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Eurojust e i recenti casi di terrorismo

Nel documento Eurojust ed il contrasto al terrorismo (pagine 134-142)

III. EUROJUST E IL CONTRASTO AL TERRORISMO

6. Eurojust e i recenti casi di terrorismo

Tra i casi di terrorismo che hanno interessato i Paesi dell’Unione europea, vediamo un caso di terrorismo del 2007, relativo ad un’attività investigativa internazionale estesa su vasta scala che ha permesso di arrestare ventisei sospettati. Il 3 novembre del 2007 è stata chiesta assistenza ad Eurojust per un’operazione avviata dalla Procura e dal magistrato inquirente di Milano in seguito a delle indagini condotte a Genova177. Quest’ultime hanno riguardato i membri di un’organizzazione criminale specializzata nella falsificazione dei permessi di soggiorno, carte d’identità, e passaporti. Inoltre gli stessi soggetti erano coinvolti in altre indagini per reati connessi al fenomeno della tratta di esseri umani. Nel 2007 il tribunale di Milano ha emesso diversi mandati di arresto, che coordinati da Eurojust, in pochi giorni hanno postato ad arresti contemporanei in Italia, Francia, Romania, Portogallo e Regno Unito. L’obiettivo dell’organizzazione criminale era quello di raccogliere fondi per la realizzazione di azioni terroristiche in Italia, Afghanistan, Iraq e altri Paesi arabi. Si trattava di una cellula terroristica con struttura ben determinata e ruoli chiaramente definiti per i suoi esponenti. Pertanto, nell’occasione e durante la riunione di coordinamento presso Eurojust, è emerso che il gruppo era coinvolto nel reclutamento e addestramento di «cellule dormienti» consistenti in nuclei di futuri terroristi presenti in Iraq e Afghanistan. I documenti

rinvenuti durante gli arresti riguardavano manuali per la fabbricazione di esplosivi e programmi di addestramento paramilitare178. Nel 2007 Eurojust ha registrato trentaquattro nuovi casi operativi rispetto ai quarantaquattro del 2006, riguardanti diverse forme di criminalità terroristica.

In Eurojust un posto di rilievo è occupato dal “centro di competenze professionali per lo studio dell’evoluzione e dei metodi utilizzati dai terroristi”, che mette a disposizione dei membri nazionali una piattaforma per lo scambio delle informazioni. Un altro caso di terrorismo che ha interessato i territori dell’Unione è emerso nell’ambito di un’indagine condotta in Italia nel 2007, per un reato di criminalità organizzata in Afghanistan, Pakistan, Romania, Albania e Italia179. Il gruppo, che aveva il proprio quartier generale a Roma e a Milano, era dedito al traffico di stupefacenti e ad attività d’immigrazione clandestina, presumibilmente allo scopo di finanziare il terrorismo islamico radicale. Inoltre, tale gruppo gestiva un traffico di clandestini afgani e pachistani che, con documenti falsificati, si erano trasferiti in Italia attraverso l’Iran, la Turchia e la Grecia. All’arrivo in Italia, le vittime venivano fatte salire su camion diretti in Germania, Svezia, Belgio, Regno Unito e Norvegia.

Eurojust in questo caso ha facilitato le indagini ed ha evitato la loro sovrapposizione, prevenendo l’applicazione del principio ne bis in idem, che nel diritto penale impedisce la

178 Cfr. Relazione annuale di Eurojust, 2007, p. 36-37. 179 Cfr. Relazione annuale di eurojust, 2009, 36-37 ss.

possibilità di giudicare un accusato due volte per lo stesso reato. Le attività di coordinamento esercitate da Eurojust negli ultimi anni hanno riguardato il terrorismo informatico, chimico, biologico, radiologico e nucleare, rappresentando il settore cui l’agenzia dedica maggior attenzione: da 21 nel 2009 a 28 nel 2010180.

Nel 2011 Eurojust è stata coinvolta nel prestare assistenza agli Stati membri in un attentato dinamitardo associato a una sparatoria sulla folla in Norvegia il 22 luglio 2011. È in quell’occasione che Eurojust ha fornito un’assistenza preziosa su diversi aspetti del caso, durante le indagini e in sede di processo: durante una riunione di coordinamento, con il contributo del magistrato di collegamento norvegese e degli uffici nazionali lettone e britannico sono state celermente ottenute informazioni bancarie dalla Lettonia, da Antigua e Barbuda. L’ufficio nazionale polacco ha chiesto informazioni riguardo a una rogatoria per l’audizione di un testimone, mentre gli uffici spagnoli e britannici hanno spontaneamente messo a disposizione la propria esperienza di gestione relativo ad un caso di terrorismo di vasta portata. I contatti diretti, tra l’ufficio francese e il magistrato di collegamento norvegese, hanno favorito l’esecuzione di due rogatorie trasmesse alla Francia in ordine all’identificazione e l’individuazione di un testimone. Mentre il magistrato di collegamento statunitense ha fornito assistenza per l’esecuzione di una richiesta urgente di audizione in

videoconferenza di un testimone negli Stati Uniti durante il procedimento giudiziario.

Il supporto fornito da Eurojust è stato un elemento prezioso della cooperazione internazionale per questo caso, che ha riguardato sia la facilitazione delle richieste di assistenza giudiziaria sia il contatto diretto fra gli Stati membri, i paesi terzi tramite gli uffici nazionali e i magistrati di collegamento presso Eurojust. Tali sforzi dell’agenzia in materia di coordinamento investigativo fra Stati membri hanno contribuito a migliorare la cooperazione giudiziaria, rendendola più efficiente, efficace e rapida. In conclusione, le udienze si sono svolte in Norvegia nel periodo compreso tra aprile e giugno 2012, in occasione delle quali l’imputato è stato dichiarato colpevole e condannato alla pena detentiva massima prevista in Norvegia: ventuno anni di carcere, con un periodo minimo di reclusione di dieci anni181.

Negli ultimi anni è emerso, dai risultati ottenuti da Eurojust nelle riunioni di coordinamento, che vi è un forte legame tra il reato di terrorismo e l’appartenenza dei soggetti coinvolti in organizzazioni criminali. Un esempio di questo lo vediamo dall’indagine effettuata in Italia, Svizzera e Germania nel periodo che va dal 2007 al 2016, dove l’attività investigativa ha riguardato un’organizzazione terroristica denominata Rawti Shax o Didi Nwe ( il nuovo corso o verso la montagna), che secondo le Nazioni Unite aveva legami con Al- Qaeda. In particolare l’obiettivo

primario di Rawti Shax era di rovesciare violentemente l’attuale governo iracheno curdo e sostituirlo con un califfato governato dalla sharia. Gli sviluppi delle attività investigative condotte dalle autorità competenti in Italia hanno evidenziato che tale l’organizzazione terroristica si è radicata in Europa, tramite comunicazioni agevolate dal web per fornire reclute da inviare in Siria e in Iraq, anche con l’intenzione di formarle per un futuro conflitto in Kurdistan. Le attività d’indagine svolte dai magistrati italiani hanno permesso di individuare i paesi interessati da tale pericolo, i quali sono soprattutto la Germania, la Svizzera, il Regno Unito, la Finlandia, l’Italia, la Grecia, la Svezia, la Norvegia, l’Iraq, l’Iran e la Siria182. In quest’occasione Eurojust ha sostenuto le attività internazionali di cooperazione giudiziaria, a partire dal 2011, facilitando lo scambio d’informazioni tra le autorità competenti e l’esecuzione delle richieste di mutua assistenza giudiziaria.

Pertanto, nel corso di due riunioni di coordinamento tenute all’Aja nel 2015, sono state progressivamente rivelate la struttura e le operazioni di quest’organizzazione terroristica. Di seguito, gli Stati interessati hanno discusso la strategia giuridica e la risposta più efficiente da assumere nel contrasto al fenomeno.

Il 2015 è stato un anno caratterizzato dall’ aumento degli attacchi terroristici programmati o realizzati sul suolo europeo e dal riconoscimento della minaccia globale

rappresentata dai FTF. In questo senso, le attività operative e strategiche di Eurojust nel campo della lotta contro il terrorismo hanno evidenziato la necessità di rafforzare le capacità degli Stati membri per la lotta contro il terrorismo, in maniera comune, efficace e coordinata183.

Nel 2016 l’analisi di Eurojust si è focalizzata su argomenti specifici: legittimazione ai membri nazionali di poteri speciali e di emergenza in occasione di attacchi terroristici; ammissibilità d’intelligence (straniera) come prova in procedimenti penali e studio dei collegamenti tra terrorismo e criminalità organizzata.

Nel mese di marzo 2017 si è tenuta una riunione di coordinamento per coordinare le indagini relative all’attentato terroristico avvenuto ai Berlino, durante le festività natalizie. L’obiettivo dell’incontro era di scambiare informazioni sullo stato delle vittime e dei testimoni in diversi paesi, sui risultati delle indagini sulla rotta di viaggio dell’attentatore e sul luogo in cui si trovava nel periodo tra il 19 e il 23 dicembre 2016.

L’ultimo caso riguarda lo smantellamento di un gruppo impegnato nella propaganda dell’ISIS. In particolare, nel corso dell’anno 2017 le autorità spagnole hanno richiesto l’assistenza urgente di Eurojust per coordinare un’indagine su un gruppo presumibilmente impegnato nella produzione di materiale audiovisivo da distribuire on-line, contenente la propaganda del terrorismo jihadista e sostenendo la

commissione dei reati terroristici. Il gruppo, che era attivo in diversi Stati membri, era anche sospettato di impegnarsi in attività d’indottrinamento e radicalizzazione di seguaci. Per smantellare tale cellula, le autorità spagnole hanno pianificato una giornata di azione congiunta e coordinata da Eurojust. A tal fine, cinque giorni prima dell’azione comune prevista, il giudice investigativo incaricato ha emesso due MAE e due rogatorie che richiedevano l’esecuzione di perquisizioni e sequestri di articoli pertinenti in Germania e nel Regno Unito, da eseguire in maniera coordinata fra loro184. Gli uffici nazionali di Spagna, Germania e Regno Unito sono stati in costante contatto tra loro, facilitando lo scambio spontaneo d’informazioni e la trasmissione immediata di copie dei MAE e delle rogatorie emesse.

Per quanto riguarda le traduzioni dei MAE e delle rogatorie in tedesco e inglese, entro 24 h, queste sono state trasmesse alle autorità tedesche e britanniche tramite gli uffici nazionali di Eurojust. In questo caso è stata anche predisposta l’estensione del mandato di perquisizione nel Regno Unito per includere un veicolo non menzionato, ciò ha condotto il membro nazionale spagnolo a lavorare a stretto contatto con il magistrato di collegamento per la Spagna a Londra per assistere le autorità nazionali.

Il 28 giugno 2017, le autorità tedesche, spagnole e inglesi hanno avviato un’operazione di successo che ha portato all’arresto dei sei sospetti membri del gruppo185.

Eurojust ha continuato a coordinare la cooperazione tra autorità nazionali. Infatti, poco dopo gli arresti, le autorità spagnole hanno trasmesso tramite Eurojust informazioni supplementari ai loro colleghi tedeschi e britannici per risolvere questioni riguardanti la mancanza d’informazioni sufficienti nei primi MAE emessi (conformemente ai requisiti del principio di specialità per la produzione di tre videoclip) e facilitato le decisioni di consegna da parte delle autorità si esecuzione. I rispettivi uffici di pubblici ministeri hanno ricevuto le informazioni supplementari necessarie per consentire i trasferimenti conformemente all’art. 15, paragrafo 2, della decisione quadro sul mandato di arresto europeo. Così, l’autorità giudiziaria dell’esecuzione ha potuto ottenere le informazioni complementari urgenti, le informazioni comunicare dallo Stato membri non erano sufficienti per permetterle di prendere una decisione sulla consegna 186 . Di conseguenza, la persona arrestata in Germania è stata consegnata con successo alle autorità spagnole.

185 Cfr. Relazione annuale di Eurojust, 2017, 28 ss.

186 V. decisione quadro 2002/584/GAI del Consiglio, del 13 giugno 2002, art. 15, par. 2.

7. Prossimi passi dell’Unione nella strategia

Nel documento Eurojust ed il contrasto al terrorismo (pagine 134-142)