3.5 Morfosintassi
3.5.3. Uso dei pronomi
3.5.3.1. Pronomi personali soggetto
Relitto dell’italiano letterario tradizionale ottocentesco è l’uso del pronome
personale, che, conformemente ai dati di Antonelli (2003), presenta esiti differenti
tra uso anaforico e uso marcato. Dai dati del nostro spoglio si evince come nella
serie “Romanzo popolare italiano” il pronome più usato con valore anaforico sia
egli (con 37 occorrenze). In particolare nella riscrittura televisiva di AF si
riscontrano 3 occorrenze del pronome egli, che nel corrispettivo archetipo
paraletterario presentava la forma arcaica ei, che tuttavia predomina in tutto il
dimostrando ancora una spiccata marcatezza diafasica85. Si registra poi
un’occorrenza di eglino, mantenuta da Gregoretti in MN: e conferma come
l’intervento di Manzoni nella drastica riduzione di elleno ed eglino sia stato
probabilmente recepito dagli scrittori del nostro corpus. Di contro nell’italiano
premanzoniano della scrittura guerrazziana si registrano anche le forme antiquate
del pronome maschile plurale eglino con 10 occorrenze in AF e del pronome
plurale femminile elleno con 6 occorrenze. Presente in LO con 2 occorrenze il
pronome lui posposto al verbo con valore anaforico, in conformità con le
grammatiche ottocentesche, che contemplano il caso, pur eccezionale, in cui
fra i pronomi di terza persona, la forma oggettiva (lui, lei, loro) si sostituisce alla soggettiva (egli, ella, elleno), quando la persona operante debba avvertirsi di più e mettersi in rilievo maggiore. Ciò accade specialmente: dove siano più persone a contrasto o in vicendevole corrispondenza […]; dove si debba ben distinguere e separare una persona dalle altre […]; in generale, quando il soggetto sia posposto al verbo […]; dopo anche, neanche, nemmeno e simili forme avverbiali.86
Per quel che riguarda il femminile, spicca il tradizionale ella (19 occorrenze), usato
con valore anaforico, mentre assai raro è il pronome lei che si registra solo in due
casi, uno dei quali in contesto marcato. Solo 4 occorrenze fa registrare il pronome
essa, forma però non marcate nella prosa ottocentesca87, e qui in riferimento a
soggetti animati.
85
Cfr. Antonelli 2003, p. 132 e bibliografia ivi riportata. 86
Fornaciari 1881 [1974], p. 49-50. 87
Riporto di seguito il quadro dei dati raccolti:
- egli
«egli è buono prudente e cortesissimo giovane» (AF ,51); «nella mano destra egli porta lo scettro d’oro» (AF,64); «allorquando egli volle curvarsi, la testa gli si staccò dalle spalle (AF,II, 310); «egli continuò il suo cammino senza badarlo(AF,II; 277); «un vento infiammato investe l’arena e mena in giro nuvole di terribile mole e tra le nubi appariscono i fantasmi di tutti coloro che
egli aveva menato a morte» (AF, 466); «egli era riuscito nelle carceri a
forgiarsi un mazzo di carte con un foglio di cartone» (MN,12); «egli raddoppiava lo strepito» (MN, 150); «egli guardò attorno a sé» (MN, 151 ); «egli sentì un brivido di piacere corrergli per tutte le fibre» (MN, 148); «egli ha qualcosa da dirti di somma importanza» (MN,151); «egli è impazzito» (MN, 158); «ed egli, Cecatiello, sapeva che era innocente» (MN, 158 ); «egli…è il mio destino figliuola» (MN, 159); «egli si era fermato presso l’uscio (MN,164); «egli deve soffrire assai» (MN, 168); egli conosce la mia situazione mi avrebbe anticipato» (MN, 173 ); «egli ha tante qualità» (LO, 15); «egli gliela fece strappare dal seno» (LO, 22); «egli è innocente» (LO, 25); «egli si dimenticava di esistere, di essere» (GA, 82 ); «dunque egli non lo sa» (GA, 120); «d’un tratto egli mi strinse le braccia con le mani tanto da farmi male (GA, 121 ); «egli ha cantato il suo breve inno alla vita» (GA, 118); «egli affascina la piccola cinciallegra con la sua musica ed ella ascolta e adora l’ignoto che splende per lei» (GA, 119 ); «egli era la bellezza era la felicità che ricanta i cuori (GA, 120); «egli ha fatto il ritratto e gliel’ha regalato» (GA, 120 ); «egli aveva otto anni e si chiamava Brunello» (FF, 2); «egli non parlava più» (FF, 18); «egli era stato colto di subito» (FF, 24); «egli mi tiene compagnia» (FF, 26); «egli è cresciuto» (FF, 27); «egli è venuto un giorno a cercarmi come un piccolo amore» (FF,33); «egli sostiene una conversazione meglio di un grande» (FF, 37); «egli a guisa di un piccolo amore/ sbucato impensatamente fuor da una nube» (FF, 61); «egli vi si attaccò con la mano sinistra e gli tagliarono la sinistra (FF, 118 ); «egli vi si aggavignò coi denti» (FF,118 ); «egli l’aveva incatenata al suo destino» (FF, 118); «a vent’anni / quando gli altri balbettano ancora le prime parole della scienza di vivere/ egli era un dominatore» (FF, 155).
- ei
«nella mano destra ei porta lo scettro d’oro (AF,64); «allorquando ei volle curvarsi, la testa gli si staccò dalle spalle (AF,II, 310); «un vento infiammato investe l’arena e mena in giro nuvole di terribile mole e tra le nubi appariscono i fantasmi di tutti coloro ch’ei aveva menato a morte (AF, 466 ).
-eglino
«appena 5 mesi ch’eglino sono sposati» (MN, 268)
- ella
«ella non sembra cosa terrena» (AF,164); ella presolo per la mano a sé lo trae avvicinandolo a messer Benedetto» (AF,164); «ella è dunque seriamente malata» (MN, 148); «ella si è offerta di accogliere questa fanciulla» (MN, 153); «affe’ mia ch’ ella non ti assomiglia per niente» (MN, 152); «allorchè
ella vide apparire sulla soglia dell’uscio che era rimasto aperto la orrenda
figura dello strangolatore» (MN,194); «Marta mise un piccolo grido di sorpresa e di spavento sempre ridendo e scherzando com’egli la ebbe carcerata in quelle fasce ch’ella non poteva più fare nessun movimento» (MN, 268); «ella non l’avrebbe risparmiata LO, 14); «ella fu colta come da una vertigine» (LO, 17); «ella mi è devota come una schiava» (LO, 24); «ella si chiamava semplicemente Nicoletta Dossena» (FF, 4); «ella teneva per mano il figlio del conte Traldi» (FF, 15); «posava il capo sulle sue ginocchia ed ella lo accarezzava lievemente» (FF, 120); «ella si volse con impeto mostrandoci un viso terribile» (FF, 122); «senza dubbio ella voleva tutto per se» (FF, 124 ); «le aveva piantato nel fianco una freccia di cui ella non sapeva più liberarsi» (FF, 132).
-lui
«solo lui la trascura/ si assenta di casa per lunghi periodi/ la tradisce» (LO, 22); «lui l’ha voluta/ l’ha pagata bene» (LO, 24).
-lei
«lei si addolora/non regge alla pena di tanta astinenza» (LO, 29); contesto marcato
« lei è mia figlia!» (LO, 15).
-essa
«un giorno lo scellerato battè a più riprese e villanamente la consorte, tanto che
Principe» (MN, 158); «essa… è partita per il cielo» (MN, 159); «ma essa è ancora a letto» (MN, 171).
- essi
«questo fu il primo incontro di queste due belle e gentili creature/ e da quel dì si rividero ogni giorno/ in quanto all’amarsi/ essi amavansi già da qualche tempo/ senza conoscersi ancora essi amavansi già da qualche tempo» (MN, 91) «essi non sono nostri fratellI» (MN, 106)
Inoltre per quanto riguarda lui / lei soggetto si registrano i tradizionali usi enfatici
in contesti marcati, che talvolta coinvolgono anche il pronome egli ed ella in
posizione posposta al verbo, talvolta in unione con anche e pure:
il vicerè di Napoli Filiberto principe d’Orange [...] rimase attonito pur egli e favella» (AF, 48); «“si” esclamò Onesimo rapito anch’egli in questa dolce ricordanza» (MN, 90); «rinunziava egli a vivere per contemplare l’armonia dell’infinito» (GA,77); «è quel giovanotto biondo/ era lui» (GA, 15); «e là erano tornati un giorno/ ella per rivedere il suo bambino e lui per corteggiare Nicla» (FF,42); «era lui quel Duccio Massenti già così slombato a ventisei anni da non sentire l’indelicatezza e la vergogna della sua condotta (FF, 42); «parevano essersi staccati lei e lui dal mondo (FF, 107); «veniva dalla Svizzera / era sceso egli pure dall’albergo» (FF, 3); «ascoltava immobile/ avvolta ella pure nell’illusione» (FF, 107); «e Gigi Barbano che sapeva la forza perché era egli medesimo un forte/ rilevò subito negli occhi del fanciullo una luce e nella bocca sua una linea che ne dicevano l’energia straordinaria»(FF,118); «lo sciocco, l’immorale era lui, quel Duccio Massenti» (FF, 42)
.
In generale, si può notare una tendenza alla ripetizione del pronome personale
nelle interrogative secondo un’abitudine mai abbandonata nella tradizione
letteraria88:
Vorresti89 tu che io facessi un ‘crovattino’ a quel puzzolente carbone? (MN,); «Gli vuoi tu fare questo sacrificio?» (MN,144); «Vorresti tu che io fossi la tua amante?» (FF, 93); «non andrai tu più in barca con lui?» (FF, 45); «mi chiedi forse tu l’amore /tu mi chiedi la vita!» (FF,123).