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Ritorno in Africa

La navicella invisibile atterrò all’interno di un fienile abbandonato, non lontano dalla villa in cui alloggiava il Nicolas Nattu che si fece trovare a ricevere Iianng e Isabel.

Non appena fu sceso Iianng respirò nuovamente l’aria africana che sembrava ancora avere quel sapore particolare che avvertì la prima volta che la visitò; poi, si diresse a salutare Nicolas Nattu.

-Buongiorno omino anonimo- esclamò Nattu, sorridendo non appena vide Iianng-Adesso però puoi assumere di nuovo le tue sembianze! So che così sembri più grande agli occhi di Isabel, però ti assicuro che a lei non piace l’omino anonimo- e dopo aver fatto l’occhiolino, abbracciò l’amico.

Iianng disattivò il tramutatore e dopo aver riacquistato le sue normali sembianze seguì, con Onni, Nicolas ed Isabel all’interno della casa.

La villetta del professor Nattu non era molto grande, ma godeva di una bella vista sulla enorme foresta pluviale ed era dotata di ogni confort. Non appena Iianng fu all’interno della casa sentì subiro una voce amica che urlò il suo nome e dall’ombra emerse la figura di James.

-Iianng vecchio mio! Da quanto tempo- disse sorridendo

nella foresta quando ho incontrato Nicolas che mi ha annunziato il tuo imminente ritorno.

-James che piacere rivederti! Sembra sia passata una vita dall’ultima volta che ci siamo visti- e mentre Isabel e Nicolas si erano allontanati per non far sentire i loro discorsi a James, Iianng continuò a parlare con l’amico -Sei già a lavoro con l’intelligence di Alibah Sinab? Hai bruciato le tappe!

-Beh, qui hanno un approccio diverso da quello delle altre università- disse un pò imbarazzato-Se i docenti notano delle qualità ti mettono subito alla prova. Io sono stato fortunato... Ed eccomi qui ad indagare su questi incendi.

Iianng, non disse all’amico che era lì, per lo stesso motivo;

anzi, iniziò a pensare come potesse venire a conoscenza dei risultati delle varie ricerche che l’intelligence africana aveva condotto sino ad allora.

-Ma puoi dirmi quali sono le possibili cause di tali incendi?

-Come dicono i media è possibile che vi sia un intento di speculazione edilizia- poi, James fece una pausa prima di proseguire nel discorso-Tuttavia, i servizi secreti e le agenzie governative di Alibah Sinab hanno riscontrato alcune stranezze….

-Di che tipo?- chiese interessato Iianng.

-Vedi Iianng non posso dirti tutto… Quello che non torna è che alcuni fuochi sono stati appiccati nella foresta profonda, ossia in una zona in cui difficilmente può pensarsi ad uno

sfruttamento edilizio. Ma c’è dell’altro che non ci spieghiamo.

Gli alberi bruciati, secondo le analisi dei primi campioni asportati tramite gli elicotteri, non presentano tracce di combustibili ma elementi chimici non noti. Questo è il massimo che posso dirti!

-Beh hai ragione! Ti capisco- disse Iianng che ormai sembrava avere prove sempre più tangibili della presenza di Malandah nella foresta pluviale di Aga.

Nel frattempo erano rientrati Isabel e Nicolas che si erano seduti accanto ai due ragazzi.

-Posso offrirvi un pò di caffè africano ragazzi?- disse Nattu, prima di avviarsi verso la cucina dopo che tutti acconsentirono.

-James ma puoi dirmi in che punto della foresta si sono verificati questi incendi sospetti?- chiede subito Iianng.

-Mi dispiace Iianng mi hanno impedito di parlarne e poi la foresta alle nostre spalle e così grande che solo consultando le piantine depositate presso il Quartier generale dell’Intelligence di Aga sarebbe possibile avere una indicazione precisa.

-Il Quartier generale presso cui stai lavorando, vero?- chiese Isabel, cercando di far insospettire il meno possibile James per quelle domande.

-Beh, si!- rispose -…se non vi conoscessi, avrei iniziato a sospettare che facevate parte di qualche organizzazione segreta intenta a carpire informazioni riservate.

Dopo essersi visti negli occhi, Isabel e Iianng si misero a ridere. Il buon sangue da investigatore di James non mentiva pensò Iianng tra sé e sé.

Le chiacchiere deviarono su argomenti più frivoli e non appena il caffè fu consumato James disse che aveva fretta di andare e iniziò a salutare gli amici. Quando arrivò il turno di Nattu, ancora agghindato con gli attrezzi da cucina, nel salutare l’amico lo ferì con un piccolo coltello che aveva addosso.

-Non preoccuparti- disse James dopo aver notato che si trattava di una piccolissima ferita -Non sai quante me ne faccio al giorno, camminando in quella foresta.

-Scusami davvero James. Sono davvero un imbranato- e dopo avergli dato un cerotto per coprire la piccola ferita salutò l’amico restando solo con gli altri membri dell’Alleanza.

Quando James fu lontano, Nicolas Nattu fece segno a Iianng di aprire il suo tramutatore e non appena gli fu vicino fece cadere al suo interno la piccola goccia di sague che era rimasta col coltello e, dopo poco Iianng assunse le sembianze dell’amico James. La scimmietta si allontanò non appena vide che il suo pardone aveva assunto diverse sembianze.

-Salve James!- disse sorridendo il professor Nattu-Non preoccuparti per l’altro James, ha bevuto un pò di tè soporifero e credo stia già riposando nel mio giardino.

-Nicolas sei una vecchia volpe!- esclamò Isabel-Di te non si possono fidare neppure gli amici!

-Cara ricordati che dobbiamo trasferire sul mio letto l’altro James e prendergli il pass in modo che il nuovo James possa intrufolarsi all’interno del Quartier generale dell’intelligence di Aga, senza destare sospetti- disse Nattu facendo un occhiolino a Isabel.

Iianng fu stupefatto del piano che Isabel e Nicolas erano riusciti ad architettare nel breve tempo che lui aveva trascorso a parlare con l’amico. Dopo essersi specchiato Iianng prese il pass magnetico di James che Isabel gli porse e i tre studiarono il piano appropriarsi dei documenti e delle piante segrete, relative alle zone interessate dai misteriosi fuochi.

Quando tutte le mosse furono studiate, Nattu e Isabel accompagnarono Iianng, con le sembianze di James al Quartier Generale dell’Intelligence di Aga e questi entrò con passo sicuro al suo interno.

Quando Iianng fu all’interno della sezione riservata, in cui si trovavano i documenti secreti relativi ai misteriosi fuochi iniziò a spulciare tra le cartelle e a fotografare con una speciale macchinetta tutto quello che poté.

Tra i documenti vi erano anche foto mai divulgate ai media, in cui si vedevano villaggi bruciati, alberi con segni di grossi artigli, carcasse di animali con ossa frantumate e orme di un animale di specie sconosciuta.

-Ci siamo!- esclamò Iianng prima di prendere le piantine con

Non appena Nattu ebbe modo di vedere i posti contrassegnati sulla piantina notò subito che si trattava dei luoghi più inaccessibili e pericolosi della foresta pluviale, alcuni dei quali erano quelli che aveva visitato con Ibo durante la pericolosa spedizione che fece tempo addietro.

Tornati a casa, Iianng assunse le sue sembianze e James fu riposizionato sul prato dove si era addormentato e quando si riprese Nattu era lì accandto a lui a inscenare di essere preoccupato per lo svenimento. Quando James ripartì Nicolas condusse Isabel e Iianng da un suo vecchio amico, Zilù. Questi fu ritrovato da Ibo e Nattu nella famosa spedizione all’interno della inaccessibile foresta pluviale, solo in un villaggio totalmente distrutto da lotte tra tribù. Ibo decise di prenderlo con sé e quando fu più grande iniziò a lavorare presso una agenzia di viaggi guidati attraverso la foresta dato che conosceva molto bene quei luoghi.

-Zilù fa proprio al caso nostro. Lavora qui!- disse Nattu quando fu davanti all’azienda di trasporti in cui lavorava il ragazzo -È vissuto per molto tempo all’interno della foresta e oltre a conoscere molto bene le zone inesplorate della foresta parla anche il linguaggio di molti indigeni in essa presenti. Anche grazie al suo aiuto io ed Ibo riuscimmo a cavarcela in quel famoso viaggio.

All’interno del piccolo bazar c’era Zilù con altri uomini e ragazzi che lavoravano lì.

Zilù era un ragazzino molto vispo ed intelligente; aveva dei grandi occhi scuri e i capelli attorcigliati come si usava fare nel suo villaggio. Non appena vide Nattu gli saltò in braccio e lo salutò con grande amicizia.

-Ciao Zilù! Alla fine ci si rivede sempre- disse sorridendo Nicolas-Questi sono degli amici. Lui è Iianng e lei è Isabel.

-Piacere!- disse guardando i due ospiti poi scrutò il viso di Nattu-Scommetto che hai qualcosa da fare. In cosa posso aiutarti.

-Secondo me leggi nel pensiero!- disse sorridendo Nicolas-Ebbene, devo avventurarmi di nuovo all’interno della foresta e mi servono degli elefanti e delle buone guide.

-Devi inoltrarti molto all’interno della foresta?-chiese Zilù.

-Si!- rispose Nicolas guardando negli occhi il ragazzino di colore-devo ritornare in quei luoghi in cui ti ho trovato. Devo fare delle ricerche con i miei amici.

-Ho capito! Purtroppo i ragazzi ti potranno accompagnare fino ad un certo punto della foresta. Loro hanno paura oltre e non ti consentiranno di portare con te i loro elefanti.

-Non importa! Mi accontento di un breve passaggio- disse Nicolas e poi con un sorriso d’intesa continuò -l’importante e che tu mi faccia da guida per il resto del nostro percorso.

-Dove devi arrivare professore?

-Alla faglia del diavolo!- disse con tono greve-Te la senti di accompagnarci?

In lontananza intanto un grosso omone ben vestito salutò Nicolas, era Allag, il titolare dell’agenzia e grande amico suo e di Ibo Addar.

-Salute professore!- disse con voce chiara e con un grande sorriso -Vuoi visitare di nuovo la foresta misteriosa?

-Una volta è troppo poco- disse scherzosamente Nattu-Mi accompagnerà Zilù così ricordo i vecchi tempi.

-Bene, bene! Ti metterò a disposizione i miei migliori elefanti e altri tre ragazzi così non correrai pericolo una seconda volta.

Nicola salutò con grande affetto Allag ma non gli rivelò la sua vera destinazione sia perché doveva restare segreta sia perché questi, se avesse saputo il posto, non avrebbe mai consentito ai sui ragazzi ed ai suoi elefanti di incamminarsi nella foresta neanche per portarli a metà strada.

Nicolas dovette affidarsi a Zilù che, oltre a mantenere il segreto, era in buona amicizia con gli altri ragazzi della spedizione e non avrebbe avuto difficoltà a convincerli di accompagnarci fin dove non avrebbero corso alcun pericolo.

La spedizione era pronta, si sarebbe partiti alle prime luci dell’alba del giorno successivo alla ricerca di Malandah.