PROGETTI DI REINSERIMENTO E INTEGRAZIONE LAVORATIVA DELLE PERSONE CON DISABILITÀ DA LAVORO
4. REINSERIMENTO E NUOVE TECNOLOGIE
In una fase storica di grandi cambiamenti che rendono il mondo del lavoro mutevole e fles-sibile, le aziende sono chiamate ad adottare nuove forme contrattuali, quali lo smart working, e diverse nuove tecnologie (ICT - Information Communication Technology e IOT - Internet Of Things). Queste tecnologie possono diventare uno strumento potente per agevolare il rein-serimento lavorativo delle persone disabili in seguito a infortuni o malattie professionali.
In quest’ottica, l’Inail opera per creare soluzioni personalizzate che integrino le nuove tec-nologie disponibili e il variegato mondo produttivo con l’obiettivo di garantire, a persone con abilità diverse, il mantenimento della capacità lavorativa; in tal modo, situazioni spes-so percepite come limiti, diventano, invece, delle opportunità di crescita culturale e di svi-luppo di nuove potenzialità. È auspicabile che, in futuro, le aziende, oltre a garantire il reinserimento di un lavoratore disabile accedano, di fatto, a un nuovo modo di operare, che sia inclusivo, adattabile, socialmente responsabile e sostenibile. In base alle esperienze fin qui maturate, si evidenziano alcuni ambiti tecnologici di maggior impatto per la progetta-zione di postazioni e luoghi di lavoro adeguati a operatori con disabilità fisiche e/o moto-rie.L’informatizzazione delle postazioni di lavoro permette di ovviare a deficit motori, della parola, nonché uditivi e visivi anche totali, attraverso sistemi di rilevamento e comunicazio-ne elettronici fruibili attraverso le capacità sensoriali residue del lavoratore disabile.
Esistono infatti ausili di diversa tipologia, in grado di agevolare lo svolgimento di un’ampia casistica di attività lavorative. In funzione del tipo di disabilità, se ne possono citare alcuni:
• deficit motori: brain-computer interface, eye tracking, sistemi di riconoscimento vocale per impartire comandi al pc, tastiere adattive, ecc.;
• deficit della parola: browser e software di comunicazione, sintetizzatori vocali, generato-ri di voce ecc.;
• deficit visivi: lettori di schermo (screen reader), display Braille tattili, tastiere, stampanti e plotter Braille, ausili per la rivelazione di emergenze, ecc.;
• deficit uditivi: sistemi per lettura dei caratteri (OCR), software di presentazione speciale multimediale, software per comunicazione faccia a faccia con uso del LIS, touchpad ecc.).
Seminario di aggiornamento dei professionisti Contarp, Csa, Cit
40
I processi lavorativi, inoltre, possono avvalersi di sistemi domotici e ausili (azzeratori di peso, sollevatori ecc.) che assistono il disabile nello svolgimento di mansioni che risultereb-bero impossibili a causa delle limitazioni motorie degli arti superiori e o inferiori. È anche possibile intervenire su macchine e attrezzature con adattamenti volti a coadiuvare il lavora-tore nell’esecuzione di attività che richiedono sforzo fisico (adattamento dei comandi di fun-zionamento, adozione di pedane elevatrici, ecc.).
5. CONCLUSIONI
Il reinserimento e l’integrazione lavorativa delle persone con disabilità da lavoro, così come previsto dalle circolari Inail, presentano attualmente alcune criticità: sia di carattere stretta-mente applicativo, già allo studio per una loro risoluzione, sia di carattere prevalentestretta-mente culturale.
Nel primo caso, a titolo esemplificativo, si può riportare la necessità del superamento dei limiti economici previsti dalle circolari Inail nel caso di interventi più complessi o per l’ac-quisto di nuove attrezzature quali i trattori, nei casi in cui l’adeguamento risulti meno effi-cace e più oneroso, sia in termini economici che di complessità di espletamento del proces-so di nuova omologazione e marcatura ai sensi delle normative europee.
La seconda categoria di criticità, che si evidenzia anche dall’esame dei progetti su cui si sta lavorando, è di tipo culturale, e riguarda più precisamente:
• le resistenze nonché le percezioni e gli atteggiamenti negativi da parte dei datori di lavo-ro nell’aderire ai plavo-rogetti di reinserimento;
• la ritrosia e la mancanza di fiducia da parte dei lavoratori per possibili conflitti con il dato-re di lavoro e la sensazione di non poter svolgedato-re l’attività in modo efficace e produttivo;
si aggiunge, talvolta, la poca disponibilità a spostarsi in altra unità produttiva, fuori
regio-• l’inadeguatezza dell’impresa, per tipologia e dimensione: a tal fine, si pensi alla quasine;
totale assenza della figura del disability manager.
È pertanto necessario prevedere campagne di sensibilizzazione delle imprese affinché il rein-serimento di persone con disabilità da lavoro non sia visto solo come un dovere etico o l’a-dempimento a norme di legge, ma come un’opportunità per l’azienda.
Sfide e cambiamenti per la salute e la sicurezza sul lavoro nell’era digitale
RIASSUNTO
Con l’espressione smart road ci si riferisce a numerosi temi tra cui l’infrastruttura stradale, la guida autonoma, la sensoristica i sistemi di gestione dei dati, ecc. nell’ottica di rendere le strade più sicure e di fornire ai guidatori un’esperienza di trasporto piacevole. Il nostro Paese sta emanando diversi provvedimenti che consentiranno sperimentazioni sul campo e defini-ranno obblighi a cui attenersi per il prossimo futuro. Dovdefini-ranno essere affrontati problemi tecnologici ma anche di natura etica.
1. PREMESSA
Nel processo generale di digital transformation delle infrastrutture di trasporto, in coerenza con la nuova vision della politica del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, si colloca il recente e innovativo decreto attuativo “Smart Road”1della legge di bilancio 20182. In tale contesto, l’elemento tecnologico rappresenta il fulcro fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi infrastrutturali del Paese, in linea con le politiche comunitarie, per far fronte ai nuovi trend sulla mobilità e sulla guida autonoma. L’obiettivo è quello di promuovere e sperimentare soluzioni intelligenti ed integrate all’interno di un ecosistema tecnologico che si basano su sensori, apparati interconnessi, sistemi di elaborazione dati per ottimizzare la circolazione stradale (ma anche quella ferroviaria e marittima) rendendola altresì maggior-mente sicura. Si vuole favorire una forte interoperabilità tra veicoli (Vehicle-To-Vehicle V2V) e tra i veicoli e le infrastrutture (Vehicle-To-Infrastructure V2I) per la realizzazione di servizi innovativi sia per gli utenti che per i gestori dei servizi garantendo elevati livelli di sicurezza ed affidabilità. In tale contesto si colloca la ricerca nel settore della guida autono-ma finalizzata ad alleggerire, se non addirittura ad eliminare, l’attività della conduzione del veicolo. Di particolare rilevanza è la questione etica riguardo le scelte che i software di gestione saranno chiamati a svolgere nella presa di decisioni.
È fondamentale l’acquisizione, l’elaborazione e lo scambio di informazioni provenienti da sen-sori disposti lungo l’infrastruttura viaria, ambientali e all’interno dei veicoli al fine di disporre di infrastrutture che generino un’esperienza di viaggio ottimizzata, sicura ed anche piacevole.