CAPITOLO 5: DISCUSSIONE DELLE PROBLEMATICHE DEL SETTORE DEL CINEMA INDIPENDENTE
5.4 Il reperimento delle risorse economiche-finanziarie
5.4.3 Il finanziamento statale
Lo Stato è tale poiché promuove e sostiene, per il tramite di sussidi, l'industria
cinematografica nazionale migliorandone il livello di competitività (Ciappei&Surchi, 2010) Secondo Salvemini (2002), nel cinema come in molte altre manifestazioni culturali, è difficile fare a meno del denaro pubblico e che molte iniziative (anche di successo) non sarebbero nemmeno nate senza un incentivo da parte dello stato.
L'essere il cinema un'espressione culturale porta a iscrivere il suo sviluppo nel novero degli obiettivi perseguiti dai poteri pubblici. 30 L'azione di sostegno pubblico di conseguenza viene a svolgere una funzione correttiva rispetto ai meccanismi di mercato e suppletiva rispetto alle iniziative deboli. (Barbati, 1996)
In Italia, il Ministero, attinge dal FUS (Fondo Unico per lo Spettacolo), decidendo di sostenere economicamente i film italiani. Uno dei scopi principali del FUS è di non perdere competitività rispetto agli altri grandi mercati europei.
Dal sito www.beniculturali.it troviamo la descrizione del FUS: Il Fondo Unico per lo Spettacolo, (FUS), è il meccanismo utilizzato dal governo italiano per regolare l'intervento pubblico a favore di enti, istituzioni, associazioni, organismi ed imprese operanti nei settori
30 Giovanna Endrici, "Il sostegno pubblico all'attività cinematografica"
delle attività cinematografiche, musicali, di danza, teatrali, circensi e dello spettacolo viaggiante. E' stato istituito con la legge 30 aprile 1985, nr. 163, la cosiddetta "Nuova
disciplina degli interventi dello Stato a favore dello spettacolo", che aveva l'obiettivo di creare un fondo stabile per il sostegno finanziario dello spettacolo, con l'ambizione di riuscire a dare una migliore programmazione
I finanziamenti principali sono due: prima della realizzazione del film e dopo. Il primo tipo viene stabilito dalla Commissione per la Cinematografia, composta da membri scelti dal ministero stesso. I commissari lavorano su base volontaria e non percepiscono alcun gettone di presenza. La Commissione, prendendo visione della sceneggiatura del film, del cast e di tutti i particolari del film, decide di assegnare un punteggio discrezionale. Il massimo è 100 e, già per la sceneggiatura e il soggetto, il punteggio più alto è 45. Gli altri valori sono:
componenti tecniche e tecnologiche (massimo 10 punti); qualità, completezza e realizzabilità del progetto produttivo (massimo 15 punti); punteggio automatico da 0 a 30. 31
Nel sito della Direzione Generale Cinema viene scritto così:«I progetti di nazionalità italiana che rispondano a requisiti di idoneità tecnica, qualità culturale o artistica e spettacolare sono riconosciuti di interesse culturale dalla Commissione per la Cinematografia. Su richiesta dell’impresa cinematografica produttrice, la stessa Commissione delibera anche
l’attribuzione del relativo contributo al progetto riconosciuto di interesse culturale. Sono previsti contributi anche per lo sviluppo di progetti di film di lungometraggio tratti da sceneggiature originali o trattamenti (solo nel caso di documentari)».
Il secondo finanziamento riguarda la post-produzione: il contributo viene dato in base alla quantità di incassi totalizzati dal film. Nella tabella successiva vengono descritti i diversi scaglioni con le relative aliquote contributive:
31 Matteo Marini “I finanziamenti statali al cinema italiano: quanti sono e quali sono”,
http://www.wilditaly.net/i-finanziamenti-statali-al-cinema-italiano-quanti-sono-e-quali-sono-23264/ Ultimo accesso 18/08/2015
Tabella 3 - Scaglione progressivi di incassi e relative aliquote
Collegato a queste modalità di finanziamento, in Italia, sono contemplate alcune compensazioni di debiti fiscali. Anche in questo caso, ci sono due modalità:
1) versamento sulla quota residua per la realizzazione del film italiano entro 5 anni dalla liquidazione dei contributi;
2) contributi statali riscattabili e modalità di rimborso, detta Tax Credit.
Entrambi i casi sono previsti dal decreto del finanziamento cinematografico automatico e dalla legge finanziaria n. 244 del 2007.
I due casi si differiscono: la differenza tra i due sta principalmente nei soggetti che usufruiscono del sovvenzionamento. Infatti, quello del decreto ministeriale è destinato al regista e degli autori del soggetto e della sceneggiatura del film in questione, mentre il Tax credit è specificatamente destinato alle seguenti entità industriali: le imprese di produzione e distribuzione cinematografica, gli esercenti cinematografici, le imprese di produzione
esecutiva e post-produzione (industrie tecniche), le imprese non appartenenti al settore cineaudiovisivo associate in partecipazione agli utili di un film dal produttore di quest’ultimo.32
Nel 2013 la DG Cinema ha erogato circa 200 milioni di euro a tutti i settori della filiera sia attraverso finanziamenti diretti sia tramite la leva fiscale i cui apporti in termini quantitativi di fatto ormai di equivalgono. 33
32 Matteo Marini “I finanziamenti statali al cinema italiano: quanti sono e quali sono”
http://www.wilditaly.net/i-finanziamenti-statali-al-cinema-italiano-quanti-sono-e-quali-sono-23264/ Ultimo accesso 18/08/2015
33 Rapporto: Il Mercato e l'Industria del Cinema in Italia, 2013,
A titolo esemplificativo, il Rapporto Cinema 2013 studia il caso francese, inglese e spagnolo. In Francia l’agenzia governativa CNC-Centre national du cinéma et de l’image animée nel
2013 ha riversato sul comparto 783,47 milioni di euro, ai quali si sono aggiunti 60,9 milioni di sostegno indiretto attraverso il credito d’imposta, denominato sofica (il CNC ha fra l’altro già dirottato allo Stato, quale contributo al riequilibrio dei conti pubblici, 70 milioni di euro fra il 2011 e il 2012, 150 nel solo 2013 e altri 90 li ha già accantonati per il 2014, ragione per la quale ha integrato i suoi finanziamenti al cinema attingendo al proprio patrimonio
investito). In Gran Bretagna le varie istituzioni pubbliche hanno alimentato contributi per un importo superiore all’intero FUS: 482,74 milioni di euro, dei quali 267,50 tramite il sistema di detassazione HMRC e 64,50 milioni grazie alla National Lottery (la lotteria legata
all’emissione dei biglietti in sala). Pari a quasi tutto il FUS italiano è risultato invece l’apporto pubblico e federale di 354,81 milioni di euro della Germania, mentre in Spagna il Ministerio
de Educación, Cultura y Deporte (che con le comunità autonome e le amministrazioni locali
dispone di 5,7 miliardi di euro) ha indirizzato verso le attività cinematografiche125,34 milioni di euro.
Il contributo ministeriale nel 2014 è stato stabile, pari a 203 milioni di euro (3 in più rispetto al 2013), di cui circa 88 per il sostegno diretto (45% alla produzione, 34% agli enti di settore, 13% alla promozione, 9% all’esercizio). Il 57% del totale (115 milioni) è stato assorbito invece al sostegno indiretto, dove ilruolo principale continua a essere giocato dalla produzione (64%,) seguita da esercizio ( 32%) e in misura marginale dalla distribuzione (4%). 34