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Il contributo di Eurojust nel contrasto al terrorismo

Nel documento Eurojust ed il contrasto al terrorismo (pagine 126-134)

III. EUROJUST E IL CONTRASTO AL TERRORISMO

5. Il contributo di Eurojust nel contrasto al terrorismo

È in occasione del quarto vertice del partenariato orientale di Riga nel 2015 che i leader dell’Unione europea in seno al Consiglio hanno affermato che il terrorismo, la radicalizzazione, il reclutamento e i finanziamenti legati al fenomeno in questione rappresentano le principali minacce che mettono in pericolo la sicurezza dell’Europa163.

Il commissario dell’Unione per la sicurezza Julian King ha affermato che il lavoro svolto da Eurojust dopo gli attentati terroristici in Francia del 13 novembre 2015 (attentati al Bataclan) sono solo un esempio delle potenzialità dell’organismo nella lotta alla criminalità transnazionale. In quell’occasione Eurojust ha assunto un ruolo particolarmente attivo, che ha aiutato le autorità giudiziarie della Francia e del Belgio nell’esercizio delle loro funzioni, fornendo consulenza e coordinando indagini complesse. Tale organismo, operando come una rete permanente di pubblici ministeri, giudici e ufficiali di polizia con competenze equivalenti di tutti gli Stati membri, si trova in una posizione unica per facilitare la cooperazione giudiziaria

e il coordinamento delle indagini complesse per casi di terrorismo transfrontaliero. Eurojust promuove la fiducia reciproca, assicura lo scambio delle migliori pratiche sia nelle indagini sia nei procedimenti giudiziari e assiste gli Stati membri nel coordinare le autorità competenti oltre confine. Infatti, l’organo assiste gli Stati membri nell'esecuzione di richieste complesse di assistenza giudiziaria rivolte a paesi al di fuori dell'Unione europea. Inoltre, Eurojust su invito del Consiglio ha assunto un ruolo attivo nel Centro europeo di contrasto al terrorismo (ECTC). Così facendo, l’Unità ha migliorato il coordinamento delle indagini e dei procedimenti giudiziari, offrendo assistenza alle autorità nazionali durante le indagini dirette a perseguire il finanziamento al terrorismo. Pertanto, negli ultimi anni Eurojust ha assunto un ruolo sempre più centrale nel contrasto ai fenomeni di terrorismo in Europa, avviando indagini simultanee tra più autorità giudiziarie per perseguire soggetti indagati e poi arrestati con l’accusa di associazione a organizzazione terroristica di stampo islamico radicale. Inoltre, ai sensi della decisione quadro 2005/671/GAI del Consiglio, Eurojust riceve informazioni relative alle azioni penali e alle condanne per reati terroristici dagli Stati membri. La raccolta di queste informazioni rappresenta una risorsa preziosa per le autorità giudiziarie, poiché è grazie al tempestivo scambio d’informazioni fra diversi Paesi che è stata facilitata l’individuazione di legami tra gruppi criminali. È attraverso il veloce scambio d’informazioni che

Eurojust mette in collegamento più squadre investigative comuni e fornisce una panoramica delle sfide e delle migliori pratiche dei procedimenti penali per reati terroristici164. Le indagini svolte dalle autorità giudiziarie competenti hanno dimostrato che i reati di terrorismo presentano affinità con altri crimini, come: il traffico illecito di armi da fuoco ed esplosivi, il traffico d’immigrati clandestini e la contraffazione di documenti165.

In particolare, le recenti attività investigative hanno rivelato che sono state realizzate attività di falsificazione dei passaporti per permettere la circolazione sul territorio europeo di soggetti considerati a rischio radicalizzazione. Peraltro, tale affinità tra crimini è emersa in maniera ancora più evidente nel corso dell’anno 2017 e 2018, poiché le indagini condotte dalle autorità giudiziarie competenti hanno evidenziato che le armi e le munizioni usate negli attentati terroristici commessi negli anni precedenti non sono state importate direttamente dalle zone di guerra in Siria166, ma

164 V. Relazione annuale di Eurojust, gennaio 2008,pp.9 ss, 26 ss.. 165 V. Relazione annuale di Eurojust, gennaio 2017, pp 23-25 ss.

166 La guerra civile siriana o crisi siriana, ha avuto inizio il 15 marzo 2011 in Siria con le prime dimostrazioni pubbliche contro il governo centrale, parte del contesto più ampio della primavera araba, per poi svilupparsi in rivolte su scala nazionale, quindi in una guerra civile nel 2012 e ancora oggi in corso.

Le proteste iniziali hanno l’obiettivo di spingere alle dimissioni il presidente Bashar al-Assad ed eliminare la struttura istituzionale monopartitica del Partito Ba’th. Col radicalizzarsi degli scontri si aggiunge con sempre maggiore forza una componente estremista di stampo salafita che, anche grazie agli aiuti di alcune nazioni sunnite del Golfo Persico, si pensa possa aver raggiunto il 75 % della totalità dei combattenti. Tali gruppi fondamentalisti hanno come principale obiettivo l’instaurazione della Shari’a in Siria.

sono state acquistate in attraverso attività commerciali illegali delle associazioni criminali presenti in Europa167. Nel 2015 ci sono stati quarantuno casi registrati presso Eurojust, quasi il triplo rispetto al 2014. Pertanto, per far fronte alle richieste di assistenza giudiziaria trasmesse dagli Stati membri all’organo sovranazionale è stato istituito, già nel 2004 in occasione dell’attentato terroristico a Madrid, l’Eurojust Counter Terrorism Team (CTT). Quest’ultimo consiste in una sezione di Eurojust creata per rafforzare il coordinamento e lo scambio di informazioni fra due o più Paesi. Tale organo è composto sia dal personale amministrativo sia dai membri nazionali di Eurojust, deputati e assistenti, esperti nazionali distaccati con esperienza in materia di terrorismo168. Il CTT fornisce supporto e facilita la cooperazione sia con gli Stati membri sia con i Paesi terzi, tramite una rete creata ad hoc e composta da magistrati antiterrorismo di tutti gli Stati membri che si riuniscono per condividere esperienze, competenze e sviluppare fiducia reciproca. A questi incontri partecipano anche i punti di contatto di Eurojust, i

167 V. Relazione annuale di Eurojust, gennaio 2016, pp. 26-28 ss.

168 Cfr. Spataro, L’Unione Europea e le politiche del contrasto al terrorismo internazionale, in www.europeanrights.eu, 17 febbraio 2009; Bassou, Returning foreign terroristi fighters: An imminent threat to manage, in OCP Policy Center, Policy Brief, Febbraio 2017; Eu Counter- Terrorism Coordinator, Foreign fighters and returnee. Discussion paper tothe Council, Brussels, 2 December 2014; Vedaschi, Da Al- Qaida all’ISIS: il terrorismo internazionale si è fatto Stato?, in Riv. Trim. Dir. Pub., 2016,1,58; V. anche Hirsh, Foreign and the European Response, EPRS Archive, 28 January 2015; EU Counter terrorism Coordinator, Effective criminal justice response to foreign fighters, 10 October 2014.

rappresentanti di Europol, il Consiglio d’Europa, l’OSCE169 e il Consiglio delle Nazioni Unite per assicurare una cooperazione operativa e strategica nel contrasto al terrorismo 170 . In conclusione, l’istituzione del CTT rappresenterebbe uno sviluppo di Eurojust, per rispondere efficientemente alla crescita numerica delle richieste di assistenza giudiziaria inviate dagli Stati. Infatti, l’organismo, tramite la rete di magistrati esperti dislocati nei Paesi europei ed extra-europei, offre i mezzi per rispondere con successo alle minacce terroristiche, seppur con poteri limitati ad attività di mero coordinamento. Eurojust ha affrontato un altro aspetto legato al diffondersi del fenomeno terroristico in Europa, ossia lo sviluppo del fenomeno in internet, che conferisce ai terroristi la capacità di motivare, radicalizzare e reclutare altri soggetti, dando loro un falso senso di scopo, appartenenza e reclamo171. La risposta derivante dagli organismi sovranazionali di contrasto, Eurojust ed Europol, ai crimini di terrorismo in internet è quella di rimuovere o bloccare il contenuto in rete oscurando la pagina che richiama contenuti classificati come potenzialmente rischiosi nel favorire il pericolo della diffusione. Infatti, dal 2015 l’unità di trasferimento internet dell’Unione istituita presso Europol rileva e segnala i contenuti terroristici presenti nel

169 L’organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa promuove la pace, il dialogo politico, la giustizia e la cooperazione in Europa.

170 V. Relazione annuale di Eurojust, 2016, p 1-9 ss.

171 V. F. Roberti, il coordinamento delle indagini in materia di delitti commessi con

finalità di terrorismo, in G. Melillo, A. Spataro, P.L. Vigna (a cura di ), il coordinamento delle indagini di criminalità organizzata e terrorismo, Milano,

web agli organi nazionali competenti, affinché provvedano alla loro rimozione. Tale unità può richiedere, inoltre, l’intervento giudiziario dello Stato interessato per verificare che si tratti effettivamente di reati di natura terroristica172. Per quanto riguarda, invece, gli strumenti di coordinamento elaborati da Eurojust che hanno consentito agli Stati di prevenire e contrastare casi di terrorismo, i “Rapporti” riassumono le analisi delle informazioni sui procedimenti giudiziari, le condanne e i risultati delle discussioni tra le autorità di ciascun Stato durante gli incontri specializzati sul terrorismo presso la sua sede all’Aja. Essi sono pubblicati dagli addetti ai servizi stampa in Eurojust, che si impegnano nel garantire il loro aggiornamento costante, con lo scopo di mettere in luce le migliori pratiche investigative raggiunte dagli Stati per perseguire i crimini terroristici. Pertanto, essi non hanno una distribuzione pubblica, bensì limitata e i loro destinatati principali sono professionisti specializzati nella lotta al terrorismo. Nel corso di un’audizione svolta presso il Parlamento europeo del 29 giugno 2017, si è aperta una discussione sui risultati pubblicati da Eurojust per l’anno 2016, che ha messo in risalto le difficoltà giuridiche e pratiche incontrate dalle autorità nazionali che cercano di utilizzare le informazioni raccolte dai servizi d’intelligence (nazionali e straniere) come prova in procedimenti penali o per svolgere indagini penali nei casi di terrorismo. Tale

172 Cfr. F. Roberti, Terrorismo internazionale. Contrasto giudiziario e prassi

operative, in Quest. Giust., speciale settembre 2016, Terrorismo internazionale.

relazione, inoltre, ha evidenziato la necessità di realizzare attività investigativa per interrompere i finanziamenti che le organizzazioni criminali mafiose inviano ai terroristi173. Altro strumento utilizzato da Eurojust nell’esercizio delle sue funzioni è il c.d. Terrorism Convictions Monitor, ossia un documento che monitora le condanne emesse degli Stati per reati di terrorismo. Esso fornisce una panoramica regolare delle condanne e delle assoluzioni relative al terrorismo in tutta l’Unione europea ed ha un accesso limitato principalmente alle autorità giudiziarie nazionali (pubblici ministeri e giudici) che si occupano di quei reati specifici. Il TCM si basa su informazioni open source, rilasciate dalle autorità nazionali ai sensi della decisione quadro 2005/671/GAI del Consiglio. Strettamente connesso e complementare al TCM, è l’analisi prodotta da Eurojust delle decisioni giudiziarie prese dalle autorità competenti degli Stati per reati di terrorismo. Si tratta di questioni legate ai numerosi e complessi ostacoli legali incontrati in casi particolari: ad esempio, stabilire la natura terroristica di un gruppo o la qualifica di un reato specifico come crimine di guerra; individuare la natura e alla durata di una sanzione imposta da uno Stato174. Un altro strumento, che ha consentito ad Eurojust di facilitare la cooperazione tra le

173 Cfr. D. Carcano, Ordinamento giudiziario: organizzazione e profili processuali, Giuffrè, 2009, pp. 240 ss.; M. Vietti, S. Erbani, G. Fiorentino e F. Troncone, Codice

dell’ordinamento giudiziario, EGEA, 2013, p. 2451; S. Law, Le indagini collegate: il coordinamento investigativo degli uffici del pubblico ministero, CEDAM, 2013, pp.

142 ss.

174 Cfr. Relazione annuale di Eurojust, gennaio 2017, in Riv. Eurojust News, pp. 10 ss.

autorità giudiziarie è il c.d. Memorandum sul terrorismo finanziario, poiché in modo rapido e chiaro permette l’accesso a informazioni chiave. L’ultimo aggiornamento è dell’autunno 2017 e sottolinea come il finanziamento delle attività terroristiche avvenga attraverso la criminalità generale, enti di beneficenza e organizzazioni non-profit. Il manuale CBRN-E, invece, è lo strumento utilizzato da Eurojust per fornire supporto alle autorità giudiziarie nelle indagini e azioni penali per crimini che coinvolgono sostanze chimiche, radiologiche o nucleari.

Da ultimo, si segnala la rete informale di corrispondenti nazionali di Eurojust per questioni di terrorismo (NCT), che coordina il lavoro delle autorità nazionali e di Eurojust.175. L'NCT gestisce e aggiorna gli archivi contenenti le indagini coordinate dall’organismo sovranazionale mediante incontri con i membri nazionali, dove quest’ultimi condividono la loro esperienza pratica e scambiano pratiche, linee guida e altri materiali pertinenti per rafforzare il contrasto al terrorismo internazionale176.

175 Cfr. F. Spiezia, I cambiamenti in corso nello spazio europeo di libertà sicurezza e giustizia: quale futuro per Eurojust?, fasc. n. 4, 2015; V. anche G. de Amicis, La costruzione di Eurojust nell’ambito del terzo pilastro dell’Unione europea, in Cass. pen., 2001; E. Calvanese-G. de Amicis, Le nuove frontiere della cooperazione giudiziaria penale nell’Unione europea, in Doc. giust., 2000,6,1303; M. Panzavolta, Eurojust: il braccio giudiziario dell’Unione, a cura di M. G. Coppetta, Torino, 2005, 149 ss.

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