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Le forme di assistenza e di protezione dei migranti nel Protocollo.

Sommario: 8.1 Alcune considerazioni generali – 8.2 Le forme di prevenzione e di cooperazione – 8.3 Le forme di assistenza e d

8.3 Le forme di assistenza e di protezione dei migranti nel Protocollo.

I diritti umani rappresentano il principale problema del Protocollo sul traffico di migranti: in primo luogo perché vengono individuate delle limitazioni circa le modalità con cui gli Stati dovrebbero rispondere, ma anche perché le leggi sui diritti umani conferiscono dei diritti in capo alle persone incluse i migranti trafficati.256

Andando ad analizzare quello che è stato il processo redazionale del Protocollo, la storia ci conferma che la questione riguardante l’assistenza e la protezione dei migranti trafficati non era neanche stata presa in considerazione nelle battute iniziali.257

In un momento successivo viene presa in considerazione la problematica a seguito dell’intervento di un gruppo di Stati caraibici e latinoamericani i quali appunto affermavano che “il Protocollo deve prendere in considerazione gli strumenti delle Nazioni Unite relativi alla protezione dei migranti in connessione con la correzione degli squilibri sociali ed economici […] è importante per il Protocollo non criminalizzare le migrazioni.”258

Inoltre la mancanza di un’attenzione ai diritti delle persone trafficate è stata messa in evidenza dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani.

256Anne T. Gallagher, Fiona David, “The international law of migrant

smuggling”, Cambridge 2014 pag.552 ss.

257 Possiamo fare riferimento al disegno iniziale del Protocollo sottoposto

dall’Austria e dall’Italia il quale definiva “la tratta ed il trasporto illegale di migranti” come “un’atroce forma di sfruttamento transnazionale su individui che si trovano già in una condizione di pressione psicologica”.

258 "Progress Report of the Ad Hoc Committee on the Elaboration of a

Convention against Transnational Organized Crime", UN Doc. A/AC.254/30- E/CN.15/2000/4, 29 marzo 2000, par. 18.

Per approfondimenti vedi anche “Informal note by the United Nations High Commissioner for Human rights”.

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L’intervento di questo è finalizzato a sollecitare gli Stati a prendere delle misure legate al preservare e proteggere i diritti fondamentali di tutte le persone compreso i “migranti illegali”.259

Nella versione finale il Protocollo contiene un numero di previsioni che sono finalizzate a proteggere i diritti dei migranti trafficati e prevenire le peggiori forme di sfruttamento.

La proposta del Protocollo è quella di prevenire e combattere il traffico, promuovere la cooperazione internazionale “tutelando al tempo stesso i diritti dei migranti oggetto di traffico clandestino”.260

E’ da notare come la questione della protezione dei migranti non possa essere assimilata a quella delle vittime di tratta.261

Il motivo di questa affermazione è da rinvenire nella condotta tenuta dai soggetti trafficati in quanto il migrante svolge un ruolo attivo nel traffico.

Basti pensare al fatto che il rapporto che intercorre tra il soggetto trafficato ed il trafficante è di tipo contrattuale.

Il migrante paga per ottenere un servizio ed il trafficante ottiene un vantaggio economico mediante il trasposto.262

La protezione che viene disciplinata per i migranti è comunque significativa.

In primo luogo non possono essere sottoposti ad un’azione penale per il solo fatto di essere stati trafficati, ma questo non toglie che possano essere considerati perseguibili ai sensi del diritto interno degli Stati.263

259Per approfondimenti vedere UN General Assembly, Ad Hoc Committee on

the Elaboration of a Convention against Transnational Organized Crime, “Informal note by the United Nations Hight Commisioner for Human Rights”.

260 Protocollo sullo smuggling, Art.2.

261Anne T. Gallagher, Fiona David, “The international law of migrant

smuggling”, Cambridge 2014 pag.62-66.

262 La tipologia del rapporto contrattuale che si instaura tra i due soggetti ci

permette di comprendere la diversità con la tratta di persone.

I trafficati prestano un consenso e per questo viene detto che hanno un ruolo attivo nel rapporto; nella tratta non è così in quanto la persona subisce trattamenti inumani e degradante ed è proprio questo che li cataloga come vittime in quanto tali.

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Come già precedentemente annunciato l’eliminazione dello status di “vittima” non consente l’applicazione dell’Art.25 della Convenzione di Palermo riguardante indennizzi e compensazioni.

A tal proposito prendiamo in considerazione l’Art.16 del Protocollo sullo “Smuggling” che prevede una serie di tutele nei confronti dei diritti dei migranti.

In base a tale Art.16 gli Stati parte devono:

 Proteggere i diritti dei migranti oggetto di traffico internazionale illecito, in particolare il diritto alla vita ed il diritto a non essere sottoposti a pene inumani e degradanti.264

Prendere misure opportune per fornire un’adeguata tutela contro la violenza che può essere inflitta sia da individui che da singoli.265

Fornire assistenza adeguata agli individui oggetto di traffico la cui vita è in pericolo.266

Fornire informazioni circa la possibilità di accedere ai servizi consolari come forma di tutela.267

Questi obblighi sono considerati vincolanti, ma l’applicazione delle forme di tutela è lasciata alla determinazione dei singoli Stati, cosa che li differenzia dal Protocollo sulla tratta.

E’ prevista una clausola di salvaguardia disciplinata dall’Art.19 del Protocollo la quale prevede che le disposizioni del Protocollo vengano applicate in modo non discriminatorio nei confronti dei migranti oggetto di traffico e sulla base dei principi riconosciuti a livello internazionale.268

264 Sul punto vedere Art.16 paragrafo 1 del Protocollo sul Smuggling. 265 Ibidem paragrafo 2.

266 Ibidem paragrafo 3. 267 Ibidem paragrafo 5.

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Questa clausola è stata inserita in una seconda fase delle negoziazioni269 del protocollo ed ha un’importanza rilevante perché vincola gli stati ad attuare le misure previste dall’Art.8270e di altre disposizioni sempre e

comunque nel rispetto del diritto internazionale.

Considerando invece le disposizioni che sono contenute in materia di rimpatrio possiamo notare subito una differenza rispetto al Protocollo sulla Tratta.

Per i migranti non viene concessa la possibilità di rimanere sul territorio dello stato di destinazione permanentemente o temporaneamente.271 A dimostrazione di questo basti pensare alle norme che sono contenute nel Protocollo e che sono finalizzate a facilitare il rimpatrio verso lo stato di cittadinanza tenendo conto dell’incolumità della vita umana e dignità della persona.272

I Traveaux Preparatories affermano che la questione relativa alla tutela della dignità riguardi solo il procedimento di rimpatrio e non anche il destino del soggetto stesso.

Tuttavia da tenere in considerazione è il mantenimento del principio di non- refoulement273 con riferimento all’Art.19 del Protocollo stesso.

269 Nel maggio del 2000 non era ancora stata inserita la clausola di salvaguardia

anche se gli stati avessero già concordato l’inserimento nell’ambito del Protocollo sulla tratta.

270 L’Art.8 riguarda le misure contro il traffico di migranti via mare.

271 Travaux Préparatoires for the Organized Crime Convention and Protocols 272 Art.18 Protocollo sul traffico di migranti.

273 Principle of non-refoulement (Principio di non respingimento) comporta

che «Nessuno Stato Contraente espellerà o respingerà, in qualsiasi modo, un rifugiato verso i confini di territori in cui la sua vita o la sua libertà sarebbero minacciate a motivo della sua razza, della sua religione, della sua cittadinanza, della sua appartenenza a un gruppo sociale o delle sue opinioni politiche». Convenzione sullo status dei rifugiati, Art. 33.

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Ringraziamenti.

A conclusione di questo lavoro ci tengo a ringraziare tutte le persone che mi sono state vicine in questi anni ed hanno supportato i miei studi. Un primo ringraziamento va al mio relatore, il Professor Antonio Calamia, che mi ha aiutato durante tutta la fase di preparazione della tesi.

Un ringraziamento speciale va alla mia famiglia, mamma Monica, babbo Luciano e nonna Milena, alla quale dedico questo lavoro: grazie per il vostro supporto non solo economico, ma anche emotivo. Questo traguardo è una vittoria anche vostra che avete vissuto insieme a me tutti questi anni pieni di gioie e di sofferenze, mi avete incoraggiato ad andare avanti e siamo arrivati fino a qui insieme quindi grazie di cuore.

Ringrazio Giannè, la mia Amica, la mia coinquilina, la mia più grande sostenitrice che ha vissuto la mia vita a 360 gradi in tutti i momenti difficili. Mi sei stata accanto in ogni singolo istante e mi hai sempre incoraggiato ad andare avanti perciò grazie Gianna per tutto il supporto che mi hai dato, sei stata e sei fondamentale per me, sei una persona speciale.

Ringrazio Beatrice, la Bonsi, un’amica unica nella sua “follia” che riesce sempre a farmi ridere nei miei momenti di tensione. Come dico sempre, se tu non ci fossi andresti inventata perciò grazie Bea perché insieme abbiamo cominciato ed insieme abbiamo raggiunto questo faticoso traguardo.

Ringrazio Benedetta, la mia compagna di viaggi, un’amica conosciuta in questi ultimi anni, ma non meno importante. Nella vita tutti dovrebbero avere un’amica con cui condividere “la vita a colori” e per me quell’amica sei te.

Ringrazio Alessandro, il Brogio, il mio migliore amico, la persona con cui ho iniziato questo percorso universitario anche se la nostra amicizia viene da lontano, dalla scuola elementare. Grazie Ale perché questo percorso sarebbe stato diverso se tu non lo avessi vissuto insieme a me, passando le giornate al telefono a discutere di esami o semplicemente a ridere e scherzare.

Voglio ringraziare i miei amici dell’università con cui ho condiviso questi anni di studio indimenticabili, Gaja, Giulia, Martina, Valeria, Mirko, Chiara, Francesca, Cristina ed Ilaria; grazie ragazzi.

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Voglio ringraziare i miei amici di sempre che hanno fatto parte della mia quotidianità, grazie a Giulia, Jessica, Cristina, Griss, Cecco e Cristiano. Un grazie anche a Valentina, un’amica importante su cui posso sempre contare quindi grazie Vale per il tuo supporto.

Grazie anche ad Alessia, Giada, Luca, Joje, Boce, Pani e Giorge che avete fatto parte di questo mio percorso sostenendomi sempre.

Ci tengo anche a ringraziare tutte le altre persone che fanno parte della mia grande famiglia allargata, tutte le mie cugine, Paola, Simona, Claudia, Asia e Daria, i miei zii, zia Anna e zia Natania, Omero la colonna portante, Eleonora, Fabio e Filippo; siete una parte importante della mia vita quindi grazie anche a voi.

Vorrei inoltre condividere questo momento di ringraziamenti con due persone speciali, grazie Nonno Rolando, Grazie Zio Umberto.

Da ultimo vorrei ringraziare i miei amici della scuola di ballo in particolare un grazie ad Annalisa e Sabrina che hanno dato una svolta alla mia vita, rendendo questi ultimi mesi di preparazione di tesi più divertenti e pieni di allegria quindi un grazie va anche a voi.

Un grazie di cuore a tutti, siete stati e siete la mia forza.