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La nuova vita

Dai piccoli oblò della navicella le nuvole iniziavano a diradarsi e si iniziarono a vedere dall’alto strade e sagome di centri abitati. La navicella non si era allontanata molto dalla base in cui era atterrata la navicella madre; in lontananza, infatti, si vedeva ancora la lunga colonna di fumo nero che si era creata dopo l’esplosione.

-Stiamo andando al Gramm-city, città che sicuramente conosci visto che non è molto distante da Accolville- disse Pacificus, rivolgendosi a Iianng -Lì c’è la nostra base.

Gramm city era un grosso centro abitato, ubicato a poca distanza da Accolville e densamente abitato. Era stato scelto dai membri dell’Alleanza proprio perché difficilmente si sarebbe immaginato che in un posto così affollato potesse esserci un centro così segreto.

Quando la navicella si avvicinò di più alla città ed i tetti delle case iniziarono a distinguersi meglio Pacificus premette un pulsante sulla consolle dei comandi.

-Questo serve a riflettere alcuni raggi riflessi dalla navicella, in modo da renderla invisibile all’occhio umano- spiegò dopo aver notato lo sguardo incuriosito di Iianng-In questo modo possiamo volare sulla città senza che nessuno possa notarci e

-Sono tecnologie ancora non divulgate agli abitanti della Terra ma già note e disponibili ai membri dell’Alleanza- spiegò Isabel -Le varie civiltà intelligenti del cosmo hanno deciso di condividere le proprie conoscenze in modo da progredire più rapidamente e com’è facile immaginare sono tecnologie che non possono, almeno per ora, essere note a tutti. …Non tutti potrebbero farne un uso corretto.

-Gli uomini, nonostante abbiano il seme dell’intelligenza altruistica…evolutiva della specie è ancora connotato da un forte spirito egoistico e di predominio-continuò Nattu che stava osservando la città dall’oblò, ormai vicinissima.

La navicella aveva rallentato e tranquillamente volava sopra i tetti delle case, tra gli ignari abitanti. Il motore della navicella era privo di rumori, frutto anch’esso di una tecnologia non conosciuta da Iianng che guardava meravigliato fuori dall’oblò.

La navicella si diresse verso una costruzione abbandonata, posta nella periferia della città e si introdusse nel grosso camino.

Arrivato al termine dello stesso una piccola botola, ben camuffata, si aprì ed un profondo corridoio metallico pieno di luci apparve sotto la navicella che entrò percorrendolo a grossa velocità nel sottosuolo.

Iianng non capì quando nel sottosuolo si era inoltrata la navicella quando si fermò per aprirsi facendo comparire i sedili su cui erano seduti all’interno della base segreta dell’Alleanza.

-Vieni!- disse Pacificus, notando che Iianng era ancora assorto nell’osservare quanto gli era intorno -Non abbiamo tempo da perdere. Dobbiamo fare il punto della situazione, assegnare compiti specifici e metterci al lavoro. La Terra potrebbe essere in pericolo.

Iianng con Onni sulla spalla seguì Pacificus, Isabel e Nattu che alzatisi dalle sedie si erano incamminati per un corridoio che li condusse in una sala simile a quella che aveva visto su Arret.

Non vi erano i sistemi regolatori della conversazione e le dimensioni erano più piccole ma il colore bianco dominante e le luci erano simili a quelle della sala riunioni del Consiglio Intergalattico.

Nattu posò la valigetta con le attrezzature che gli erano state consegante da Nollah e tramite un comando fece apparire sul tavolo, posto al centro della stanza, una piantina della Terra.

-Grazie Nicolas! Accomodatevi prego- disse Pacificus, prima di prendere la parola-Allora, secondo le ultime ricerche dell’intelligence di Arret Malandah si trova sul nostro pianeta con le attrezzature ed il materiale per costruire un’arma molto pericolosa per la sicurezza dei terrestri e di altre civiltà. Le finalità di questo gesto da parte di uno stimato scienziato non ci sono note né è nostro compito trovare. Il Consiglio Intergalattico ci ha incaricati di tenere sotto osservazione la situazione sulla Terra in modo da individuare Malandah e catturarlo. Solo dopo

esserci riusciti capiremo i motivi di questo strano gesto. Questa è la nostra missione!

-Questa è l’immensa foresta pluviale di Alibah Sinab- disse Nattu mentre stava ingrandendo la piantina sull’Africa- È un’immensità!- esclamò poi sconsolato.

-Non disperati Nicolas- disse Isabel sorridendo nel vedere l’espressione di Nattu -A tutto c’è una soluzione.

-Lo troveremo, anche perché adesso abbiamo anche un nuovo ed eccellente osservatore tra noi…- disse Pacificus, facendo l’occhiolino a Iianng -Adesso veniamo agli incarichi! Nicolas tu andrai ad Alibah Sinab. Sei quello che conosce meglio quei posti e i segreti della foresta pluviale. …Isabel tu resterai qui, in modo da tenerti in contatto con Nollah e l’intelligence di Arret per avere gli ultimi aggiornamenti. Io, invece, studierò gli ultimi scritti e scoperte di Malandah per capire quali sono le sue intenzioni e prevenire eventuali mosse. …Ianng, tu avrai un compito meno faticoso. Andrai ad Accolville, vicino casa, in modo da poter osservare, da posti a te noti, eventuali indizi che Malandah ha lasciato durante la prima congiunzione o eventuali nuovi strani eventi.

-Potrò vedere i miei genitori?- disse quasi inconsciamente Iianng.

-Potrai ma alle condizioni che sai!- rispose Pacificus ben consapevole del dolore che il legame appena reciso poteva arrecare a Iianng -Anzi, per evitare che persone della tua città

possano riconoscerti utilizzerai il tramutatore arretrano. …Con sembianze diverse potrai andare a vivere anche vicino la tua vecchia casa in modo da vedere i tuoi genitori. Però ricordati del patto che hai fatto. Tu ora vivi una nuova vita che non ha più alcun legame col passato.

Iianng annuì, felice della notizia ricevuta.

Quando i compiti furono assegnati Nattu aprì la valigetta delle attrezzature fornite da Nollah e le distribuì. Tutti presero l’apparecchio per cancellare la memoria e indossarono gli stivaletti antigravitazionali dall’aspetto di normali stivali ed allacciarono il tramutatore alla cintura dei pantaloni. Appena Iianng ebbe allacciato il tramutatore Nattu gli porse un capello umano.

-Prendi questo e inseriscilo all’interno del tuo tramutatore. È un capello di una persona adulta, che non ha tratti particolari, tali da destare attenzione. Ti consentirà di avere un aspetto tale da poter evitare domande fastidiose e affittare una cameretta davanti casa per svolgere il tuo compito.

-Grazie Nicolas!- esclamò Iianng che non appena ebbe attivato il tramutatore assunse le diverse sembianze e non potendosi specchiare notò solo la maggiore altezza e massa che assunse ed i peli che erano comparsi sulle sue mani.

-Buongiorno mister ignoto!- disse Nicolas strizzando l’occhio destro.

-Per le armi ci dobbiamo attenere alle direttive ricevute, anche se personalmente sono contrario al loro uso!- intervenne Pacificus -Le armi, sono state create per assomigliare a comuni penne a sfera, in modo da tenerle sempre a portata di mano senza dare nell’occhio. Consiglierei di cambiare il selettore, posizionandolo sul rosso solo se vi trovate faccia a faccia col drago Falstok o in caso di estema necessità. Dobbiamo cercare di catturare vivo Malandah che, anche se impazzito e pur sempre un’ottima mente.

Finita la riunione ed equipaggiati per la missione Nattu salutò Pacificus e Isabel prima di risalire in superficie con Iianng e la piccola scimmietta Onni. Prima di recarsi ad Alibah Sinab Nattu avrebbe accompagnato Iianng con la sua scimmietta ad Accolville.

Non appena furono arrivati sulla città la navicella invisibile atterrò in una parte disabitata della cittadina per consentire a Iianng di scendere.

-Prendi questi Iianng- disse Nattu porgendogli un fascio di soldi e un cellulare particolare -Questi ti serviranno per vivere e affittare una camera. Questo, invece è un particolare radiotrasmittente, camuffato da normalissimo cellulare, che ti consentirà di contattarci se hai notizie.

-Voi riuscirete a trovarmi o contattarmi?

-Certo e non solo tramite quella radiotrasmittente. Ricordati che nel tuo corpo sono impiantati alcuni chips tra cui ve n’è uno

che ci consente di capire esattamente la tua posizione. Sei uno di noi, ormai, non dimenticarlo!- e dopo aver fatto un sorriso e l’occhiolino Nattu chiuse il portellone e partì con la navicella che dopo poco sparì alla vista di Iianng.

Capitolo XVI