sintetiche dell’impegno di una comunità in termini di protezione ambientale:

1. Ammontare della spesa nazionale per la protezione dell’ambiente, al fine di quantificare lo

sforzo compiuto dal sistema economico per la protezione dell’ambiente;

39 Il modello SERIEE vuole, attraverso una serie di conti satellite, individuare, definire e quantificare gli sforzi economici sostenuti da una collettività ai fini di protezione dell’ambiente.

40 Il conto satellite EPEA, testato con progetti pilota in 17 paesi, è il modulo SERIEE per la quantificazione della spesa di protezione dell’ambiente. E’ strutturato in una serie di 5 conti (tavole) che analizzano progressivamente la spesa, l’output e le transazioni finanziarie legate alle attività di protezione ambientale. Le indicazioni che il conto EPEA vuole fornire sono molteplici. In primo luogo quantifica lo sforzo sostenuto dal sistema economico di un territorio per proteggere l’ambiente, identifica i soggetti che si fanno carico di questi sforzi e determina quali siano le attività produttive indotte dalla protezione dell’ambiente.. Il sistema contabile EPEA è strutturato in 5 conti distinti rappresentati da altrettante tavole: Tavola A – Spesa nazionale per componenti e per utilizzatori/beneficiari; Tavola B – Produzione dei servizi caratteristici; Tavola B1 – Supply and use dei

2. Carico finanziario per la protezione dell'ambiente gravante sui diversi settori istituzionali (imprese, famiglie, pubblica amministrazione e istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie), al fine di individuare la misura in cui ognuno di essi concorre a proteggere l’ambiente;

3. Ammontare delle risorse del sistema produttivo destinate allo svolgimento di attività economiche

specificatamente poste in essere per la protezione dell’ambiente (ovvero quantificazione dell'output delle attività caratteristiche di protezione dell'ambiente), al fine di individuare quali sono, e la loro dimensione, le attività produttive indotte dall’esigenza di proteggere l’ambiente. In ambito EPEA la classificazione elaborata da Eurostat in collaborazione con UN-ECE nel 1994 è

la Classification of Environmental Protection Activities (CEPA)41 che focalizza l’attenzione sulle

spese per la protezione dell’ambiente, ossia sulle spese connesse a fenomeni di inquinamento e degrado, al fine di analizzare la domanda e l’offerta di servizi di protezione dell’ambiente (gestione

delle acque reflue, gestione dei rifiuti, disinquinamento del suolo, ecc.), nonché il carico finanziario per la protezione dell’ambiente che grava sui diversi settori istituzionali dell’economia. Alla base

della struttura di classificazione si possono individuare due griglie di lettura:

1. il tipo di danno o inquinamento, espresso dal primo livello di classificazione. Fanno parte di

questo criterio l’inquinamento dell’aria ed i relativi rischi climatici, l’inquinamento delle acque superficiali, la gestione dei rifiuti, l’inquinamento del suolo e delle acque sotterranee, l’inquinamento acustico, la compromissione della biodiversità e del paesaggio, le radiazioni;

2. il tipo di attività svolta, in cui si articolano i livelli di classificazione successivi al primo, quindi

nell’ambito di ciascuna tipologia di inquinamento. Vengono classificate le attività caratteristiche in: attività di prevenzione dell’inquinamento, attività di riduzione dell’inquinamento, attività di misurazione e di controllo, attività di ricerca e sviluppo, attività di formazione e di informazione, attività amministrative.

La classificazione CEPA si articola in nove classi, a loro volta articolate in ulteriori voci. Delle nove classi le prime sette, dette anche domini, sono riferite a settori ambientali specifici, mentre le

due restanti classi comprendono tematiche orizzontali42. Le voci della CEPA a due ed a tre cifre

hanno la funzione di facilitare l’assegnazione delle unità di analisi alle classi.

La rilevanza dello schema di classificazione CEPA, oltre al fatto di essere uno schema specifico per le attività di protezione ambientale e di essere definito su scala europea, deriva anche dalla circostanza che allo stesso schema fanno riferimento altri metodi di classificazione proposti a livello

41 La CEPAè una “classificazione funzionale, generale e multiscopo, relativa alla protezione dell’ambiente” ed in tal senso non si applica alla gestione delle risorse naturali ed alla prevenzione dei rischi naturali.

42 In particolare, la classe 8 “Ricerca e sviluppo” riunisce tutte le attività di ricerca e sviluppo riferite ai singoli domini, che sono specificamente esplicitati nella codifica delle sottoclassi nell’ambito della classe, oppure riferite ad una pluralità di tematiche non divisibili. Per quanto riguarda la classe 9 “Altre attività di protezione dell’ambiente” si fa riferimento ad attività di amministrazione e gestione dell’ambiente, ad istruzione, formazione ed informazione, ad altre attività relative ad una pluralità trasversale e non divisibile di domini, giacché nel caso contrario sarebbero incluse nella sottoclasse “Altre attività” all’interno del dominio specifico di riferimento.

internazionale43, che, pur non avendo come obiettivo specifico le spese di protezione, comprendono le tematiche in discorso. Un altro strumento di contabilità ambientale sviluppato in Europa è la

matrice NAMEA, proposta nel 1994 dall’Istituto Olandese di Statistica CBS44che può essere

impostata in vario modo, ma deve essere sempre garantita la coerenza tra i dati del modulo ambientale e quelli del modulo economico. In genere si utilizzano tavole supply and use (risorse e impieghi). La tavola supply computa tutte le risorse evidenziando quelle importate da territori esterni, mentre quella use evidenzia le dinamiche di consumo intermedio, il valore aggiunto prodotto, i consumi finali e gli investimenti. Caratteristica peculiare del sistema NAMEA è la possibilità di realizzare un bilancio ambientale con dati monetari e fisici già esistenti, senza richiederne di nuovi. In definitiva è una forma di riaggregazione dei dati di varie fonti (statistiche ufficiali, agenzie ambientali, ecc) in forma matriciale così da affiancare agli aggregati economici i dati sulle pressioni ambientali corrispondenti. L’utilizzo di dati non rilevati ad hoc rende indubbiamente la NAMEA poco costosa,

ma introduce un elemento critico, essendo le fonti di dati diverse e spesso non omogenee (Hellsten E., Ribacke S., Wickbom, 1999). Una metodologia molto utilizzata non solo in Europa, per alcuni studi di contabilità ambientale è l’analisi emergetica, che deriva dal lavoro di diversi studiosi che nel corso dello scorso secolo hanno studiato i flussi di energia correlati ai beni e alle risorse disponibili. Le fondamenta di questa analisi sono state gettate da Lotka (1922), Von Bertalanffy (1968) e Odum (1983). L’analisi emergetica è una metodologia che consente, tramite la definizione di un set di indici, di valutare le risorse naturali e l’insieme dei beni prodotti e consumati da un’economia in termini di flussi di energia. In pratica si conduce uno studio di tipo fisico per valutare la quantità di energia, espressa come energia solare equivalente, connessa alla produzione e all’uso dei vari beni, risorse naturali comprese. Si individua così un metodo di analisi ed una unità di misura, i joule di energia solare, validi universalmente; questi possono essere utilizzati indifferentemente per valutare risorse naturali prive di mercato, come le foreste vergini o l’acqua degli oceani, risorse naturali per le quali il mercato considera esclusivamente le spese di estrazione e distribuzione, ad esempio combustibili fossili e legname, e tutti i beni e processi di produzione economica. L’analisi emergetica, per queste

sue caratteristiche, è stata utilizzata per realizzare studi di impatto ambientale e bilanci ambientali.

43 Tale, ad esempio, il sistema di classificazione delle funzioni di governo nell’ambito dello SNA (COFOG) o il sistema di classificazione delle tipologie di impianti e di attrezzature usate per le finalità ambientali (CEPF, Classification of Environmental Protection Facilities) prodotta in ambito dell’EPEA.

44 La matrice NAMEA è un sistema contabile studiato per rappresentare le interazioni tra economia ed ambiente tramite la raccolta in uno stesso prospetto di conti economici ed ambientali di tipo fisico. I due moduli, economico ed ambientale, sono direttamente collegati così da permettere una lettura in parallelo tra i principali aggregati (produzione, consumi, ecc..) e settori istituzionali (famiglie, imprese, pubblica amministrazione) della contabilità nazionale e le pressioni ambientali che gli stessi determinano. Il sistema NAMEA è stato messo a punto per un’applicazione a livello nazionale e negli anni è stata sperimentata in vari paesi europei (Danimarca, Svezia, Olanda, Italia, ecc.). In alcuni casi sono state realizzate sperimentazioni in enti territoriali più piccoli (es. comuni). Eurostat ha un programma di omogeneizzazione delle varie esperienze per ottenere una

L’analisi emergetica applicata alla contabilità ambientale consente di quantificare i flussi di energia connessi alla dotazione di risorse naturali della terra e a tutti i processi di trasformazione che l’uomo

attua nelle sue attività diventando quindi un misuratore della sostenibilità di una società. 45

4.4 LE ESPERIENZE NAZIONALI DI CONTABILITÀ AMBIENTALE

In Italia è stata creata presso l’Istituto di Statistica nazionale, l’ISTAT, un‘Unità operativa di Contabilità ambientale che si muove all’interno della strategia dell’Unione europea in materia per l’attuazione, in particolare, del V Programma d’Azione ambientale. L’Istat ha effettuato studi per l’implementazione di una matrice NAMEA per le emissioni inquinanti e per una prima applicazione del conto EPEA a livello statale. Nel 1997, dalla collaborazione della Commissione Ambiente del Senato della Repubblica con il Consiglio nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL), organismo costituzionalmente preposto al supporto al Parlamento, in cui sono rappresentati i sindacati, le imprese e le altre parti sociali) e con l’ISTAT è nato il primo disegno di legge in materia di contabilità ambientale dei Comuni, delle Province, delle Regioni e dello Stato. Esso si propone di introdurre in Italia l’obbligo, a tutti i livelli di governo, di approvare un bilancio ambientale accanto al bilancio economico-finanziario. Gli strumenti contabili, statistici e tecnici indicati dal disegno di legge per realizzare i bilanci ambientali sono, per ciascun livello di governo, quelli adottati a livello comunitario e internazionale, e in particolare la matrice NAMEA per il livello nazionale e regionale, mentre il conto EPEA per la spesa ambientale e gli indicatori di pressione settoriale previsti per il livello comunale e provinciale. La presentazione del disegno di legge ha acceso un intenso dibattito in Italia. Diverse sono state le iniziative in ambito internazionale che hanno visto l’elaborazione e l’applicazione sperimentale di diverse metodologie di tipo contabile ambientale che sono di seguito elencate:

• finanziamento del MATTM del 1996 è stato portato a termine il progetto CONTARE (Reg.

Toscana, Emilia Romagna, Liguria, Piemonte, e PA Trento e Bolzano)

• co-finanziamento del MATTM del 2000 “Bando A21” 13 enti stanno sviluppando progetti

di contabilità ambientale;

• co-finanziamento Europeo “LIFE-CLEAR” 18 enti locali sviluppano progetti di contabilità;

• co-finanziamento ANPA le Regioni Calabria e Molise hanno sviluppato la riclassificazione

delle spese ambientali regionali attraverso l’applicazione della metodologia CEPA.

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Dal punto di vista metodologico si riportano i passaggi fondamentali di un’analisi emergetica a fini di contabilità ambientale:

• Ricognizione e classificazione di tutti i beni e processi da inserire nel bilancio. Il sistema analizzato viene rappresentato con un diagramma in cui si evidenziano tutti i flussi energetici legati alle risorse naturali, alle attività e ai beni prodotti.

• Analisi dei flussi energetici del sistema; vengono elencati tutti gli input che entrano nel sistema, i relativi valori di transformity (in genere ricavati da apposite tabelle), l’emergia ricavata dal prodotto delle prime due voci e la provenienza del flusso (se interna o esterna al sistema).

• Elaborazione dei dati per ricavare l’emergia dei singoli processi e tramite questa la transformity e l’emergia dei vari beni e prodotti • Confronto dei dati emergetici con quelli economici (es. PIL)