CAPITOLO III LA CONSERVAZIONE DELLA BIODIVERSITÁ NELLE POLITICHE AMBIENTAL
STRATEGIA NAZIONALE Legge n 979/1982, disposizioni sulla difesa del mare;
Legge n. 394/1991, legge quadro sulle aree protette; • Regolamento del Parco
• Piano del Parco
• Piano pluriennale economico e sociale (PEES)
• Regolamento di esecuzione del decreto istitutivo e di organizzazione dell’area marina protetta
• Programma di gestione delle aree marine protette
Tabella 3.13 - Il ruolo dell’ Italia nelle convenzioni internazionali per la protezione della natura
Convenzioni e Accordi internazionali
Riferimenti Adesione Italia Obiettivi
Convenzione sulla Diversità Biologica
Data di adozione: 05.06.1992 Luogo di adozione: Rio de Janeiro Data di entrata in vigore: 29.12.1993
Depositario: Segretario Generale delle Nazioni Unite
Segretariato: UNEP
Firma 05.06.1992 Provvedimento nazionale Legge 124 del 14.02.1994 - GU 44 SO del 23.02.1994 Ratifica, notifica, adesione 15.04.1994
Entrata in vigore 14.07.1994
Assicurare la conservazione della diversità biologica, l’utilizzazione durevole dei suoi elementi e la ripartizione giusta ed equa dei vantaggi derivanti dallo sfruttamento delle risorse genetiche, mediante, tra l’altro, un accesso adeguato alle risorse genetiche e un trasferimento opportuno delle tecnologie pertinenti, tenendo conto di tutti i diritti su tali risorse e tecnologie, e mediante finanziamenti adeguati Protocollo di
Cartagena sulla Biosicurezza
accordo supplementare alla Convenzione sulla Diversità Biologica che è stato adottato il 29 gennaio 2000 ed entrato in vigore l'11 settembre del 2003.
Assegna alle Parti della Convenzione il compito di assumere le necessarie misure legali, amministrative e politiche al fine di prevenire eventuali rischi, sviluppare protocolli e procedure per il trasporto, la gestione e l'uso in sicurezza di qualsiasi organismo geneticamente modificato che possa avere effetti negativi sulla conservazione e sull’uso sostenibile della biodiversità
Convenzione per la Protezione del Mar Mediterraneo dall’inquinamento
Data di adozione: 16.02.1976 Luogo di adozione: Barcellona Data di entrata in vigore: 12.02.1978 Depositario: Spagna Segretariato: UNEP/MAP Firma 16.02.1976 Provvedimento nazionale Legge 30 del 25.01.1979 - GU 40 del 09.02.1979 Ratifica, notifica, adesione 03.02.1979 - GU 81 del 22.03.1979
Prevenire, ridurre e combattere l’inquinamento nella zona del Mare Mediterraneo nonché proteggere e migliorare l’ambiente marino in tale zona
Convenzione sul Commercio Internazionale delle Specie di Fauna e Flora Selvatiche in Pericolo di Estinzione Data di adozione: 03.03.1973 Luogo di adozione: Washington, D.C.
Data di entrata in vigore: 01.07.1975
Depositario: Svizzera
Segretariato: CITES Secretariat, UNEP
Firma 03.03.1973 Provvedimento nazionale Legge 874 del 19.12.1975 - GU 49 del 24.02.1976 Ratifica, notifica, adesione 02.10.1979 - GU 350 del 27.12.1979
Entrata in vigore 31.12.1979
Assicurare la protezione di determinate specie della fauna e della flora selvatiche minacciate da un eccessivo sfruttamento a seguito del commercio internazionale, per mezzo della regolamentazione del commercio (permessi d'importazione/esportazione e certificati di riesportazione). Convenzione sulle Zone Umide d’importanza Internazionale, soprattutto, come habitat degli uccelli acquatici
Data di adozione: 02.02.1971 Luogo di adozione: Ramsar Data di entrata in vigore: 21.12.1975 Depositario: UNESCO Firma 10.01.1975 Provvedimento nazionale DPR 448 del 13.03.1976 - GU 173 del 03.07.1976 Ratifica, notifica, adesione 14.12.1976 - GU 130 del 14.05.1977
Entrata in vigore 14.04.1977
Promuovere la tutela e l’uso razionale delle zone umide, soprattutto come habitat primari per la vita degli uccelli acquatici, attraverso interventi in ambito nazionale e di cooperazione internazionale, intesi come strumenti per lo sviluppo sostenibile e la conservazione della biodiversità nel mondo
Convenzione sulla Conservazione delle Specie Migratrici appartenenti alla fauna selvatica
Data di adozione: 23.06.1979 Luogo di adozione: Bonn Data di entrata in vigore: 01.11.1983 Depositario: Germania Segretariato: UNEP/CMS Secretariat Firma 23.06.1979 Provvedimento nazionale Legge 42 del 25.01.1983 - GU 48 SO del 18.02.1983 Ratifica, notifica, adesione 26.08.1983 - GU 1 del 02.01.1985
La conservazione a livello globale della fauna selvatica, specialmente delle specie migratrici e la protezione delle specie animali selvatiche che vivano all’interno dei confini di giurisdizione nazionale o che li oltrepassino
Accordo Eurobats entrato in vigore nel 1994, annovera attualmente tra gli Stati membri 30 nazioni da ogni parte d'Europa
Il Bat Agreement mira a proteggere tutte le 45 specie note sul territorio europeo passando attraverso la promulgazione di leggi, campagne di educazione, misure di conservazione e cooperazione
internazionale tra gli Stati membri e con gli Stati che ancora non hanno aderito all'Accordo
Accordo Accobams Sottoscritta a Monaco nel 1996 da 19 Stati membri dell’accordo
ratificata dall’Italia con la Legge numero 27 del 10 febbraio 2005
Accobams chiede di mettere in opera un piano dettagliato di conservazione dei Cetacei che preveda l'adozione di tutte le misure necessarie alla protezione, allo studio e alla gestione di questi animali, oltre alla compilazione di liste nazionali di specie a rischio e il conferimento ad esse di status di specie protette
Accordo African Eurasian Waterbird Agreement (AEWA)
Redatto nel 1995 ed entrato in vigore nel novembre 1999
Legge n. 66/06 Questo Accordo rappresenta una delle principali iniziative sviluppate nell'ambito della Convenzione di Bonn per la conservazione delle specie migratrici (Convention on Migratory Species - CMS). Esso si pone l'obiettivo di tutelare 235 specie di uccelli migratori legati almeno per una parte del proprio ciclo biologico, alle zone umide
Convenzione relativa alla conservazione della vita selvatica e dell’ambiente naturale
Data di adozione: 19.09.1979 Luogo di adozione: Berna Data di entrata in vigore: 01.06.1982
Firma 19.09.1979 Provvedimento nazionale Legge 503 del 05.08.1981 - GU 250 del 11.09.1981
Assicurare la conservazione della flora e della fauna selvatiche e dei loro habitat naturali in particolare delle specie e degli habitat la cui conservazione richiede la cooperazione di vari Stati, e di
Convenzioni e Accordi internazionali
Riferimenti Adesione Italia Obiettivi in Europa Depositario: Consiglio d’Europa Ratifica, notifica, adesione
11.02.1982 - GU 71 del 13.03.1982
Entrata in vigore 01.06.1982
promuovere simili cooperazioni
Accordo RAMOGE firmato nel 1976, è lo strumento di cui si sono dotati i governi Francese, Italiano e Monegasco per far sí che le aree marittime della Regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra, della Regione Liguria e del Principato di Monaco costituiscano una zona pilota di prevenzione e di lotta contro l'inquinamento dell'ambiente marino
Partecipazione ai lavori della Commissione RAMOGE e del Gruppo di Lavoro per la lotta all’inquinamento. A settembre 2007 è stata organizzata a Porto Torres l’esercitazione antinquinamento prevista dal piano RAMOGEPOL
IUCN - Unione Mondiale per la Conservazione della Natura
attiva dal 1948 e raccoglie attorno a sé 78 Paesi, 112 Agenzie
Governative, 735 ONG e quasi 10.000 scienziati ed esperti di 181 nazioni
L’italia ha costituito nel 1999 il Comitato Nazionale per l'IUCN che comprende tutte le organizzazioni italiane facenti parte dell'IUCN ha formalmente aderito all’iniziativa Countdown 2010 (“Conto alla rovescia 2010”) durante la riunione del gruppo lavorativo sulle aree protette della Convenzione sulla Diversità Biologica a Montecatini nel giugno 2005
L’IUCN si prefigge di incoraggiare e assistere la società civile di tutti i Paesi del mondo nel conservare l'integrità e la diversità della natura e di assicurare che qualsiasi utilizzo delle risorse naturali sia equo e ecologicamente sostenibile
Santuario dei cetacei marini Pelagos
L'area marina è stata istituita nel 1999 in acque internazionali grazie alla collaborazione dei tre Paesi nelle cui acque il santuario è compreso: Francia (Costa Azzurra e Corsica), Principato di Monaco e Italia (Liguria, Toscana e nord della Sardegna)
L’area è stata istituita con lo scopo di proteggere le risorse naturali attraverso progetti intenti a diminuire le interazioni tra pesca e delfini, tutela dei cetacei e sensibilizzazione dei mammiferi marini.