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L'esperienza del mobility manager d'area del Comune di Padova

Nel documento Quaderni del MIPA (pagine 77-81)

manager aziendali, tenendo dei work shop con la frequenza trimestrale, organizzando degli incontri ad personam, stimolando e anche coordi-nando le attività di raccolta dei dati che sono fondamentali poiché la base dati serve per conoscere il sistema, i comportamenti individuali, e soprattutto operando con questi strumenti informativi di aggiorna-mento, che nel nostro caso sono state le newsletters, ed un sito web creato ad hoc non soltanto per i mobility manager aziendali ma proprio come valvola di scambio anche con l'utenza e anche con i dipendenti. Le attività sintetizzate alla fine di questo anno - prima di tutto premet-to per chi non conoscesse Padova è una città di circa 200 mila abitanti, 205 mila abitanti per quanto riguarda il comune stesso, e in più abbia-mo una cintura in cui ormai l'effetto sprawl è maturo che sono altri 200 mila abitanti per un totale di spostamenti stimati giornalieri di ingresso nel comune sono grosso modo 800 mila fonti dell'atto urbano della mobilità - ecco purtroppo proprio per questo effetto sprawl, dico pur-troppo, anche le aziende si sono spostate fuori dal comune, quindi le aziende produttive, i soldi non sono più nel comune, rimangono nel comune le aziende dei servizi e gli enti pubblici, quindi sostanzialmen-te anche il numero delle ditsostanzialmen-te ricadenti nei crisostanzialmen-teri del decreto erano sostanzialmente 30, quindi un numero non eccessivamente alto, sopra tutto rispetto a quello che poteva essere 10÷15 anni fa.

Noi abbiamo iniziato questa attività e nel giro di un anno avevamo già delle aziende con nominato, quelle più sensibili, il mobility manager, adesso siamo arrivati a 13 nominati, 3 in fase di nomina.

Come sappiamo delle volte è anche difficile trovare, individuare, la persona nell'ambito di una azienda che voglia farsi, diciamo pure l'o-nere di questa attività, anche perché come sappiamo al momento non è retribuita e quindi si tratta solamente di una attività quasi su base volontaria, ne abbiamo trovate diverse, sono 5 in questo momento che hanno interesse alla nomina stessa, in attesa di decisioni per diver-si motivi, che sono la delocalizzazione, cioè trasferimento, o l'accor-pamento di diverse aziende, cioè queste aziende finché non hanno assunto una fisionomia ben definita, dicevano, anche giustamente, che non era il caso di provvedere alla nomina del mobility manager ed ini-ziare le attività di indagine.

Di fatto alcune aziende si stavano trasferendo e non sapevano quanti dipendenti sarebbero stati in seno alla società futura, in un altro caso la delocalizzazione avveniva fuori della provincia di Padova e quindi la futura azienda non era più nella nostra area di competenza.

Per quanto riguarda i piani spostamenti casa lavoro, ne abbiamo già 11 che sono in fase di implementazione, ed uno, quello del nostro Comune, che è già stato completato. Ora vi illustro una tabella riassun-L’INNOVAZIONE DI FRONTIERA

tiva di quelli che sono i dati questionari, dei dati campionari e questio-nari, come vedete le aziende che hanno risposto rappresentano quasi 10 mila addetti, e abbiamo un tasso di risposta del 41% e possiamo dire che, a livello di campionamento statistico, è una percentuale molto significa-tiva, quindi anche le relative elaborazioni sono molto attendibili. Ora vi elenco velocemente quelle che sono le azioni che sono state portate avanti e verranno descritte più in dettaglio dall'ing. Smaniotto in seguito oppure su vostra richiesta.

Le azioni sulle quali ci siamo orientati sono, non in ordine di impor-tanza, ma diciamo così anche sparsa: l'iniziativa car sharing, dopo delle agevolazioni per gli abbonamenti annuali del trasporto pubblico locale - questa è partita, è in fase di firma nell'ambito del Comune avendo anche raggiunto degli accordi con i sindacati e probabilmente la esten-deremo anche a delle altre imprese - un servizio di taxi collettivo verso la zona ospedaliera, che è molto similare a quello che c'è qui a Roma, siamo stati portatori di un collegamento verso quella chiamata. La Cittadella che è la sede dove c'è la Vodafone, gli uffici della Provincia, proprio per favorire lo sviluppo dei collegamenti tra la stazione ferro-viaria e questo nuovo insediamento di servizi, stiamo portando a ter-mine la realizzazione di un nuovo collegamento di un polo industriale dove sono presenti le aziende Tim di telefonia, Safilo, occhialeria e Peroni, che sono marche molto note, abbiamo portato avanti una cam-pagna di incentivi per la bicicletta a pedalata assistita, siamo riusciti ad ottenere dei contributi di circa 250 euro per ogni bicicletta per un tetto grosso modo di 300 biciclette, (ecco sì noi siamo in pianura, si ma comunque ci sono altri problemi ecco) e dopo quelle convenzioni soli-te che stiamo spingendo anche con operatori, produttori locali, che riguardano l'utilizzo del metano e del GPL, ecco che vediamo che poi-ché i dipendenti sono molto sensibili alla spesa per il trasporto, ecco diciamo che incide in maniera sopra tutto nelle categorie più basse in maniera consistente, ecco quindi il cambiare l'alimentazione del proprio mezzo di trasporto è ben vista, e gli incentivi a maggior ragione danno un degno contributo.

Ecco qui il ruolo delle prospettive: abbiamo preparato una slide in cui proprio evidenziamo la nostra attività di coordinatori su questi fronti, partendo dall'alto della vostra sinistra, abbiamo messo l'attività istitu-zionale, quindi è il PSCL ecco che è portato avanti e in fase di realizza-zione, quindi più forse anticipando i tempi e pensiamo che il decreto lo metterà, ci saranno ulteriori decreti di affinamento di attività di mobi-lity manager, abbiamo portato avanti , stiamo concludendo un piano per la razionalizzazione della distribuzione delle merci in ambito urba-no, quindi mediante la creazione di piattaforme logistiche, mediante

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L’INNOVAZIONE DI FRONTIERA

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tilizzo di veicoli ecco compatibili, come supporto delle categorie eco-nomiche, abbiamo già siglato un accordo, e, da febbraio, dovremmo partire per una prossima, con una piattaforma ovviamente di dimen-sioni mini che però con il tempo tenderà ad allargarsi.

Ecco, dopo c'è il piano di emergenza ambientale di cui preferirei parla-re dopo, abbiamo istituito degli organi permanenti di consulta e di raf-fronto con le categorie interessate per la mobilità, in particolare modo la consulta per la politica della mobilità, nella quale teniamo un aggior-namento ecco, e delle attività che sono in fieri, delle attività che sono concluse, è proprio anche un mezzo di scambio di dibattito, con le per-sone, con le categorie in genere.

Come ultima azione che abbiamo portato avanti, dico abbastanza notevole perché siamo arrivati a conclusione, ecco è il piano territo-riale degli orari, ecco è partito quasi un anno e mezzo fa, con la reda-zione e la stesura delle linee guida, e ha già portato avanti due proget-ti pilota: uno che riguarda la desincronizzazione degli orari nella scuo-la, e un altro la giornata del cittadino, quindi trovare una giornata ad orario unificato per agevolare la fruizione dei servizi non solo pubbli-ci da parte dei pubbli-cittadini.

Io lascerei la parola all'ing. Smaniotto che così potrà darvi un maggior dettaglio.

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Orientamenti ed esperienze di mobility management

Allora, come detto prima, l'esperienza dell'ufficio del mobility manager d'area, è via via maturata, e dalla fase iniziale, chiamiamola come è stata definita prima "istituzionale" o comunque che seguiva un certo iter scandito dal Ministero, ha preso sempre più piede la necessità di essere molto concreti.

Cioè, i piani di spostamento casa - lavoro vanno bene, però spesso rin-corrono quasi gli interventi; ossia l'occasione di contattare i mobility manager aziendali, quindi la possibilità di creare dei momenti di con-fronto, ha fatto sì che diventi prioritario individuare l'intervento, antici-pando l'iter che sarebbe più logico seguire: questo va bene, ma dal punto di vista della pianificazione non è il massimo; ma la realtà è que-sta e serve molta concretezza.

Adesso mi concentrerò su due settori particolarmente interessanti, che sono esperienze abbastanza nuove, anche queste mature e che si stan-no concretizzando.

Allora, come in tutte le città grandi, medie e piccole, ormai il problema della qualità dell'aria è diventato un elemento che in qualche modo ha scatenato un processo, è stata cioè una occasione, pur nella sua dram-maticità, per attuare iniziative altrimenti difficilmente praticabili. L'operazione di recepimento delle normative europee che fissano le soglie degli inquinanti, è stata avviata all'interno del comune con una campagna informativa che aveva due destinatari, i cittadini da una parte, cioè i singoli, e le aziende; per entrambi, sono stati fatti dei librettini molto semplici per comunicare ed iniziare a sensibilizzare su cos'è il problema dell'inquinamento, e che tipo di azioni occorre intraprendere. Quindi, per quel che riguarda i cittadini, adesso come dappertutto, si stanno ponendo delle limitazioni (è stato coordinato a livello veneto in tutti i sette comuni capoluogo) mirate ai veicoli non catalizzati, ma l'e-sperienza più interessante riguarda invece i veicoli commerciali, quindi,

(Segue)

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