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La faglia del diavolo

Tra la folta vegetazione della foresta non si riusciva a scorgere nulla: né la sagoma né il pesante respiro del drago.

-Possibile?- esclamò sottovoce Nicolas Nattu -Eppure sono sicuro che è sceso tra questi alberi.

-Facciamo attenzione Nicolas!- disse Isabel per la misteriosa sparizione del drago -Potrebbe aver intuito che lo seguivamo e si è appostato per prepararci una trappola.

-Ho fatto studi sui dragi si Arret. Sono intelligenti ma non fino a questo punto. Anche se Malandah avesse modificato geneticamente il drago per renderlo più scaltro il suo respiro pesante lo avremmo dovuto avvertire. …Poi con quella ferita ha un bisogno estremo di cure e la prima cosa che ha fatto è rifuggiarsi nella sua tana in cerca del suo padrone.

-Forse hai ragione Nicolas. Ma allora dove può essere questa tana. Io non vedo nulla- rispose sempre preoccupata Isabel.

-Non può essere lontana. Falstok non sarebbe sceso nella boscaglia molto prima della sua tana. La sua mole gli avrebbe impedito di muoversi tranquillamente tra questa vegetazione- disse Nattu- Separiamoci! So che può essere rischioso ma dobbiamo capire dov’è Malandah prima che inizi a sospettare della ferita di Falstok e scappi in cerca di altro rifugio.

-Bene!- disse Nattu guardando negli occhi gli amici per poi rivolgersi a Iianng -Facciamo due gruppi. Io e Zilù torneremo indietro dal momento che potremmo, senza accorgercene, aver passato il punto il cui il drago è sceso nella foresta da questa parte. Tu ed Isabel, invece andate oltre e, alla prima stranezza chiamate. …ricordate che il Centro Ricerche aveva stanze nel sottosuolo, quindi non è escluso che la tana si trovi sotto i nostri piedi. Fate attenzione!

-Staremo attenti!- disse Nattu alla preoccupata Isabel e poi con un sorriso, prima di allontanarsi, aggiunse -Io e Zilù nella nostra prima missione in queste foreste non avevamo che semplici armi….

Tutti furono d’accordo, anche perché si doveva evitare il sopraggiungere del tramonto ed i pericoli che portava con sé, stante le poche armi di cui ormai disponevano.

Iianng ed Isabel avanzavano, lentamente tra le fitte foglie guardando con attenzione non solo intorno a loro ma anche per terra, in modo da individuare l’entrata della tana di Malandah.

-Io non vedo nulla- disse Iianng guardando la bella Isabel -…

eppure il drago è sceso proprio qui vicino.

Poi d’un tratto l’attenzione di Iianng fu attratta da un fruscio di vento che proveniva oltre i cespugli difronte a loro.

-Senti anche tu questo rumore, questo vento fresco? Sembra che venga da dietro quei cespugli.

-Si Iianng! Lo sento anch’io e sembra essersene accorta anche la piccola Onni- e per un pò di timore afferrò la mano di Iianng, facendolo arrossire.

Quando Iianng ed Isabel oltrpassarono i fitti cespugli che erano davanti a loro rimasero meravigliati nel vedere lo spettacolo che si presentò ai loro occhi: l’immensa Faglia del Diavolo era proprio lì.

Il posto narrato nelle legende degli antichi popoli della foresta esisteva davvero. Era un profondo burrone che spaccava la foresta pluviale, forse creato dall’impatto di qualche corpo celeste. Iianng ed Isabel con molta cautela si avvacciarono sull’orlo per vederne la profondità.

-È davvero spettacolare!- esclamò Iianng con il vento che soffiava dal fondo del burrone -…sembra sovrannaturale.

-Sulle pareti qui sotto di noi ci sono molte grotte, in cui può essersi rifugiato il drago impedendoci di capire dov’era. Il vento confonde il respiro del drago, rendendolo di fatto invisibile- e nell’osservare le aperture lungo le parenti del profondo burrone disse -Meglio chiamare Nattu! Quel posto magico sembrava il posto ideale del nascondiglio di Malandah e del suo grosso drago e Iianng fu immediatamente d’accordo nel chiamare il professor Nattu, che non tardò ad arrivare con Zilù che rimase assorto ad osservare il burrone.

Dopo aver osservato per un pò il posto per notare se vi

di esaminare i cunicoli posti lungo la parete del burrone, apparentemente irranggiugibili se non in volo.

Le ripide pareti del burrone non aveva sentieri praticabili e la comitiva non disponeva di corde tanto lunghe da consentire di raggiungere i cunicoli posti lungo la parete sotto di loro. Ad un tratto una roccia dell’orlo del burrone si distacco e Isabel sbilanciata cadde, tra le grida degli amici nel burrone. Iianng e poi Nicolas con Zilù corsero verso l’orlo per vedere e, la meraviglia fu tanta, quanto videro Isabel riemergere dal burrone grazie al sistema antigravitazionale.

-Ragazzi se attiviamo i nostri sistemi in modo da ottenere una spinta contraria alla gravità terrestre riusciamo anche a fare spostamenti verso l’alto. Potremmo utilizzare gli stivali per osservare almento i cunicoli posti in verticale lungo la facciata del burrone.

Tutti furono entusiasti dell’idea avuta da Isabel, non appena si ripresero dallo spavento per l’incidente evitato per un soffio.

Le ricerche inziarono e mentre Iianng, Nicolas e Isabel sondavano la parete del burrone, Zilù e la piccola Onni rimasero di guardia per segnalare eventuali pericoli.

Le ore passavano e tra le varie grotte e cunicoli raggiungibili con il sistema antigravitazionale non ve n’era una che potesse essere il rifugio di Malandah: alcuni troppo piccoli per il drago, altri poco profondi per ripararsi dalle intemperie e proseguire

nella realizzazione del pericoloso progetto segreto. Una volta risaliti Nicolas Nattu e gli altri fecero il punto della situazione.

-Non siamo riusciti a trovar nulla e il tramonto si avvicina!- disse sconsolato Nattu -…eppure questo sembra il posto ideale!

-Lo è!- esclamò Iianng -Ho visto più distanti dei cunicoli ben più grandi e profondi. L’unico problema è che con il solo sistema antigravitazionale non possiamo raggiungerli….

Iianng non riuscì a terminare la frase poiché il profondo verso del drago si udì dal profondo del burrone e tutti scapparono a nascondersi dietro i folti cespugli. Gli occhi di tutti erano puntati sull’orlo del burrone, in attesa di veder emergere qualcosa e d’un tratto si vide l’imponente drago che nuovamente volvava sopra la foresta. I quattro amici rimasero ben nascosti finchè Falstok non fu lontano e il suo spaventoso verso e rumore d’ali svanì lentamente.

-Era qui!- disse Nattu sottovoce-Sulle sue spalle non c’era Malandah ma anche lui è qui dal momento che la coda di Falstok è stata curata.

-Cosa facciamo ora?- chiese Isabel.

-La tana è sicuramente in uno di quei cunicoli che ha visto Iianng, ma per raggiungerli occorrerebbero delle ali. I sistemi antigravitazionali come diceva giustamente Iianng ci consentono solo spostamenti in verticale e per raggiungere quei cunicoli dobbiamo poterci muovere anche in orizzonatale.

-In una parola, volare- aggiunse Iianng riflettendo sul da farsi.

-Troveremo qualcosa!- incoraggiò Isabel -Ma non rischiamo che il drago rientri subito?

-Falstok ha perso molto sague ed ha bisogno di nutrirsi. I draghi di Arret non possono vivere se perdono sangue e non recuperano i normali livelli dello stesso entro un certo lasso di tempo. Spero che riusciremo a capire come raggiungere quei cunicoli, prima del suo ritorno.

Ad un certo punto Iianng che stava accarezzando la piccola Onni esclamò: -Trovato! Prendiamo alcune di queste enormi foglie e le usiamo come ali.

-Ma non reggeranno il nostro peso e lo sai- disse Nattu.

-Lo so, ma noi ridurremo il peso corporeo con il sistema antigravitazionale. Potremo così nuotare leggeri nell’aria, usando quelle foglie come remi per spostare l’aria in modo da raggiungere la tana di Malandah.

-Pacificus non sbaglia un colpo- esclamò Nattu meravigliato per l’intuizione del giovane membro dell’Alleanza.

-Bravissimo Iianng- disse compiaciuta e sorridente Isabel.

Dopo una prima osservazione tutti individuarono nel grande e buio cunicolo nella parete difronte a loro la possibile tana di Malandah: si vedevano anche alcuni segni degli artigli di Falstok lungo le pareti.

-Bene!- esclamò Nattu che rivolgendosi a Zilù -…ora devi stare attento e sorvegliare bene la situazione con la piccola Onni.

Sali su quell’albero, mimetizzati bene ed al primo segnale avvertici. Prendi questa radiotrasmittente e premi questo pulsante quando vedi Falstok ritornare o altri segni di pericolo.

Zilù, dopo aver fatto un piccolo cenno del capo, senza chiedere altre spiegazioni salì con la piccola Onni sull’albero lì vicino e si nascose per bene sotto le grandi foglie tanto da non risultare più visibile neppure allo stesso Nattu.

-È un ragazzo molto intelligente per essere un indigeno- disse Isabel -Ma dobbiamo ricordarci di usare la macchina cancella memoria appena tutto finisce. Il drago e poi la possibile visione di Malandah devono essere rimossi dalla mente di chi non è membro

dell’Alleanza--Hai ragione Isabel!- disse seppur a malincuore Nattu in quanto era un grande amico del piccolo -Zilù dimenticherà questa gita. Ora organizziamoci per raggiungere quel cunicolo.

-Ci andrò solo io per ora!- esclamò Iianng-Se il drago ritorna subito alla sua tana non rischeremo tutti di essere scoperti. La missione è troppo importante per rischiare tutti la vita.

-Iianng ha ragione!-esclamò dopo un momento di paura Nattu -In tre potremmo essere notati prima. Noi comunque ti proteggeremo le spalle con l’arma di Nollah.

Iianng aveva già preso le due grosse foglie e aveva coperto il corpo di foglie per mimetizzarsi meglio una volta raggiunta la parete opposta.

Dopo una lunaga rincorsa, Iianng attivò il sistema antigravitazionale e, con un balzò, volò sopra di grande burrone.

Una forte corrente spirava dal profondo burrone e quando la spinta si ridusse e Iianng si trovò a galleggiare sospeso nel vuoto iniziò a muovere le ali realizzate con le due grandi foglie legate alle sue braccia. La grotta non era vicina e il volo non era agevole per le forti correnti che lo allontanavano e deviavano la traiettoria.

Un urlo e poi un forte battito d’ali si avvertì in lontananza e Iianng riuscì a raggiungere il lato opposto del burrone ed a mimetizzarsi alla vista del drago, con le foglie che aveva addosso, sfruttando una piccola sporgenza posta accanto al profondo cunicolo.

Il pericolo si evitò per un soffio.

Capitolo XXI La battaglia.

Iianng era aggrappato alla parete, nascosto dalle foglie che aveva attaccato sul corpo. Sentiva il respiro profondo del drago, i suoi movimenti e non osava girare il capo. Sentiva che il drago era ancora lì, accanto a lui e non si decideva ad entrare nella caverna tanto che Iianng iniziò ad aver timore di essere stato individuato. Improvvisamente sentì un tonfo come di una cosa gettata all’ingresso della grotta e con la coda dell’occhio cercò di capire cosa fosse.

Un piccolo cervo morto era proprio ai piedi del drago e dei passi si stavano avvicinando. Ad un tratto una figura scura ed esile emerse dal profondo cunicolo e, dopo aver preso la preda, accarezzò il drago che volò nuovamente lontano dalla grotta, su per la foresta.

Non appena il pericolo fu lontano e Malandh fu toranto nel profondo cunicolo Iianng comunicò subito con Nicolas Nattu.

-Malandah è qui! Però non mi aspettavo che il drago ritornasse così presto. L’ho scampata per un pelo!

-Abbiamo seguito tutto Iianng. Falstok è tornato ad offrire la cena al suo padrone e non l’avevamo calcolato…Ora aspetta lì.

Ti raggiungo con l’arma addormentatrice di Nollah- rispose a Iianng per poi rivolgersi a Isabel mentre si stava preparando per

spalle e appena vedi riemergere Malandah dalla grotta narcotizzalo con la tu arma. Io farò lo stesso non appena lo vedrò. Dobbiamo catturarlo preferibilmente vivo per capire cosa è successo.

Dopo essersi attrezzato Nattu spicco il volo per raggiungere Iianng dalla parte opposta del burrone.

Zilù con la scimmietta ed Isabel, invece, rimasero ad osservare la scena col fiato sospeso finchè non videro i due sparire all’interno del profondo cunicolo della parete rocciosa, dopo aver lasciato le grandi foglie utilizzate per il volo.

L’interno della caverna era molto buio ed aveva in ogni stanza vari cunicoli che disorientavano chiunque si fosse avventurato in essi. Sembrava quasi che Malandah avesse modificato lo stato dei luoghi per far perdere eventuali e non graditi ospiti.

-Dannazione!- esclamò sottovoce Nattu-Non possiamo separarci tra i cunicoli rischiamo di perderci e di essere facile preda di Malandah.

-Ma così non riusciremo a catturarlo per tempo!

-Lo so. Ma per ora non possiamo rischiare anche perché non abbiamo la certezza che la radiotrasmittente prenda qui dentro e l’arma in nostro possesso è solo una- rispose Nattu porgendo l’arma a Iianng -Questa è meglio che la prendi tu. Malandah mi conosce ed anche se è impazzito esiterà un pò di più per colpirmi.

Tu, invece, sei nuovo nell’Alleanza e, poi, se ti è venuto a

cercare, con la congiunzione dimensionale, corri maggiori rischi dal momento che non sappiamo se voleva catturarti per sfruttare le tue doti o ucciderti per evitare che queste potessero essere utilizzate per la sua ricerca e cattura.

Iianng fece un cennò del capo e subito dopo la sua attenzione fu catturata da piccoli rumori che provenivano da uno dei sottocunicoli posti davanti a loro. Con sguardo d’intesa Iianng e Nicolas Nattu con la torcia regolata sul minimo per evitare che la luce forte potesse attirare l’attenzione dell’arretiano s’introdussero nel cunicolo buio da cui provenivano quei rumori.

Il cunicolo era stretto tanto che era facile immaginare che l’accesso lì all’enorme Falstok era interdetto. Forse era anche un modo di proteggere preziosi e delicati strumenti e progetti. Ianng e Nattu avanzavano nel buio con molta cautela e ad un tratto videro una tenue luce che proveniva da uno dei tanti altri cunicoli che si trovarono ad imboccare.

-Spegni la torcia Iianng e regola l’arma sul blu e sta pronto a colpire- disse molto in sottovoce Nattu- Ci siamo!

I due dopo un breve tragitto arrivarono in un antro della grotta, illuminato da una piccola luce artificiale, pieno di attrezzature e con tanti progetti su di una roccia a forma di tavolo su cui era china un’esile e scura figura.

-Malandah!- esclamò ad un tratto Nattu, mentre Iianng stava prendendo la mira per colpirlo.

Malandah senza neppure voltarsi con un gesto fulmineo spese la luce e balzò via dal tavolo tanto che il colpo sparato da Iianng colpì la roccia su cui era seduto lo scienziato arretiano illuminando di un lampo l’oscuro antro.

Nattu provò a parlare con Malandah, consapevole di avere il traduttore che gli consentiva di essere capito, ma lo scienziato non rispose. Nattu sentì solo qualche verso incomprensibile prima di accorgersi nel buio della grotta che Malandah stava fuggendo.

-Corri Iianng!- gridò Nattu accendendo la torcia-Non possiamo farlo scappare. Nattu e Iianng correvano come i forsennati dietro l’agile e scura figura che con enorme velocità si muoveva tra i tanti cunicoli della profonda caverna. Ad un tratto scomparve ai loro occhi e Nattu fece segno a Iianng di fermarsi.

-Fermo Iianng- sussurrò con un filo di voce-Potremmo cadere in una sua trappola. Ora dobbiamo ascoltare come possiamo ci disse Zilù nell’oscura foresta degli Zann-To.

I due chiusero gli occhi e i felpati e veloci passi di Malandah si confondevano nell’eco nella caverna fino a sparire. In lontana si avvertivano i rumori della natura quasi fossero in prossimità dell’uscita. Ad un tratto squillo la ricetrasmittente. Era Isabel che stava contattando Nicolas Nattu.

-Pronto. Pronto Nicolas, mi senti- chiese preoccupata Isabel finchè non ebbe conferma della ricezione-Sono contenta di sentirvi salvi. Malandah è uscito da un altro cunicolo.

-Ecco i rumori che sentivamo!- esclamò Nattu -Grazie Isabel.

Tienilo sottocotrollo e, se tenta di fuggire, colpiscilo altrimenti la Terra potrebbe essere in pericolo. Noi cerchiamo la seconda uscita per metterci in salvo.

Isabel dopo essersi accertata che i due amici erano in salvo vide Malandah impugnare la sua arma e mirare alla roccia posta sopra l’uscita. Il colpo dell’arma fece crollare delle roccie che ostruirono del tutto l’uscita.

Isabel, dopo aver avvertito del pericolo Nattu, impugnò l’arma pronta a colpire Malandah che stava tentando la fuga.

Isabel era pronta a narcotizzare lo scienziato che stava risalendo dal profondo burrone con suo sistema antigravitazionale. Il colpo tuttavia fu deviato da un potente spostamento d’aria, preceduto da un urlo di Zilù. Il grande drago Falstok era ritornato, forse richiamato telepaticamente dal suo padrone, volando a poca distanza da Isabel. Lo sposamento d’aria generato dal batito delle sue ali aveva devitato il colpo che ruppe il sistema antigravitazionale di Malandah ferendolo alla gamba e facendolo precipitare incosciente giù sul profondo burrone. Il drago si fiondò verso lo scienziato e riuscì in tempo ad afferrarlo con un artiglio prima che si schiantasse sul suolo. Poi, con un urlo di rabbia si diresse a tutta velocità verso Isabel, la quale inutilmente tentò la fuga prima di essere afferrata con l’altro artiglio libero.

La presa forte e il movimento reperntino fece perdere conscienza

ad Isabel, che prima di svenire vide Malandah privo di coscienza e con la gamba sanguinante accanto a sé.

Intanto Iianng e Nattu avvertiti del pericolo dalla radiotrasmittente prima di Isabel e poi del piccolo Zilù erano riusciti a ritrovare l’uscita della caverna e videro il drago in lontanza che aveva tra gli artigli Malandah e Isabel.

-Presto Iianng prendi anche tu le foglie. Voliamo via di qua!- disse Nattu già pronto per spiccare il volo -Il drago sta ritornando alla tana probabilemente per distruggere i progetti segreti, prima di scappare.

-Vai tu Nattu. Io cercherò di prenderli- disse Iianng già pronto a rientrare nella caverna -Sono importanti e potrebbero essere utili per capire come disinnescare la bomba che Malandah orami sa come costuire.

Nattu vide sparire Iianng all’interno della caverna senza aver avuto modo di bloccarlo e vedendo il drago venire verso di lui non poté far altro che fuggire, anche perché non aveva con sé l’arma di Nollah.

Nattu riuscì a scappare giusto in tempo: l’enorme drago ormai volava all’altezza dell’entrata. Il lontanza il professore vide inerme Falstok soffiare un’immensa fiammata all’interno della grotta.

E quando il drago con i suoi denti stava per far crollare le rocce per chiudere anche la seconda uscita si avvertì un colpo e un urlo forte. Il drago era stato colpito ad un’ala che iniziava a

sanguinare. Falstok non riuscì a chiuedere la grotta e scappò via con Malandah e Isabel prima di essere ferito più gavemenete.

Nattu si fermò a guardare sconsolato la grotta in fiamme e poi il drago sparire, prima di voltarsi e capire chi avesse sparato.

In lontananza, dalla parte opposta del burrone vide una figura conosciuta: era James che imbracciava un potenzissimo fucile e gli stava facendo un cenno si saluto, prima di essere raggiunto da Zilù e Onni che erano accorsi ad assistere alla scena dall’orlo del burrone.

Il professor Nattu, dopo un momento di sconforto per quanto era successo a Iianng ed Isabel, riattivo il sistema antigravitazionale e volò nuovamente verso la grotta da cui usciva un denso fumo nero e si fermò a vederla sconsolato.

Quando il fumo si attenuò un rumore sordo si sentì provenire dal suo interno e dopo pochi minuti emerse Iianng senza segni di scottature.

-Iianng!- urlò meravigliato Nattu, tra le urla festanti di James e Zilù che in lontananza assistevano alla scena-Ma…ma….Come hai fatto?

-Ho usato il sistema antigravitazionale per spostare un grosso masso sull’apertura del cunicolo interno di accesso all’atro della grotta in cui c’erano i progetti in modo che le fiamme non potessero raggiungermi- disse Iianng dopo aver ripreso un pò di

-Ho usato il sistema antigravitazionale per spostare un grosso masso sull’apertura del cunicolo interno di accesso all’atro della grotta in cui c’erano i progetti in modo che le fiamme non potessero raggiungermi- disse Iianng dopo aver ripreso un pò di