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Il risveglio e il saluto a James ed Ala

Iianng si svegliò di colpo, spaventato quando sentì una mano che lo scuoteva.

-Iianng scusami! Non pensavo di farti trasalire così…- disse Nonky quando vide trasalire l’amico.-…Volevo solo avvisarti che è tardi e dobbiamo preparaci se non vogliamo perdere l’aereo per Accolville.

Nonky, prima di ritornare in camera a preparare i suoi bagagli, volle accertarsi che l’amico fosse ritornato in sé, poiché si era svegliato madido e impaurito.

Non appena Nonky si allontanò, James che aveva visto la scena, si allontanò un attimo da Ala e dai genitori di quest’ultima, per avvicinarsi a Iianng.

-Iianng, ma che è successo? – esclamò James-Non ti ho mai visto così!

E Iianng, cercando di non apparire sconvolto: -Non sò cosa mi sia successo… Ho sognato e il sogno sembrava così reale….

James, accennando un sorriso: -Non è che era uno di quei sogni premonitori di cui parlava la professoressa Baley? …Eri così sconvolto. Non ti ho mai visto così!

Iianng, capì la battuta dell’amico ma accennò solo una bozza di sorriso e aggiunse: -Chissà!

James: -Iianng inizi a preoccuparmi. Che cosa hai sognato?

Iianng, che si era rialzato e aveva ripreso il suo aspetto normale, spiegò il sogno: -La cosa strana e che non so da dove iniziare perché non ricordo quando mi sono addormentato…

quando è iniziato il sogno. …Ieri osservaii il cielo dato che non avevo riconosciuto nessuna costellazione il giorno precedente…

Non riconobbi nessuna stella neppure ieri o …nel sogno di ieri…

e poi inizia la cosa strana che è sicuramente sogno…almeno credo. Stavate tutti dormendo quando d’improvviso sentii un rumore tra quei cespugli. Dopo un attimo di silenzio, quei rumori riapparvero e decisi di avvicinarmi per capire di cosa si trattasse…. Mentre Iianng raccontava James, incuriosito volle avvicinarsi al cespuglio, quasi a voler ricostruire quando più fedelmente possibile il sogno.

-Quindi il tuo sogno era ambientato qui. Ecco perché non riesci a distinguere la realtà dal sogno!-ed avvicinatosi agli alti cespugli della foresta James chiese: Erano così anche nel tuo sogno?

-Si, si. Erano proprio così! – esclamò Iianng impaurito, prima di lanciare uno sguardo più in profondità, quasi a voler cercare il percorso che aveva fatto nel sogno.

-Allora? Non ti incantare. Racconta!- disse James, guardando l’amico.

-…Dapprima non vidi nulla e anche se sentivo delle presenze, non volli svegliare tutti. Dovevo prima capire se il

per di qua- disse Iianng avventurandosi per una seconda volta nel bosco, accompagnato dalla sicura presenza di James e dalla luce del sole africano.

-Certo che questa foresta è impervia e pericolosa a quest’ora del giorno. Come hai fatto a notte fonda?

Iianng, senza ascoltare le parole dell’amico, assorto com’era nell’osservare la foresta, disse quasi tra sé e sé: -…è tutto così reale…chissà se c’è anche il laghetto!

-Che stai mormorando? – chiese James-Dove vai ora? Non possiamo allontanarci così dalla villa, rischieremmo di perderci.

Fermati!

Iianng, era ansioso di capire di più e solo quando senti gridare l’amico si fermò. Ad un tratto comparve Ibo alle loro spalle, spaventando a morte i due ragazzi.

-Ma che fate qui! – escalmò Ibo-Lo sapete che potreste perdervi. Non fate ragazzate qui- disse con sguardo severo e poi, notando lo sguardo spaventato dei ragazzi aggiunse, sorridendo com’era suo solito: -…Mi fate così brutto!

I ragazzi dovettero tornare indietro dato che la jeep era già pronta per accompagnare Iianng e Nonky all’aeroporto.

James, trattenendo come meglio poté la commozione, salutò con grande affetto i due amici che stavano per ritornare a casa.

Le scelte che avevano fatto li separavano ma per nulla al modo sarebbe finita così la loro frequentazione. I tre amici rimasero un bel pò insieme prima che Ibo riaccompagnasse Iianng e Nonky

all’aeroporto. I tre amici, anche se non lo sapevano, si sarebbero rivisti prima di quanto avrebbero immaginato.

Durante il viaggio in aereo Iianng non smise un attimo di pensare allo strano sogno che aveva fatto e mentre Nonky riposava tranquillamente sul sedile accanto al suo, meditò su ciò che era accaduto e una serie di domande senza riposta si affollarono nella sua mente: -Come è possibile che non ricordi quando mi sono addormentato e che l’interno della foresta era identico a quello che avevo visto nel sogno? Scommetto che avrei trovato anche quel laghetto misterioso! …e poi quel cielo…

quello non era un sogno, eppure non c’era una delle costellazioni che avrebbero dovuto esserci. Nonky può testimoniarlo! Dopo aver lanciato uno sguardo all’amico che continuava a dormire tranquillamente, si affacciò a guardare dall’oblò dell’aereo le verdi foreste del continente africano e rade nuvole che di tanto in tanto le coprivano alla sua vista.

I pensieri di Iianng si soffermarono brevemente sulle strane occhiate che i professori Nattu e Pacificus gli avevano lanciato, prima di addormentarsi per l’improvvisa stanchezza che lo colpì.

Iianng Williot senior, nonostante avesse saputo della scelta fatta da suo figlio fu egualmente molto felice di rivederlo, dopotutto era stato lui con il suo gesto a favorire quella decisione. La facoltà di astronomia dove insegnava Pacifus, oltretutto non era molto lontana da Accolville: sotto questo

Quella sera Iianng voleva riposarsi e nulla lo avrebbe separato dal suo dolce e comodo lettone, neppure la luce insolitamente forte che quella sera illuminava il cielo di Accolville.

-Quei maledetti riflettori di Dad!-esclamò prima di voltarsi dalla parte opposta alla finestra ed addormentarsi.

Capitolo X