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“Curva su di lui, sfiorando con le mani leggere il volto e i capelli di Bruno che le apparteneva, disse con la voce limpida di cristallo, armonica di penombre e d'inflessioni..."

(Luciano Zuccoli, La freccia nel fianco)

Luciano Zuccoli ha occupato un posto di rilievo nella letteratura di consumo

di primo Novecento, anche per la sua attività di romanziere e di giornalista, che

svolse su alcune delle più importanti testate italiane.

La freccia nel fianco è un romanzo ricco di situazioni e di dialoghi, ma

anche di pagine descrittive molto seducenti e appassionate, talvolta così esagerate e

deliranti da rasentare la comicità, molto amate dalle lettrici di allora, ma

difficilmente trasformabili in sequenza dialogiche. Per aggirare questo ostacolo

Gregoretti cerca di salvare una di queste improbabili pagine inventando un coro

recitante di signore, di lettrici che passeggiavano in scena, leggendo a voce alta con

grande e comica immediatezza i brani descrittivi e alternandosi con il racconto dei

personaggi, Nicoletta Dossena e Bruno Traldi di San Pietro. La trama è una storia

d’amore che nella fase iniziale presenta una singolare anomalia: lei Nicolettta ha 18

anni e lui, Bruno, che l’ha fatta innamorare scoccandole nel fianco la freccia di

Cupido, ne ha 8. L’allora quarantenne Gregoretti accompagna gli spettatori nella

una località di villeggiatura su un lago Lombardo /probabilmente il lago di Como / è il 1913 tra un anno / scoppia la prima guerra mondiale le signore della borghesia italiana leggono molto / l’ultima novità di quest’anno è “La freccia nel fianco” di Luciano Zuccoli / esiste tutta una produzione letteraria / detta letteratura milanese poiché gli editori sono tutti a Milano / che è molto amata dalle signore / gli autori principali

sono Guido da Verona, Virgilio Brocchi, Luciano Zuccoli ed altri. LucianoZuccoli ha la particolarità di essere anche conte / il conte Luciano Von

Ingheneim,! di origine tedesca / che ha scelto lo pseudonimo di Zuccoli e la sua letteratura sprizza come dire conteria da tutti i pori / un fatto che lo avvantaggia / un conte scrittore sa meglio di altri come vanno intrattenute le signore borghesi! caratteristica comune allo Zuccoli ed ad altri numerosi artisti della letteratura milanese / cioè di quei romanzi che oggi vengono anche definiti post Dannunziani e di consumo, caratteristica comune vi dicevo / è la tendenza ad ambientare le storie nei luoghi tipici della vita dei lettori delle lettrici, La freccia nel fianco per esempio si svolge in gran parte in questo lago durante la villeggiatura dei ricchi milanesi/ su uno

sfondo di alberghi di ville e barche private/ si tratta quindi di un genere / in un certo senso nuovo, di letteratura di

evasione / infatti queste lettrici frustrate / e bisognose di fughe fantastiche dalla realtà borghesemente opaca che le opprime / non sognano attraverso questi libri / un mondo diverso dal loro, sognano di vivere un destino diverso! però/in questo medesimo mondo del quale ben conoscono / e apprezzano il conforto! Siamo ben lontani come vedete / da quel sognare ad occhi aperti del lettore popolare / del lettore povero / che dipendeva secondo Gramsci da un complesso di inferiorità sociale / qui di lettori poveri non ce ne sono! e di personaggi nemmeno / anzi tra lettori e personaggi esiste una piena identità sociale ed economica a un livello che oggi potremmo definire medio superiore / questo romanzo per concludere / fu / popolare in un ambito sociale, assai lontano dal popolo /adesso signore mi dovete dare una mano/ ecco / voi che leggete cosi appassionatamente questo romanzo avide di sensazioni nuove / spesso vi imbattete in delle lunghe parentesi descrittive molto poetiche / pagine e pagine in cui l’azione si interrompe e vengono evocati paesaggi / boschi / tramonti oppure atmosfere / stati d’animo /sentimenti dei personaggi ecc..ecc..che fate di solito le saltate voi?

fino al termine, quando rimodula semanticamente e consapevolmente il verbo

consumare,

Ferme signore!Ma dove andate? non è necessario che vi suicidiate anche voi / la vostra identificazione con Nicoletta non può spingervi a questo punto / voi inoltre vi dovete conservare / perché dovete consumare molta altra letteratura di questo tipo / che oltretutto sta per moltiplicarsi per crescere a dismisura! La grande guerra che scoppierà fra un anno nel 1914 / di cui voi vi mostrate così beatamente inconsapevoli provocherà / tra gli altri aspetti quello di far aumentare il numero degli italiani che leggono questi libri che piacciono a voi / stiamo per assistere a un vero e proprio boom editoriale che abbraccerà la guerra il dopoguerra / pensate che il

romanzo più diffuso tra i fanti / i militari / i combattenti italiani ammassati nelle trincee sarà / “Ninì Bluet” di Guido da Verona/

ribaltando così il giudizio negativo di Ruggero Bonghi il quale lamentava che

alle donne

se non siano letterate e non facciano professione di erudite, ma leggano per gusto, un libro italiano o non capita mai nelle mani o casca lor subito, e non si può senza imprudenza proporgliene da leggere; giacché prima di finire, ti ridanno il libro, e se sono in termini di confidenza, ti dicono che tu se’ stato cagione di farle annoiare65

ed espone le differenze esistenti tra il romanzo originario di Luciano Zuccoli

e la trasposizione cinematografica di Alberto Lattuada del 1945.

GREGORETTI: in mano ai fanti / alla dattilografe / alle sartine / alle domestiche / insomma questa roba che oggi viene pubblicata quasi in

esclusiva per voi diventerà letteratura popolare / per tutti! CORO: anche La freccia?

GREGORETTI: però durante la seconda guerra mondiale nel ‘41/42 volete vedere qualche pezzetto del film?

CORO: magari …! GREGORETTI: va beh! Adesso non recitiamo più andiamo a vedere.. CORO: sii..si!

GREGORETTI: ecco vedete! E’ un film prodotto nel ‘41/42 da Carlo Ponti / diretto da Lattuada il quale chiediamo scusa per questa riduzione in pochi minuti / sceneggiato come vedete da importanti scrittori, ecco gli interpreti / Mariella Lotti / Leonardo Cortese /e Roldano Lupi /ecco vedete Brunello è un po’ più grande / che nel romanzo / qui ha tra i dodici- tredici anni / vedete com’è precoce? tutto modernizzato! Questo è il teatro del castello dove abita Brunello col padre / un teatro dove Nicoletta e Brunello si incontrano e si divertono a fare delle recite / e sostituisce quello che nel romanzo è il bosco e il lago / come la balilla spider di Nicoletta sostituisce la barca /questo è Duccio Massenti! L’attore lo conoscete/ è Galeazzo Benti! ed è rappresentato un pò come il gagà /cioè quello che viene continuamente preso in giro dai giornali umoristici del periodo durante la guerra / considerato l’imboscato! personaggio negativo, Nicoletta lo respinge / perché ha sentito raccontare un pettegolezzo sul suo conto / vedete il paesaggio è quello del Lazio / qui Brunello geloso di Duccio che propone a Nicoletta di fuggire con lui / notate che Brunello è già grandetto per cui quell’aspetto dell’amor impossibile tra il bambino di otto anni e la ragazza / è molto attenuato in questa versione cinematografica /ecco questo è l’incontro con

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R. Bonghi, Lettere critiche. Perché la letteratura italiana non sia popolare in Italia (1855), Varese, Sugarco edizioni, p.67.

lo strozzino / davanti al cancello di villa Florida a questo punto Brunello partirà con il padre come nel romanzo / e riapparirà dopo dieci anni / e quando riapparirà sarà diventato un famoso concertista un pianista di rinomanza internazionale / Nicoletta un giorno riceverà un invito al concerto di Bruno Traldi / eccolo! Leonardo Cortese! questo è Barbano / l’attore Roldano Lupi / Barbano geloso! è’ venuto con la moglie a questo concerto ma ancora non conosce Brunello/ bella! Si ecco alla fine del concerto Brunello riceve autografi /Nicoletta vorrebbe andare a salutarlo poi però ci ripensa / Brunello la vede da lontano e la raggiunge / Barbano fa ancora il… marito cosi distaccato/Ecco la Milano luminosa / del poco prima che cominciasse la guerra / e qui è la fase dell’idillio / tra adulti / anche qui l’aspetto che maggiormente differenzia il film dal libro e il fatto che viene meno quella / impossibilità di amarsi / diventa un pò un triangolo normale / borghese! Marito, moglie e seduttore della moglie! Per esempio è Nicoletta che chiede a Brunello / di non andare da lei in campagna / Brunello promette / ma andrà lo stesso da Nicoletta al castello / castello che in origine apparteneva a Brunello bambino e che ora è stato comperato da Barbano / Barbano come vedete / non è uno che dice “mi fido” come il libro / è un marito geloso! Ecco! qui vediamo che sfascia tutto arrabbiato / il ritratto di Nicoletta / poi se ne va in macchina/ parte nella notte / pieno di rabbia e di gelosia / e praticamente lascia il campo libero a Brunello /e quindi Brunello e Nicoletta commettono il passo fatale! Eccoli la mattina dopo, alla stazione / come vedete escluso il bacio / la scena è identica a quella del romanzo/ “ti aspetto” dice Brunello e Nicoletta dice di “no” / e torna a casa/ telefona al marito / che è in officina è un dirigente / gli confessa il suo fallo e manifesta il suo proposito di uccidersi / chiedendogli perdono / ecco è diventata una storia d’amore /ecco vedete la pistola / una storia d’amore privata di tutta quella aspirazioni / che però erano più audaci forse / proprio del romanzo originale e qui / fatto elegante / lo sparo non si vede / qui finisce! Grazie! Arrivederci! Finisce il film / finisce il ciclo dei romanzi!

È altresì da ricordare come i tagli strutturali degli aspetti descrittivi,

comportino lo sfoltimento delle figure retoriche che increspano il discorso

dell’autore arricchendolo di significati, di cui persiste tuttavia una sostanziosa

traccia nell’appannamento della riduzione televisiva, come si vedrà dall’analisi

stilistica, nel capitolo successivo. In generale non ci si può sottrarre dalla

convinzione che una parte rilevante dell’universo percettivo del romanzo resti

fuori dal condensato, e lo stesso Gregoretti ne avvalora l’importanza

quando capitano / leggetele ad alta voce! non tutte le prose d’arte naturalmente ma quelle che vi piacciono di più / per far conoscere al pubblico lo stile / il linguaggio

dello Zuccoli e anche il vostro gusto di lettrici post- D’annunziane / non possiamo mutilare questo romanzo delle prose d’arte / delle pagine poetiche / e ridurlo cosi alla sola trama all’intreccio al dialogo / sarebbe un errore culturale!

CAP. III

ANALISI LINGUISTICA