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IL FANTASTICO MONDO DI IIANNG WILLIOT. VOL. 1/5

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Academic year: 2022

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Giovanni Maria Plasmati

IL FANTASTICO MONDO DI IIANNG WILLIOT.

VOL. 1/5

-Lo strano sogno-

ATTENZIONE: Quando finirete di leggere il libro noterete che l’immagine sarà diversa da quella che avevate immaginato guardando la sola copertina. L’immagine, inoltre, cambierà di nuovo quando avrete finito di leggere i libri che seguiranno. Non temete non avete problemi alla vista: si saranno solo aperti anche gli occhi della mente che vi aiuteranno a correggere la normale vista!

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Dedico questo libro alla fantasia che misteriosamente e meravigliosamente è presente nella mente umana e che, con i suoi poteri, è in grado di influenzare la realtà.

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Copyright

Questo ebook è concesso in licenza per l’intrattenimento personale e non può essere ceduto o rivenduto ad altre persone.

Se si desidera condividere questo ebook con altre persone si deve acquistare una copia aggiuntiva. Se state leggendo questo libro e non lo avete acquistato, procuratevene una copia rispettosa delle norme di legge e del lavoro dell’autore.

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SOMMARIO.

Capitolo I: Iianng Williot.

Capitolo II: Lo studio legale.

Capitolo III: La festa e il regalo inaspettato.

Capitolo IV: L’osservazione notturna e la decisione.

Capitolo V: Si parte!

Capitolo VI: La presentazione dei corsi e i mistero del cielo di Alibah-Sinab.

Capitolo VII: La cena e gli inspiegabili misteri del cielo di Alibah-Sinab.

Capitolo VIII: Il sogno.

Capitolo IX: Il risveglio e il saluto a James ed Ala.

Capitolo X: Qualcosa È cambiato!

Capitolo XI: Nessun allarme?

Capitolo XII: Il viaggio e l’occulta verità.

Capitolo XIII: I gemelli: Malandah e Nollah.

Capitolo XIV: La morte di Iianng.

Capitolo XV: La nuova vita.

Capitolo XVI: In attesa di un segno.

Capitolo XVII: Ritorno in Africa.

Capitolo XIII: La ricerca attraverso luoghi inesplorati.

Capitolo XIX: Il misterioso dio del fuoco.

Capitolo XX: La faglia del diavolo.

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Capitolo XXII: Un Nuovo membro.

Capitolo XXIII: L’incarico su Arret.

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Capitolo I Iianng Williot.

Iianng Williot, studente dell’ultimo anno del Liceo di Accolville, era un ragazzo di media statura, forse un tantino più basso degli altri suoi compagni di scuola ma molto sveglio e soprattutto dotato di un grande spirito di osservazione. Questa sua qualità che traspariva anche per la sua innata passione per l’osservazione astronomica, lo aveva portato a selezionare molto i suoi amici. Iianng, infatti, non tollerava le persone chiacchierone, protagoniste nè tanto meno quelle prepotenti.

Tra i suoi migliori amici c’era Nonky, un ragazzo grassoccello, pauroso che, seppur non brillante nella conversazione, per non dire tonto, era entrato subito in sintonia col suo modo di fare. Iianng, inoltre, era convinto di riuscire a scoprire un giorno quali fossero le qualità nascoste del suo simpatico, seppur tonto, amico.

L’altra persona con cui Iianng era entrato subito in confidenza era James Clancy, ragazzo diametralmente opposto a Nonky. James era, infatti, un ragazzo sicuro di sé, vestito sempre alla moda e soprattutto un grande conquistatore: le ragazze del liceo stravedevano per lui. Con la sua chioma bionda e i suoi modi raffinati era riuscito a far colpo sulla bella Ela Addar, una ragazza dalla carnagione scura e con profondi occhi verdi, della

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quale quasi tutti i ragazzi del liceo si erano invaghiti perdutamente.

Iianng, Nonky e James, pur non avendo molto in comune, andavano terribilmente d’accordo tanto da far ritenere che le diverse qualità si fondessero in ognuno di essi completandoli a vicenda.

Era una calda mattina estiva, la scuola stava per finire e Iianng con i suoi amici era nel cortile della scuola come tutti gli altri ragazzi a chiacchierare del più e del meno, sotto gli occhi vigili del professore di ginnastica che aveva deciso di far riposare i ragazzi prima di iniziare.

-Restate lì dove siete, io vado un attimo a chiedere una cosa al preside- disse ad alta voce agli studenti e, prima di andar via, li ammonì severamente, dicendo: -Chiunque si azzarderà a prendere i palloni da quella cesta sarà severamente punito-; poi, con passo svelto e sicuro andò via.

Il Professor Cesta, col suo carattere forte e con la sua presenza, riusciva a tenere sotto controllo anche i ragazzi più indisciplinati e quella mattina la sua presenza era stata decisiva, dal momento che nel cortile del Liceo di Accolville c’erano più classi che attendevano di rientrare in aula. Gli altri due professori di educazione fisica, infatti, si erano ammalati e era toccato a lui gestire tutta quella mole di ragazzi. Si trattava solo di un’ora ma nessuno sarebbe stato più adeguato di lui a tenere sotto controllo la situazione.

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Infatti, dopo pochi minuti, il tempo sufficiente per escludere un suo improvviso ritorno, il chiacchiericcio era notevolmente aumentato e l’ordine era ormai rotto.

Iianng, era rimasto tranquillo al suo posto a parlare con i suoi amici, finchè si sentì spingere da Patt Demon che, con il suo solito grugno e con un pallone di basket sotto il braccio che in curante degli ammonimenti aveva preso dalla cesta, ad alta voce disse: -Ehi, tu! Ti va di disputare una partita di basket con i tuoi amichetti o hai troppa paura?

Patt Damon, era un ragazzo robusto e muscoloso che, per accentuare l’aria da cattivo, portava sempre i capelli a spina e orecchini in metallo, ben evidenti. Accanto a Patt c’era da un lato Dad Termis, l’antipatico e prepotente vicino di casa di Iianng, un ragazzo biondino e grasso che alla prima occasione utile dava fastidio al vicinato e dall’altro un ragazzo robusto che Iianng non conosceva ma che intuiva fosse stato cooptato per la battaglia che il bullo Patt quella mattina aveva deciso di intraprendere con lui.

Patt e l’antipatico Dad non sopportavano Iianng perché, a differenza degli altri ragazzi, non aveva terrore delle loro angherie e ciò rovinava la loro reputazione: non volevano che un giorno anche altri ragazzi avessero lo stesso atteggiamento.

Avevano, pertanto, deciso che quella mattina Iianng doveva essere pubblicamente umiliato.

-Allora caro, te la sei già fatta sotto? – esclamò Dad.

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-Noi siamo pronti! – rispose pronto Iianng, dopo aver lanciato uno sguardo al suo amico James.

Dad, sebbene avesse preferito che Iianng per paura si fosse pubblicamente rifiutato, con lo sguardo seccato per la cosa ma sempre cattivo disse: -Bene, femminucce! Vince chi fa più punti finché arriva il prof. Poi, andò al centro del campo e, dopo aver sorteggiato la squadra che doveva iniziare, lanciò con forza la palla a Iianng dicendo: -Prego signorine! Inziate voi- e gli altri due ragazzi risero.

Intando, nella confusione generale, i ragazzi si erano addensati intorno al campo di basket, formando una barriera umana e le urla d’incitamento gradualmente iniziavano ad aumentare.

Iianng, Nonky e James si erano sistemati in campo e prima di iniziare Iianng lanciò un’occhiata ai suoi amici che con sguardo d’intesa avevano fatto cenno che la guerra poteva iniziare. Poi, notò lo sguardo di terrore che, come al solito, si intravedeva in quelle circostanze, negli occhi di Nonky e l’occhiolino che il bel James aveva lanciato alla sua Ela che preoccupata di era posizionata a bordo campo con alcune amiche e non distoglieva lo sguardo dal suo amato.

-Che amici che ho!- disse con un sorriso prima di diventare serio e lanciare un grido di incitamento e lanciare la palla dando inizio al gioco.

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Patt, Dad e l’altro ragazzo, come poteva immaginarsi, avevano un gioco duro e scorretto, ma in compenso non erano precisi come il bravissimo James.

Sotto lo sguardo meravigliato di Iianng e quello innamorato di Ala, James riusciva a inanellare una serie impensabile di canestri.

Patt, pensò bene, allora, di marcare con qualche gomitata, il bravo James, che appena poteva ricambiava il favore. Le scorrettezze di Patt e dei suoi amici, uniti all’incompetenza di Nonky non riuscivano a sbloccare il risultato sostanzialmente di parità.

Le urla di incitamento, intanto aumentavano, tanto che alcuni ragazzi furono costretti ad allontanarsi dal campo per sorvegliare se il professore Cesta stesse ritornando.

La partita, intanto, andava avanti e Nonky stanco e sfinito si era fermato suscitando il nervoso di James: -Ma che fai? Non puoi mollare proprio ora. Tieni duro!

Di fatto la partita si stava giocando con un uomo in meno.

Nonostante questo Iianng riuscì a divincolarsi da Patt e Dad che gli stavano addosso e a passare la palla a James che temporaneamente smarcato riuscì a fare uno spettacolare canestro da tre punti. La gioia esplosiva di Iianng e quella dello sfinito Nonky fu grande, ma fu interrotta dalle urla dei ragazzi che si erano posizionati come vedette sulla porta che dava sul corridoio

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-Arriva! Arriva!-si sentì urlare e, subito dopo tutti i ragazzi, corsero ai loro posti, allontanandosi in fretta dal bordo campo. Il pallone da basket fu riposto al suo posto, con un abile canestro da distanza dal bravissimo James, proprio un attimo prima che il professor Cesta si ripresentasse nel cortile di scuola.

Sotto lo sguardo stupefatto di Iianng e Patt, James sorrise.

Intanto, in sottofondo si sentì la campanella che suonava la fine delle lezioni e i ragazzi, dopo aver salutato l’ignaro professore, si allontanavano.

Patt e Dad, sconfitti, bruciavano di rabbia vedendo la notorietà che Iianng e James avevano guadagnato con quella partita che stupidamente avevano deciso di giocare.

Iianng vedendo James allontanarsi con Ala, decise di non disturbarlo e di fare il tragitto per ritornare a casa con il solo Nonky.

-Allora vecchio mio, hai visto che partita abbiamo fatto?- disse James, abbracciando lo sfinito amico.

-Si. Siete stati davvero grandi, ragazzi! Poi James è un vero portento.

-Ma finiscila di farti sempre da parte. Anche tu hai delle qualità, ne sono sicuro. E poi è chiaro che essendo un pò in soprappeso non potevi dare il tuo meglio durante la partita. Devi aver grinta però!- disse James, dando una pacca sulla spalla a Nonky.

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Durante il tragitto Iianng, com’era suo solito il giovedì, si fermò all’edicola per comprare il nuovo fascicolo della collana dedicata all’osservazione astronomica.

-Compri ancora i fascicoli di quella raccolta? E tuo padre che dice? – chiese Nonky.

-Mio padre è fissato con gli studi giuridici, ma non sono quelli che voglio fare nella vita. I problemi, le chiacchiere ed i litigi di cui questo mondo è pieno mi annoiano tremendamente.

So che mio padre e mia madre, entrambi votati al modo giuridico, potrebbero rimanere male se decidessi di non seguire la loro strada ma che posso farci se la mia passione è altra- e poi, sorridendo, disse sottovoce: -…comunque mio padre non sa nulla che continuo a comprarmi questi fascicoli.

Nonky, dopo un attimo di silenzio, quasi dovesse trovare le ultime forze per riorganizzare le sue idee, disse: -Sai che domani c’è sciopero?

-Certo! Lo sanno tutti- disse James, guardando stupefatto Nonky per la sciocca domanda che gli aveva fatto, poi continuò:

-Domani probabilmente mio padre mi chiederà di aiutarlo in studio. Pensa che l’aria di studio possa farmi cambiare idea.

-I tuoi hanno una bella attività e tanta esperienza. Non ti senti un pò in colpa per non volerla continuare?

Iianng, fu meravigliato della giusta osservazione di Nonky e rispose guardandolo negli occhi: -Certo che non mi sento

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e inesplorato non è una decisione semplice. Mi prendo un pò di tempo per la decisione. Forse mi sarà di aiuto quel tour di presentazione dei vari corsi di laurea che il nostro liceo ha organizzato.

-Tu ci andrai? – chiese Nonky.

-Penso proprio di si. James ha già avuto il consenso dai suoi.

Se ci andiamo tutti insieme sarebbe il massimo.

La piacevole chiacchierata durò finchè Iianng fu a casa. Dopo aver salutato il suo amico Nonky che, nel frattempo aveva recuperato un pò di fiato per proseguire verso casa sua, Iianng salì di corsa le scale.

Il padre di Iianng, era un uomo grasso, vestito sempre di tutto punto e con baffi e orologio da taschino che servivano a dargli quell’aria di rispettabilità che si addice ad un uomo di legge.

Quando il figlio lo salutò, Iianng Williot senior era di fronte lo specchio a sistemarsi i baffi e ad ammirare la sua immagine quasi compiaciuto: -Salute figliolo! Tutto bene oggi a scuola?

Iianng: -Benissimo papà. Ho vinto una sfida con quell’antipatico del nostro vicino Dad e quel suo bullo di amico Patt.

Iianng senior, un pò stupefatto per il resoconto: -Bene! Ma…

figliolo, ti ho detto tante volte di ignorare quella gente. … comunque sono contento per te-si corresse subito anche perché in quel periodo di scelte professionali, ultimo anno del liceo, non

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voleva mettersi in contrasto col figlio: desiderava troppo vederlo come erede del suo studio.

Iianng, felice per l’inaspettata risposta del padre, quasi per ricambiare la gentilezza, disse: -Domani c’è sciopero e non mi va di fare il manifestante. Se vuoi ti posso dare una mano in studio.

Per poche ore ovviamente!-si affrettò a precisare.

La cosa fece terribilmente felice Iianng senior che sembrava aver vinto una delle sue più importanti cause civili.

Quella sera Iianng, pur essendo felice per l’impresa compiuta con i suoi amici era davvero stanco. Si sdraiò sul letto e dal cassetto chiuso del suo comodino tirò fuori il nuovo fascicolo di astronomia, comprato in edicola.

-Le stelle binarie. Lesse a bassa voce assicurandosi che nessuno si avvicinava alla sua cameretta.

Dopo, aver letto il fascicolo, il sonno ebbe il sopravvento e Iianng si addormentò mentre la luce della luna entrava nella sua stanza da letto.

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Capitolo II Lo studio legale

Un raggio di sole aveva colpito il viso di Iianng che si era alzato di colpo, temendo di aver fatto tardi per le lezioni. Poi, vedendo la rivista di astronomia ancora sul letto, si ricordò che era venerdì e che c’era sciopero. Iianng, allora diede un’occhiata all’orologio sul comodino e prima di alzarsi pensò alla memorabile partita del giorno precedente.

-Caspita, quel James è davvero bravo! – disse, guardando il cielo dal suo letto-Devo sentirmi con i ragazzi per organizzare la festa per domani. Poi, si ricordò di aver promesso a suo padre di aiutarlo in studio: -Accidenti quasi dimenticavo! Sentirò i ragazzi più tardi, ora devo proprio sbrigarmi.

Si alzò di fretta, anche perché suo padre amava la precisione e avrebbe sicuramente mal gradito il ritardo del figlio, e dopo essersi vestito scese velocemente le scale.

Iianng Williot senior era già pronto e si stava aggiustando, com’era suo solito, i mustacchi davanti allo specchio: -Eccomi figliolo!-esclamò e poi preso il cappello uscì insieme a Iianng da casa.

Prima di andare in studio, i due si fermarono al bar delle Vittorie, ove Williot senior era solito fare colazione.

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Mario il barista appena lo vide fece il solito saluto riverente ed appena servì la colazione, sorrise, chiedendo: -Dottore, ma questi è suo figlio?

-Si. Oggi c’è sciopero a scuola e viene a darmi una mano in studio – rispose Williot senior, orgoglioso.

Iianng si meravigliò del rispetto che la gente manifestava a suo padre e di riflesso anche nei suoi confronti, tanto che per un attimo si immaginò giurista come suo padre. La scelta tra passione e tradizione non era semplice tanto che Iianng decise di accantonarla per un pò e godersi la giornata con suo padre.

Lo studio di Williot senior, era posto al piano attico, in un antico palazzo vicino alla stazione centrale di Accolville ed era molto ben arredato e pieno di collaboratori che non appena videro i due entrare iniziarono a salutarli con lo stesso rispetto e deferenza che aveva notato nel barista Mario.

-Vieni con me- disse al figlio mentre si dirigeva verso la sua stanza; poi con voce decisa chiamò il suo dipendente Santino.

Una volta in stanza Iianng osservò attentamente i quadri e i tanti fascicoli che occupavano la grande scrivania del padre, immaginandosi al suo posto.

-Oh Santino, finalmente! Ti devi far sempre attendere- disse con tono burbero.-Prendi questo fascicolo e cerca di completarne la pratica entro domani.

Iianng fu colpito dall’atteggiamento duro che suo padre

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notando la nota di dispiacere sul volto del figlio, si affrettò a spiegare: -Caro Iianng, purtroppo alcune volte devi avere il pugno fermo. Un buon capitano di vascello deve farsi rispettare se vuole essere rispettato.

Poi, dopo aver indicato al figlio dove sedersi, gli diede il facile incarico di correggere una sua bozza e di rispondere alle telefonate che sarebbero arrivate al telefono sulla sua scrivania.

La giornata passò piacevolmente per Iianng e solo quando arrivò il messaggio degli amici che lo avvisavano del caffè pomeridiano per organizzarsi per la festa si accorse che la giornata era volata e doveva tornare velocemente a casa per risistemarsi prima di incontrarsi con Nonky e James. Williot senior per i vari impegni, disse che doveva fermarsi in studio fino a tardi e salutò Iianng che dopo aver consegnato la bozza corretta scappò via verso casa.

Dopo la breve pausa a casa, Iianng si accorse che aveva fatto tardi, difatti vide Nonky e James che lo attendevano davanti al bar già discutendo animatamente tra loro e quando lo videro arrivare esclamarono sorriddendo: -Beh, ti sembra questa l’ora di arrivare avvocato!

-Scusatemi davvero ragazzi, ma in studio non mi ero accorto che il tempo era volato via. …Mio padre non ha fatto in tempo neppure a riaccompagnarmi a casa – disse Iianng.

-Ecco perché non ti va di fare il giurista! – esclamò Nonky, poi facendo l’occhiolino-Ti serve tempo libero, Iianng! –

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-Vero! – rispose Iianng che nel guardare James-A proposito di tempo libero…Com’è andata con Ala. Ormai l’abbiamo capito tutti che sei riuscito a conquistarla.

-Ehm! Tutto bene ragazzi…Ma non dovevamo parlare d’altro? Alla risposta di James, i tre amici risero e decisero di parlare della festa organizzata per il giorno dopo, in vista della fine delle lezioni.

Nonky e James, da buoni amici, sapendo dell’impegno che Iianng aveva preso col padre, aveva già preparato tutto. L’unica incognita era sul numero dei ragazzi che si sarebbero presentati dal momento che, Dad Termis, il vicino di casa di Iianng, forse per vendicarsi della sconfitta bruciante ricevuta, aveva organizzato proprio nello stesso luogo e per la stessa ora una festa parallela, ovviamente non risparmiandosi sugli alcolici e sulla potenza degli altoparlanti.

Tuttavia, Iianng non si preoccupò molto per l’evento, giacché alla sua festa voleva solo persone con cui si sarebbe divertito veramente: il numero record di gente che doveva recarsi sotto casa sua non era stata mai uno dei suoi obiettivi.

Poiché tutto era apposto, il discorso dei ragazzi si concentrò sulla scelta universitaria che li avrebbe attesi di lì a poco.

-Allora, Iianng come ti è sembrato vivere da giurista? – chiese James-L’esperienza di oggi ti ha fatto cambiare idea?

-Non so più, James! Oggi in studio ho lavorato con piacere…

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dalla gente. Comunque la scelta non è facile. Forse sono il più confuso di noi.

-Non credo proprio – precisò Nonky-io non ho neppure la più pallida idea di cosa fare- disse suscitando l’ilarità degli amici.

-Scherzi a parte, neanche io sono molto convinto – disse James-Anche i miei vorrebbero che scegliessi una facoltà che mi desse maggiori possibilità di trovar lavoro, anche se a me è sempre piaciuta l’avventura.

Iianng, con tono scherzoso: -Mi dispiace deluderti ma credo che facoltà per approcci con le ragazze per tenere avventure non ve ne siano.

Tra le risate e la consapevolezza della loro incertezza su una scelta molto importante della loro vita, i tre ragazzi riponevano sempre maggiore fiducia nel viaggio chiarificatore che il liceo aveva organizzato per assistere alla presentazione di vari corsi di laurea.

Giunta sera e tornato a casa, Iianng si ritirò nella sua cameretta per leggere di nascosto, come al solito, il nuovo fascicolo di astronomia, questa volta dedicato ai viaggi interstellari. Era la sezione che gli piaceva di più anche perché la scienza mista alla fantasia erano l’abbinamento perfetto per l’avventuroso Iianng. Per concentrarsi nella lettura, tuttavia, Iianng dovette chiudere le imposte per evitare che la luce dei potenti riflettori, che il suo vicino Dad provava per la festa concorrente, lo disturbassero.

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L’attenzione di Iianng in quei momenti era solo per la lettura del fascicolo e niente e nessuno poteva distoglierlo da quell’attività.

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Capitolo III

La festa e il regalo inaspettato.

Il giorno della festa era arrivato e Iianng dopo aver controllato che nella tavernetta fosse tutto apposto uscì per raggiungere i suoi amici.

Non essendoci lezione i ragazzi del liceo ne approfittarono per incontrarsi nella piazzetta di Accolville, punto d’incontro solitamente serale. Iianng, aveva fatto tardi rispetto agli altri che vide già seduti su un gradino a chiacchierare.

Nonky: -Ehi, Iianng finalmente ti si rivede. Ti fai sempre attendere-poi lanciando un’occhiata a James distratto a guardare Ala, in sottovoce disse: -Quello è già partito…per l’università dell’avventura-ed entrambi risero attirando l’attenzione di James.

-Che state complottando voi due? – esclamò James-Piuttosto Iianng è tutto apposto per stasera? Quello scemo del tuo vicino di casa è già venuto a fare sorrisetti per farci innervosire.

-Eccolo lì, col quel bisonte di Matt – disse Nonky.

Matt e Dad si erano avvicinati al gruppo di ragazze in cui si trovava Ala e avevano iniziato ad importunare quest’ultima che, rimasta sola, cercava di divincolarsi da Matt.

James, fu subito preso dalla scena e quando vide Ala in difficoltà si precipitò sulla scena.

-Attento Matt, arriva il campioncino di basket – esclamò, con tono irridente, Dad.

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Matt vide con la coda dell’occhio James arrivare da solo verso di lui e non appena gli fu ordinato di lasciare in pace Ala si girò infuriato: non poteva sopportare che qualcuno gli si rivolgesse così in pubblico.

Matt: -Va via altrimenti le prendi!- disse con tono minaccioso, prima di girarsi nuovamente verso Ala che cercava di divincolarsi dalla presa. James, non potendo più vedere Ala così in difficoltà, scostò con tanta forza Matt che questi inciampò e cadde per terra attirando sulla scena l’attenzione di tutti.

Come si verificò per la partita di basket, tutti i ragazzi si fecero intorno ai due formando una barriera, tanto che Iianng e Nonky non riuscirono a raggiungere il loro amico per prestargli aiuto.

La calca era davvero tanta e le urla d’incitamento iniziavano a sentirsi.

-Matt è ora di vendicarti del campioncino!- disse uno degli amici di Matt.

-Fagli vedere chi è più bravo nella lotta!- disse sorridendo un altro.

Matt Demon, intanto, si era alzato da terra e notando la figura che aveva fatto davanti a tutti, sbuffando e su tutte le furie gridò:

-Tu sei finito!

James dopo essersi accertato che Ala era al sicuro, fuori dal ring umano che si era creato, sebbene con lo sguardo impaurito

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per la sfida, si preparò ad affrontare il muscoloso ed enorme Matt.

-Una lezione ci vuole davvero a questo bisonte. Deve essere umiliato pubblicamente così la finirà di fare il gradasso con chi è più debole- disse tra i denti e non appena vide scagliarsi contro di lui Matt evitò, con grande destrezza il colpo che questi aveva sferrato e con una ginocchiata nello stomaco lo fece piegare in due dal dolore.

Iianng e Nonky erano nuovamente stupefatti delle qualità segrete del loro amico, tanto che Nonky quasi involontariamente disse: -Questo per me può fare l’agente segreto per com’è abile in tante cose…soprattutto nel non dirci niente. Iianng, annuì e guardò con sguardo ancora stupefatto Nonky e senza profferire parola, il suo sguardo fu nuovamente su Matt, ancora piegato per il dolore.

-Allora, ti basta la lezione sbruffone di corte- disse, non appena vide che il suo avversario riusciva a prender fiato e ad alzarsi.

James, notò che Matt aveva lo sguardo della sconfitta finché improvvisamente sul suo viso comparve un sorriso cattivo e si sentì afferrare alle spalle. Prima che riuscisse a capire che Dad lo aveva afferrato alle spalle, bloccandolo, Matt sferrò sul viso di James un forte pugno che fece cadere per terra quest’ultimo.

Matt, dopo essersi guardato intorno, come per notare se qualcuno stesse ridendo di lui, alzò le braccia per sferrare il colpo

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decisivo e chiudere la partita. James, ben consapevole della poca lealtà dell’avversario, calcolò bene le mosse da fare per atterrare i due avversari e, dopo essersi alzato di scatto, sferrò un fortissimo pugno alla bocca dello stomaco di Matt e, subito dopo, un calcio rovesciato al vigliacco Dad.

I due si ritrovarono per terra a boccheggiare per il forte colpo ricevuto.

La partita era chiusa sotto gli occhi allibiti dei ragazzi ed in particolare di Iianng e Nonky che erano rimasti immobili ai loro posti.

Tra il chiasso che si era creato per l’inaspettata sconfitta del terribile Matt, Ala si era avvicinata a James e con un suo fazzolettino stava asciugando la ferita che si era formata sullo zigomo destro di quest’ultimo.

Ala: -Apetta, non ti muovere. Asciugo la ferita. Poi, ti conviene mettere un pò di acqua fredda prima che il livido s’ingrandisca.

James ed Ala sembravano già una coppia di fidanzatini affiatati, tanto che Iianng e Nonky, dopo essersi ripresi dallo stato di trans in cui erano caduti nel vedere il loro amico esperto in tanti campi come un provetto agente segreto, preferirono non avvicinarsi.

La sconfitta di Matt e Dad ebbe un notevole eco sulla partecipazione alla festa organizzata da Iianng e James: tanti

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alla loro festa, scusandosi di aver aderito a quella organizzata dai due bulli sconfitti.

La sera Iianng Willior senior, guardando a bocca aperta la mole di ragazzi che si erano addensati sotto casa, pensò per un attimo di chiamare la polizia. Fu sua moglie Elizabeth a rassicurarlo, dicendogli che si trattava dei ragazzi che partecipavano alla festa organizzata dal figlio.

-Ma…ma…doveva essere una festicciola con pochi e selezionati amici. Così ci aveva detto! …poi, non ha mai avuto tutto questo seguito di amici: è stato sempre un ragazzo chiuso.

…che è successo-continuava a ripetere Williot senior, senza distogliere lo sguardo dal nugolo di ragazzi che si trovava sotto casa sua.

La festa era iniziata, quando Iianng vide, in lontananza James arrivare con Ala: era molto elegante sebbene sul suo viso spiccasse ben evidente il livido nero, quale postumo della fresca battaglia.

Iianng: -Grandissimo James!- disse dirigendosi verso di lui, abbracciandolo come un eroe di guerra e, dopo aver salutato con un sorriso Ala, fece segno ai due di seguirli in disparte per parlare senza il frastuono della festa.

-La festa è un vero successo Iianng! – disse James-Quando siamo arrivati, le persone ci chiedevano se ci fosse un concerto- disse stringendo la mano ad Ala.

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-Tutto merito tuo! – rispose Iianng-Comunque, sono un pò incavolato. Possibile che non mi tieni informato sulle tue attività.

L’altro giorno eri un campione di basket, oggi un esperto di karate o roba del genere. Sei forse un agente segreto?- disse con sguardo di rimprovero; poi si meravigliò del sorriso quasi istantaneo e dello sguardo di intesa che ebbero James ed Ala.

-Vi faccio ridere. Che succede? Parla James!

-Abbiamo riso perché ci hai quasi azzeccato. …Io e Ala abbiamo deciso di iscriverci alla Scuola di Formazione per agenti segreti di Alibah-Sinab: la città africana dove è nata Ala e dove si trovano i suoi genitori.

Iianng, dopo un attimo di meraviglia, sorrise dicendo: -Wow!

Secondo me ci ha azzeccato in pieno e poi vivrai finalmente fuori da questa microscopica Accolville!

Iianng fu felice della scelta fatta dal suo amico poiché assecondava appieno la sua inclinazione. James, infatti, era stato sempre attratto da cose segrete e ultimamente aveva manifestato doti fisiche degne dei miglior agenti segreti.

Dopo aver lasciato i due soli per dirigersi nuovamente verso la festa si blocco di scatto ed esclamò: -Oh, ma non mi ha detto quando ha imparato quelle cose! …è proprio un agente segreto:

non gli sfugge nulla e non rivelerebbe i suoi segreti neppure sotto tortura. Iianng, dopo aver lanciato un’occhiata vedendo James baciarsi con Ala, sorrise e si diresse nuovamente verso i

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Nonky, orami privo d’inibizioni per tutto l’alcol che aveva bevuto, sembrava un’altra persona: seduto su un divano con altri amici gettava le carte arrotolate dei panini nel cestino facendo sempre centro, tanto che Iianng meravigliato esclamò tra sé e sé:

-Ma tu guarda lì! …Se lo facevo bere, avrei avuto uno squadrone di basket imbattibile.

Dal cortile vicino s’intravedevano le luci dei forti riflettori che Dad aveva appositamente comprato per organizzare la festa che avrebbe dirottato tutti i ragazzi verso il suo cortile. Tuttavia, le forti luci non erano servite dal momento che la festa di Dad era frequentata solo dai suoi amici bulli, per giunta innervositi per l’umiliazione ricevuta e irritati dal forte frastuono che proveniva dal cortile di Iianng.

La festa proseguì senza sosta anche a notte inoltrata e, dato che tutti si divertivano e non vi era bisogno di suoi interventi, si allontanò un attimo per osservare il cielo, ricco di stelle.

Si sedette su un tronco d’albero tagliato, posto sul lato della casa opposto a quello dei festeggiamenti e lì alzò gli occhi verso il cielo ad ammirare le stelle.

-Ed io che scelta farò?- e mentre Iianng pronunziava queste parole si avvicinò suo padre che, felice per i risultati scolastici, gli porgeva un grosso pacco regalo.

-Questo è per te! Spero ti piaccia- disse guardando sorridendo il figlio mentre, sorpreso per il pensiero, scartava l’enorme confezione regalo.

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Quando il pacco fu aperto Iianng non potè credere ai suoi occhi: suo padre gli aveva regalato un telescopio.

Iianng: -Ma…ma…papà?

Williot senior: -È stata sempre la tua passione, osservare il cielo. Quale migliore occasione per regalarti un telescopio!

Iianng continuava a guardare stupefatto suo padre, sapendo che quel regalo lo avrebbe portato ad allontanarsi dagli studi giuridici per scegliere una diversa strada.

Williot senior: -Sò che pensi figliolo…Ma io sono tuo padre e non potevo non accorgermi della tua immensa passione per l’astronomia. Quello che mi farà felice veramente è vederti realizzato ed appagato per le scelte che deciderai di fare.

L’attività del mio studio l’hai provata e non potevi non tentare anche quella di astronomo-sorrise e poi si alzò.

-Ora va dai tuoi amici!- disse, prima di rientrare a casa.

Iianng quella sera fu davvero felice e meravigliato per l’inaspettato regalo di suo padre.

La decisione di Iianng ora era libera da vicoli reverenziali.

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Capitolo IV

L’osservazione notturna e la decisione.

Iianng aprì gli occhi, nonostante fosse ancora molto assonnato, per guardare l’orologio sul suo comodino: erano le tre.

-Ah, ancora l’una- disse con un filo di voce ed un occhio ancora chiuso, prima di notare che la luce del sole entrava forte in camera sua.-Accidenti, sono le tre di pomeriggio!-esclamò aprendo gli occhi. Solo allora vide che, in un angolino del suo grande letto, ancora impregnato di un forte odore di alcol, dormiva l’amico Nonky.

-La festa di ieri! …e questo neppure si reggeva in piedi per quanto aveva bevuto- disse mentre gli tornavano in mente le scene dell’amico alla festa.

Nonky era un ragazzo tranquillo che nessuno aveva mai visto in quelle condizioni: sarebbe stato un rischio farlo tornare in auto a casa. Iianng anche per l’ora tarda aveva deciso di farlo riposare a casa sua ed ora era lì rannicchiato ai piedi del letto in una posizione quasi infantile.

Iianng stette un pò ad osservarlo, quasi per vedere quanto le persone potessero cambiare: quella notte Nonky era disinibito al massimo ed inoltre aveva grandi doti di cestista.

L’attenzione di Iianng fu, poi, attratta dal suo inaspettato regalo. Era lì dinanzi alla finestra della stanza. Un telescopio di

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colore blu, ben fissato sul suo treppiedi, pronto per essere usato dal suo appassionato nuovo proprietario.

Iianng, si alzo dal letto con estrema cautela per non svegliare l’amico e si diresse verso la finestra.

-Che bello! Chi poteva mai aspettarsi un regalo così da mio padre!- disse ammirando il suo nuovo telescopio e prima di studiarne bene il funzionamento guardò il cortile del vicino Dad:

non era sporco come il suo, vista la poca gente che si era presentata. I potenti riflettori erano ancora lì come le casse che avevano noleggiato per il loro concerto rock.

-Non ha combinato molto con quei riflettori il povero Dad- disse Iianng sorridendo.

Proprio in quel momento si svegliò Nonky che, prima di alzarsi, dovette guardarsi bene intorno per capire dove fosse.

-Molliccio, ieri ti sei trasformato con tutto quello che ti sei bevuto! Come va stamani?- disse Iianng, sotto lo sguardo ancora intontito di Nonky.

Questi, dopo essersi passato la mano sulla testa un pò per fermare i rumori che ancora gli ballavano in testa, un pò per recuperare le idee, si rivolse a Iianng: -Ohi, ohi! Che mal di testa oggi. …Che cosa hai detto? Mi ci vuole un caffè molto amaro.

Iianng sorridendo decise di accantonare per un pò l’idea di dedicarsi al suo telescopio e scese per fare un caffè all’amico ancora tutto frastornato dalla baldoria della festa.

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A quell’ora la casa era silenziosa: i suoi come ogni domenica si recavano fuori e probabilmente, avendo visto Iianng dormire saporitamente con l’amico non lo hanno voluto svegliare. Solo allora Iianng notò sul tavolo della cucina il biglietto scritto da sua madre in cui si diceva che sarebbero rientrati sul tardi.

Iianng senior ed Elizabeth Williot, sapendo che il figlio sarebbe dovuto partire il giorno successivo per Alibah-Sinab per assistere alla presentazione dei corsi di laurea, non avrebbero mai osato svegliarlo.

Il viaggio verso la località africana, per assistere alla presentazione di professori e scienziati di tutto il mondo, sarebbe stato faticoso e Iianng avrebbe dovuto riposarsi a dovere per prendere la decisione della sua vita.

Iianng, quindi, tornò in stanza per far bere il caffè nero all’amico, in modo da avere una persona razionale con cui scambiare qualche parola.

-Allora come va ora?- chiese Iianng.

-Meglio Iianng, anche se devo fare ancora mente locale per capire cosa ho combinato l’altra sera.

Iianng, sorridendo: -Non ce n’è bisogno. L’importante è che tu sappia che ti sei divertito. Anzi a dirti il vero se bevesi un pò più di frequente e scendessi di peso un pò saresti un ottimo giocatore di basket.

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Nonky, toccandosi ancora la testa: -Iianng, smettila di sfottere. …ohi…piuttosto ho visto il telescopio. Quando lo hai comprato e come farai a nasconderlo ai tuoi?

-Non lo nascondo per nulla! Me l’ha regalato ieri mio padre- disse con molta naturalezza, quasi che si trattasse di una cosa scontata.

Nonky, meravigliato e ripresosi improvvisamente dallo stordimento fissò l’amico: -Cosa! Non ci posso credere.

Davvero? Che cosa è successo?

-Mio padre vuole lasciarmi libero di fare una scelta che segnerà la mia vita e non sa che con questo gesto mi ha indotto a pensare ancora di più.

-Che bel gesto, Iianng!-poi, pensando a sé si rattristò dicendo: -Almeno tu puoi decidere su due cose in piena libertà.

Io sono ancora in lato mare e non so che pesci prendere.

-Tanto lo so che alla fine sceglierai di iscriverti alla mia stessa facoltà… almeno che decidi di bere più di frequente e diventare la nuova stella del nostro basket nazionale- disse Iianng, ridendo con l’amico.

Il pomeriggio era passato velocemente tra le chiacchiere e i due amici aveva progettato di recarsi in un buon posto di osservazione per provare il nuovo telescopio. E poi, dopo una serata movimentata come quella da poco trascorsa i due amici cercavano qualcosa di più tranquillo.

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Accolville era una cittadina piccola che si sviluppava in lunghezza ed era circondata da luoghi isolati perfetti per l’osservazione astronomica.

Iianng e Nonky, non appena videro l’oscurità dalla finestra si avviarono a Sassocity, un posto incastonato nella roccia, lontano dalle luci cittadine e facilmente raggiungibile. Quella sera i due amici decisero di non chiamare James anche perché con molta probabilità era impegnato con la bella Ala.

Giunti sul posto di osservazione, l’oscurità era aumentata una collinetta nascondeva le luci della città che in lontananza appariva come una foto da cartolina.

Iianng, dopo aver visto Accolville illuminata, si rivolse a Nonky: -Vieni, andiamo da questa parte, in modo che le luci non disturbino l’osservazione del cielo- e s’incamminò in direzione opposta a quella della città.

L’aria era tranquilla ed il cielo estivo, privo di nubi: la serata ideale per osservare le stelle che iniziavano a comparire sempre più numerose in cielo.

-Però che bello, Iianng! Il cielo ha il suo fascino ed ora capisco il perché di questa tua passione- disse Nonky, osservando il cielo e, di tanto in tanto, inciampando in qualche pietra che incontrava sulla strada.

Iianng, con lo sguardo fisso sulle irregolarità del terreno e col il telescopio in mano, disse: -Sta attento che qui la luce è poca-;

poi, fisso il telescopio per terra lo preparò per l’osservazione.

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-Fammi vedere!- disse Nonky, gettandosi sul telescopio dell’amico.

-Aspetta non è un giocattolo. Devi prima vedere il cielo, orientarti e individuare la stella o altro corpo celeste da osservare.

I due dopo aver alzato lo sguardo al cielo, rimasero per un attimo in silenzio per la bellezza e la luminosità di quel cielo notturno.

-Questa è la mia casa!- disse Iianng sottovoce, quasi inconsapevolemente-Come posso non scegliere di fare quello per cui provo qualcosa?

Intanto, guardando il cielo carico di stelle Iianng indicava all’amico le costellazioni e i nomi delle più importanti stelle, quelle che servivano per orientarsi quando non si sapeva dove ci si trovava.

-…le stelle che ti ho indicato sono le più luminose; potresti riconoscerle ovunque tu ti trovi. …non mutano la loro posizione nel cielo e formano sempre un triangolo.

Nonky, tra il tonto e l’inesperto: -Ma se dovesse cambiare forma quel triangolo come riconoscerei quelle stelle?

-Molliccio, forse sei più bravo nel basket…Quel triangolo non può cambiare forma perché se lo facesse vuol dire che la terra non si trova più nel posto dell’universo in cui sappiamo. Per farti capire... la forma del triangolo estivo formato da quelle tre stelle cambierebbe forma solo se la terra fosse per ipotesi

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altro sole e di altri pianeti- e sotto lo sguardo stupito di Nonky proseguì dicendo: -Eppure anche se si dovesse verificare una situazione così fantastica come quella da te immaginata, quelle tre stelle potrebbero essere comunque riconoscibili. Ogni stella, infatti, ha proprie caratteristiche: luminosità, grandezza e, molto semplicemente, un colore proprio. Per esempio vedi quella? È rossiccia e pulsante: molto diversa da quella che le è accanto.

Nonky sentiva interessato le spiegazioni rudimentali di Iianng e continuava ad osservare la diversità delle stelle in cielo:

-Quindi se ho capito bene. …se per assurdo dovesse cambiare la posizione di quelle tre stelle in cielo si potrebbe capire dove il pianeta Terra è finito.

-Beh, si! Si potrebbe. Però Nonky questa non è fantascienza non astronomia.

Al telescopio le differenze tra le tre stelle, indicate da Iianng, furono ben più evidenti e Nonky fu meravigliato nel notare ciò anche perché sino allora era sua ferma convinzione che tutte le stelle in cielo fossero uguali.

Finita l’osservazione, i due amici, chiacchierarono ancora un pò del viaggio che all’indomani avrebbero fatto per assistere alla presentazione dei corsi di laurea, prima di tornare alle loro case.

Iianng: -Nonky, io ho deciso! Seguirò un corso di astronomia.

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Nonky, voltatosi a guardare l’amico che guidava l’auto, disse: -Me lo immaginavo e non posso che condividere. Un pò però mi dispiace per tuo padre, è stato così gentile con te.

Iianng: -Lo so! Non dimenticherò mai il suo gesto. Tuttavia, non scordarti che l’ha fatto per responsabilizzarmi sulla scelta da compiere, non per indurmi a scegliere giurisprudenza per riconoscenza.

Nonky: -Sono felice Iianng. Almeno tu e James farete un viaggio ad Alibah-Sinab, consapevole delle vostre scelte. …Io dovrò decidermi, anche se ti confesso che un pò mi ha affascinato l’esperienza di stasera.

Iianng: -Beh, è già qualcosa….anche se io al posto tuo farei un pensierino sul basket professionistico… ovviamente dopo aver bevuto un pò. I due risero e proseguirono il viaggio di ritorno a casa, pensando già al viaggio del giorno successivo.

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Capitolo V Si parte!

Il giorno del grande evento era ormai arrivato. Tutto era pronto per la partenza verso Alibah-Sinab e Iianng non era più nella pelle, non solo per la scelta che lo attendeva ma anche perché non aveva mai vistato l’Africa, pur essendo un continente che lo aveva da sempre attratto.

I paesaggi, gli animali e la natura incontaminata tipica di quel continente avevano da sempre esercitato una grande fascino su Iianng e questo viaggio si sarebbe rivelato una grande occasione per visitare quesi posti, anche se lo stesso Iianng era ben consapevole che per il tipo di scelta che aveva fatto, non avrebbe mai frequentato una facoltà del posto.

Quel giorno Iianng Williot senior si liberò dai suoi impegni per accompagnare il figlio e i suoi amici James, Nonky ed Ala all’aeroporto posto a poca distanza da Accolville. Questa, infatti, era una buona occasione per fare due chiacchiere prima della grande scelta, anche se Williot senior aveva intuito quella che era la vera passione del figlio.

Durante il viaggio in auto, tuttavia, molte furono le chiacchiere.

Williot senior: -Ragazzi, sono molto felice di potervi accompagnare tutti. Non mi sarei mai perso questa partenza. …

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Allora aggiornatemi sulle vostre possibili ed eventuali scelte- disse sorridendo.

James che era il più spigliato iniziò a parlare: -La ringraziamo signor Williot. Lei è sempre molto gentile. …Ha detto bene. Un pò di dubbi e perplessità restano sempre, ma per quanto riguarda me ed Ala, abbiamo deciso. Ne abbiamo discusso molto ma alla fine sceglieremo entrambi di frequentare i corsi di spionaggio e formazione di agenti segreti di Alibah- Sinab.

Williot, dando di tanto in tanto delle occhiate allo specchietto retrovisore per vedere il suo interlocutore, disse: -Sono felice per la vostra scelta, in fondo un pò misterioso lo sei sempre stato James! …Poi ho letto che la Scuola che frequenterete, oltre ad essere nuovissima, sia anche una delle migliori al mondo. Il direttore Marcus Sedder è un’ottima persona ed avendo grandi risorse economiche non ha badato a spese per ingaggiare i migliori agenti per la sua Scuola.

Ala, intervenendo seppur con timidezza nel discorso, aggiunse: -Poi è anche la mia città natale ed i miei genitori faranno di tutto per far ambientare anche James.

Iianng, voltandosi per vedere sorridere i due innamorati, disse: -Due sono sistemati…in tutti i sensi. Solo Nonky è l’eterno indeciso.

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Nonky: -Beh, in fondo un pò mi è piaciuta l’osservazione astronomica- disse per evitare di risultare sempre l’ultimo in tutto.

Iianng: -Uhm…anche se mi dicevi che le stelle potessero cambiare posizione nel cielo e che il pianeta terra, da un momento all’altro, potesse ritrovarsi in altro sistema solare?- disse, suscitando l’ilarità di tutti, compreso Nonky.

Williot senior: -Io, a questo punto, non escluderei una brillante carriera da scrittore di romanzi fantastici, che senza scherzi, è una cosa molto bella, si è fortunati ad averne le doti.

Iianng: -Ma no papà! L’ideale per Nonky è giocare a basket.

Avresti dovuto vederlo dopo essersi…ehm…liberato dall’inibizione- disse evitando di parlare di tutti gli alcolici che si era bevuto la sera della festa di fine anno scolastico.

Il viaggio proseguì piacevolmente sino all’aeroporto dove vi erano già i primi ragazzi accompagnati dai genitori.

Tra di essi vi erano Alexander Demon e Edwart Termis, i genitori di Matt e Demon, nonché colleghi di Iianng Willior senior. Alexander ed Edwart, infatti, erano due legali, associati tra loro e titolari di uno studio che da sempre gareggiava con quello di Williot senior e consorte per primeggiare. Tuttavia, da un pò di tempo, lo studio di Williot gosera di maggior successo e considerazione ad Accolville tanto da suscitare spesso una velata invidia soprattutto da parte del borioso Alexander.

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Questi era un personaggio, vestito sempre di tutto punto, ed abituato a non trattare con le persone che non riteneva del suo rango. Alto, magro e con un curato pizzetto era molto spesso accompagnato dal collega Edwart che, a differenza del figlio Dad, era una persona abbastanza tranquilla e disponibile.

-Salve Williot!- dissero non appena videro il collega avvicinarsi.

-Oh, buongiorno cari colleghi! – disse Williot senior, guardando con un sorriso Dad e Matt-Anche voi avete preso un giorno di pausa per accompagnare i vostri figlioli.

-Certo! – rispose Alexader con fierezza-Mio figlio, come quello di Edwart, ha deciso di iscriversi alla prestigiosa università del professor Caesar Mac-Micchigan che terrà un discorso di presentazione proprio ad Alibah-Sinab. Non potevo non accompagnarlo- disse orgoglioso e fiero di sé.

Edwart, allora intervenne, quasi a completare il discorso di Alexander: -Il viaggio in Africa, inoltre, varrà come regalo di fine anno giacché i nostri figli alloggeranno nel nuovissimo e confortevole Palace Hotel della città e si tratterranno qualche giorno in più rispetto al corso.

-Mi felicito per la scelta dei vostri figlioli – disse Williot senior-Il mio Iianng è ancora indeciso credo, ma io non ho voulto intromettermi nelle scelte che farà.

Alexander, quasi intravedendo la fine della concorrenza e la

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posto, disse con molta più condiscendenza del solito: -Hai pienamente ragione Iianng. Mai intromettersi in decisioni così importanti- e guardò il suo collega Edwart.

Iianng e i suoi amici, dopo essersi scambiati un rapido saluto di circostanza con Dad e Matt si erano avvicinati agli altri compagni di viaggio.

James, guardando Iianng e parlando sottovoce: -Non potevo più sentirli. Sono antipatici e boriosi come i loro figli.

Iianng, con tono che divenne un pò più triste del solito: -Hai proprio ragione. Però, nel sentire i loro discorsi, un pò mi dispiace per mio padre: ci teneva tanto ad un erede del suo studio. Senza di me quei due bellimbusti diventeranno i primi legali di Accolville.

-Iianng, la scelta che deciderai di fare segnerà comunque la tua vita. Se odi gli studi di diritto, potrai essere il primo legale della città ma rimpiangerai sempre di non aver preso l’altra strada e così vale se l’astronomia non è la tua vera passione, ma un semplice hobby.

Iianng dopo aver convenuto con quello che diceva James, salutò il padre con grande affetto, tanto che questi a stento riuscì a trattenere le lacrime. Odiava, infatti, farsi vedere in pubblico e soprattutto dagli odiosi colleghi così debole.

In aereo, mentre Dad e Matt si divertivano a scuotere i sedili delle ragazze che le erano sedute avanti, simulando delle turbolenze, e James a corteggiare Ala, Iianng stava guardando il

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fascicolo di astronomia sul cielo australe per cercare di memorizzare le caratteristiche e la posizione delle principali stelle che avrebbe visto in Africa. Il cielo australe era una novità per Iianng ed era curioso di osservare il nuovo cielo. Tante comunque furono le domande di Nonky, seduto al suo fianco che alla fine aveva imparato, con grande meraviglia dell’amico, le caratteristiche delle principali stelle australi.

Al grande e tecnologico aeroporto di Alibah-Sinab i genitori di Ala, Ibo e Millah Addar, li stavano già aspettando.

Ibo era un uomo ben piazzato, di altezza media e con un fare bonaccione. Impegnato con l’attività commerciale, conosceva molto molti luoghi della misteriosa africa. Un giorno gli capitò addirittura di dover consegnare della particolari attrezzature in luoghi impervi delle foresta vicine Alibah-Sinab per fare un favore ad un amico esploratore.

Accanto ad Ibo, c’era Millah, una bellissima donna dalla pelle color eban, di poco più alta di Ibo ma i due erano comunque una coppia molto affiatata. Ibo era molto facoltoso e non voleva che sua moglie si stancasse facendo lavori poco gratificanti, Millah, quindi, era riuscita a seguire ed istruire la figlia Ala tanto che tra le due c’era una grande intesa, oltre che una grande somiglianza.

Ala, salutò con un grosso abbraccio i genitori e presentò subito i suoi amici. Ibo, felice del ritorno della figlia e della sua

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turistico per la grande e caotica Alibah-Sinab, prima di accompagnare la figlia con gli amici nella sua villa.

Ibo: -Ragazzi se vi girate da questa parte potete vedere il grosso grattacielo che il mio amico Abba ha costruito al centro della città… C’è di tutto e dovete sapere che molto del materiale che è servito per costruirlo gliel’ho fornito io- disse con orgoglio e col grande sorriso che lo caratterizzava.

Dopo un altro piccolo tratto di strada percorso con la grossa jeep, tra lo sguardo assorto dei ragazzi, Ibo intervenne nuovamente dicendo: -Questa grande costruzione sulla destra è l’università di Alibah-Sinab, dove vi recherete domattina per assistere alla presentazione dei corsi di laurea. Quest’anno il preside ha voluto fare le cose in grande, invitando anche i rappresentanti delle più prestigiose università del mondo.

-Credo non abbia sbagliato, visto che è riuscito a farmi tornare a casa- disse Ala, facendo sorridere i suoi genitori.

Intanto la jeep, dopo il piccolo tour attraverso la città aveva imboccato la strada che conduceva alla villa di Ala; questa era una grande struttura, circondata da un incantevole giardino, dotato di ogni confort. Il caldo africano, infatti, portava i genitori di Ala a riposare all’aperto godendo dell’aria e del cielo che lontano dalle luci della città, era spettacolarmente ricco di stelle.

Quella sera Millah aveva preparato la sua migliore pietanza, quella che tanto amava sua figlia e fu imbandita una bella e ricca tavolata all’aperto.

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Iianng, Nonky e James, sia per l’accoglienza manifestata sia per la bellezza dei luoghi non si sentirono un attimo a disagio ed a tavola le conversazioni risultarono naturali, come tra vecchi amici.

Ad un certo punto, attratta dall’odore delle pietanza, spunta dagli alberi del giardino una piccola e simpatica scimmietta che attira subito l’attenzione degli ospiti.

Ibo: -Vieni qui, piccola! …Lei è Onni, una scimmietta cappuccino che trovammo sperduta nella foresta, affamata ed in fin di vita. Io e mia moglie l’abbiamo curata e nutrita ed ora non riesce più ad andar via.

Ala: -Ci credo papà, per come la viziate!

Tra le risate i commensali notarono con meraviglia che la scimmietta era andata a salutare Iianng.

Ibo: -Si vede che le sei simpatico!

James: -Forse ha visto il piatto più capiente dato che Iianng mangia davvero poco- disse suscitando l’ilarità di tutti.

Iianng nel frattempo stava giocando con la scimmietta divertendosi poiché dalle sue parti gli animaletti da compagnia erano ben altri e il modo di giocare di Onni era davvero originale.

Notando l’affiatamento che si era creato, Ibo ridendo esclamò: -Ha trovato il suo nuovo padrone. Che sia la volta che ci abbandona!

La serata fu davvero piacevole e il caldo che si percepiva

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Iianng, nel silenzio della notte, ne approfittò per ammirare il bel cielo stellato straiato su una delle tante amache presenti in giardino.

-Uhm…Possibile? Non riesco a riconoscere neppure una costellazione!- disse sottovoce, meravigliandosi di non essere riuscito a memorizzare adeguatamente il cielo australe visto sulla rivista, durante il viaggio.

Nonky, sdraiato sull’amaca accanto alla sua ed ancora sveglio, disse: -Ti ho sentito sai! Se non riesci a riconoscere le costellazioni, perché non provi a riconoscere le singole stelle?

Iianng sebbene inizialmente pensò che quello che aveva detto Nonky fosse una sciocchezza giacché la forma della costellazione è la cosa che si percepisce prima, notò che alcune delle stelle in cielo potevano corrispondere a quelle che aveva visto sulla rivista.

Nonky: -Guarda! Quella non è Alpha Centauri?

Iianng notò che effettivamente il colore giallo di quella stella e le pulsazioni potevano erano proprio quelle di Alpha Centauri, sebbene fosse in posizione un pò più alta nel cielo rispetto a quello che immaginava.

Nonky, nuovamente intervenne: -Si, si! E quella laggiù dovrebbe essere Achernar. La riconosco è di un azzurro che non può confondersi con le altre. Mentre quell’altra è Canopo- disse sicuro di sé, visto che aveva memorizzato le caratteristiche delle stelle durante tutto il viaggio in aereo.

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Iianng notò che anche quelle stelle potevano essere quelle indicate da Nonky, ma subito dopo rimase molto perplesso per la loro posizione in cielo. Le tre stelle infatti non formavano un triangolo come quello sulla rivista: la figura infatti era molto più sottile.

Iianng, alzatosi sulla amaca e guardando attentamente il cielo, esclamò: -Ma no, non può essere come dici tu! Non noti che la loro posizione in cielo, l’una rispetto all’altra non coincide con quella che hai visto sulla rivista.

Nonky, pensò un pò e poi rispose: -Uhm…hai ragione! Però sembrano proprio quelle stelle- e un pò deluso disse: -Forse neanche l’astronomia è la mia strada. Si girò e si addormentò.

Iianng, intanto rimase a fissare pensoso il cielo. Le stelle che aveva indicato Nonky sembravano proprio quelle che aveva detto e non riusciva a spiegarsi perché fossero collocate in quel modo in cielo.

Sempre pensoso rimase a fissare il cielo dicendo tra sé e sé: - Ma sono loro! …mah….se la Terra non ha cambiato sistema solare, come sembra logico, devo aver perso un pò di smalto nell’osservazione astronomica. Dovrò rivedermi quel giornale domani.

Iianng sentendo la stanchezza per il viaggio, decise di rinviare al giorno successivo l’osservazione del cielo e si addormentò pensando all’incontro con i rappresentanti delle varie

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Capitolo VI

La presentazione dei corsi e il mistero del cielo di Alibah-Sinab.

Il grande giorno delle importanti decisioni era arrivato e Iianng con i suoi amici era già alle prime ore del mattino davanti alla grande e moderna struttura universitaria di Alibah-Sinab.

I ragazzi, nonostante avessero visto il giorno precedente il moderno complesso edilizio, furono nuovamente meravigliati per l’imponenza e l’originalità dello stesso. Vista da vicino la cittadella universitaria manifestava tutte le sue particolarità.

La struttura era stata realizzata da un’equipe composta dai più famosi architetti del mondo con i finanziamenti degli esponenti di maggior spicco della società africana. La mega struttura e la qualità dei nuovi corsi di laurea avrebbe rilanciato il continente africano.

Alla causa, pertanto, si erano indirizzati non solo i finanziamenti che influenti e lungimiranti politici erano riusciti a recuperare anche tramite l’aiuto delle maggiori potenze mondiali, ma anche e soprattutto i finanziamenti e le opere dei maggiori imprenditori locali. Ibo Addar, infatti, andava fiero per aver fornito materiali ed opera, oltre che finanziamenti per la concreta realizzazione dell’opera.

Il nome del signor Addar, come di tutti gli altri imprenditori che con grande dedizione avevano contribuito ai lavori, fu inciso

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su una stele posta all’interno della struttura universitaria di modo da ricordare il contributo in termini non solo finanziari, ma anche umani che tanti uomini avevano dato per quell’opera.

Iianng con i suoi amici era davanti all’ingresso principale ad aspettare con i tantissimi ragazzi l’apertura del grande cancello e la sua attenzione fu attratta da un rumore di sottofondo e rivolgendosi ad Ala chiese: -Ma sbaglio o sento rumore di acqua che scorre! C’è forse un fiume qui vicino?

-No Iianng!- disse Ala-All’interno della struttura vi sono tante fontane e giochi d’acqua voluti dagli architetti per rappresentare la fluidità dei pensieri e del sapere. Adesso che sarai all’interno noterai la bellezza delle opere realizzate!

All’interno della struttura, infatti, vi erano tanti giochi d’acqua tanto che gli stessi, uniti alla bellezza delle strutture tubolari e moderne degli edifici, creavano una piacevole atmosfera futuristica e molto accogliente.

Nonostante l’utilizzo di materiali tecnologici, non mancavano piante e spazi in cui poter sostare. Il nuovo complesso era un mix perfetto di modernità e vivibilità, tanto da aver attirato l’attenzione e l’interesse di molti. I ragazzi che con i loro genitori attendevano di entrare all’interno del nuovo complesso universitario erano davvero tantissimi. I politici locali erano, infatti, riusciti a fare convenzioni con le maggiori compagnie aeree e di trasporto in genere per ottenere prezzi contenuti per

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poter raggiungere, da ogni parte del mondo, la nuova cittadella universitaria di Alibah-Sinab.

Finalmente le porte si dischiusero e i tanti ragazzi si riversarono all’interno della struttura rimanendo meravigliati per le opere sino ad allora descritte sugli opuscoli di presentazione e dalle parole di Ala.

Nei vari spazi liberi vi erano monitor, proiettori, manifesti e ogni altro mezzo che potesse ricordare ai visitatori il programma dei tre giorni previsti per la presentazione dei corsi.

Iianng e gli amici si fermarono ad osservare uno dei tanti manifesti.

Ala: -Allora vediamo un pò…- disse guardando con attenzione gli orari delle varie presentazioni dei corsi di laurea per poi rivolgersi a Iianng-…se ho ben capito, tu e Nonky siete interessati alla presentazione dei corsi di Legge, tenuti dal professor Mac Micchigan e a quelli del professor Pacificus Regges di astronomia…Allora vediamo un pò…Ecco! Si tengono entrambi durante la mattinata ed a poche ore di distanza l’uno dall’altro.

Iianng, vedendo il cartellone, disse: -Bene! Così non avremo tempo per meditare sulla scelta tra una presentazione e l’altra- e poi diede un colpo sulla spalla a Nonky che appariva ancora indeciso sulla sua scelta.

Ala: -Però dovete venire con noi a vedere la presentazione del professor Nicolas Nattu. È un grandissimo amico di mio

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padre, dal momento che si è avvalso delle sue conoscenze ed amicizie in quel famoso viaggio che fece tra le impervie foreste africane per consegnare la partita di attrezzature scientifiche all’amico spedizioniere. I due riuscirono pure a sfuggire ad una tribù di cannibali che abitavano quei posti inesplorati….

-Professor Nicolas Nattu- disse Nonky, leggendo sul manifesto e poi precisò, sempre leggendo-professore in biologia.

-Si! È uno dei più grandi biologi del continente e sarà ospite questa sera a casa per cenare con noi. …Vive in Africa del sud e, anche se non vi interessa, vi dico che è anche un bellissimo uomo- disse Ala, sorridendo e suscitando la gelosia di James.

Iianng: -Ok Ala! L’ora della sua presentazione non coincide con quelle degli altri due corsi che volevamo seguire io e Nonky.

Verremo sicuro. …Piuttosto non vedo la presentazione della vostra scuola di spionaggio- disse, scrutando il cartellone, dopo una breve pausa.

Ala: -Si…è nella parte in basso, relativa alla presentazione delle scuole di specializzazione. Ecco, guarda e qui! … dir.

Marcus Sedder. La sua presentazione è subito dopo quella di Nicolas Nattu. Potreste raggiungerci per assistere anche voi.

Iianng: -Ottima idea! Chissà che Nonky sia ancora indeciso e decida di diventare un agente segreto pure lui- e tutti risero, sotto lo sguardo di disappunto dell’indeciso Nonky.

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Lo sguardo di Iianng, fu poi colpito dalla foto sul manifesto di presentazione di una bellissima donna, tanto che tutti lo notarono sorridendo.

James: -Lei è Isabel Baley, docente di psicologia nonché presentatrice del suo corso di studi. …L’ho notata anch’io sai!- disse sospirando ed Ala gelosa lo colpì con una gomitata.

Iianng, con sguardo ancora assorto, chiese: -Possiamo andarla a vedere?

Tra le risa degli amici che avevano notato un certo interesse di Iianng, Nonky disse: -Certo! La sua presentazione è tra quella di legge e quella di astronomia, ma mi sa che ora l’indeciso stai diventando tu!

James, ridendo con moderazione per non suscitare la gelosia di Ala: -Iianng non ti avevo mai visto così…ehm…interessato alla psicologia. Possiamo andarci si!

Ala: -Comunque Isabel è un’ottima psicologa. È una persona molto intelligente e acuta, tanto da aver risolto molti casi difficili-poi, gettando uno sguardo a Iianng, disse: -…e credo che non sia neppure fidanzata, dati i tanti impegni professionali.

I ragazzi risero in modo contenuto e poi Nonky disse, quasi per vendicarsi delle tante battute ricevute: -Comunque, Iianng, il tuo è un sogno impossibile: tu sei solo uno studentello e lei invece….

-Beh questo è vero – poi, James, tenendo il gioco e buttando un’occhaita a Iianng, proseguì.-Ma quello che dici Nonky, è fuori

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luogo….è noto e ben evidente che Iianng è interessato solo al corso di psicologia.

I ragazzi ed Ala, non riuscendo a trattenersi risero per le parole di James.

Dopo essersi divertiti per l’improvvisa cotta di Iianng i ragazzi si organizzarono sulle presentazioni da seguire. La prima lezione sarebbe stata quella del professor Nicolas Nattu, cui sarebbero seguite quella di legge di Mac Micchigan, quella della bella Baley ed infine quelle di astronomia e della scuola di spionaggio.

I ragazzi furono felici di essere riusciti a programmare tutto in una sola giornata, in modo da poter poi visitare la bella e affascinante africa.

Iianng, poi guardando l’ora proiettata da uno dei grandi e futuristici orologi presenti all’interno della cittadella universitaria, esclamò: -Ragazzi poche chiacchiere! Dobbiamo andare, visto che siamo già in ritardo per la lezione di biologia del professor Nattu-ed insieme agli amici si diressero con passo spedito verso la struttura indicata sul grande manifesto che stavano vedendo.

L’aula del professor Nattu era già colma di gente ed i primi posti erano occupati dalle ragazzine invaghite del bel professore.

Iianng e gli altri amici occuparono alcuni gli ultimi posti liberi in fondo all’aula, sebbene non fossero sufficienti per tutti e Iianng

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decise di rimanere in piedi, anche per vedere meglio il professore che di lì a poco avrebbe tenuto la sua presentazione.

Il professor Nicolas Nattu entrò proprio in quel momento in aula. Era un uomo atletico e ben piazzato, con capelli brizzolati e occhi chiari, calmo nei movimenti. Con voce chiara e profonda si presentò ai ragazzi che attratti dal suo carisma tacquero immediatamente per ascoltarlo.

Il professor Nattu, dopo aver sorriso per tutte quelle studentesse che lo guardavano assorto sedute ai primi banchi, posò i suoi appunti sulla cattedra e esordì dicendo: -Oggi vi parlerò della catalogazione delle specie, un’attività apparentemente semplice se non si tiene conto dell’evoluzione continua degli esseri viventi…. Subito dopo, prese alcuni fogli dal blocco dei suoi appunti e li poggiò sull’apparecchio posto sulla sua cattedra in modo da proiettarli ingranditi sullo schermo posto dietro di lui.

Erano foto di piante davvero strane che né Iianng ne gli altri ragazzi avevano mai visto. Una in particolare suscitò rumorosa meraviglia da parte dei presenti: si trattava di una pianta con grandi petali trasparenti a sfondo blu dalla forma molto particolare. Il fiore sembrava trasparente: attraverso i petali blu si intravedevano luci gialle quasi fossero dei led luminosi al suo interno.

Nattu, notando la meraviglia del pubblico, disse: -Questa, sono sicuro non l’avete mai vista! Eppure è un fiore che si trova

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non molto lontano da noi… È diverso nella forma, ma vi assicuro che non differisce molto, nella sostanza e nelle funzioni, dalle nostre comuni margherite.

Nattu, non precisò dove aveva trovato quello strano fiore e non né indicò neppure il nome scientifico, ignorando le domande fatte dal pubblico, nonostante il rumore che si era creato.

-Il mio intento, oggi, non è quello di spiegare ma meravigliarvi – disse Nattu-…Farvi notare che c’è tanto di ignoto…quasi l’infinito….

Il mistero che caratterizzava la lezione suscitò l’interesse del pubblico per la materia, tanto che parecchi furono i ragazzi che alla fine chiesero l’iscrizione ai suoi corsi .

Il professor Nattu con suo modo di esporre e con la sua presenza era riuscito a rendere viva la biologia, tanto da suscitare gli interessi anche di Iianng, che era rimasto in silenzio ad ascoltarlo.

Quando la lezione terminò, Iianng ed i suoi amici, dovettero aspettare ai loro posti per la gran massa di gente che defluiva fuori dall’aula e nella confusione che si era creata riuscirono a scambiarsi a mala pena due osservazioni.

-Davvero bravo! Avevi ragione Ala- disse Iianng-

-Sapevo che avrebbe fatto un figurone. Si presenta sempre molto bene e, stasera che lo conoscerete di persona, avrete modo di apprezzarne anche le qualità umane.

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