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Probabilità di eliminazione per morte - malattie professionali

LE TAVOLE DI MORTALITÀ INAIL PER INFORTUNATI E TECNOPATICI

1.2. Rendite di Danno Biologico

1.2.2 Probabilità di eliminazione per morte - malattie professionali

Di seguito si riporta il grafico che mostra il confronto tra le probabilità di morte dei tecno-patici Inail di d.b. e quelle della popolazione generale italiana.

La proiezione dei tassi di mortalità è stata applicata esclusivamente per i tecnopatici con grado di inabilità compreso nella classe “16-60%” poiché per quella maggiore di 60% si ritiene non vi siano futuri miglioramenti.

2. CONCLUSIONI

L’analisi sulla mortalità dei reddituari Inail ha evidenziato la forte correlazione tra le proba-bilità di morte e variabili quali: l’età raggiunta dall’inabile, l’antidurata alla data di valuta-zione, la tipologia di evento lesivo, il grado di menomazione permanente.

Nella Tabella 2 si mostrano i tassi medi di mortalità e l’età media di ciascun collettivo di esposti al rischio.

Tabella 2- Tassi di mortalità (×1000) ed età degli esposti al rischio

Per le rendite di t.u., caratterizzate da un elevato valore dell’antidurata e da postumi

<=60% 61%-100% <=60% 61%-100% <=60% 61%-100%

Età media 68,8 68,8 48,4 46,5 60,7 67,4 Tasso medio 35,580 44,030 4,070 14,700 31,590 449,560

Testo Unico Danno Biologico

Infortuni e malattie

professionali Infortuni Malattie professionali

Sfide e cambiamenti per la salute e la sicurezza sul lavoro nell’era digitale

<=60% 61%-100% <=60% 61%-100% <=60% 61%-100%

20 59,57 55,55 62,68 47,98 51,12 8,97 60,88

40 40,53 37,68 43,50 31,05 32,12 4,00 41,44

60 22,54 20,61 25,34 17,24 15,79 2,03 23,09

80 8,32 7,60 10,20 7,62 5,55 1,25 8,38

Età

Testo Unico Danno Biologico

Istat 2013 Infortuni e malattie

professionali Infortuni Malattie professionali

vento stabilizzati, il grado di inabilità influenza marginalmente il livello della mortalità: i tassi medi sono similari nelle due classi di menomazione. Invece nel caso di rendite di d.b., con basse antidurate, il grado di inabilità assume un ruolo significativo, principalmente per le malattie professionali. Rispetto agli infortunati ad aggravare il livello di mortalità dei tec-nopatici concorre anche l’età: per la natura dell’evento lesivo le malattie professionali si manifestano mediamente ad età più avanzate e, nella maggior parte dei casi, dopo un lungo periodo di latenza.

Nella Tabella 3 si riporta la speranza di vita dei collettivi analizzati, confrontata con quella della popolazione italiana (Tavola Istat M/F 2013 ponderata). Per i titolari di rendita di t.u.

e inabilità medio-basse, in conseguenza della stabilizzazione dei postumi invalidanti, il livel-lo di mortalità dei reddituari Inail è del tutto assimilabile a quellivel-lo della popolazione genera-le italiana; per i titolari di rendita di d.b., invece, è sostanziagenera-le la differenza tra infortuni e malattie professionali, con particolare rilievo per le malattie più gravi che, includendo tutte le forme tumorali e le neoplasie da asbesto, comportano una speranza di vita molto bassa.

Tabella 3- Speranza di vita dei titolari di rendita di inabilità - Confronto con la popolazione italiana (Tavola Istat 2013, ponderata M/F)

Le tavole di mortalità realizzate dall’Inail, base demografica dei nuovi coefficienti di capi-talizzazione entrati in vigore nel dicembre 2016, seppur proiettate, fanno riferimento al periodo di osservazione fermo al 2013. Per verificare, quindi, la tenuta delle stesse, si è rite-nuto di confrontare la mortalità “teorica”, desunta dalle tavole, con la mortalità “effettiva”

registrata nel portafoglio Inail successivamente negli anni 2014-2017.

I tassi di mortalità effettivi sono stati determinati estraendo dagli archivi Inail il numero dei decessi e il numero degli esposti alle varie età, distinti per normativa di riferimento, classe di grado e tipologia di evento.

Per l’anno 2017 il confronto ha mostrato, come evidenziato nei grafici di seguito (valori riportati per età maggiori di 50 anni), che le linee di mortalità “teoriche” sono ancora in linea con l’andamento della mortalità osservata; solo per il collettivo delle malattie professionali di d.b. con grado di inabilità “fino a 60%” la mortalità attesa è risultata leggermente più alta di quella osservata.

Il riconoscimento di nuove tipologie di malattie professionali (D.m. del 09/04/2008) ha, negli ultimi anni, modificato sensibilmente il collettivo di titolari di rendita per malattia pro-fessionale; la rapida evoluzione del collettivo rende, quindi, necessario un monitoraggio più frequente della mortalità.

Un nuovo studio basato su un periodo statistico più attuale e più ampio, consentirà di avere a disposizione una serie storica di dati più consistente, utile a costruire linee di mortalità il più aderenti possibile a quanto osservato.

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Figure 4 e 5 - Confronto mortalità teorica ed effettiva dei reddituari Inail, anno 2017 - Normativa t.u., infortuni e malattie professionali

Figure 6 e 7 - Confronto mortalità teorica ed effettiva 2017 dei reddituari Inail, anno 2017 - Normativa d.b., infortuni

Figure 8 e 9 - Confronto mortalità teorica ed effettiva 2017 dei reddituari Inail, anno 2017 - Normativa d.b., malattie professionali

Atti SEMINARIO_2018 15/10/18 08.33 Pagina 100

BIBLIOGRAFIA

Livi Bacci M., 1986. Introduzione alla demografia.

Tomassetti A., Orrù G., Pitacco E.,1994. Tecnica attuariale per collettività.

Pitacco E., 2002. Matematica e tecnica attuariale delle assicurazioni sulla durata di vita.

Istat, 2011. Il futuro demografico del Paese.

Inail, 2016. Nota tecnica - coefficienti di capitalizzazione delle rendite.

Sfide e cambiamenti per la salute e la sicurezza sul lavoro nell’era digitale

RIASSUNTO

Il presente articolo illustra il percorso e i principali cambiamenti relativi alla revisione della nuova tariffa dei premi per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie pro-fessionali delle gestioni: industria, artigianato, terziario e altre attività dell’Inail.

1. PREMESSA

L’esigenza della revisione tariffaria in corso, nasce su disposizione normativa della legge 27 dicembre 2013, n. 147 “Legge di stabilità 2014, a norma dell’articolo 1, comma 128”. In questo documento verrà trattato il percorso metodologico seguito per la revisione della tarif-fa ordinaria dipendenti, la cui struttura continua a essere articolata, così come previsto all’art.1 del decreto legislativo n.38/2000, in quattro gestioni dette anche “settori”. Ciascun settore, ai fini tariffari, è suddiviso in 10 grandi gruppi, ognuno dei quali raccoglie un insie-me di lavorazioni che appartengono a comparti produttivi omogenei e che sono a loro volta declinati in gruppi, sottogruppi e voci di lavorazione. Alla voce di lavorazione di ogni setto-re viene abbinato il tasso medio di tariffa.