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Il profilo professionale del consulente di bilancio delle competenze

Partendo dalle teorie di Isabella Loiodice e Daniela Dato circa il ruo- lo dell’orientamento per lo sviluppo della società contemporanea, esso si configura quale processo che consente ai soggetti di poter effettuare scel- te circa il proprio progetto formativo, professionale ed esistenziale tout court. Nello specifico, il bilancio di competenze, metodologia di orienta- mento personalizzata, ha come finalità principale quella di migliorare e favorire nella persona la consapevolezza delle proprie conoscenze, com- petenze acquisite nelle diverse esperienze professionali e sociali, in modo da far emergere il suo potenziale e definire un percorso di sviluppo pro- fessionale e formativo in linea con i personali bisogni, desideri, vocazio- ni. Richiamando le argomentazioni di Isabella Loiodice e Daniela Dato sul ruolo che l’Università è chiamata ad offrire attraverso una didittica più orientativa e sui diversi servizi sperimenatati dal team del laboratorio di bilancio delle competenze dell’Università di Foggia è possibile afferma- re che il consulente di orientamento e di bilancio delle competenze è una figura professionale che deve possedere molteplici competenze per poter gestire un percorso di bilancio delle competenze individuale, di gruppo e in modalità blended.

Per quanto concerne la figura professionale del consulente di bilancio emerge la mancanza di una figura professionale accreditata che assume de- nominazioni diverse, dal consulente di bilancio, al consigliere di bilan- cio, all’orientatore, al responsabile di bilancio delle competenze, al tecni-

* Dottore di ricerca in Pedagogia e scienze dell’educazione, consulente di Bilancio del- le competenze e componente del comitato tecnico-scientifico del Laboratorio di Bilancio delle Competenze del Dipartimento di Studi umanistici dell’Università di Foggia.

co dell’analisi dei fabbisogni individuali, della consulenza per lo sviluppo dell’esperienza formativa/lavorativa e della validazione delle esperienze e, infine, all’operatore del bilancio.

Per quanto concerne la certificazione delle competenze del consulen- te di bilancio, la Regione Puglia, con Deliberazione della Giunta Regio- nale n. 327 del 07 marzo 2013 ha istituito il Repertorio Regionale delle Figure Professionali che descrive gli standard professionali di riferimen- to per la realizzazione di efficaci interventi e servizi per il lifelonglear- ning. Per standard professionali si intendono le caratteristiche minime che descrivono le caratteristiche di professionalità delle principali figu- re professionali rappresentative dei settori economici del territorio pu- gliese.

Nello specifico, il profilo professionale del consulente di bilancio del- le competenze è stato trasformato nella figura professionale, inserita nel repertorio regionale e con caratteristiche analoghe, denominata “tecni- co dell’analisi dei fabbisogni individuali, della consulenza per lo svilup- po dell’esperienza formativa/lavorativa e della validazione delle espe- rienze”.

Per quanto concerne le sue funzioni, si tratta di una figura che opera a diretto contatto con il pubblico e svolge i seguenti compiti:

• gestisce e conduce colloqui di consulenza con soggetti di diversa età, condizione socio-professionale e provenienza, effettuando l’analisi dei fabbisogni orientativi e programmando azioni di consulenza coerenti con i bisogni del soggetto;

• aiuta il soggetto a scegliere l’esperienza formativa/lavorativa più adegua- ta, tenendo conto delle sue competenze e precedenti esperienze;

• supporta il soggetto nella ricostruzione dell’esperienza pregressa, nel- la compilazione del libretto formativo del cittadino e nella validazione dell’esperienza acquisita in contesti non formali ed informali.

Nello schema, ripreso dal Repertorio Regionale delle Figure Profes- sionali, vengono indicate le Aree di Attività (Ada) e le relative Unità di Competenza comprendenti conoscenze, capacità e abilità che il tecni- co dell’analisi dei fabbisogni individuali, della consulenza per lo sviluppo dell’esperienza formativa e/o lavorativa e della validazione delle esperien- ze deve possedere.

Codice UC – 1837 Denominazione

AdA analisi dei fabbisogni e progettazione di percorsi/azioni di consulenza

Descrizione della

performance

effettuare l’analisi della domanda della persona, identifican- done gli effettivi fabbisogni orientativi e progettare/pianifica- re percorsi/azioni di consulenza coerenti con i bisogni iden- tificati

Capacità/

Abilità • focalizzare le principali dimensioni e caratteristiche del-le differenti transizioni psicosociali e identificare i bisogni di scelta, cambiamento e sviluppo socio-professionale speci- fici dei soggetti in consulenza

• monitorare e valutare la coerenza e l’efficacia dei percorsi/ azioni di consulenza rispetto ai fabbisogni di cambiamento e sviluppo evidenziati

• progettare percorsi e azioni di consulenza in contesti lavo- rativi e organizzativi nell’ambito delle strategie di sviluppo delle risorse umane

• progettare percorsi e azioni di consulenza per individui e gruppi nell’ambito dei servizi di orientamento (e per il lavoro) • riconoscere e valutare i contesti dei servizi e delle attività di

orientamento (sistema dei servizi e principali normative di riferimento, tipologia di clienti, servizi e prodotti, processi e strutture di erogazione ecc.)

Conoscenze • caratteristiche psico-socio-pedagogiche delle tipologie di utenti di riferimento (classi d’età, differenti situazioni socio- professionali ecc.) e delle problematiche di orientamento di cui sono portatori

• presupposti teorici e modalità operative dell’orientamento nei diversi contesti d’applicazione e in relazione ai differen- ti fabbisogni

• principali dimensioni e caratteristiche strutturali delle transi- zioni psicosociali, riferite alle diverse tipologie di utenti • tipologia di azioni orientative e contesti di riferimento

Codice UC – 1838 Denominazione

AdA consulenza per la scelta e lo sviluppo della progettualità Descrizione

della

performance

aiutare il soggetto a definire progetti e percorsi di scelta e sviluppo dell’esperienza formativa e/o lavorativa, valorizzando le competenze e risorse disponibili e tenendo conto dei con- testi di riferimento

Capacità/

Abilità • identificare ipotesi progettuali e valutarne la coerenza in relazione al set di competenze/risorse/potenzialità del soggetto

• identificare le caratteristiche fondamentali di un contesto organizzativo e riconoscere gli aspetti essenziali di un ruo- lo professionale

Codice UC – 1838

• individuare e formulare strategie di risoluzione di un proble- ma di decisione e di presidio di un processo di scelta e/o cambiamento/sviluppo

• selezionare, adattare e utilizzare in modo appropriato strumentazioni specifiche, riferite in particolare alla rico- struzione dell’esperienza e all’analisi delle competenze e risorse

• sostenere la messa a punto di un progetto di sviluppo dell’esperienza formativa e/o lavorativa della persona, co- erente con le sue scelte di vita e realizzabile rispetto alle condizioni di contesto

• valutare l’adeguatezza dei modelli teorici di riferimento in relazione alle problematiche di scelta e cambiamento e alle caratteristiche specifiche dei singoli soggetti

Conoscenze • caratteristiche dei principali modelli decisionali e dei pro- cessi cognitivi ed emozionali coinvolti nei processi di scel- ta e decisione

• caratteristiche dei principali modelli di sviluppo di carriera professionale

• elementi di analisi organizzativa e di metodologie di analisi dei ruoli professionali

• metodologie e strumenti di ricostruzione e analisi delle esperienze formative e professionali, delle competenze e ri- sorse personali

Codice UC – 1841 Denominazione

AdA gestione della relazione d’aiuto Descrizione

della

performance

impostare e condurre colloqui di consulenza con soggetti di età, condizione socio-professionale e provenienza diversa, at- tivando relazioni empatiche ed autentiche, creando setting adeguati e utilizzando metodi e tecniche di comunicazione ap- propriati

Capacità/

Abilità • automonitorarsi in situazione e valutare l’adeguatezza e per-tinenza del proprio approccio e stile consulenziale in relazio- ne alle esigenze e caratteristiche della persona

• definire, istituire e monitorare il setting del colloquio di con- sulenza in relazione alle esigenze e alle caratteristiche dei soggetti

• impostare e gestire in modo corretto la relazione d’aiuto evi- tando i rischi connessi (induzione delle risposte, spontanei- smo, atteggiamenti e risposte ostacolanti il dialogo)

• praticare l’ascolto attivo e la comunicazione empatica, an- che attraverso l’utilizzo di specifiche tecniche

• riconoscere e fronteggiare le criticità connesse a una rela- zione di consulenza

Codice UC – 1841

Conoscenze • metodologie e strumenti di conduzione del colloquio di orientamento/consulenza

• presupposti della comunicazione empatica, strategie e tec- niche di ascolto attivo (domande, riformulazione, feedback ecc.)

• teorie e tecniche autobiografiche e riflessive per l’autovalu- tazione e il monitoraggio della propria azione professionale • teorie e tecniche di gestione della relazione d’aiuto per com-

prendere le eventuali criticità che la persona vive nello svi- luppo del percorso orientativo

Codice UC – 1842 Denominazione

AdA validazione delle esperienze per apprendimenti conseguiti in contesti non formali ed informali

Descrizione della

performance

progettare e gestire percorsi e procedure finalizzati alla vali- dazione di apprendimenti non formali e informali, fornendo ai soggetti un supporto metodologico e processuale per rico- struire le esperienze svolte e gli apprendimenti realizzati

Capacità/

Abilità • attuare le procedure di validazione degli apprendimenti e delle competenze acquisite attraverso l’esperienza • definire, realizzare e monitorare i percorsi di accompagna-

mento alla ricostruzione delle esperienze e degli apprendi- menti realizzati dai soggetti in contesti/ambiti non forma- li e informali

• fornire ai soggetti un supporto metodologico nella costru- zione/compilazione del dossier di validazione, utilizzando il set di strumenti predisposto per l’attività ricostruttiva • fornire ai soggetti un supporto nella ricerca e nella produ-

zione di prove documentali a sostegno degli apprendimenti e delle competenze acquisite

• gestire il processo di accompagnamento attraverso collo- qui vis à vis, utilizzando approcci narrativi e ricostruttivi e tecniche di ascolto attivo

Conoscenze • logiche e caratteristiche dei processi di apprendimento in contesti formali, non formali e informali e dei relativi dispo- sitivi di descrizione, validazione e certificazione

• metodi e strumenti di ricostruzione delle esperienze e degli apprendimenti maturati in contesti non formali e informali • normativa di riferimento relativa agli standard professionali,

di progettazione formativa e di certificazione

• strategie e metodologie narrative e tecniche di ascolto atti- vo per la gestione dei colloqui vis à vis finalizzati alla rico- struzione dell’esperienza

Si evince, pertanto, che le figure professionali che si occupano di orien- tamento sono figure complesse, poliedriche, dai contorni per certi ver-

si sfumati e indefiniti. Questo non per mancanza di professionalità ma per la molteplicità di competenze e funzioni che esse devono esercitare e svol- gere, vista la grande complessità dei bisogni formativi dell’adulto in forma- zione. Per di più, le professioni educative comprendono figure professionali che non sono “normate” sul piano giuridico e questo contribuisce a rendere difficoltoso il loro riconoscimento.

Sono state elaborate ulteriori definizioni relativamente alla figura del consulente di bilancio di competenze. Il consulente di bilancio è un termi- ne utile a indicare nella sua globalità il ruolo svolto da colui o colei che ri- ceve la persona desiderosa di realizzare un bilancio e che la segue duran- te tutto il percorso (Lemoine, 2002), un professionista capace di sviluppare una relazione empatica, un ascolto attento e qualificato che possa aiutare gli utenti a raggiungere una maggiore consapevolezza delle proprie aree di forza e di miglioramento e accompagnare al cambiamento (Cortini, Manu- ti e Tanucci, 2008).

Attraverso colloqui individuali e incontri di gruppo, il consulente sostie- ne e accompagna la persona nel percorso di identificazione delle proprie conoscenze, capacità e competenze e nell’elaborazione di nuovi orizzon- ti di senso entro cui ri-definire il proprio progetto di sviluppo. Un percor- so che si realizza a partire da una ricostruzione della propria storia, di vita, di lavoro e di formazione, focalizzando l’attenzione sulle scelte compiute nei momenti di svolta, sulle esperienze vissute recuperando aree potenzia- li di sviluppo, strutturandosi come percorso di potenziamento delle risorse del soggetto.

Secondo quanto afferma Lemoine (2002), il consulente di bilancio del- le competenze è un professionista al servizio del beneficiario che lo so- stiene nel processo di acquisizione delle sue competenze e che non forni- sce soluzioni né indica ciò che l’utente deve fare. Il consulente, infatti, ha il compito di non influenzare il soggetto che si sottopone al percorso né sul piano delle rappresentazioni personali, né su quello delle decisioni e delle scelte che deve prendere. Il consulente è una guida, il suo compito èsegui- re lo svolgimento del bilancio affinché sia praticabile e proficuo. Tale ruolo consiste, da un lato, nel creare un’interazione positiva basata sulla fiducia, sull’ascolto, sulla rassicurazione e, dall’altro, nell’accompagnare la persona proponendole un metodo per avanzare nell’analisi delle sue competenze e delle opportunità nell’ambito professionale.

Riflettendo sulle funzioni che il consulente di bilancio delle competenze deve svolgere e riprendendo la scomposizione in ambiti di professionalità della figura dell’orientatore effettuata dall’Isfol (2003), emerge che le prime due funzioni consistono in interventi di sostegno al soggetto nel suo pro- cesso di auto-orientamento, mentre la terza funzione fa riferimento a tutti quei compiti di natura gestionale. Essesono:

• funzione relativa alla trasmissione di informazioni: essa fa riferimento ad una serie di attività relative al primo contatto con l’utente, quali l’ac- coglienza, in cui si stabilisce il primo contatto con l’utente, si offre la prima risposta ai suoi bisogni, nonché l’erogazione di informazioni, at- traverso cui delineare il contesto entro il quale il soggetto si colloca e soprattutto aiutandolo nella definizione dei suoi obiettivi;

• funzione di consulenza nelle scelte e nella definizione di un proget- to personale professionale: il compito del consulente è aiutare l’utente nell’indagare i propri interessi personali e professionali, le proprie cono- scenze e competenze e il contesto sociale di riferimento al fine di realiz- zare un progetto personale il più possibile concreto e realizzabile;

• funzione gestionale: essa richiama tutti quei compiti di natura gestionale relativi all’analisi dei bisogni, alla pianificazione e programmazione dei piani di intervento, al coordinamento dei servizi e, infine, alla valutazio- ne e al monitoraggio degli interventi.

Inoltre, il consulente di bilancio gestisce le suddette tre fasi del bilan- cio delle competenze. Nello specifico, nella fase di accoglienza chiarisce le procedure e le metodologie che connotano il percorso e svolge una diagno- si preliminare della storia dell’utente per giungere all’individuazione del bisogno implicito o esplicito, dell’effettiva disponibilità all’apertura e al- la presa in carico di se stesso e della motivazione al cambiamento. In que- sta fase del percorso il consulente lascia molto spazio all’utente, fornendo prevalentemente degli stimoli; tuttavia, se la persona mostra una significa- tiva difficoltà nell’esprimersi, è utile che l’operatore trovi delle modalità più strutturate per interagire con l’utente. Allo stesso modo, deve saper conte- nere l’utente che parla troppo per evitare che si allontani dall’obiettivo fina- le e perda di vista i contenuti specifici del processo orientativo. Nella fase di analisi il consulente di bilancio accompagna l’utente nel processo di ri- costruzione delle proprie esperienze al fine di descrivere il patrimonio del- le competenze e di individuare quelle maggiormente trasferibili. Il passo successivo è quello di far scoprire ai soggetti le caratteristiche delle pro- fessioni vicine ai loro interessi o congruenti con il loro titolo di studio, at- traverso l’arricchimento delle loro rappresentazioni professionali, e nel farli riflettere sull’evoluzione del sistema produttivo e la necessità di adeguare le proprie risorse personali ad esso. La fase conclusiva dell’azione orientativa si pone l’obiettivo di aiutare gli utenti ad elaborare una sintesi delle rifles- sioni e delle elaborazioni condotte nelle precedenti fasi di lavoro, in vista della definizione di un progetto di sviluppo professionale. Il soggetto do- vrà definire: il proprio obiettivo professionale, precisando il settore di rife- rimento, la forma di lavoro e la natura della funzione ipotizzata; indicare le tappe che devono essere seguite per sviluppare e acquisire le competenze

che non si possiedono e che sono necessarie per la realizzazione del pro- prio obiettivo professionale; prefigurare possibili difficoltà, di ordine perso- nale e sociale, che potrebbero ostacolare il raggiungimento delle mete pro- poste e indicare possibili strategie di fronteggiamento.

Nella fase di sintesi i risultati dell’analisi vengono presentati all’utente ed utilizzati come base per il colloquio allo scopo di definire il documento di sintesi. che identifica in modo chiaro le sue competenze personali e pro- fessionali ed aiuta a progettare il piano d’azione futuro. La stesura del pro- getto implica, da parte del consulente di bilancio, la capacità di portare l’u- tente alla rielaborazione delle informazioni raccolte su di sé e sul mercato di riferimento durante l’intero processo di investigazione.

Tuttavia, è opportuno specificare che il ruolo del consulente di bilancio si differenzia, seppur minimamente, nel percorso di gruppo da quello che ricopre nella consulenza individuale.

A differenza del percorso individuale, in un percorso di bilancio di com- petenze di gruppo il consulente svolge anche la funzione di formatore e conduttore del gruppo. In tale processo è, pertanto, il responsabile del pro- cesso di apprendimento finalizzato a migliorare le conoscenze e le compe- tenze professionali e, in particolare, trasversali degli utenti che richiedono servizi di orientamento. In tal senso, il consulente assume un profilo pro- fessionale più complesso attento non solo alla trasmissione del sapere, ma allo sviluppo del pieno potenziale umano dell’utente. È necessario, dunque, che egli diventi consapevole che l’agire educativo sia qualcosa di più della semplice trasmissione di saperi, sia anche e soprattutto un “prendersi cura” dell’utente nel processo di formazione orientativa, approfondendo la cono- scenza dei singoli allievi, al fine di modulare il proprio intervento ed otte- nere i massimi risultati formativi, nonché scegliendo le varie metodologie didattiche per condurre gli incontri formativi ed elaborare le valutazioni, in itinere e finali. Altra funzione fondamentale è quella di condurre il grup- po nel processo di orientamento e, quindi, gestire i rapporti interpersonali, motivare, destare attenzione, coinvolgere e facilitare l’apprendimento.