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L’EVOLUZIONE DEGLI STRUMENTI INFORMATICI

M. ALBANESE*, S. AMATUCCI*, V. CHIODO**, P. GALASSO***, S. MOCHI*, G. MORINELLI*, S. SIGNORINI****, R. VALLERGA*****

* Inail, Direzione generale, Csa.

** Inail, Direzione centrale prevenzione.

*** Inail, Direzione centrale organizzazione digitale, Dcod.

**** Inail, Dipartimento di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro e ambientale, Dimeila.

***** Inail, Direzione generale, Contarp.

Di seguito verrà illustrato il percorso che è stato seguito per provare a valutare l’impatto positivo che si è avuto nelle imprese che hanno avuto accesso ai fondi di Isi 2010.

Il primo bando Isi viene pubblicato a fine del 2010, viene applicato nel 2011 e realizza i suoi benefici a partire dal primo trimestre del 2012 quando le imprese mettono a regime il nuovo progetto presentato l’anno precedente.

Ai fini della valutazione dell’efficacia delle politiche prevenzionali l’Inail ha avviato uno specifico progetto di ricerca della durata di tre anni.

2. METODOLOGIA

In questo primo approccio quello che viene sottoposto ad analisi è l’andamento infortunisti-co delle imprese che hanno avuto accesso al finanziamento nel bando Isi 2010. In partiinfortunisti-cola- particola-re viene studiato il comportamento di quelle impparticola-rese nel periodo pparticola-re e post intervento. Per fare questo tipo di indagine viene utilizzato un approccio di tipo dicotomico o controfattua-le: da una parte si interviene sui dati con un’indagine parametrica in cui vengono confronta-ti indici infortunisconfronta-tici rifericonfronta-ti al periodo pre e post intervento e, dall’altra ci si serve di una indagine non parametrica che attraverso la cluster analysis evidenzia informazioni non diret-tamente osservabili; successivamente le reti neurali collegano i dati strutturati a quelli non strutturati desunti grazie ad algoritmi di clustering.

Il punto di partenza non parametrico pone le basi sullo screening effettuato sulla parte testua-le della documentazione presentata a corredo della richiesta di finanziamento da parte deltestua-le imprese partecipanti a Isi.

Vengono generati due mondi separati e distinti: i liquidati e i non liquidati Isi; l’unico ele-mento che hanno in comune è l’aver partecipato al bando Isi 2010.

In questa analisi vengono confrontati i tassi di infortunio1di questi due gruppi di aziende. I liquidati rappresentano quelle aziende per le quali c’è stata un’effettiva liquidazione, mentre i non liquidati sono quei soggetti ammessi al bando, ma che non hanno ottenuto il finanzia-mento perché bocciati o ritirati o, semplicemente, non liquidati.

Una volta identificate le aziende, il database degli infortuni viene interrogato e vengono sele-zionati solo gli infortuni che hanno un’attinenza con la tipologia di intervento che è stato finanziato (es. caduta dall’alto, ferita o taglio con oggetti appuntiti o taglienti, ecc.). Il perio-do di osservazione che va dal 2010 al 2013, è stato suddiviso in due periodi: pre intervento (2010-2011) e post intervento (2012-2013). Questa suddivisione deriva dal fatto che la data di liquidazione mediana cade nei primi mesi dell’anno 2012 e presupponendo che l’inter-vento sia già stato messo in atto alcuni mesi prima.

Sapendo che i liquidati sono un soggetto ben definito, i non liquidati sono scelti in modo da avere sommariamente le stesse caratteristiche, in termini di fatturato e settore tariffario.

Il filtro per tipologia di infortunio è operativo per le tre principali tipologie che sono quelle lega-te al tipo di inlega-tervento evinto dalle pratiche: ferita o taglio con oggetti appuntiti o taglienti, cadu-ta del lavoratore dall’alto, urto o collisione con oggetto in movimento, inclusi i veicoli.

3. ARCHITETTURA

Al fine di individuare la connessione tra i termini che descrivono la tipologia di infortunio e quelli che descrivono la tipologia di intervento finanziato dall’Inail, sono state adottate una serie di tecniche di text mining.

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1 Si tratta di tassi medi di infortunio ottenuti come rapporto tra il totale degli infortuni sul totale degli addetti nel biennio considerato, non si tratta di una media dei tassi per pat/azienda.

La prima fase del lavoro riguarda le analisi descrittive che è possibile effettuare sui dati rela-tivi alle domande del bando Isi in valutazione che hanno superato il click-day e che si tro-vano in uno stato conclusivo, escludendo tutte quelle che si presentano in uno stato di istrut-toria. In tal modo il dataset oggetto delle varie analisi sarà tale che ogni domanda si presen-ta con una sola occorrenza, evipresen-tando così eventuali distorsioni dovute a duplicazioni delle domande. Questo filtro ci consente di suddividere l’insieme in tre categorie: promosse, boc-ciate e ritirate. Tale suddivisione nasce dall’esigenza di affiancare una descrizione delle sot-tocategorie per ridurre le tipologie di casistiche che una pratica può assumere nel suo iter tec-nico amministrativo, ed è da inquadrare nell’ottica di cogliere le caratteristiche distintive delle diverse tipologie di domande.

Per fare questo, lo studio è stato suddiviso in due fasi:

• una che analizza i valori strutturati delle domande i quali possono evincersi direttamente dalle descrizioni standardizzate presenti in sede di registrazione da parte dell’utente;

• l’altra che invece si concentra sui valori testuali (non strutturati) della stessa che sono contenuti nella descrizione del progetto presentato all’Inail e nella descrizione della causa o del fattore di rischio relativa.

Definiamo brevemente l’architettura del modello: il primo passo è quello di estrapolare dagli archivi Inail tutte le informazioni relative alle aziende oggetto di valutazione, che rappre-sentano la base dei valori strutturati. Lo stesso vale per la pre-lavorazione dei valori testua-li delle domande.

Nel corso del lavoro sono state utilizzate delle tecniche di trasformazione del testo tramite corpus (libreria kohonen) che utilizzano regole di base quali la rimozione di punteggiatura o di stopwords e tecniche avanzate (tokenizing, stemming, lemming, etc) al fine di ridurre l’e-ventuale “rumore” associato al testo analizzato, rendendo confrontabili i documenti.

Essendo stata manipolata la totalità dei documenti, questa operazione (tra l’altro computa-zionalmente onerosa perché effettuata lettera per lettera) è fatta off-line e non è quindi inse-rita nei codici utilizzati per la creazione dei file. Tutti gli algoritmi relativi all’analisi descrit-tiva sono sviluppati in linguaggio R, mediante dei main e delle librerie (sviluppate ad hoc) a essi collegate. Tali codici necessitano di una serie di pacchetti che risultano già installati su una macchina virtuale su cui gira la simulazione.

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Figura 1 - Rappresentazione grafica delle connessioni tra i termini estratti dai documenti di ISI 2010

Nel grafico si possono apprezzare i legami tra le parole che hanno consentito di individuare la relazione tra intervento e infortunio. La distribuzione delle parole trovate nella parte testuale dell’indagine mostra che parole lontane dal centro vengono rilevate con minore fre-quenza, viceversa, parole centrali e interconnesse si presentano molto spesso e sono legate con i termini vicini. La parte successiva dell’architettura prende in carico dal sistema l’in-sieme degli elementi che costituiscono la porzione del rilascio che va sotto il nome di data mining, che consta di codici e di file di configurazione. Per quanto riguarda i codici, questi risiedono in due spazi, uno per il main e l’altro che contiene le librerie usate da quest’ulti-mo. L’analisi fin qui descritta, condotta con algoritmi di text mining, ha come scopo quello di desumere dal modulo di domanda tutte quelle informazioni che servono a descrivere il progetto e a individuare, in automatico, le caratteristiche strutturali del progetto stesso.

Una volta costruito il campione di riferimento, la parte di statistica parametrica, in base all’approccio controfattuale, provvede a confrontare con tale campione l’universo composto dalle ditte che non hanno avuto accesso ai finanziamenti. Il confronto viene effettuato andan-do a rilevare l’andamento infortunistico delle due unità di riferimento, ossia le aziende liqui-date e quelle non liquiliqui-date.

4. CONCLUSIONI

Entrambi i campioni appartengono al pool di aziende che hanno partecipato al bando 2010.

Le tecniche di text mining hanno consentito di estrarre informazioni dai testi delle domande di finanziamento e successivamente di legare la causa di infortunio contrastata con gli infor-tuni avvenuti. Sono stati esclusi tutti i casi in cui l’inforinfor-tunio non aveva un legame con il miglioramento promosso dalla ditta grazie agli incentivi (ad esempio, se una ditta ha sosti-tuito il pavimento per contrastare la causa di scivolamento, il confronto si è fatto proprio sul-l’evento scivolamento). Di conseguenza sono stati scartati tutti i record delle ditte che hanno visto un abbattimento degli infortuni indipendente dall’intervento migliorativo posto in esse-re. Le caratteristiche dei due campioni di riferimento sono omogenee in ordine a dimensio-ne e attività economica, per cui, in base all’approccio controfattuale l’eventuale differenza rilevabile tra i due campioni (misurata attraverso numeri indici) va ricondotta nell’ambito dell’effetto prodotto dal tipo di intervento economico messo in atto grazie agli incentivi Isi.

La parte parametrica dello studio statistico è servita a confrontare i numeri indici dei due campioni, in particolare è stato scelto il tasso di incidenza infortunistica delle categorie di rischio contrastate:

• ferita o taglio

• caduta del lavoratore dall’alto

• urto o collisione.

Il tasso di incidenza infortunistica mette a rapporto gli infortuni definiti positivi avvenuti in occasione di lavoro con il numero di addetti, il tutto moltiplicato per mille. Il tasso può essere interpretato come il numero di infortuni che mediamente accade su un totale di 1000 lavoratori e non misura la gravità dell’infortunio per cui un evento che ha causato postumi permanenti ha lo stesso peso di un altro definito in temporanea. La rilevazione infortunistica è stata, per la parte riferita a pre-Isi, il biennio 2010-2011, per la parte rife-rita al post-Isi, il biennio 2012-2013. Di seguito si riporta la tabella che evidenzia le con-clusioni dello studio.

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Tipo Intervento Campione PRE ISI POST ISI var %

Liquidati 6,12 4,37 -28,6

Tabella 1- Confronto degli indici di frequenza infortunistica per tipologia di intervento tra i campio-ni pre e post Isi

Lo studio sull’efficacia delle politiche prevenzionali messe in atto con gli incentivi Isi ero-gati da Inail dimostra in maniera inequivocabile che:

• in tutte e tre le tipologie di cause contrastate vi è un deciso abbattimento del numero degli infortuni legati all’intervento posto in essere dalla ditta;

• le imprese che non hanno avuto accesso ai finanziamenti hanno comunque avuto un abbattimento infortunistico, peraltro in linea con i valori del complesso dei settori per gli anni considerati;

• nell’ambito della causa urto o collisione si ottengono i risultati migliori arrivando addi-rittura ad abbattere il numero di infortuni di un terzo. Questo risultato è tanto più impor-tante se si va a verificare che il livello di “partenza” di queste ditte era già un livello di eccellenza con indici infortunistici prossimi allo zero.

RIASSUNTO

La pubblicazione della norma UNI ISO 45001:2018 porta a compimento un percorso di circa 20 anni consegnando alle organizzazioni uno standard internazionale in materia di gestione della salute e sicurezza sul lavoro.

Nel nostro Paese l’efficacia degli SGSL è stata riscontrata attraverso studi di confronto tra i dati infortunistici di aziende che hanno adottato e certificato un SGSL conforme alla BS OHSAS 18001:2007. Il presente articolo effettua una sintesi del percorso sin qui realizzato e propone considerazioni ed ipotesi di sviluppo in un quadro innovato dalla UNI ISO 45001 e dai regolamenti di accreditamento internazionali che andranno a sostituire i riferimenti nazionali che sin qui hanno condotto a lusinghieri risultati.

1. PREMESSA

Pensare alla crescita in termini di sostenibilità significa oggi attuare politiche compatibili con un impatto economico duraturo. Il tema della salute e della sicurezza sul lavoro, nel con-testo delineato nell’Agenda globale per lo sviluppo sostenibile approvata dalle Nazioni Unite, è visto come motore per un aumento di produttività e per la promozione di un model-lo di produzione che tuteli il lavoratore.

In Italia, l’approccio ai temi della sicurezza ha visto negli anni il superamento di un approc-cio formale-legislativo arrivando alla promozione di un sistema più organico, che coinvolga l’impresa a tutti i livelli, tenendo alta l’attenzione alle azioni volte alla prevenzione degli eventi infortunistici. In tale quadro normativo diventa sempre più evidente la necessità di fornire strumenti organizzativo gestionali a supporti della prevenzione che si sostanziano di fatto nei sistemi di gestione della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro.

Questa metodologia prevenzionale di indiscussa efficacia, trova applicazione nelle imprese attraverso due autorevoli e diffusissimi riferimenti: le linee guida UNI Inail e nella OHSAS 18001:07; tali documenti hanno guidato le aziende nell’adozione di sistemi seppur nei limi-ti dettalimi-ti dall’essere riferimenlimi-ti di portata nazionale, italiane le prime, inglesi le seconde anche se nel caso delle OHSAS 18001 la diffusione negli altri paesi, compreso il nostro, è stata sicuramente importante.

SISTEMI DI GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA