L. VALORI*, L. GAMBACCIANI*, S. MORELLI**, V. PAZZI**
* Inail, Direzione regionale Toscana, Contarp.
** UNIFI - Dipartimento di Scienze della Terra.
considerazione contemporaneamente il rischio geomorfologico, idraulico e sismico. I dati dis-ponibili in letteratura sono stati integrati con rilievi strumentali direttamente sugli edifici o nell’area limitrofa. Durante i sopralluoghi sono stati acquisiti anche dati di campagna che sono stati elaborati e sintetizzati in una scheda suddivisa in tre sezioni, una per ciascun rischio geologico esaminato. I rilievi strumentali sono stati svolti acquisendo informazioni tramite il sistema di posizionamento su base satellitare con tecnica GPS, le misure di sismica passiva a stazione singola, l’analisi termografica ad infrarossi. Tramite la tecnica GPS sono state map-pate eventuali aree critiche sia idrauliche che idrogeologiche e integrati i dati ricavati dal monitoraggio delle deformazioni tramite interferometria da satellite (confronto di una coppia di immagini radar acquisite sulla stessa area in due momenti diversi). Le misure di sismica passiva a stazione singola sono state effettuate con sismografi della serie Tromino, strumenti di facile utilizzo per dimensioni ridotte e assenza di cavi di collegamento che minimizza il rumore indotto dalla stessa strumentazione (Indirizzi di Microzonazione sismica del GdL MS 2008). Con questi sono state effettuate misure di rumore ambientale all’interno e all’esterno degli edifici utilizzando la tecnica di Nakamura sull’analisi dei microtremori o HVSR (Horizontal to Vertical Spectral Ratios). Vengono, così, ricavate le frequenze di risonanza fon-damentali dell’edificio e conseguentemente i modi di vibrare della struttura. Per ciascuna scuola sono state acquisite immagini termografiche sia all’esterno che all’interno degli edifi-ci per valutare le eventuali anomalie alle strutture portanti con particolare riguardo alle vie di fuga previste dal piano di emergenza. La termografia ad infrarossi (IRT = InfraRed Thermograpy) è una tecnica di rilevamento che consente di misurare senza contatto la radia-zione infrarossa proveniente dalla scena indagata. I rilievi sono stati accompagnati dall’ac-quisizione in continuo dei dati di temperatura e umidità mediante termoigrometro.
3. QUESTIONARI
Contestualmente sono stati distribuiti questionari a tutti gli alunni e al personale docente e ATA che operano all’interno dei plessi scolastici selezionati, utile a valutare il loro grado di percezione dei rischi geologici e di conoscenza su come comportarsi durante le emergenze geologiche. I risultati di questo questionario hanno contribuito alla valutazione della resi-lienza dei singoli edifici scolastici. I questionari rivolti agli studenti sono differenziati per fasce di età secondo la seguente suddivisione:
1. studenti delle scuole secondarie di secondo grado;
2. studenti delle scuole secondarie di primo grado;
3. studenti delle scuole primarie, classi V, IV e III;
4. studenti delle scuole primarie, classi II e I;
5. studenti delle scuole dell’infanzia, età 5 e 4 anni;
6. studenti delle scuole dell’infanzia, età 4 e 3 anni.
La differenza fra i vari questionari è prima di tutto di tipo metodologico (i quesiti sono posti in modo diverso a seconda del grado di sviluppo e scolarizzazione degli studenti), ma anche contenutistico (i quesiti stessi sono diversi a seconda del grado di scolarizzazione degli stu-denti). Gli argomenti presi in considerazione e ritenuti utili a valutare grado di resilienza degli studenti di una scuola rispetto ai rischi geologici sono:
1. conoscenza di come comportarsi a scuola in caso di emergenza;
2. consapevolezza e percezione dei rischi geologici della zona in cui si trova la scuola;
3. conoscenza di come comportarsi in generale, anche non a scuola, in caso di emer-genza.
Seminario di aggiornamento dei professionisti Contarp, Csa, Cit
82
Sfide e cambiamenti per la salute e la sicurezza sul lavoro nell’era digitale
Figura 1 - Resilienza alunni Figura 2 - Resilienza personale
L’elaborazione dei dati acquisiti dalla lettura di 4859 questionari ha permesso di evidenzia-re caevidenzia-renze significative nelle conoscenze degli occupanti dell’edificio scolastico. Di seguito nelle Figure 1,2 si riportano i dati riassuntivi suddivisi per classi di resilienza da A ad E con A indicante contesti a resilienza più alta e E a resilienza più bassa.
Come si può notare è emerso che la popolazione degli alunni si colloca prevalentemente nelle classi di resilienza elevata A e B (classe E praticamente nulla) a differenza alla popo-lazione adulta (percentuali più elevate nelle classi C e D con classe A praticamente nulla).
Significativi anche i risultati sulla percezione dei rischi che ha la popolazione scolastica con-siderata al completo. Come si vede dalle figure 3,4,5 la percezione del rischio degli occu-panti degli edifici scolastici è sovrastimata rispetto al rischio reale su tutti e tre le tipologie di eventi di natura geologica attesi (classe A rischio assente, classe E rischio elevato).
L’errata percezione del rischio può portare in caso di evento calamitoso a comportamenti sbagliati che determinano ulteriori situazioni di pericolo dovute a azioni scorrette.
Figura 3 - Rischio idrogeologico Figura 4 - Rischio sismico Atti SEMINARIO_2018 15/10/18 08.33 Pagina 83
4. INDICE DI SICUREZZA GEOLOGICA
I dati acquisiti sono stati elaborati in schede di rischio e successivamente riassunti in una scheda di sintesi per la determinazione della classificazione della sicurezza geologica GSC (Geohazard Safety Classification). Ogni sezione della scheda GSC ha restituito un indice normalizzato di pericolosità riferito all’edificio e alla sua collocazione nel territorio circo-stante. Il peggiore dei tre indici di rischio (geomorfologico, sismico e idraulico) è stato preso come indice di pericolosità generale o Index of Geohazard Impact - IGI
IGI = max (rsi) = max (Hi* Vi) / ρ Dove
rsi = rischio specifico massimo tra i tre rischi geologici in considerazione, Hi = pericolosità,
Vi = vulnerabilità e ρ = resilienza.
Dalla formula del IGI si ricava la GSC.
GSC = 1 - IGI = 1 - [max (Hi* Vi) / ρ]
Il GSC si divide in cinque classi che corrispondono a cinque classi di rischio, da molto basso (classe A) a molto alto (classe E). Valori più alti di GSC corrisponderanno ad una maggiore sicurezza (rischio minore), valori più bassi ad una minore sicurezza (rischio maggiore).
È di fondamentale importanza sottolineare che tale indice non attesta se l’edificio, in caso di calamità geologica, subirà o non subirà danni, ma qualifica i provvedimenti strutturali e non (elementi strutturali, collocazione nel territorio, vie di fuga, integrazione con il piano di pro-tezione civile comunale, informazione/formazione del corpo docente e non docente…) che sono stati presi e se potrà essere fatto qualcosa perché la resilienza dell’edificio e dei suoi lavoratori aumenti.
Nella figura 6 è riportata la distribuzione degli edifici scolastici tra le classi di rischio.
Seminario di aggiornamento dei professionisti Contarp, Csa, Cit
84
Le informazioni acquisite tramite i questio-nari denunciano perciò una situazione di non adeguata preparazione da parte degli occupanti degli edifici scolastici. Le cono-scenze sui comportamenti in emergenza e la percezione dei rischi che gravano sulle strutture sono da integrare tramite interven-ti informainterven-tivi e formainterven-tivi rivolinterven-ti al persona-le docente e a cascata a tutti gli alunni.
Atti SEMINARIO_2018 15/10/18 08.33 Pagina 84
5. ATTIVITÀ DIDATTICA
Nell’ambito del progetto è stato realizzato un corso di formazione sui rischi geologici per il personale docente delle scuole primarie di 6 ore in modalità blended learning. Il corso inse-rito nella piattaforma e-learning dell’Ufficio scolastico regionale della Toscana è stato costruito in modo da fornire al corpo docente tutti gli strumenti ed i materiali necessari per poter trasferire agli alunni le conoscenze di base acquisite sui rischi geologici. Il corso, attualmente rivolto alle scuole primarie, prevede due ore di lezione in modalità frontale per tutto il corpo docente che dovrà, nelle restanti 4 ore lavorare all’interno delle proprie classi realizzando con i bambini prodotti tematici inerenti i rischi di natura geologica in parte sug-geriti durante la formazione frontale.
6. RISULTATI
Il progetto ha avuto come obiettivo primario il consolidamento della resilienza dei “lavora-tori” delle scuole pubbliche, mediante la loro formazione/informazione in materia di rischi naturali.
La sicurezza geologica di ciascuna scuola analizzata è stata valutata sulla base di un indica-tore GSC (Geohazard Safety Classification) che pesa il rischio specifico massimo, al quale è sottoposta la scuola, con la resilienza.
Per ciascun edificio scolastico i valori della resilienza () della struttura e del suo personale, delle pericolosità (Hi) e delle vulnerabilità (Vi) per ciascun rischio sono stati ricavati trami-te schede di valutazione realizzatrami-te nell’ambito del progetto e questionari rivolti a tutti colo-ro che frequentano l’edificio scolastico. I risultati ottenuti hanno evidenziato che all’interno dei plessi esaminati docenti, personale ata e studenti nella media non hanno la giusta perce-zione delle condizioni di rischio di natura geologica degli edifici in cui operano. Carenze significative ci sono, poi, nelle procedure di emergenza che risultano troppo spesso carenti dei comportamenti da tenere in caso di evento naturale. I documenti di valutazione dei rischi DVR e i piani di emergenza ed evacuazione PEE dei plessi analizzati sono nella stragrande maggioranza dei casi carenti degli aspetti riguardanti i rischi di natura geologica e, laddove
Sfide e cambiamenti per la salute e la sicurezza sul lavoro nell’era digitale
Figura 6 - Geohazard Safety Classification Atti SEMINARIO_2018 15/10/18 08.33 Pagina 85
non lo sono, non hanno nessun collegamento con i piani di protezione civile dei propri comu-ni. Tutto ciò è stato messo in evidenza per ogni singolo plesso scolastico ad ognuno dei quali è stata fornita una relazione conclusiva con all’interno le indicazioni per implementare in maniera adeguata DVR e PEE.
BIBLIOGRAFIA
Pazzi V., Morelli S., Pratesi F., Sodi T., Valori L., Gambacciani L., Casagli N., 2016.
Assessing the safety of schools affected by geo-hydrologic hazards: the geohazard safety classification (GSC). International Journal of Disaster Risk Reduction, vol. 15, pag. 80-93.
Seminario di aggiornamento dei professionisti Contarp, Csa, Cit
86
RIASSUNTO
Con il presente articolo si vuole porre l’attenzione su come sia possibile conciliare due aspet-ti quali la diffusione dei daaspet-ti e la data privacy, e su quali norme, nazionali ed internaziona-li, siano da adottare come riferimento per una giusta interpretazione.
1. PREMESSA
L’esigenza di migliorare la qualità dei servizi resi ai cittadini e aumentare l’efficienza della pubblica amministrazione richiede un cambiamento radicale in termini di riconsiderazione dell’utente finale quale risorsa preziosa da porre al centro del sistema. In questa nuova pro-spettiva la valorizzazione del patrimonio informativo è un obiettivo strategico e, per poterne sfruttare le enormi potenzialità, occorre che quest’ultimo sia accurato, coerente, completo ed attuale. Queste sono soltanto le garanzie minime richieste affinché le organizzazioni pubbli-che abbiano basi di dati, open data, modelli dei dati e dizionari in qualità (ISO1/IEC225012).
D’altra parte l’Unione Europea è particolarmente attenta sia alle forme di collaborazione tra soggetti pubblici, favorendo processi digitali di interscambio dati, sia alle forme di tutela per la protezione dei dati personali dei soggetti trattati. Il regolamento generale sulla protezione dei dati dell’UE 2016/679 (GDPR), che sostituisce la direttiva 95/46/CE sulla protezione dei dati e trova piena applicazione dal 25 maggio 2018, è stato progettato per armonizzare le leggi sulla privacy dei dati in tutta Europa ma anche per rimodellare il modo in cui le orga-nizzazioni gestiscono tali dati. Occorre quindi conciliare due aspetti apparentemente in con-trapposizione: la diffusione dei dati e la loro protezione quando quest’ultimi sono di natura personale.
2. IL CONTESTO DI RIFERIMENTO
Nel contesto legislativo europeo, ma anche in quello nazionale, c’è da sempre molta atten-zione verso la qualità delle informazioni che vengono gestite all’interno delle organizzazio-ni aziendali che sono parte attiva del tessuto industriale, economico e sociale dei Paesi Comunitari. In particolare la direttiva 2009/138/CE (meglio conosciuta come Solvency II),