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ospitava sempre con estrema informalità, semplicità e calore, come è abitudi-ne del luogo.

L’amica avvocata Maristela sarebbe nata nell’emisfero Sud alla fine di giu-gno, quindi, secondo i più consueti criteri, col Sole nel mio stesso segiu-gno, quel-lo del Granchio (o Cancro); eppure un qualcosa me la faceva sentire diversa, quasi fosse un concreto e oculato Capricorno. Personalmente risolvemmo la questione del nostro essere diversi ma uguali in modo elegante: assodato che Maristela era ed è senza dubbio un “Cancro superiore”, in modo altrettanto in-confutabile io ricoprivo il ruolo di “Cancro inferiore” (la definizione fu data da mia moglie in uno slancio d’amore). Così il problema fu risolto e così conti-nuammo a presentarci agli amici.

Ma, pur accettata la mia inferiorità, l’impressione di trovarmi in un mondo rovesciato (dove i Capricorni si tuffano in acqua, mentre i Granchi risalgono le vette dei monti) fu confermata da un successivo incontro avuto all’osservato-rio di Serra da Piedade (Monte della Pietà), con un astronomo. Lo scienziato Fernando da Silva, dimostratosi un caloroso amico, m’invitò più volte alla scoperta della sua città e si rivelò appassionato di esoterismo, maestro di spi-ritualità orientale e curioso nei confronti dell’astrologia (in Italia sarebbe stato quasi impossibile). Inoltre Fernando mi chiese di compilare la sua carta del cielo e così scoprii che, essendo nato alla fine di novembre, apparteneva al segno del Sagittario, quando io lo avevo fatto un curioso e versatile Gemelli.

Il destino porta gli affini ad incontrarsi: ad un certo punto ci ritrovammo a mangiare in tre, Fernando, un suo amico ed io, allo stesso tavolo; e forse era-vamo gli unici vegetariani di Belo Horizonte!

Dunque, anche se la mia esperienza “astrologica” di persone dell’emisfero Sud era e rimane insufficiente, mi rimane il sospetto che quello del Sud po-trebbe essere un mondo astrologicamente rovesciato. Il ragionamento di chi (come Joe Fallisi) sostiene la teoria dell’inversione dei segni, ha una sua logi-ca, sia pure discutibile, ma deve a mio avviso essere integrato con altri ragio-namenti.

Ammettiamo anche che i segni s’invertano nel passare da Nord a Sud, e che il 21 marzo il Sole entri in Ariete a Nord e al tempo stesso entri in Bilancia a Sud, ci sarebbero tuttavia ulteriori complicazioni o complessità. La prima “complicazione” è data dalla presenza di uno zodiaco siderale (delle costella-zioni) accanto a quello tropicale dei segni.

Se lo zodiaco tropicale dipende dalle stagioni ed è dunque un indicatore biologico correlato al ciclo annuale, lo zodiaco siderale appare invece indipen-dente dalle stagioni della terra, anche perché per effetto della precessione de-gli equinozi le costellazioni si muovono lentamente attraverso i segni. Si direb-be che lo zodiaco siderale tracci i lineamenti di un’architettura della galassia. Infatti, tra l’altro, centro della galassia ed equatore galattico sono tutt’altro che posti a caso rispetto allo zodiaco siderale. L’equatore galattico taglia trasver-salmente l’eclittica in due zone molto significative: una di queste è pratica-mente al confine della costellazione del Sagittario con quella dello Scorpione; l’altra è una frontiera che divide le corna del Toro celeste dai piedi dei Gemelli.

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E allora, se le costellazioni zodiacali non sono correlate a fenomeni stagio-nali e ci richiamano ad un livello superiore, quello della galassia, potremmo anche vederle immutate, anche se visivamente rovesciate, nel passare dal Nord al Sud della terra.

Insomma, ammesso che la dottoressa Maristela sia del segno del Capricor-no e io del Cancro, resta il fatto che il Capricor-nostro Sole è per entrambi nella costel-lazione dei Gemelli, che si estende nella zona di cielo attraversata dal Sole dal 21 giugno al 20 o al 21 luglio (da circa 90° a circa 118° di Longitudine cele-ste). E questa doppia appartenenza a un segno e ad una costellazione sarebbe congruente con la vita reale dell’avvocato Maristela, che si occupa con serietà e competenza professionale (Capricorno) di adozioni di minori (Gemelli).

Una seconda considerazione riguarda le diverse zone climatiche della terra, e l’ho già svolta ne “Le basi astronomiche dell’oroscopo”, scritto per le Edizio-ni Capone. Ci sarebbero sulla superficie terrestre almeno sei zone climatiche, tre nell’emisfero Nord e tre in quello Sud, e sarebbero le seguenti:

a) le 2 zone circumpolari, con latitudine maggiore di 66°33’ (Nord o Sud); b) le 2 zone temperate, con latitudine compresa tra 23°27’ e 66°33’ (Nord o

Sud);

c) le 2 zone tropicali, con latitudine compresa tra 23°27’ (Nord o Sud) e l’Equatore.

Ognuna di queste zone è contrassegnata da particolari fenomeni astrono-mici, da un certo clima, e da un particolare quadro ambientale e biologico. E insomma, se i fenomeni astronomici, il clima, il quadro biologico ed ambienta-le sono diversi, perché non deve essere diverso il quadro astrologico nel pas-sare da una zona ad un’altra?

Ad esempio, nelle zone tropicali c’è il fenomeno astronomico del Sole e dei pianeti allo zenit o al nadir, cioè a 90° rispetto al piano orizzontale del luogo. In un punto della zona tropicale il Sole di mezzogiorno sarà allo zenit due volte l’anno, e il Sole di mezzanotte sarà al nadir due volte l’anno. Contestualmente, se il Sole di mezzogiorno si vedeva prima a Nord, dopo aver toccato lo zenit si vedrà leggermente spostato a Sud (e viceversa, se si vedeva a Sud, poi si ve-drà spostato a Nord) per un certo periodo.

Per noi che abitiamo una zona temperata non avviene nulla di tutto ciò, e il Sole di mezzogiorno si può sempre osservare a Sud, oscillante su e giù come un pendolo nel corso dell’anno. Ed è precisamente questo movimento a pen-dolo che crea l’effetto armonico dei 12 segni, così come noi li concepiamo.

Nelle zone tropicali il movimento a pendolo del Sole a mezzogiorno incon-tra la singolarità dello zenit. Nelle zone polari in certi giorni il Sole scompare e in altri giorni non tramonta. Come può l’astrologia non tener conto di queste singolarità?

Continuo con il Brasile. Una persona straordinaria conosciuta a Belo Hori-zonte è il dottor Bernardo Riedel, di origine tedesco polacca, con quei capelli arruffati e quello sguardo un po’ allucinato tipico dei geni, che ha costruito con le sue mani la maggiore fabbrica di telescopi del Brasile, dove si fanno quasi tutti i pezzi dei telescopi, con incredibili metodi artigianali che ricordano

le antiche botteghe della nostra terra. Con un arnese trafugato non so dove, Bernardo ha costruito un tubo dove si crea il vuoto spinto, e dove può perfe-zionare i vetri dei telescopi che devono essere assolutamente liberi da impuri-tà. Ivi ricreò per noi l’atmosfera di Giove, piena di vapori che ci apparivano verdastri e di elettricità. Sulla terrazza della sua fabbrica da “Archimede Pita-gorico” erano puntati al cielo vari telescopi, e lì vedemmo un magico arcoba-leno.

Insomma me ne vado felice dal Brasile, perché porto una nuova figlia con me e anche perché ho acquistato un titolo: Maristela, bontà sua, di fronte a un gigantesco vassoio di spaghetti, mi ha infine promosso a Granchio (Cancro) … superiore.

II parte - Le stelle e gli stati del Brasile

La data di nascita dell’attuale Brasile e della sua bandiera risalirebbe al 15 no-vembre 1889 a Rio de Janeiro.

Il Brasile è l’unico grande stato che si estende sia nell’emisfero Sud sia, per quanto in parte minore, nell’emisfero Nord. E la bandiera del Brasile è l’unica bandiera che rappresenta la sfera del cielo con le sue stelle, collocate come se fossero viste da un osservatore esterno alla stessa sfera celeste. Le stelle sono rappresentate come apparivano nella mattina del 15 novembre 1889, ore 8.37, sul cielo di Rio de Janeiro, quando un braccio della Croce del Sud si tro-vava a culminare sul meridiano. Insomma la bandiera del Brasile porta con sé la sua “carta del cielo natale”! (Anche se per la data di nascita del Brasile qualcuno considera le ore 15.00 e non le 8.37)

Si pensa che l’unica stella visibile al di sopra della fascia bianca (la fascia che reca la dicitura “Ordem e Progresso”) sia la stella Spica, che, rispetto alla Latitudine di Rio de Janeiro, sta a Nord (anche se la sua Declinazione è 11° Sud) e rappresenta lo stato del Parà, il cui territorio si estende in parte a Nord dell’Equatore. Ma la stella più settentrionale della bandiera, e l’unica ad appar-tenere all’emisfero Nord, è in realtà Procione del Cane Minore (Declinazione 5°14’ Nord), che rappresenta lo stato dell’Amazzonia.

La bandiera fu ideata con la collaborazione di vari studiosi, tra cui un pro-fessore di Astronomia, Manuel Pereira Reis, e fu realizzata dal pittore Décio Vi-lares.

A questo proposito ho trovato su un sito brasiliano di Internet e tradotto quanto segue:

“Nella nostra bandiera, il Distretto Federale e ogni stato della federazione è rappresentato da una stella. Pertanto le 27 stelle di 8 costellazioni rappresen-tano gli attuali 26 stati e il Distretto Federale brasiliano. Possiamo notare che, sia pure in modo non rigido, la scelta di una stella come rappresentante di ogni stato segue una corrispondenza tra la localizzazione dello stato nel territo-rio brasiliano e la localizzazione della stella nel cielo. Sicché gli stati centrali del Brasile, tra questi Minas Gerais, sono rappresentati da stelle della Croce del Sud; gli stati a ovest sono rappresentati da stelle del Cane maggiore; ecc.

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Al contrario di quello che molti pensano, Alfa Virginis, cioè Spica, quella stella che appare solitaria sopra la fascia “Ordine e Progresso”, non rappresenta il Distretto Federale. Spica, che nel cielo si trova piuttosto a Nord, rappresenta lo stato del Parà. Il Distretto Federale è rappresentato da Sigma dell’Ottante, la meno brillante di tutte le stelle della nostra bandiera. Questa stella è così poco brillante che è prossima al limite di visualizzazione a occhio nudo. Essa fu scelta per rappresentare il Distretto Federale perché sta ben vicina al Polo Sud celeste. Stando così le cose è sempre nel cielo (in qualsiasi giorno e in qualsiasi orario) per noi dell’emisfero Sud; e durante la notte osserviamo che tutte le stelle girano intorno ad essa.”

La bandiera del Brasile

Gli stati federati del Brasile e le loro stelle

Stato Stella

AMAZZONIA ALFA DELCANEMINORE(PROCIONE)

AMAPÀ BETA DELCANEMAGGIORE(MIRZAM)

MATOGROSSO ALFA DELCANEMAGGIORE(SIRIO)

RONDONIA GAMMA DELCANEMAGGIORE(MULIPHEIN)

RORAIMA DELTA DELCANEMAGGIORE(WEZEN)

TOCATINS EPSILON DELCANEMAGGIORE(ADHARA)

PARÀ ALFA DELLAVERGINE(SPICA)

PIAUÌ ALFA DELLOSCORPIONE(ANTARES)

MARANHAO BETA DELLOSCORPIONE(GRAFFIAS)

CEARÀ EPSILON DELLOSCORPIONE

ALAGOAS TETA DELLOSCORPIONE(SARGAS)

SERGIPE IOTA DELLOSCORPIONE

PARAÌBA KAPPA DELLOSCORPIONE

RIOGRANDE DELNORD LAMBDA DELLOSCORPIONE(SHAULA)

PERNAMBUCO MU DELLOSCORPIONE

ACRE GAMMA DELL’IDRA

SANPAOLO ALFA DELLACROCE DELSUD(ACRUX)

RIO DEJANEIRO BETA DELLACROCE DELSUD(MIMOSA)

BAHIA GAMMA DELLACROCE DELSUD(GACRUX)

MINASGERAIS DELTA DELLACROCE DELSUD

SPIRITOSANTO EPSILON DELLACROCE DELSUD

RIOGRANDE DELSUD ALFA DELTRIANGOLOAUSTRALE

SANTACATERINA BETA DELTRIANGOLOAUSTRALE

PARANÀ GAMMA DELTRIANGOLOAUSTRALE

GOIÀS ALFA DELLACARENA(CANOPO)

DISTRETTOFEDERALE SIGMA DELL’OTTANTE(POLAREAUSTRALE)

IL CIELO DIRIO DEJANEIRO ALLE8.37 DEL15 NOVEMBRE 1889 Un braccio della Croce del Sud culmina sul Meridiano

Marco Gambassi

Firenze, Via Dante da Castiglione 33 marcogambassi@libero.it

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UN BREVE COMMENTO

Marco Gambassi ha impostato con la dovuta prudenza il problema della suc-cessione dei segni con logica stagionale.

Va tuttavia rilevato che il “risucchio” del segno opposto non è infrequente nella nostra esperienza (coincidentia oppositorum)...

Pare inoltre che i diretti interessati, ad es.gli astrologi argentini, non deside-rino differenziarsi dagli europei.

Ma Marco segnala giustamente l’importanza di distinguere le varie fasce terrestri, e in effetti nella zona equatoriale diventerebbe problematico distin-guere due gemelli nati a cavallo dell’equatore, mentre sarebbe spiegabile sulla base di appartenenza ad una stessa fascia.

Contiamo sul contributo dei lettori per una più ampia dissertazione e/o te-stimonianze in merito. (DV)

All’arrivo della Rivista sul foglio