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Le fasi e i principali strumenti di investigazione, monito raggio e valutazione

Il progetto JOB DESIGN, destinato in via sperimentale agli studen- ti iscritti ai corsi di laurea triennale del Dipartimento di Studi Umanistici, prevede per singolo partecipante un impegno complessivo di circa 30 ore distribuite in dieci distinte fasi:

F1) Selezione dei partecipanti: la proposta di adesione alla sperimenta-

zione sarà formulata attraverso l’analisi di alcuni indicatori (numero esami sostenuti nel primo anno, studenti inattivi, richieste di tutorato) e la som- ministrazione di un questionario motivazionale;

F2) Accoglienza: presentazione del progetto, firma del patto formativo,

iscrizione al portale online di orientamento, assegnazione del Personal Ca- reer Advisor (PCA);

F3) Conoscenza del Sé: conoscere meglio se stessi, esplorare le perso-

nali attitudini, motivazioni e vocazioni ma anche le paure e le incertez- ze legate al futuro formativo-professionale, analizzare gli eventi marcato- ri e i principali momenti di scelta, mettere ordine ai propri vissuti (atelier di gruppo, colloqui di orientamento individuali). Saranno utilizzate appo- site schede biografiche e strumenti narrativi (film, romanzi, poesie, photo- langage), alcuni dei quali fruibili anche sul portale online, in grado di faci- litare il processo di esplorazione, condivisione e negoziazione di significati;

F4) Conoscenza del contesto universitario e professionale: sostene-

re la motivazione e la percezione di autoefficacia dello studente miglioran- do la conoscenza del contesto universitario (sessioni d’esame, prenotazione esami, tutorato disciplinare, borse di studio, tirocinio universitario, servi- zi di segreteria, biblioteca, orientamento e placement ecc.) e del mercato del lavoro (focus group, consultazione motori di ricerca e banche dati, Job point, testimonianze, workshop, career day, career fair, atelier Self-marke-

ting ecc.) valorizzando le esperienze dei laureati/laureandi (peer guidance), le testimonianze di imprenditori e rappresentanti di imprese operanti nei settori professionali di interesse (testimonianze di esperti a lezione) e orga- nizzando almeno una career fair o un career day per anno di corso al fine di facilitare l’incontro e l’interazione tra recruiters e potenziali candidati.

F5) Analisi delle esperienze e mappatura delle competenze di forza: gli

studenti attraverso la compilazione di apposite schede e griglie (anche attra- verso il portale online) dovranno prima descrivere analiticamente le espe- rienze formative, professionali ed extraprofessionali realizzate e poi tradurre le esperienze più significative in competenze di forza (di base, tecnico-pro- fessionali e trasversali) da valorizzare e spendere in futuro per esercitare in modo competente un profilo professionale d’interesse o per la realizzazione di nuove progettualità. L’atelier di gruppo consentirà ai corsisti di focalizza- re l’attenzione sul concetto di competenza e di comprendere l’importanza di saper scomporre ogni esperienza (anche quelle realizzate in ambito non for- male e informale) in competenze potenzialmente riutilizzabili, competenze che andranno di volta in volta selezionate ed evidenziate nel CV per rispon- dere efficacemente a singoli annunci di lavoro d’interesse.

F5) Profili professionali e competenze richieste: i partecipanti, attra-

verso la consultazione di alcune banche dati presenti sul portale di orien- tamento online (come ad esempio OrientaOnline o Fabbisogni Professio- nali dell’Isfol), prima giungeranno all’individuazione di uno o più profili professionali d’interesse e dopo procederanno alla mappatura analitica del- le competenze (sapere, saper essere e saper fare) richieste dalla professio- ne selezionata. Competenze da acquisire totalmente o sviluppare attraver- so il percorso universitario, la formazione aggiuntiva, le esperienze di stage o tirocinio universitario, di studio/formazione all’estero. L’individuazione di almeno un profilo d’interesse è indispensabile per consentire allo studen- te di prefigurare un Sé professionale, proiettarsi nel futuro con meno incer- tezze e maggiori motivazioni e “finalizzare” con maggiore consapevolezza e responsabilità le scelte formative e universitarie.

F6) Atelier Self-marketing: gli studenti, soprattutto nel terzo anno di

corso, potranno partecipare ad un ciclo completo di Atelier Self-marketing per promuoversi efficacemente nel mercato del lavoro (costruzione del CV Europass e della lettera di presentazione o autocandidatura, gestione del colloquio di lavoro individuale e di gruppo, conoscenza del mercato del la- voro, promozione dell’empowerment, sviluppo delle soft skills, ricerca atti- va del lavoro, creazione e sviluppo d’impresa). Gli strumenti di comunica- zione presenti sul portale online (come ad esempio il forum o il webinar) consentiranno ai corsisti di alimentare il processo di negoziazione di signi- ficati e di co-costruzione della conoscenza avviato “in presenza” grazie al- la partecipazione ai singoli atelier.

F7) Progetto di Sviluppo Personale (PSP): Attraverso la sommini-

strazione online di un’apposita scheda progettuale i corsisti dovranno pri- ma descrivere il Progetto di Sviluppo Personale (PSP) (“Cosa” si vuole realizzare? “Dove”, in quale contesto? “Quando” il progetto sarà a regi- me? “Come”, a quali condizioni? Con “chi” e in quale forma giuridica? “Perché” investire in questo progetto? Quali “risorse” sono necessarie?) e poi tradurlo in un efficace e analitico piano d’azione strutturato in tap- pe, azioni e tempi a breve, medio e lungo termine. Per facilitare l’attività di progettazione è stato predisposto un foglio di lavoro in Excel che, una volta compilato dallo studente in tutte le sezioni, dovrà essere analizzato e valutato insieme al PCA.

F7) SWOT Analysis: una volta definito il Progetto di Sviluppo Perso-

nale (PSP) gli studenti, sempre con il supporto del PCA, grazie all’utiliz- zo della matrice SWOT andranno ad analizzare meglio i punti di forza e di debolezza “endogeni” (personali), le opportunità e le minacce “esogene” (legate al contesto), che di fatto potranno favorire o ostacolare il raggiungi- mento degli obiettivi prefigurati e descritti nel PSP.

F8) Documento di sintesi e valutazione finale: a fine percorso il PCA

consegnerà a ciascun partecipante il Documento di Sintesi, un prospet- to schematico e sintetico in grado di fornire una “fotografia” delle fasi del percorso, delle scelte effettuate, degli obiettivi formativi e professiona- li pianificati, delle competenze acquisite e da sviluppare, degli strumen- ti investigativi utilizzati e dei risultati raggiunti. Inoltre attraverso la som- ministrazione di un questionario finale e la realizzazione di focus group, con piccoli gruppi di partecipanti, sarà possibile analizzare i punti di forza del percorso, le criticità registrate, gli aspetti da migliorare e le opportunità ancora da cogliere attraverso una possibile ri-progettazione del servizio di Career advising (valutazione finale e redesign).

FM) Manutenzione e Controllo (monitoraggio in itinere): il Perso-

nal Career Advisor, attraverso la pianificazione periodica di colloqui indi- viduali “in presenza” e l’utilizzo di alcuni strumenti di comunicazione sin- croni (come la chat o Skype), accompagnerà e supporterà lo studente per la durata dell’intero percorso di Career Advising non solo nella partecipazio- ne alle diverse attività orientative programmate ma anche nella selezione degli esami a scelta, nella scelta del tirocinio, della disciplina e dell’argo- mento di tesi, della formazione aggiuntiva, delle esperienze di studio all’e- stero, monitorando continuamente i progressi registrati, le azioni realizzate, gli obiettivi raggiunti, le difficoltà incontrate.

F9) Monitoraggio ex post: dopo almeno 6 mesi dalla fine del percorso

si andrà a verificare il raggiungimento dei primi obiettivi pianificati dallo studente nel piano d’azione del PSP e le eventuali difficoltà o criticità in- contrate. Tali informazioni, insieme ai dati sul “gradimento” del servizio

(questionario, interviste individuali o focus group), serviranno ai coordi- natori del Career Development Center per riprogettare e migliorare conti- nuamente il servizio di Career Advising da offrire agli studenti del dipar- timento.

Conclusioni

Nella società contemporanea postmoderna, caratterizzata dal rischio, dall’incertezza e dall’insicurezza esistenziale ma anche da profondi e continui cambiamenti che intrecciano sempre più la dimensione privata a quella professionale, l’orientamento diventa un insostituibile strumen- to di accompagnamento e supporto nel processo di crescita, emancipa- zione e trasformazione e di adattamento a nuove forme di carriera fles- sibili, “proteiformi” (Hall, 1996) e “senza confini” (Arthur, 1994) nelle quali la responsabilità di gestione delle continue “transizioni” spetta sem- pre più al singolo individuo e sempre meno alle organizzazioni del lavo- ro. In questo scenario, complesso e fortemente disorientante, si inserisce il contributo dell’Università chiamata responsabilmente non solo a tra- sferire conoscenze disciplinari esperte o tecniche ma anche a sviluppare negli studenti competenze trasversali, orientative e strategiche (come le Life skills o le Career Management Skills) indispensabili per la formazio- ne di “teste ben fatte” in grado di “auto-orientarsi” con consapevolezza, efficacia e responsabilità non solo nel contesto universitario bensì più in generale nel mondo delle professioni e nella vita quotidiana. La proposta di sperimentare un percorso di Career Advising in modalità blended – al- ternando colloqui di orientamento, atelier di gruppo e servizi di orienta- mento “in presenza” ad attività fruibili “a distanza” attraverso il collega- mento ad un portale online o ad una piattaforma e-learning – è dunque da leggere e valutare in questa direzione, dotando l’Università di Foggia di un “sistema” integrato dell’orientamento (in ingresso, in itinere e in uscita) indispensabile per accompagnare, motivare e sostenere il processo formativo dello studente durante l’intero corso di studi e contemporanea- mente in grado di contribuire efficacemente alla prevenzione del fenome- no del drop-out e alla diminuzione degli studenti inattivi anche attraver- so le potenzialità offerte dalle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT).