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FORLIMPOPOLI - FORUM POPILII

Nel documento LINGUAGGIO ASTRALE (pagine 42-48)

avvenne nell’attuale Teatro Verdi, all’interno della Rocca, tuttora conservato nella sua struttura originale.

Patria del musicista Paolo Uccellini, (Don Marco) Uccellini (1610?-1680). Grande compositore di musica e violinista fu al servizio dei duchi di Modena e Par-ma. Pubblicò molte opere musicali, tuttora conosciute e rivalutate. Fu il primo a vo-lere una collegiata a Forlimpopoli e per tale realizzazione lasciò ai canonici di S. Ru-fillo tutti i suoi beni.

Dell’ingegnere Emilio Rosetti, fondatore dell’Università di Buenos Aires. E nota ai più per aver dato i natali a Pellegrino Artusi, l’inventore della mo-derna gastronomia italiana. Figlio di Teresa Giunchi e di Agostino nacque a Forlim-popoli il 4 Agosto 1820 e crebbe, unico maschio, insieme a sette sorelle. Il padre, droghiere, partecipò ai moti del 1821 e del 1831. Fu membro del “Comitato di Go-verno di Forlimpopoli”, infatti firmò il proclama del 6 Marzo 1831 inneggiante alla Libertà, all’Unione, alla Patria. Pellegrino, invece, detestava gli estremismi e non si dedicò alla politica. Studiò in seminario a Bertinoro poi per aiutare il padre nel commercio viaggiò in diversi paesi dello Stato Pontificio ed oltre i confini. Nel 1852 si trasferì a Firenze dove continuò a dedicarsi al commercio ed in seguito fondò un banco di sconto.

L’allontanamento da Forlimpopoli maturò a causa dell’impresa della banda del Passatore che la notte del 25 Gennaio 1851 si impadronì del Teatro Verdi e del pae-se. Il brigante Stefano Pelloni costrinse i signori a consegnargli gioielli e denaro. En-trò nelle case spargendo minacce e terrore e provocando la pazzia di Gertrude, so-rella di Pellegrino. A Firenze l’Artusi trovò serenità e alternò all’attività finanziaria quella letteraria. Nel 1878 fece pubblicare alcuni saggi di critica: “Vita di Ugo Fo-scolo. Note al Carme dei Sepolcri” e successivamente “Osservazioni in appendice a trenta lettere di Giuseppe Giusti”.

Amante della cucina, ormai sessantenne iniziò a sperimentare e a raccogliere ricette tanto da diventare gastronomo di fama internazionale. Il suo successo è do-vuto al libro “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene” che pubblicò a sue spese nel 1891. L’opera, scritta con spirito e con prosa sapiente, è ancora attuale: tenta un dosaggio delle varie cucine regionali e offre una serie di ricette accessibili alla tipica famiglia borghese del tempo. Il testo è considerato il “primo classico” dell’arte culi-naria nazionale e viene indicato con il nome stesso dell’autore.

Morì a 91 anni, il 30 Marzo 1911 a Firenze e lasciò parte dei suoi beni al paese natale che, riconoscente, gli ha dedicato la Casa di Riposo, la Biblioteca, l’Istituto Alberghiero.

Personaggi storici della Romagna

ARTUSI, PELLEGRINO (Forlimpopoli, FC, 1820 - Firenze 1911) . Pubblicò nel 1891 il celebre manuale La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene, che contribuì a far conoscere le specialità tipiche della cucina romagnola.

CAGNACCI, GUIDO (Santarcangelo, RN, 1601 - Vienna 1663). Pittore, allievo di Guido Reni, ebbe un ruolo importante nel far conoscere la pittura italiana in am-biente di lingua tedesca.

CASADEI, SECONDO (S. Angelo di Gatteo, FC, 1906 - Forlimpopoli 1971). Musi-cista, suonatore di violino e fondatore dell’omonima orchestra, fu l’autore della canzone diventata l’inno regionale, “Romagna mia”, e promotore del successo della musica ballabile nota come “liscio romagnolo”.

CLEMENTE XIV, ovvero GANGANELLI LORENZO (Santarcangelo 1705 - Roma 1774). Entrato giovanissimo nell’ordine francescano, compì tutta la carriera eccle-siastica diventando papa nel 1759. I concittadini gli dedicarono l’omonimo arco trionfale.

COSTA, ANDREA (Imola 1851-1910). Uomo politico, primo deputato socialista del parlamento italiano, fu tra i principali dirigenti del Partito socialista. Fondò il giornale Avanti!, diventato poi organo ufficiale del partito.

CRISOLOGO, PIER (Imola 406-450). Uno dei Padri della Chiesa, fu vescovo di Ravenna ed autore di sermoni e commenti alla Bibbia.

DAMIANI, PIER (o PIETRO) (Ravenna 1006 - Faenza 1072). Monaco camaldolese e santo. Ricordato da Dante nella Commedia, fu monaco insigne per dottrina e fede nel monastero di Fonte Avellana.

DA POLENTA, FRANCESCA (Ravenna 1260? - Santarcangelo o Gradara 1285). Figlia di Guido Da Polenta, signore di Ravenna, andò sposa a Gianciotto Malatesta; fu uccisa dal marito geloso insieme all’amante Paolo Malatesta. L’episodio è stato immortalato da Dante nella Divina Commedia.

LONGANESI, LEO (Bagnacavallo, RA, 1905 - Milano 1957) . Giornalista e scrit-tore, fondatore dell’omonima casa editrice.

MARONCELLI, PIETRO (Forlì 1795 - New York 1846). Patriota, affiliato alla Car-boneria, fu amico di Silvio Pellico e con lui detenuto al carcere dello Spielberg per attività antiaustriaca.

MONTI, VINCENZO (Alfonsine ,RA, 1754 - Milano 1828). Letterato e poeta, la sua fama è dovuta soprattutto alla traduzione dell’Iliade di Omero. Fu anche segua-ce delle idee liberali e funzionario della Repubblica Cisalpina.

MORELLI, COSIMO (Imola 1732-1812). architetto, progettò la chiesa di S. Ago-stino e il Teatro della sua città, oltre a vari edifici in molte città d’Italia, tra cui il pa-lazzo Braschi a Roma.

MORETTI, MARINO (Cesenatico, FC, 1885-1979). Poeta e scrittore, autore di

Poesie scritte col lapis e di romanzi.

MORGAGNI, GIOVAN BATTISTA (Forlì 1862 - Padova 1771). Medico anatomico, docente all’Università di Padova, è considerato il fondatore dell’anatomia patologica.

MUSSOLINI, BENITO (Predappio, FC, 1883 - Dongo 1945). Giornalista e uomo politico. Diresse l’Avanti! e fondò Il popolo d’Italia; fondò il Partito fascista; fu capo del governo italiano dal 1922 al 1943 trasformando l’incarico ricevuto dal re in una dittatura personale.

ORIANI, ALFREDO (Faenza 1852 - Casola Valsenio 1909). Scrittore, giornalista e saggista.

PASCOLI GIOVANNI (San Mauro Pascoli, FC, 1855 - Bologna 1912). Uno dei maggiori poeti italiani del periodo tra Ottocento e Novecento.

PIO VI ovvero BRASCHI GIANNANGELO (Cesena 1717 - Valence, Francia, 1799). Dopo aver svolto una brillante carriera ecclesiastica, fu eletto papa nel 1775. Do-vette subire l’invasionedi Napoleone cui in un primo momento cedette la Romagna; poi fu dallo stesso Napoleone deposto dal potere temporale e portato prigioniero in Francia dove morì.

PIO VII ovvero CHIARAMONTI BARNABA (Cesena 1742 - Roma 1823). Di fami-glia nobile, fu monaco benedettino di S. Maria del Monte, vescovo di Tivoli e Imola; fu eletto papa nel 1800; il suo pontificato si svolse tra l’ultima fase dell’epoca na-poleonica e l’inizio della Restaurazione.

NENNI, PIETRO (Faenza 1891 - Roma 1980). Giornalista e uomo politico. Fu di-rettore de Il Giornale del Mattino, poi dell’Avanti!. Dirigente del partito socialista, si rifugiò in Francia per sfuggire alle persecuzioni del fascismo. Nel dopoguerra fu se-gretario del Partito socialista e più volte presidente del consiglio e ministro degli esteri.

PLAUTO, MACCIO (Sarsina 254 a.C. - Roma 184 a.C.). Grande commediografo latino, le cui opere teatrali sono ancor oggi rappresentate.

RENZI, suor ELISABETTA (Saludecio , RN, 1786 - 1859). Fu fondatrice dell’ordi-ne religioso delle Maestre Pie, dedicato all’istruziodell’ordi-ne e alla formaziodell’ordi-ne della gio-ventù, e promotrice di opere di assistenza. Fu proclamata beata da papa Giovanni Paolo II nel 1989.

SAFFI, AURELIO (Forlì 1819-1890). Patriota mazziniano, fu triumviro della Re-pubblica romana nel 1848, poi esule in Inghilterra, e successivamente dal 1861de-putato del Regno d’Italia.

SERRA, RENATO (Cesena 1884 - Podgora 1915). Scrittore, critico letterario, di-rettore della Biblioteca della sua città, morì sul campo di battaglia nella Prima guer-ra mondiale.

TORRICELLI, EVANGELISTA (Faenza 1608 - Firenze 1647). Fisico e matematico, fu tra i fondatori del calcolo infinitesimale ed inventò il barometro a mercurio.

VALGIMIGLI, MANARA (S. Pietro in Bagno , FC, 1876 - Bergamo 1965). Filologo e critico letterario, professore di letteratura greca alle università di Pisa e di Padova. ZUCCHINI, CARLO (Faenza 1862 - La Spezia 1928) . Sindacalista, fondatore di opere sociali di ispirazione cattolica, promotore di casse rurali e della banca Piccolo Credito Romagnolo, fu deputato del Partito popolare prima dell’avvento del fascismo.

S. Ellero (476 d.C. - 558 d.C.). Il Santo Abate di Galeata, fonda-tore di

un’ab-bazia che ebbe per lungo tempo larga giurisdizione e grande potere politico e spiri-tuale in tutta la Romagna Toscana, era nato in Tuscia ma a Galeata era giunto gio-vanissimo, appena dodicenne dicono le fonti agiografiche. Al Santo, cui la fede

po-polare attribuisce poteri taumaturgici, si deve anche uno storico incontro con l’Im-peratore Teodorico che risolse con un miracolo il duro scontro strapotere temporale e potere spirituale.

Papa Pasquale II (1050-1118). Al secolo Raniero Ranieri, nacque a Bleda,

vici-no a Isola (S. Sofia). succedette a Urbavici-no II nel 1099 e lottò per liberare la chiesa dagli imperatori tedeschi. Figlio del castellano di Bleda si fece monaco fu poi Legato in Spagna nel 1099. Figura di rilievo nel cristianesimo fu ricordato a lungo. Morì nella notte tra il 20 e il 21 gennaio 1118. E proprio quel ricordo portò tanti romei a visitare i luoghi della sua nascita tanto che alcune antiche strade restano lastricate dall’epoca.

Don Giovanni Verità (1807-1885). Il discusso prete di Modigliana, il salvatore

di Garibaldi come lo chiamarono i suoi concittadini, fu insieme ottimo sacerdote e temerario patriota e visse con intensa partecipazione sia l’attività pastorale che il Risorgimento. Amatissimo dai modiglianesi per le non comuni doti di umiltà e amore verso il prossimo, visse quotidianamente a contatto con l’umanità più pove-ra. Fu arrestato per il suo diretto coinvolgimento nei moti carbonari: con Modiglia-na a cerniera tra lo Stato Pontificio e il Granducato di ToscaModiglia-na, furono molti i pa-trioti in fuga ospitati nella sua casa, Giuseppe Garibaldi compreso (21 agosto 1849), che, come mostrano alcune lettere, gli donò profonda amicizia e gratitudine.

Felice Orsini (1819-1858). Nacque a Meldola il patriota italiano che legò il

proprio nome all’attentato, fallito e pagato con la vita, all’imperatore Napoleone III. Felice Orsini aveva studiato a Bologna dove, nel 1843, si era laureato in legge. Permeato dallo spirito mazziniano e libertario dell’epoca organizzò una società se-greta “I Figli della Patria” e, sempre in nome della libertà e della patria, il 14 gennaio 1858 attentò alla vita di Napoleone III. Scoperto e arrestato, fu ghigliottinato a Pa-rigi il 13 marzo dello stesso anno.

Silvestro Lega (1826-1895). Il grande pittore macchiaiolo nacque a

Modiglia-na da Antonio Lega e Giacoma Mancini, sua seconda moglie. Fin da ragazzo dimo-strò attitudine al disegno, ma l’ambiente in cui era nato non si dimostrava favore-vole alle sue aspirazioni, inoltre le ristrettezze economiche della sua numerosissima famiglia, che pure non era sprovvista di beni, non gli permettevano una libera espli-cazione delle sue capacità. Silvestro decise dunque di recarsi a Firenze dove fre-quentò l’accademia e la la scuola del Mussini. In un primo periodo seguì l’indirizzo “purista” e neoquattrocentista, e, in un secondo tempo, maturò quello detto della “macchia”: l’impianto pittorico che, invece che dalla linea del disegno e della suc-cessiva coloritura, era realizzato attraverso macchie di puro colore. Questo è il pe-riodo che lo ha reso celebre e lo ha inserito di diritto tra i più grandi pittori del suo tempo. L’attività pittorica fu accompagnata dall’impegno politico-patriottico, che lo spinse a partecipare alle guerre risorgimentali. Trascorse una vita irta di difficoltà aggravate da una progressiva cecità che gli rese il lavoro sempre più difficoltoso, finchè un male irreparabile pose fine alla sua vita nell’ospedale S.Giovani di Dio a Firenze.

Hesperia (1885-1959). La grande stella del varietà e diva del muto era nata a

Bertinoro, ma aveva visuto a Meldola la sua infanzia e la sua prima giovinezza. Olga Mambelli, questo il suo vero nome, mosse i suoi primi passi sul palcoscenico (del tutto casualmente a causa dela carenza di interpreti di una compagnia di passaggio a Meldola) appena dodicenne. Ma in appena dieci anni, da sartina di paese e attrice dilettante divenne un’applaudita stella del varietà. Qualche anno dopo (1912), or-mai nota al grande pubblico, passò al cinema interpretando una settantina di pelli-cole. La sua carriera finì nel 1923 quando andando sposa al suo pigmalione e regi-sta, Baldassarre Negroni, divenne la contessa Olga Negroni.

– FEDERICO FELLINI – SERGIO ZAVOLI – GUIDO BONATTI – FRANCESCO BARACCA – LUCIANO LAMA

– OLINDO GUERRINI (POETA) DETTO “ Lorenzo STECCHETTI” – DINO CAMPANA

– ZACCAGNINI BENIGNO (RA) – GUIDARELLO GUIDARELLI

– ROMANELLO DA FORLI’ (DISFIDA DI BARLETTA) – MARTINA COLOMBARI (MISS ITALIA

– MIRKA VIOLA (FO, 29/04/1968, ORE 21,45) (MISS ITALIA DESTITUITA PERCHÈ SPO-SATA E MADRE) – BENDANDI (SISMOLOGO) – MARINO MORETTI – SELENE (PORNODIVA) – E. CASALEGNO – ANNA FALCHI – DORA MORONI

– LINA PAGLIUGHI, soprano

L.A. 131-385

La data di nascita di Stefano Pelloni (definito Passator cortese dal poeta G. Pascoli), noto brigante ed avventuriero della terra di Romagna, è controversa, ma, quella fra le più probabili è relativa al 2 gennaio 1824, a Boncellino di Lugo (RA).

Le cronache lo descrivono come un uomo determinato, pratico e razionale, ma al tempo stesso, sensibile alla causa dei miseri e dei diseredati (Sole doppiamente congiunto a Urano e Nettuno).

La folta schiera di Pianeti in Capricorno (colpiti dal quadrato di Marte e ali-mentati dalla opposizione di Giove), gli confe-riscono indubbiamente un forte egocentri-smo, voglia di strafare, inclinando il tempera-mento ad una sorta di sfida pervicace nei confronti dell’autorità costituita e della lega-lità.

La nota intraprendenza del soggetto (modo di agire impetuoso e fulmineo), unita a forme di aggressività, coraggio e dinamismo non comuni, farebbero supporre ad un Ascen-dente in un Segno di Fuoco: chi meglio si pre-sta in questo ambito nell’esprimere tali fa-coltà, è senza ombra di dubbio l’Ariete, che confermerebbe oltretutto le modalità di una morte, avvenuta tragicamente da conflitto a fuoco con la polizia austro-pontificia.

Un ulteriore elemento atto ad individua-re in modo più pindividua-reciso il grado dell’Oroscopo è rappresentato dall’aspetto fisico del Passa-tore e dall’apparenza del suo agire: possedeva

Umberto De Giorgio - Rino Maneo

L’IPOTESI NATALE DEL “PASSATORE”,

Nel documento LINGUAGGIO ASTRALE (pagine 42-48)