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Solitamente supportato da star registi considerati “bancabili” (cioè connesse a quel

A metà degli anni '80 si ebbe un ulteriore impulso grazie alle prime videocamere più

3) Solitamente supportato da star registi considerati “bancabili” (cioè connesse a quel

particolare genere). . In conclusione, la differenziazione all'interno di un mercato così “affollato” è molto

importante: tramite la differenziazione, l’impresa è in grado di assicurare un prodotto non imitabile, attivando azioni di comunicazione e promozionali al fine di evidenziare le differenze esistenti con gli altri prodotti presenti sul mercato. In accordo con Colbert (2009) la differenziazione del prodotto è una strategia che si propone di definire la posizione che un prodotto di un'impresa deve avere a fronte di un prodotto di un concorrente.

Un ulteriore problema esiste nella distribuzione del prodotto cinematografico e poi nella sua vendita. Foglio (2005) afferma che l'aspetto distributivo e della vendita riguarda la dinamica e la relativa problematica del passaggio del prodotto dal luogo di produzione sino a quello dell'acquisto da parte del spettatore (biglietteria) o del luogo di fruizione del prodotto (sala cinematografica).

Secondo Colbert (2009), in ambito culturale la forma di fruizione del consumatore determina le modalità di distribuzione del prodotto. La vendita, invece, si rapporta con gli aspetti commerciali veri e propri come la modalità di vendita del prodotto.

Nel settore del cinema indipendente la distribuzione e la vendita del film è un fatto assai raro. Secondo Savino Paturno (ex direttore generale dell'Istituto luce): «Della totalità dei film che vengono prodotti solo il 50 per cento raggiunge effettivamente il pubblico nelle sale

cinematografiche: i finanziamenti pubblici andrebbero utilizzati diversamente, con più attenzione alla distribuzione piuttosto che alla produzione dei film». 26

È attraverso il primo atto di immissione nel circuito primario dell'esercizio che i film riescono ad ottenere la brand reputation, vale a dire quei crediti di interesse che portano o non portano allo sfruttamento lungo l'intera catena degli altri canali secondari: dalla TV alla rete web. La distribuzione nelle sale cinematografiche non avviene quasi mai, se non nei vari festival nei quali il regista vi partecipa. La partecipazione ad un festival, però, non è così immediata e semplice. Il film, quindi, viene visto da un audience totalmente diverso rispetto a quello che paga il prezzo di un biglietto per andare al cinema: innanzitutto la location è differente, poiché i festival non sempre hanno a disposizione sale cinematografiche e poi il prezzo del biglietto è notevolmente più economico rispetto a quello di un festival.

Un metodo di distribuzione può essere la distribuzione indiretta del prodotto: con essa un'artista o un'impresa utilizza un distributore-intermediario. Tra produttore/regista e distributore viene siglato un contratto di distribuzione.

26 Katia Moro “Cinema comandano i distributori: solo il 50% dei film arriva in sala”,

http://www.barinedita.it/inchieste/n1603 -cinema-comandano-i-distributori--%C2%ABsolo-il- 50-dei-film-arriva-in-sala, Ultimo accesso 16/11/2015

Savino Roberto Patruno, spiega il rapporto tra produttore e distributore: “ Chi produce un film si rivolge ad una società di distribuzione che si deve occupare del cosiddetto “lancio” del film. Ciò significa occuparsi della pubblicità, oltre che del doppiaggio. Si tratta di una fase complessa e dispendiosa, per questo i distributori (piccole società con tre o quattro

dipendenti che si occupano di pubblicità e marketing), si avvalgono delle agenzie di distribuzione che curano la promozione, il doppiaggio e il passaggio finale nelle sale cinematografiche”27. Parlando poi della vendita del film: sono pochissimi i casi in cui un film indie arriva alla produzione di un DVD e alla vendita dei diritti conseguenti.

In aggiunta, un'altra problematica che si può incontrare nella realizzazione di una pellicola indie è la mancanza di conoscenze e competenze, soprattutto legate al marketing, del produttore e/o regista. La formazione è un tema di base, un presupposto per lo sviluppo e la sostenibilità di ogni settore culturale e industriale.28

Il settore dello spettacolo con la sua offerta è diventato, oggigiorno, un mercato di ampia portata che necessita, sempre più, di tecniche organizzative, gestionali e di marketing valide; soprattutto se vuole competere in maniera efficace con il settore che monopolizza il modo di trascorre il tempo libero, ovvero i videogiochi.

Infatti, dai dati raccolti da HIS tecnology emerge chiaramente che il fatturato mondiale ipotizzato del 2015 per la vendita dei videogiochi ammonta a 92 miliardi di dollari contro i 62 del cinema (come mostrato dal grafico sottostante).

Grafico 2 – Worldwide direct consumer spending, da IHS Technology

27 Katia Moro “Cinema comandano i distributori: solo il 50% dei film arriva in sala,”

http://www.barinedita.it/inchieste/n1603-cinema-comandano-i-distributori--%C2%ABsolo-il-50-dei-film- arriva-in-sala, Ultimo accesso 16/11/2015

28 Rapporto: Il Mercato e l'Industria del Cinema in Italia, 2013,

Il settore dei videogiochi è trainato soprattutto dai grandi titoli “blockbuster”, che spesso costano più di un film ad alto budget e ottengono risultati di vendita superiori. Ad esempio “GTA V“, un videogioco uscito nel 2013, è costato quasi 300 milioni di dollari e ne ha incassati all’incirca 3 miliardi, più di “Avatar”, il film che ha ottenuto più incassi nella storia del cinema.29

In accordo con Foglio (2005) il marketing è un supporto utile, valido per l'offerta di spettacolo; le tecniche che mette a disposizione non fanno che valorizzarla e gestirla al meglio, permettendo un positivo riscontro della domanda, quindi aiutano a recuperare le necessarie risorse finanziare per produrre nuove offerte e per gestire quelle in corso.

Uno sviluppato orientamento al marketing assicura all'impresa spettacolo al conseguimento di importanti obiettivi:

 ottimizzazione della sua posizione nel mercato di riferimento;

 massimizzazione della capacità di dar vita ad una redditività sociale, educativa ed economica;

 identificazione e soddisfazione della domanda;

 adattamento ai cambiamenti dell'ambiente circostante in maniera rapida e ottimale. Inoltre, il marketing serve come strumento di integrazione tra le varie parti della filiera dello spettacolo: l'interdipendenza che si trova all'interno della filiera deve essere ben evidenziata così che il marketing riesca a favorirne la necessaria integrazione.

Per filiera cinematografica (fig. 12) si intende quel processo costituito da tre fasi principali, vale a dire:

 produzione;  distribuzione;  esercizio/fruizione.

Lo schema di seguito, suddivide le 3 fasi della filiera cinematografica descrivendo fase per fase, le azioni principali che si eseguono come la preparazione dello spettacolo durante la fase della produzione, nella fase di distribuzione il prodotto viene distribuito se possibile in

entrambi i mercati (primario e secondario) e nell'ultima fase, cioè l'esercizio, si presenta e si promuove il film, mettendolo in scena e predisponendo i servizi complementari.

29 Il Post, “La grande crescita del settore dei videogiochi”

Figura 12 – Filiera dello Spettacolo, “Il Marketing dello Spettacolo” di Antonio Foglio pag. 53 Le competenze riguardanti il marketing non vengono insegnate alle scuole di cinema e si contano pochissime case di produzione che hanno figure professionali a tempo pieno che si dedicano alla ricerca, per esempio, di finanziatori che sponsorizzano i progetti.

Importante è la figura del producer cioè l'incaricato dell'esecuzione realizzativa. Tra le sue attività:

1) ricerca finanziamenti,

2) ricerca ed elaborazioni script progettuali, 3) costruzione e sviluppo rete di contatti,

4) approfondimento e sviluppo dei partner economici,

5) assunzione di personale chiave e ingaggio delle professioni (troupe), 6) controllo e sviluppo del budget,

7) risoluzione dei problemi.

Se queste figure non esistono, i produttori si appoggiano a dei terzi professionisti.

Filiera spettacolo

Produzione Preparazione spettacolo (film, teatro, concerto)

Distribuzione - Eventuale riproduzione (film)

- Predisposizione punti di distribuzione - Distribuzione al mercato primario (sale)

- Distribuzione mercato secondario (TV, Pay TV, home video)

Esercizio - Presentazione/promozione spettacolo (film) - Messa in scena (teatro, concerto) - Predisposizione servizi complementari (biglietteria, ristoro, parcheggi, ecc.)

Riassumendo, le problematiche che verranno analizzate e discusse sono: 1) reperimento fondi;

2) ideazione del content; 3) distribuzione;

4) mancanza di conoscenze e competenze in ambito economico.

CAPITOLO 5: DISCUSSIONE DELLE PROBLEMATICHE DEL