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zico di sensibilità che la previene dal dire qualcosa agli altri, che riguardi loro, senza troppo curarsi anche di loro, prima, preventivamente, quindi facendoli sentire.

Per tornare all’aspetto Sole-Venere, Venere in particolare vicina al Sole ci indica che il Giro si piace così com’è, e non si scambierebbe con nessun’altra corsa al mondo. Ma Sole-Venere intrisi di valori Toro sono anche il gusto arti-stico della corsa, che indubbiamente ha dei percorsi di una qualità che si eleva su quella del Tour e della Vuelta, e che comunque ha senso del bello e lo sa applicare nel tracciare sé stessa.

Il posizionamento del Sole e di Venere in seconda casa, poi, garantisce una certa fortuna dal punto di vista economico, e anche una certa predisposizione degli organizzatori a dare molto peso a questo aspetto. Il che sta emergendo soprattutto in questi ultimi anni, in cui la gestione “romantica” del Giro sta via via sempre più lasciando spazio ad una guida manageriale molto attenta alla casella degli introiti; ultimo atto in questa direzione, il cambio alla direzione della corsa, che si compierà definitivamente l’anno prossimo, quando Carmine Castellano – direttore rosa dall’89 – lascerà il posto (sulla carta lo ha già la-sciato, restando come consulente tecnico; ma nei fatti ancora questo Giro l’ha disegnato lui; salvo però avere già abbandonato il resto della gestione) al duo Mauro Vegni-Angelo Zomegnan, quest’ultimo ex vicedirettore della Gaz-zetta e poi direttore di Rcs Sport (appunto l’amministrazione, vedi sopra, degli eventi sportivi organizzati dalla Gazzetta e quindi anche del Giro). Questo cambio si può leggere anche nell’incisione che Saturno sta portando nel far emergere gli aspetti del Giro legati a Sole-Venere; ma dei transiti parleremo dopo.

La congiunzione Sole-Venere in Toro è però anche in un aspetto negativo, una secca quadratura, con l’altra congiunzione maschile-femminile di Marte (modo e forza di stare al mondo, di competere con gli altri, figure maschili) e Luna (capacità di porsi con delicatezza, modo di stare con sé stessi, di sentire e valutare le proprie emozioni, e ancora estetica/esterioritàà, tratti più sottili, altre figure femminili e in particolare la madre, o con caratteri del rapporto materni) intorno agli stessi gradi stavolta dell’Aquario, il che acuisce i valori di orgoglio e dell’essere diretti (tipici dei segni fissi, Toro-Leone-Scorpione-Aqua-rio appunto) mettendo in luce i loro aspetti negativi (magari un po’ di cocciu-taggine nella vanità che potenzia ulteriormente queste caratteristiche). E nella lesione tra le due coppie di pianeti aggiunge anche un pizzico di debolezza contrattuale/dialettica nei confronti con gli altri “sfrontati”, per cui quando si tratta di condurre una battaglia forte, il Giro tendenzialmente non ce la fa, ma-gari reagendo subito ma poi, nel timore, tirandosi indietro.

Vedi ad esempio (lampante) il confronto-scontro iniziale contro la rigidità indelicata di una certa giustizia (le perquisizioni), ma anche diverse partite con i corridori su questo tema come su altri; vedi anche forse la debolezza (finora) della Federazione in campo internazionale che si potrebbe dedurre da questo aspetto, con Marte (anche figura maschile abbiamo detto) in Aquario leso che la rappresenta bene: sicura di sè, decisa ma appunto un po’ inadeguata, per

forza, a difendere come si deve i propri organizzatori; vedi anche il caso della superiorità numerica delle corse francesi e spagnole nel nuovo circuito del ProTour: ma comunque questo aspetto riguarda prevalentemente la funzione della Federciclismo in relazione al Giro, e non tanto direttamente il Giro.

Ma allo stesso tempo Marte e Luna in Aquario in aspetto secco al Sole re-galano quella indipendenza, quella mancanza di (sensazione di) vincoli per ciò che fanno gli altri per la quale i valori artistici del Toro possono esprimersi senza essere repressi da tendenze, apparentamenti, assimilazioni, appiatti-menti.

Così ad esempio negli ultimi anni la corsa ha continuato a rinnovarsi man-tenendo le sue nette differenze di percorso dal Tour (rispetto al quale ha meno chilometri a cronometro, sperimenta salite nuove, non si preoccupa tanto di arrivare in luoghi pompose e larghe strade), senza cedere alla soluzione facile di risolvere la propria ipotetica… subordinazione agonistica (ma il Giro appun-to non la vede, non si sente un passo sotappun-to) attraverso una trasformazione in un Tour-2, magari acquisendone le caratteristiche, magari appiattendosi ad esso. Così insiste nello scalare nuove salite, quest’anno toccherà al Colle delle Finestre che per di più per gli ultimi 8 km non sarà asfaltato, ma in terra com-pattata (una novità assoluta da quando si è cominciato a correre su strade or-mai asfaltate). Così, ancora, la corsa rosa insiste e inventa le tappe di monta-gna corte da 120 km, così, addirittura, ai tempi di Torriani scelse di concluder-si, di compierconcluder-si, un anno, con l’ultima tappa e il suo finale, non più nella gran-de città-Milano che sta a Parigi come il Giro al Tour, bensì sul cucuzzolo gran-dello Stelvio, nel punto più alto del Continente in cui si possa arrivare con i vari mezzi di trasporto delle strutture e delle installazioni del Giro, e dove quest’an-no, dopo dieci anni, tornerà.

Marte e Luna si trovano in dodicesima casa; questi sforzi che da un lato profumano di indipendenza e innovazione, dall’altro rischiano però forse di spingere il Giro verso la ricerca smodata del superamento della condizione at-tuale, o di un anti-conformismo un po’ fine a sè stesso; l’esperimento delle tappe di montagna corte di 120 km, ad esempio, se da una parte può essere citato come sforzo di rinnovamento (e in quella chiave è stato proposto), dal-l’altra parte però nei fatti ha portato scarsi risultati, anzi: ha “sprecato” (per così dire) due tappe di montagna e la salita più attesa (il Mortirolo, tra le salite più dure d’Europa) del Giro di un anno fa, piazzata all’inizio di questa mini-tappa proprio nella convinzione che il ridotto chilometraggio avrebbe favorito l’azione da lontano (perciò le dure pendenze del Mortirolo furono sistemate in avvio). E così l’esperimento è stato subito accantonato.

Il successo materiale della corsa rosa, la sua realizzazione è stata (ed è) garantita dal trigono secco di Urano in Capricorno (decisione, tendenza/forma di realizzazione materiale, pratica delle intenzioni, opportunismo) al Sole, che è un aspetto tipico dei sistemi, delle entità (o delle persone) che realizzano non tanto i propri sogni, ma il loro valore pratico, la loro capacità fattiva, ciò che sono portati a fare per le loro caratteristiche, e che ad un certo punto della vita cominciano a fare.

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Ma proprio quell’Urano è anche mal aspettato (cioè in aspetto negativo, le-so e lesivo) da Saturno in Ariete e Nettuno in Cancro.

L’opposizione con Nettuno ci rivela che forse manca la capacità-possibilità di realizzare qualche sogno, che nel successo materiale c’è tuttavia un pizzico di insoddisfazione, magari proprio relativa ad un latente complesso di inferiori-tà rispetto al Tour, che i valori Toro-Aquario si negano e cercano di nasconde-re agli altri ma che nel profondo, nell’inconscio è avvertito, e non potnasconde-rebbe es-sere altrimenti; un’insoddisfazione relativa più in generale al non riuscire ad essere la prima corsa del mondo, a raggiungere la vetta, la leadership. Ma la collocazione di Nettuno in Cancro (e nella quarta casa di nascita), cioè nel se-gno della casa, della famiglia, della vita interna al proprio nucleo, potrebbe in-dicare un’aspirazione al riconoscimento di massimo momento dello sport in “casa”, cioè in Italia, riconoscimento che le migliaia di persone sulle strade in parte confermano ma che non trova riconoscimento “ufficiale”, dichiarato, in questo senso: tutti considerano il Giro sì una grande manifestazione popolare, ma comunque un passo sotto il campionato di calcio e magari anche qualche sport motoristico.

L’aspetto negativo di Saturno sia con Urano sia con Nettuno e con la stes-sa opposizione tra loro ci segnala infine una certa incostanza nell’esito di que-sto confronto e in genere delle risultanze in queque-sto campo, e, ahimè, non pro-mette nulla di buono circa un eventuale, futuro cambio di tendenza o realizza-zione in questo senso. La stessa collocarealizza-zione di Nettuno nella quarta casa la-scia supporre che il Giro abbia un’aspirazione di sè, nella propria “casa” (in Italia appunto, ma magari anche in generale nel ciclismo), che non coincide, che va oltre la reale possibilità di realizzarsi. Diciamo che in rapporto agli altri sport (almeno in Italia), probabilmente, il Giro dovrà suo malgrado acconten-tarsi di stare al posto in cui sta.

Fin qui un’analisi della carta natale. Ora guardiamo i prossimi (e gli ultimi) principali transiti di pianeti.

L’aspetto più significativo è senz’altro la quadratura di Urano specialmente nel 2002 quando sappiamo bene cosa sia accaduto alla corsa rosa: fuori uno dietro l’altro Garzelli (probenecid), Simoni (cocaina prima del Giro), Casa-grande (scorrettezza in una volata in salita). E Urano in aspetto negativo al Sole colpisce proprio la risultanza pubblica (dignità, autorevolezza, credibili-tàà) del sistema, attraverso la riduzione delle capacità tecniche e l’emersione degli inevitabili (sono di tutti) limiti nella sua funzione per così dire lavorativa (che, nel caso delle cose, dei sistemi, è totalizzante, nel senso che è la stessa funzione fondante, primaria).

La congiunzione tra Sole e Venere di cui abbiamo detto fa sì che lo stesso aspetto negativo di Urano si ripercuota anche sullo stato di benessere genera-le, e anche economico, da cui si legge la disaffezione della gente e gli ulteriori cali negli ascolti televisivi.

La perdita del benessere precedente è probabilmente irrecuperabile, come d’altronde in generale tutte le situazioni colpite dai transiti negativi di Urano. Di solito però questi transiti vanno a colpire, a togliere, qualcosa che tutto

sommato nell’economia generale-finale della vita della persona/sistema era estranea alla linea inizio-fine del suo percorso, e quindi ininfluente per la quali-tà e l’esito complessivi del percorso, della vita; al di là del danno del momento che può essere anche molto grave, perché ciò che viene colpito può comun-que essere stato qualcosa fino a comun-quel momento di molto importante. Di qui la probabilità che il benessere del Giro fosse proprio effetto di una situazione sbagliata, di falsamento di questo sport (come quella della maggior parte de-gli sport) dovuta al doping, che quel transito ha portato alla luce (emersione dei difetti, riduzione delle capacità tecniche…) colpendo non a caso i tre prin-cipali corridori italiani del momento, da cui dipendevano le sorti (il benesse-re…) del Giro d’Italia.

Al contrario è recuperabile la risultanza pubblica dell’essenza del Giro, e il primo grande passo di una serie che promette di incidere molto è avvenuto in coincidenza con il Giro 2004, quando Saturno transitava poco prima dell’inizio della terza decade del Cancro, e quindi cominciava a porsi in aspetto di favo-revole sestile al Sole-Venere del Giro e in favoloso trigono all’ascendente in Pesci.

Da questo punto di vista non ci saranno più svolte negative del peso di quella avuta nel 2002 e precedenti, tuttavia è probabile la riemersione di pro-blemi simili quando Saturno – che a luglio entra in Leone – si avvicinerà alla terza decade del segno di fuoco, ponendosi in privativa quadratura con la soli-ta congiunzione del Giro Sole-Venere in Toro: per cui in quel periodo potrebbe riemergere qualche problema relativo alla presenza di sostanze proibite nella carovana e potrebbe verificarsi un nuovo, stavolta lieve ridimensionamento del seguito di pubblico, nulla di travolgente, comunque, al contrario invece dei ca-si precedenti. Parliamo di un periodo che inizia a settembre-ottobre 2006 e culmina in un lungo anello di sosta di Saturno proprio nella primavera del 2007, per cui certamente riguarderà quella edizione della corsa rosa.

In contemporanea il solito Urano andrà a colpire il forte Mercurio di nascita del Giro in Gemelli, che magari terrà duro, ma inevitabilmente perderà qual-che rapporto per il Giro importante qual-che andrà ulteriormente a complicare una situazione difficile comunque destinata ad essere superata.

In particolare, quel Mercurio (figlio, amico, persona più giovane) è con-giunto alla Luna radicale di Damiano Cunego, e Damiano potrebbe in coinci-denza con la quadratura di Urano avere un motivo per “chiudere” col Giro e dedicarsi magari al Tour (come d’altronde sta programmando di fare dal 2006). Inoltre la congiunzione tra il Mercurio (anche comunicazione) del Giro e la Luna (figura materna, ma anche ipoteticamente “madre” di una situazione o di una condizione) del Piccolo Principe si trova in Gemelli, segno di comuni-cazione; il che fa pensare che la parte del rapporto tra il Giro e Cunego che potrebbe essere cambiata in modo significativo sia proprio il reciproco contri-buto di fama e di visibilità, per il Giro che vede allontanarsi il suo campione, per Damiano che restando il numero uno al mondo tuttavia perde quel di più di popolarità che gli viene dall’essere non solo il Re di questo sport, ma so-prattutto (per ciò che riguarda la fama nel nostro Paese) il Re del Giro d’Italia.

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Mercurio del Giro si trova non solo nel segno della comunicazione, ma an-che nella (sua) casa (la terza) corrispondente. Segno e casa delle comunica-zioni, e dei viaggi; questo accredita ulteriormente la tesi di cui sopra, e fa luce su un altro probabile aspetto: il Giro sta ri-programmando delle uscite dal ter-ritorio nazionale (Mercurio nel settore dei viaggi), la partenza delle prossime edizioni da altre nazioni come già avvenne nel 2002 dall’Olanda e precedente-mente dalla Grecia, dove si svolsero le prime tre-quattro tappe; lo scopo è fa-vorire la visibilità della corsa rosa all’estero (il pianeta della comunicazione nel settore dei viaggi). Ma questa sicura convenienza di immagine all’estero e di ritorno economico cozza contro l’orgoglio italiano di un Giro tutto proprio e di vedere il Giro sempre sulle proprie strade: per avere più occasioni di andare alla corsa, di vederla passare da casa propria, di vederla percorrere propri ter-ritori su cui si sogna il passaggio dei corridori. Sia in corrispondenza con le prime volte del Giro che valica i confini sia ora che se ne riparla per le prossi-me edizioni, gli appassionati si sono sempre mobilitati contro questa soluzio-ne. E la prossima quadratura di Urano su questo Mercurio potrebbe essere il segnale che questa idea di tornare all’estero non sia poi tanto conveniente, e che quando sarà attuata (e probabilmente lo sarà, visto questo prossimo tran-sito) qualcosa di grosso il Giro potrebbe lasciarlo per strada proprio a causa di questa sua rinnovata intenzione esterofila.

Per il momento, comunque, godiamoci il rinnovato sestile di Saturno a So-le-Venere della corsa rosa, quello che ha aiutato la rinascita e che tornerà con più forza prima a gennaio e poi per tutta la primavera, il che ci fa pensare che l’anno prossimo assisteremo ad un Giro che non avrà grossi problemi che in-cidano sulla sua “immagine” pubblica e nemmeno sul suo riscontro di pubbli-co e di benessere; e anzi tutti e due gli aspetti ne verranno ulteriormente raf-forzati, per cui ci sono tutte le condizioni per un grande Giro d’Italia 2005 (e il grande consenso ricevuto dal tracciato presentato a gennaio a Milano comin-cia a confermarlo).

Mentre potrebbe cominciare a segnalarsi quel problema relativo a rapporti importanti del Giro o alla sua comunicabilità (esterofila) che culminerà appun-to in coincidenza con la crisi del Mercurio radicale che dicevamo, a partire da ottobre 2006 e poi in autunno-inverno 2006-2007 soprattutto.

Non lasciatevi ingannare dai periodi che non coincidono con quelli della corsa, è probabile si tratterà di eventi, di decisioni, che avverranno in quel pe-riodo colpendo magari le condizioni basilari del Giro della primavera successi-va, che di suo sarà scosso, appunto, dalla quadratura di Saturno di cui sopra.

Il Tour

Può essere interessante comparare i temi di Giro e Tour. Ed emergono subito dei dati significativi. Il primo è la congiunzione (pochi gradi) tra i Mercurio ra-dicale del Giro e del Tour. Ciò se si trattasse di due persone sarebbe indice di forte potenzialità di amicizia e di probabile amicizia, visto che si tratta di due sistemi più che di amicizia si può parlare di parallelismo, affinità,

collaborazio-ne, ma insomma, il senso è lo stesso. Dunque anche il Mercurio radicale del Tour si trova in Gemelli: un indizio non fa una prova, tuttavia si può interpreta-re come l’affinità delle grandi corse a tappe (o forse delle corse in generale) con i corridori (Mercurio nel settore del viaggio e della comunicazione, la per-fetta sintesi della corsa ciclistica: un viaggio sotto lo sguardo della gente, Da-miano Cunego ha definito il Giro come “la casa del Grande Fratello”, solo in movimento per l’Italia), il rapporto tra corsa e persona giovane che viaggia (in bicicletta) e così facendo comunica. Se il segno della Vergine è dunque il se-gno del ciclista per eccellenza in quanto razionale e sistematico, posato e la-borioso, potremmo forse dedurre che i Gemelli sono il segno del ciclismo, viaggio in comunicazione.

La Luna (madre) di Cunego in Gemelli congiunta al Mercurio (figlio) del Giro di cui parlavamo nell’analisi del tema della corsa rosa (il ciclismo, il Giro dunque “madre” del Cunego campione, nido della sua evoluzione di corridore, della sua realizzazione) sembra accreditare questa idea.

Il terzo aspetto significativo è il rapporto tra i Giove radicali di Giro e Tour rispettivamente con Sole del Tour e ascendente del Giro. Il Giove di “nascita” del Giro (4° della Vergine) sestile al Sole del Tour (8° del Cancro), il Giove ra-dicale del Tour (23° Pesci) congiunto all’ascendente del Giro. Giove può rap-presentare la forma di socialità e il benessere nella società della persona, per cose o sistemi potremmo dire che rappresenta il genere di società in cui sono collocati o si realizzano, e il modo in cui interagiscono con essa.

La relazione tra i Giove di Giro e Tour con i rispettivi ascendente e Sole te-stimonia di una relazione incrociata tra l’essenza (Sole) dei due sistemi o la lo-ro apparenza e forma di realizzazione dell’essenza (ascendente), e la socialità dell’altro; a dimostrazione che c’è una corrispondenza tra caratteri fondanti e socialità delle due corse e quindi a riprova che Sole, ascendente e Giove dan-no una indicazione sul carattere di questo genere di sistema, esplicando che si tratta di una corsa. Infine, un altro dato eclatante: l’opposizione secca tra il Marte (in Aquario) che ama la natura, indipendente e, abbiamo visto, anche un po’ troppo indipendente… del Giro e la Venere (in Leone) regale (che ama tendere ad essere la prima corsa del mondo, che fa le cose tutte in grande), un po’ pigra, che preferisce la comodità (delle larghe strade, degli arrivi, delle salite conosciute) all’avventura.

Per quel che le è possibile, visto che l’essere la Venere di una corsa ciclisti-ca le comporta comunque una buona dose di avventura.

Matteo Patrone, di Genova, nato il 16 agosto 1981, studente, si è avvicinato di recente alla nostra disciplina, ma ha bruciato le tappe con una buona dose di entusiasmo e passione.

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