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Il misterioso dio del fuoco

Il villaggio degli Aminti, ormai era distante e Iianng con la piccola scimmietta e i tre amici si stava avventurando nella foresta profonda che non solo il professor Nattu, ma anche il piccolo Zilù conoscevano.

La vegetazione e la conformazione del terreno per alcuni tratti rendevano difficile l’avanzamento anche con il grosso coltello che avevano utilizzato sino ad allora. Fortunatamente la piccola Onni aveva involontariamente consigliato alla comitiva il percorso più agevole quando d’istinto si arrampicava sulle varie liane che pendevano dagli alberi su chi si era arrampicata. Molti, infatti, furono i tratti per i quali bisognava arrampicarsi sulle liane per superare la folta vegetazione.

Per rendere più agevole il salto da una liana all’altra Nicolas aveva consigliato di attivare gli stivali antigravitazionali regolandoli sul minimo effetto anti gravità in modo da consentire comunque al peso di facilitare l’oscillazione delle liane.

Quando la vegetazione fu meno fitta la comitiva proseguì a piedi anche per evitare pericolosi salti. La luce del sole intanto era calata e la Faglia del Diavolo, secondo le indicazioni della cartina era ancora lontana. L’incedere lento, aveva inevitabilmente allungato i tempi calcolati per raggiungere la destinazione e la stanchezza iniziava a sentirsi.

-Professore, adesso bisogna stare molto attenti e fare poco rumore- disse sottovoce Zilù, conoscendo molto bene i pericoli che potevano presentarsi quando la luce del sole calava -Dobbiamo stare attenti ad ogni piccolo rumore e agli improvvisi silenzi della natura. I predatori della notte potrebbero essere già in cerca di cibo e, poi, siamo nel territorio dei sanguinari Zann-to.

-Riusciresti a comunicare con loro se dovessimo incontrarli?- disse Nattu sottovoce con il fucile ben saldo in mano e lo sguardo attento all’ambiente circostante -Sei pur sempre un abitante della misteriosa foresta.

-No professore! Gli Zann-To sono una tribù isolata e sanguinaria. Adorano il sangue e venerano il dio del fuoco- disse silenziosamente Zilù-Se ci catturano ci mangiano. Sono una tribù di cannibali!

Nattu, era più spaventato di Iianng ed Isabel dopo quella rivelazione di Zilù.

Il buio diventava sempre più intenso e d’un tratto i rumori degli uccelli cessarono e la scimmietta Onni iniziò.

-Si avvicina qualcuno o qualcosa!- disse Iianng guardandosi intorno.

Zilù impugnò l’arco, Nattu il fucile e nervosamente cercavano di individuare qualcosa tra la fitta vegetazione, mentre la scimmietta Onni fuggì su di un albero lì vicino.

Mentre Iianng cercava l’arma arretiana nella sua tasca si sentì pungere il collo e dopo poco perse i sensi.

Quando rinvenne Iianng si guardò intorno e notò di trovarsi in una enorme gabbia con le sbarre e il terreno pieno di sangue.

Quando da terra con tutti i vestiti e le attrezzature piene di sangue vide accanto a lui anche Nattu che si guardava intorno e Zilù ed Isabel che si rialzavano ancora storditi.

-Ci hanno addormentato con frecce intrise di una linfa estratta da una pianta che ha doti fortemente soporifere- disse Nattu, facendo vedere a Iianng una delle freccette sparate con la cerbottana -Ci hanno messo in questa gabbia forse per offrirci in pasto al loro dio del fuoco.

-Sei sicuro che non vogliono divorarci loro- disse Iianng vedendo attraverso le sbarre i guardiani degli Zann-To.

-Abbastanza!- e indicò verso l’alto-Vedi. Non c’è il tetto a questa gabbia. Così il loro dio può nutrirsi. Poi, basta guardarti intorno è tutto pieno di sangue e carcasse animali ed umane. I tuoi vestiti sono addirittura pieni di sangue dei resti dello Zann-To che ti era affianco. Immolano anche alcuni di loro al dio.

-Ma questo dio verrà davvero a divorarci o alla fine saremo solo delle prede?- chiese Isabel.

-Il dio del fuoco esiste- disse calmo Zilù -Gli Aminti lo hanno visto.

-Credo anch’io che esista davvero!- esclamò Nattu quando vide la grossa orma di drago proprio sotto di loro -È Falstok!

Intanto i rumori che si sentivano in lontananza si stavano avvicinando: era il capo degli Zann-To che si stava avvicinando alla gabbia, circondato da tanti guerrieri con denti enormi e corpi massicci e scuri. Il capo degli Zann-To era più alto degli altri e aveva un copricapo composto di piume colorate di uccelli e impugnava un grande bastone con alla sua estremità una sfera e ad un certo punto lanciò un grido al cielo e gli Zann-To intorno a lui iniziarono a intonare dei canti ritmici. Poi il capo Zann-To indicò i prigionieri e i guerrieri presero dei sassi per terra ed iniziarono a scagliarli contro di loro.

Il professor Nattu fu colpito sulla fronte da un sasso scagliato attraverso le sbarre. -Vogliono ferirci in modo che l’odore del sangue attiri il drago Falstok!- disse Nattu toccandosi la fronte che iniziava a sanguinare.

Anche Zilù fu colpito ad una gamba e tutti si erano accovacciati proteggendosi come meglio potevano dai sassi scagliati contro attraverso la gabbia.

Iianng portò la mano sullo stivale e regolò al massimo il tasto antigravitazionale tanto da iniziare a lievitare. Con un salto, poi, si levò sopra la gabbia e gli Zann-To meravigliati dal gesto sovrannaturale smisero di lanciare sassi e tacquero.

Iianng lievitava nel cielo sopra la gabbia e con una mano prese un ramo sporgente di albero e lo accese con l’accendino che aveva in tasca.

Gli Zann-To spaventati iniziarono ad inchinarsi e a venerarlo come un dio.

Iianng riuscì a prendere fiato e a controllare che gli amici stessero bene, sotto di lui; poi quando anche lo sciamano capo si chinò Iianng indicò la gabbia e poi i suoi amici con il dito indice e subito due guerrieri Zann-To aprirono le sbarre lasciando liberi Nattu, Zilù e Isabel.

Iianng intanto ridusse il sistema antigravitazionale e lentamente atterrò accanto ai suoi amici dinanzi agli spaventati Zann-To, ancora chini in adorazione.

Iianng diede alcuni rami infuocati anche ai suoi amici. Poi vide che il capo sciamano si era alzato e con un grande inchino li aveva invitati al banchetto, a base di carne cruda..

Iianng era ancora coperto del sangue dei resti dello Zann-To su cui era stato buttato quando era ancora addormentato. Anche gli altri suoi amici erano ricoperti di sangue e Nattu era ferito alla fronte.

I guerrieri Zann-to seguivano il loro sciamano che con gesti di riverenza offriva carne fresca alle divinità.

-Sai che ti dico!- esclamò Nattu ancora dolorante -A me è venuta fame e mi cucino un pò di questa roba.

Iianng abozzò un sorriso ed aiuto il professore a preparare un falò e quando il fuoco fu acceso e vigoroso i guerrieri Zann-To spaventati dal calore e dalle fiamme indietreggiarono pur mantenendo il dovuto contegno verso le divinità.

-Però niente male!- disse Nattu mentre mangiava un cosciotto di carne arrosto -Chissà cos’è. Sa di pollo!

-Vero! Niente male- disse Iianng guardando gli Zann-To che davanti a loro assistevano in ginocchio al banchetto.

Intanto Onni era ritornata dal suo padrone, scendendo da un albero lì vicino.

-Scimmietta traditrice e vigliacca- esclamò Nattu che nel frattempo si era medicato la ferita -Prima mi tradisce e poi ci abbandona per la fifa.

Quando il banchetto fu finito ed il fuoco si stava affievolendo lo sciamano capo si avvicinò a Iianng indicandogli un tempio posto su di un’alta struttura.

-Probabilemente vuole che alloggiamo nel tempio degli dei- disse Isabel.

-Bene! Di lì potremmo tenere sotto controllo meglio la situazione finchè non ritorna il giorno- disse Nicolas Nattu e, dopo aver preso un ramo infuocato con una mano afferrò il piccolo Zilù in braccio e con il sistema antigravitazionale acceso fece un salto che lo fece lievitare vero il tempio delle divinità.

Iianng e Isabel lo imitarono.

Gli Zann-To osservarono meravigliati come le divinità riuscivano a spostare il calore e la luce così facilemente da un posto ad un altro. Quando Iianng e gli altri furono all’interno del tempio alcuni guerrieri Zann-To si posizionarono sotto di guardia

alle lo divinità mentre lo sciamano capo tornò a pregare verso il cielo il drago Falstok.

-Iianng questo fuoco non durerà molto- disse Nattu, controllando i pochi rami infuocati davanti al tempietto-Accendiamo le nostre torce e facciamo i turni durante la notte.

-Il tempio e posto ben in alto e se la luce delle torce non li spaventa potremmo prendere sempre dei rami per tenere vivo il fuoco- disse Isabel e sebbene nessuno aveva voglia di dormire per primo decisero che due sarebbero state le guardie ed uno a turno si sarebbe riposato.

La notte era fonda e l’oscurità avvolgeva tutto, anche i due Zann-To alla base del tempietto non si vedevano più. Inoltre, la luce del fuoco davanti a Iianng gli impediva di vedere oltre tanto che qualsiasi cosa poteva accadere senza che se ne potessero accorgere.

-Dobbiamo stare attenti con le orecchie, non con gli occhi- disse Zilù -La notte è troppo buia. Ascoltate i rumori della natura e avvertirete il pericolo.

-Zilù ha ragione- disse Iianng -Poi anche Onni ci sarà di aiuto. Quando avverte qualcosa inizia ad agitarsi.

Tutti tacquero ascoltando i rumori della foresta coperti di tanto in tanto dallo scoppiettare del legno bruciato. Il freddo della notte, intanto era aumentato ed il calore delle fiamme iniziava ad essere insufficiente a riscaldarli. Nattu allora decise di salire sul tetto del tempietto per strappare altri rami da mettere a fuoco.

Iianng era uscito per controllare illuminare con la sua torcia il tetto in modo da consentire a Nattu di svolgere più velocemente il suo compito. La notte era davvero scura e nonostante le luci delle torce l’ambiente circostante sembrava impenetrabile. Solo i rumori degli animali notturni rendevano vivo l’ambiente circostante. D’un tratto però ci fu un totale silenzio e tutto sembrò morto, tanto che Nattu bloccò il suo movimento ed evitò di far rumore rompendo alcuni ramoscelli. Un respiro profondo ruppe il silenzio della notte e una piccola fiamma illuminò il cielo sopra l’albero: l’enorme drago Falstok era proprio vicino al tempietto e non appena vide le luci delle torce muoversi e Nattu scappare all’interno del tempietto lanciò un fortissimo urlò che ruppe il silenzio della notte e un enorme getto di fuoco brucio l’albero da cui Nattu stava per strappare alcuni rami.

La luce dell’albero in fiamme illuminò l’ambiente circostante e si videro gli Zann-To inchinarsi quasi scusandosi per non aver fatto trovare al loro dio del fuoco del cibo nella gabbia. Il drago che si era avvicinato al tempietto per inseguire Nattu e Iianng fu attirato dalle voci dei tanti Zann-To che erano ai piedi del tempio e dopo essere piombato su di loro aprì le fauci e ne divorò tre insieme.

Gli Zann-To iniziarono a scappare da tutte le parti impauriti.

Approfittando del fatto che il drago aveva voltato loro le spalle Nattu ordinò a Isabel e Iianng di caricare le armi arretrane,

Il copo sparato servì solo a far attirare l’attenzione del drago Falstok che ritornò sul tempietto.

La pelle del drago era troppo spessa e dura per essere penetrata dal colpo di un normale fucile.

Gli artigli del drago erano nel tempietto e cercavano di afferrare Iianng che nell’intento di fuggire aveva fatto cadere l’arma di Nollah. Il tempietto intanto stava cadendo sotto il peso dell’enorme drago. Nattu si gettò da una fessura che si era creata e cadde ai piedi del tempietto dolcemente grazie al sistema antigravitazionale. Ora poteva prendere la mira con calma sul drago che era di spalle intento a distrugger il tempietto per catturare i suoi amici. Dopo aver selezionato le munizioni rosse, un colpo laser tranciò di netto la coda del drago e con un urlò terrificante si girò Nattu per poco evitò di finire schiacciato dal drago che cadde sul suolo dolorante. Subito dopo Nattu si rifuggiò dietro un masso per evitare di essere divorato dal drago.

Falstok dolorante e con la coda saguinante spicco il volo per tornare alla sua tana tra le urla che rompevano il silenzio della notte.

Nattu, riattivò il sistema antigravitazionale e con un salto tornò al tempietto per assicurarsi che i suoi amici stessero bene.

-La mia arma è stata distrutta da Falstok durante il suo attacco- disse sconsolato Iianng.

Il buio della notte si stava schiarendo e l’occasione di inseguire il drago ferito per stanare Malandah non poteva perdersi.

-Ragazzi ora dobbiamo andare- disse Nattu-Inseguiremo il drago ferito tramite le tracce di sague dallo stesso lasciato sugli alberi. È il momento buono per scoprire la tana di Malandah!

-Ma come facciamo a vedere le tracce sugli alberi e a raggiungere il drago prima che Malandah si accorga della ferita ed inizi ad insospettirsi?- disse Isabel.

-Attiveremo al massimo i nostri sitemi antigravitazionali in modo da saltellare sulle cime degli alberi finchè non vediamo la tana.

-Ottima idea Nicolas- disse ancora dolorante Iianng-Potevamo pensarla sin dall’inizio però.

Dopo aver recuperato velocemente gli zaini con le attrezzature Zilù abbracciò Nattu che dopo aver attivato il sistema angigravitazionale balzò sull’albero bruciato da Falstok e poi salì sull’altro più vicino. La cosa sembrava funzionare e Iianng con Onni e Isabel lo seguirono.

Per velocizzare l’inseguimento occorreva regolare continuamente il sistema antigravitazionale aumentandolo in fase di salto e riducendolo al momento della massima elevazione in modo da ritornare più velocemente sul nuovo albero.

-Le tracce sono ben evidenti- disse Nattu ...e lì in lontananza

-Speriamo che non acceleri altrimenti lo perderemo-rispose Iianng mentre saltava tenendo stretta la piccola scimmietta che ammirava dall’alto gli alberi della foresta.

Ad un certo punto si vide in lontana il drago Falstok scendere di quota e sparire alla vista.

-Forse ci siamo!- disse Nattu vedendo scendere di quota il drago.

E quando furono vicini agli alberi dietro cui era sparito il drago scesero di quota anche loro per toccare terra.

-Il drago è sceso poco più in là. Per non destare sospetti dobbiamo percorrere un tratto a piedi e capire dove si è nascosto il drago e il suo scienziato- intanto Nattu aveva impugnato il fucile e teneva stretto a sé Zilù. I quattro avanzarono attraverso la vegetazione cercando di capire dove fosse finito il drago Falstok.

Capitolo XX