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La morte di Iianng

Quando la rotta fu tracciata ed il pilota automatico fu in funzione, Pacificus raggiunse Ianng e gli altri membri dell’equipaggio. All’interno della navicella il professor Mac-Michigan dormiva tranquillo ed ignaro di quello che era successo e Iianng lo guardò quasi con tenerezza. Lo sguardo convinto di uomo legale aveva lasciato il posto ad atteggiamenti quasi infantili: il grande Caesar Mac-Michigan sembrava un tenero bimbo addormentato.

Isabel fece accomodare Pacificus sulla sedia avanti la sua e, poi, guardando Iianng disse: -Nonostante sia stata una giornata un pò particolare sei molto tranquillo. Quando la cosa capitò a me ero spaventata da morire.

-Iianng è un osservatore- precisò Pacificus-Aveva già intuito cosa gli stesse per succedere.

Iianng si meravigliò di quella corretta osservazione e rispose ad Isabel: -Pacificus ha ragione. Sentivo che qualcosa di strano c’era e che presto qualcosa mi sarebbe stato disgelato. In realtà anch’io ho avuto paura, ma prima…quando notai le prime cose strane che mi accadevano: per il sogno…per lo strano cielo…gli sguardi….

Isabel sorrise, poi, guardò Pacificus come per consentirgli di

-Iianng, il tuo ingresso nell’Alleanza segreta non è ancora del tutto completa. Sei stato accettato dal Consiglio Galattico, hai dato il tuo consenso all’impianto dei chips nel tuo corpo, ma ora occorre che tu prenda un’altra decisione, non facile- disse Pacificus con sguardo serio e dopo una breve pausa disse -Devi recidere i legami con la tua vita precedente, devi abbandonare la tua famiglia e i tuoi affetti.

Iianng, guardò preoccupato Pacificus: -Ma…non potrei svolgere le mie funzioni rimanendo a casa, nell’ambiente che ho frequentato sino ad ora?

-Non puoi- disse Pacificus con sguardo severo -Avrai bisogno di muoverti liberamente, senza avere il permesso dei tuoi genitori e soprattutto senza destare sospetti nella persone che frequenti.

-Cosa dovrei fare?- disse Iianng dopo un attimo di pausa.

-Dobbiamo inscenare un incidente in fase di atterraggio…- intervenne Nicolas Nattu - e tu devi essere tra le persone che non si salveranno.

-Questo vuol dire che per i miei genitori io sarò morto?

-Esattamente! - disse, dopo un pò, Pacificus-L’unico superstite sarà il tenero professor Mac Michigan. A te la decisione.

-Sei libero di scegliere. Se deciderai di non abbandonare i tuoi affetti dovremo farti perdere la memoria come il professor Mac-Michigan- intervenne Isabel -…se, invece, prenderai

quest’ultima decisione farai parte definitivamente dell’Alleanza e Pacificus ti inizierà ad altre conoscenze.

Iianng cadde nuovamente nel panico, pensando al dolore che avrebbero provato i suoi genitori sapendolo morto.

-Non solo ho dato un dispiacere a mio padre scegliendo una materia diversa dalla sua ma ora dovrei anche spezzargli il cuore con questa notizia! E mia madre?- disse, riflettendo quasi ad alta voce.

-Io ti dico solo che una persona con le tue qualità potrebbe essere molto utile all’Alleanza ed arrecare benefici non solo agli abitanti del nostro pianeta ma anche ai tuoi genitori. Ma non posso costringerti: la decisione e solo tua- e dopo aver terminato la frase Pacificus restò in silenzio a guardare Iianng. Intanto Onni si era accovacciata in grembo quasi a non volerlo far andare via.

Dopo alcuni momenti di silenzio Iianng prese la sua decisione.

-Avevo deciso sin dall’inizio di non vivere in una falsa realtà… Non potrei sopportare di trovarmi nella situazione del professor Mac-Michigan. Però vorrei sapere se ogni tanto posso osservare i miei genitori per sapere se stanno bene e se sono ancora in vita.

-Bene!- disse Pacificus che non aveva mai avuto incertezze sulla decisione che Iianng avrebbe preso -Potrai vedere i tuoi genitori quando vorrai, ma potrai farlo solo a distanza oppure

assumendo diverse sembianze. Tu dopo l’incidente non esisti più per la burocrazia terrestre!

Iianng fu sollevato da quella notizia e accarezzo Onni che, come se avesse capito cosa stesse succedendo, si era messa a giocare con lui.

-Visto che ormai vivrai da solo potrai tenere la mia infida scimmietta. Tanto ho capito che preferisce te!- disse Nattu, vedendo la scenetta. Tutti sorrisero.

La decisione, ormai, era presa e la nuova vita di Iianng stava per iniziare e tutti furono d’accordo nel rivelare altri particolari al nuovo membro, soprattutto in merito all’Alleanza di cui ormai faceva parte.

-L’Alleanza è un’organizzazione tra i rappresentanti delle diverse civiltà intelligenti della nostra galassia. Oggi tu ne hai viste solo alcune civiltà poiché era una riunione straordinaria riguardante un problema circoscritto agli arretiani ed a pochi pianeti circostanti- disse Pacificus, facendo di tanto in tanto delle pause -L’Alleanza è nata nella terza era galattica, cosa che per te non significherà molto dato che i terrestri sono soliti computare il tempo solo ed unicamente tenendo conto del moto della loro stella. In realtà il tempo andrebbe computato considerando anche il movimento della galassia di cui la Terra fa parte- e poi sorridendo aggiunse -ma sappaiamo che i terrestri sono stati egocentrici. La Terra al centro dell’universo…tsè! Ianng intanto

ascoltava in silenzio quello che Pacificus gli stava dicendo anche perché non lo avrebbe trovato scritto da nessuna parte.

-I terrestri non sono gli unici esseri intelligenti e ti dirò di più:

non sono neppure gli originari esseri intelligenti! Devi sapere che per un mistero ancora inspiegato la forma umanoide è diffusa nell’universo: gli arretiani sono umanoidi, la scimmietta che hai in grembo è umanoide e…- prima di dire l’ultima cosa lanciò un’occhiata a Iianng- …forse anche l’universo ha una tale forma.

La tua conoscenza tuttavia deve essere svelata per gradi- e dopo una breve pausa continuò -All’interno di ogni sistema solare solitamente vi è solo un pianeta abitato da esseri di forma umanoide, ossia dotati di capo, corpo, braccia e gambe. Non tutti questi esseri sono dotati dell’intelligenza evolutiva, di intelligenza in grado non solo di garantire la sopravvivenza attuale ed individuale ma anche di assicurare un progresso della specie evolvendola verso maggiori conoscenze. La scimmietta che hai in braccio, per esempio, non è dotata di tale intelligenza evolutiva poi lanciando una nuova occhiata a Iianng aggiunse

-…potrebbe acquisirla con un intervento esterno… un intervento di combinazione genetica con esseri strutturalmente simili ma già dotati di intelligenza evolutiva.

-Ma gli originari esseri dotati di tale intelligenza evolutiva come l’hanno avuta a loro volta?- disse Iianng seguendo il discorso del suo maestro.

-Beh, questo non sò dirtelo neppure io. Occorre un grado di intelligenza ancora superiore di cui io non sono ancora dotato o forse non lo sarò mai.

-La biologia, nel mio caso e l’osservazione nel tuo ed in quello di Pacificus ci consente solo di studiare quello che i nostri sensi sono in grado si percepire- disse Nattu, intervenendo nel discorso -l’Alleanza ha studiato e creato quello che la realtà consentiva di fare. Risalire agli albori per capire l’origine dell’intelligenza evolutiva, quella non egoista non è semplice.

Dato che il discorso si faceva filosofico, Isabel si sentì coinvolta ed aggiunse: -La filosofia pur avendo delle risposte non può dare le prove fisiche che richiede la scienza. Diventa una questione di convinzioni, di fede in alcuni pensieri- e poi lasciò la parola a Pacificus affinché questi potesse continuare la sua spiegazione.

-Ora mio allievo, non devi avventurarti nella soluzione di questi problemi, che potrebbero essere già risolti da chi ha un grado di conoscenza superiore al nostro. Tu devi sapere quello che un neoadepto ha da sapere- disse Pacificus per far ritornare il discorso su di un piano più concreto per Iianng-l’Alleanza, pertanto, nacque tra le due civiltà già dotate di questa intelligenza non appena la loro evoluzione tecnologica gli permise di conoscersi. …Molte delle altre civiltà furono create da questi esseri, prima e dopo l’Alleanza, ma dopo che questa fu creata

nessuna creazione di esseri intelligenti poteva avvenire se non autorizzata dal Consiglio Intergalattico, riunito in sede plenaria.

Iianng aveva volgia di capire molte cose ma le sue domande furono interrotte da Pacificus.

-Tu ora sei come un assetato e come lui non devi bere troppo velocemente altrimenti l’acqua non darà i suoi benefici. …Ora non devi interessarti a conoscere la realtà dell’universo perché devi prima conoscere la realtà del tuo pianeta.

-Quello che devi sapere ora e delle tre…- disse Nattu che avvedendosi di aver detto troppo si corresse -…volevo dire due congiunzioni tra la Terra ed Arret-ma la curiosità di Iianng si accese e Pacificus dovette spiegare.

-Dato che sei un ottimo osservatore non riuscirei con un giro di parole a coprire la svita di Nicolas- disse Pacificus guardando Nattu -Ebbene le congiunzioni tra Terra ed Arret sono state due come avrai sentito. La terza, invece, è stata solo profetizzata e pare porterà all’unione delle due razze ma non ci sono certezze su questo. Ti spiegherò un pò meglio la prima congiunzione, per poi soffermarci sulla seconda che è quella relativa al caso che dobbiamo risolvere: la sparizione di Malandah -…e dopo un momento di pausa Pacificus iniziò a spiegare la prima congiunzione dimensionale tra la Terra ed Arret.

-Durante il viaggio di andata accennai alla prima congiunzione e alle leggende sui draghi. Ora è arrivato il

Avanzate di Arret è più grande di quello che appare all’esterno:

molte attrezzature tecnologiche sono nel sottosuolo. Tra di esse c’è il sistema che consente la congiunzione dimensionale. Questa avviene mettendo in contatto i due pianeti di modo che parte di Arret venga proiettata sulla Terra, consentendo agli arretiani di raggiungere la Terra senza dover fare il viaggio intergalattico. Il tutto avviene un pò come un grande sistema di teletrasporto cosmico. …Le piante, le lune che ad un certo punto del tuo sogno hai visto non erano altro che parti del pianeta Arret che erano state proiettate in quella zona della Terra per consentire a Nollah di raggiungerla.

-La prima congiunzione, quella che avvenne nell’età preistorica della Terra, quindi è avvenuta nello stesso modo?- chiese Iianng.

-Certo! L’unica differenza è che solo la prima congiunzione dimensionale fu autorizzata e programmata dagli arretiani. Con essa si volevano conseguire diverse finalità: conoscere i terrestri e creare delle condizioni tali da permettere agli stessi arretiani di continuare la loro specie qualora la vita sul loro pianeta fosse diventata impossibile. La Terra aveva già le condizioni ambientali e biologiche per assicurare tale obiettivo. Creare o modificare pianeti inabitati per renderli vivibili non è un progetto semplice. Senza tener conto che sulla Terra esisteva una forma di vita che era molto compatibile con quella arretiana…- disse

Pacificus, scrutando lo sguardo di Iianng per vedere se capiva quello che diceva o che semplicemente accennava.

-Maestro mi vuole dire che gli aretiani pensavano anche ad una unione tra noi e loro- poi, per essere diretto Iianng precisò-pensavano a degli ibridi?

-Quando gli Europei andarono alla conquista delle Americhe i conquistadores si unirono alle genti del nuovo mondo…La vita e gli eventi storici è piena di risposte a molte domande- poi aggiunse -Si e se fai attenzione avrai notato che molte genti dell’Africa hanno altezza e colore della carnagione molto simile a quella degli arrertiani.

-L’ibridazione è un processo naturale- intervenne Nattu-anche se in alcuni casi sono richieste delle conoscenze particolari per realizzare concretamente il processo.

Iianng ascoltava con molta attenzione le cose che gli venivano dette e, ragionando con mente scientifica, stranamente notava che non vi era nulla di assurdo o fantastico in quello che sentiva. La curiosità di sapere stava prevalendo sul timore o paura nell’apprendere la verità nascosta.

-Ma l’uomo è nato da una ibridazione: da un incrocio tra i primati che abitavano la Terra, privi di quella che chiamate intelligenza evolutiva ed esseri, provenienti da altri pianeti, dotati invece di tale intelligenza?- chiese con domanda molto diretta Iianng.

-Questo ora non è importante- rispose Pacificus -Adesso dobbiamo concentrarci sul problema da risolvere. Tra non molto arriveremo sulla Terra e dobbiamo capire se Malandah è su di essa e in caso di risposta affermativa, dove.

-Non è un compito semplice Pacificus!- disse Nattu -È probabile che Malandah sia sulla Terra, in base a quello che ci ha detto Nollah. La navicella rubata dal Centro Ricerche Avanzate di Arret, infatti, non ha un’autonomia sufficiente a raggiungere pianeti diversi dal nostro. Né è ipotizzabile che Malandah sia nascosto su pianeti privi di condizioni sufficienti ad accogliere la vita, non avendo ossigeno o attrezzature sufficienti a modificarne il loro stato. La congiunzione dimensionale, poi, sembra dare la prova della sua presenza sulla Terra. Però come facciamo a capire dove. È come cercare un ago in un pagliaio.

-Alcuni piccoli indizi li abbiamo- esclamò Isabel -Nollah ha detto di avere creato la sua congiunzione dimensionale su Alibah Sinab perché, tra gli altri luoghi della Terra è quello che sembrava essere più adatto a nascondersi. L’immensa foresta pluviale può, infatti, assicurare a Malandah e al drago Falstok un ottimo nascondiglio da sguardi indiscreti e tanti posti in cui potersi sistemare per proseguire i progetti per la realizzazione della bomba solare.

-È come giustifichi la circostanza che Malandah abbia creato un collegamento dimensionale su Accolville che è molto distante

dalle foreste di Alibah Sinab?- chiese Nattu, mentre Pacificus ascoltava meditando il discorso di Isabel.

-Beh. Anche quello ha delle spiegazioni. Se fossi stata in lui anche io non avrei creato un collegamento dimensionale proprio sul posto dove avrei voluto nascondermi. Avrei agevolato le ricerche dato che le congiunzioni dimensionali sono registrate all’interno della macchina che si trova nel C.R.A..

-Inoltre, ad Accolville avrebbe potuto cercare Iianng, nelle cui potenzialità e intuizione credeva molto- disse Pacificus -…

Isabel, la tua osservazione è corretta. Concentreremo la nostra attenzione su Alibah Sinab.

-Ok- disse Nattu sebbene precisando -Non dimentichiamoci comunque che le foreste pluviali di Alibah Sinab sono immense e piene di luoghi inaccessibili e molto pericolosi. La spedizione che facemmo io e Ibo non fu affatto facile.

-Anche questa osservazione è corretta- disse Pacificus lanciando uno sguardo a Nattu che fu soddisfatto per ciò che gli fu detto -Vuol dire che vigileremo sulla situazione e alla prima notizia o evento strano ci fionderemo sul posto.

Intanto la navicella era ormai nel sistema solare e la Terra si stava avvicinando. Mentre Pacificus tornò al posto di comando, Isabel e Nattu preparavano la messa in scena dell’incidente.

Nattu dopo aver iniettato un siero nel collo dell’ignaro e dormiente professor Mac Michigan, premette un pulsante sotto il

-Questo lo proteggerà dall’urto- disse facendo l’occhiolino a Iianng che fermo osservava la scena, finchè si sentì pungere il braccio. Isabel con un particolare strumento gli aveva prelevato dei tessuti che subito dopo iniettò in uno dei quattro fantocci con sembianze umane che erano apparsi in alcuni posti della navicella.

-Questi saranno i nostri resti dopo l’incidente- disse con un sorriso e, non appena ebbe finito chiamò Iianng, Nattu e Pacificus che era appena uscito dalla cambina di guida e li invitò a sedersi sui sedili posti al centro della navicella che in quel momento stava per entrare nell’atmosfera terrestre.

Quando furono seduti e le cinture furono allacciate una sfera metallica avvolse i sedili centrali ed un computer di guida comparve davanti al sedile di Pacificus. Si era appena creata una piccola ed autonoma navicella che consentì ai quattro di allontanarsi non appena le scosse dovute all’attrito dell’atmosfera con la navicella si furono assestate.

Il pilota automatico fece atterrare la navicella madre sulla pista da dove era partita ma non appena Pacificus diede un comando alcuni motori presero fuoco e la parte della navicella in cui erano seduti i fantocci esplose.

Gli addetti alla sicurezza della campo base riuscirono a trarre in salvo il solo e fortunato professor Mac-Michigan che una volta tornato in sé non ricordò nulla del viaggio.

Capitolo XV