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Voci letterarie: arcaismi

3.6 Analisi lessicale

3.6.1 Voci letterarie: arcaismi

Per una corretta valutazione della componente arcaica presente nella serie

“Romanzo popolare italiano” va tenuto presente innanzitutto che la prosa

ottocentesca risente a tutti i livelli e gradi di elaborazione di una discreta quota di

arcaismi inerziali, «usati al di qua di una vera intenzione stilistica, come uno

strumento neutro attinto alla koinè scritta dell’epoca»133.

Non ci sorprenderà, dunque, che il tessuto di L’assedio di Firenze sia costituito,

come si vedrà, da forme come adunque, cagione, guisa, tosto, sovente e che si

incontrano spesso formule come andare guari, stette guari, fare d’uopo,

ampiamente diffusi in tutta la prosa primo e medio-ottocentesca. Si notino registri

che, in conformità alle situazioni comunicative, appaiono desueti e farciti di

arcaismi:

- Aggavignare

133

« e gli tagliarono la mano sinistra; egli vi si aggavignò coi denti; e gli spaccarono la testa; e rimase, cadavere, coi denti infitti nel legno, in una presa tremenda che nessuno riusciva a disserrare» (FF, 118).

In TB; GDLI: In Cavalcanti, Boccaccio e Soderini.

- avello

da avellum «SEPPELLITEMI/ PRECIPITATEMI giù nell’avello» (AF,

164).

In TB; GDLI: in Dante, Foscolo, Leopardi, Pascoli, Carducci.

- Baldracca

toccherei lo sterco piuttosto che un dito di quella baldracca (Mn, 411).

TB; GDLI: In Aretino, Nievo, Verga, De Roberto, Pirandello.

- Careggiato

« ogni giorno si lagnava di qualche malvagio tratto dei suoi compagni, di qualche prova d'ingratitudine, di qualche mancanza di cortesia, che gli venivano da quelli che più aveva careggiato.» (FF, 100); «[...] dove le altre madri careggiando i loro teneri pargoletti e baciandoli, dicono Angioletto mio, le madri calabresi dicono brigantuccio mio.» (MN, 163).

In TB; GDLI: Cavalca, Villani, Boccaccio, Pindemonte, Manzoni, Nievo e D’Annunzio.

-cocciola

«in fondo della ‘assa ho trovato questo paro di cocciole d’oro che il mi tipaccio mi dette quando mi maritai» (AF, 245).

Il termine si trova attestato anche col significato di ‘gocciole di orecchino’ da TB e GDLI in Guerrazzi.

- compartire

«il Fojano lo supplicava a compartirgli il perdono» (AF, 441).

In TB; GDLI: Dante, Tasso, Ariosto, Monti e Foscolo.

- crispazione:

«proruppe in un suono di gola simile a quello che fa la volpe quando schiattisce e una crispazione nervosa gli abbrividì il corpo intero» (AF, 203).

Il termine non risulta attestato in TB; GDLI: Guerrazzi (« un brivido del cuore sembrava cagionasse quella crispazione convulsa delle labbra»

- druda

«fra poco ascolteremo la storia di questa sventurata/ che da onesta contadinella/ finì per diventare la druda di Angelantonio Rinaldi» (MN, 123); « io ero allora…innocente e pura come la Madonna di Casa Luce/ e ora la druda d’un brigante» (MN, 146).

In TB; GDLI: Dante, Pulci, Equicola, Pindemonte, Manzoni.

- gherone

«Portava un soprabito bisunto, Dio sa a chi appartenuto, ad una delle falde del quale era cucito un gherone di un panno nero consumato» (MN; 10).

In RF; TB; GDLI: Boccaccio e Faldella.

- giacere

«andate a giacere miei bravi… ho dato una pillola calmante al povero pellegrino/ soffriva tanto» (MN, 169).

In TB; GDLI: in Guittone, Pulci, Tasso, Leopardi, Carducci.

«pareva che il suo incesso non procedesse dal mutare dei passi bensì dal radere volando la terra» (AF, 164).

In TB; GDLI: Cavalcanti, Monti e Serao.

- Insanire

«Tu sei stata infedele ai capi italiani / tu hai volato di capo in capo come femmina rotta alla libidine insanisce negli abbracciamenti vituperosi» (AF, 60).

In TB; GDLI: in Jacopone, Cletto Arrighi e Foscolo.

- Fidanza

«Anzi io diceva così perchè troppo bene me lo rammentava. Rimane messer

Zanobi; astuto, arguto, nei casi umani ricercatore sottilissimo e, come voi altri Fiorentini vi dite, bagnato e cimato: in lui pertanto vuolsi riporre ogni fidanza» (AF, 224).

TB; GDLI: in Giamboni, Alfieri, Nievo, Manzoni e Carducci.

-infanti

«Cittadini con pubblico bando ordinaste le femmine di rea vita fossero cacciate dalla città / iniquamente ordinaste/ queste donne comunque degradate [abbiettissime esse] hanno affetti/ amano il luogo che le raccolse infanti / i luoghi dove peccarono [...]» (AF, 253).

In TB; GDLI: Dante, Rinaldo degli Albizzi, Botta e Manzoni.

Si noti nella sceneggiatura la sostituzione del più colloquiale comunque

degradate al posto del superlativo abbiettissime esse in funzione marcatamente

espressiva e con posposizione del soggetto nella scrittura guerrazziana.

«poi venne Francesco Carducci in sembianza severa intorno al collo gli correva un nastro vermiglio/ quasi muliebre ornamento [...] (AF, 466»). In TB: «della lingua scritta» (Fanf.); GDLI: in Landino, Ariosto, Carducci, Bettini e Cicognani.

- orare

«tale orò fra Benedetto da Fojano» (AF, 162).

In TB il termine vale anche «tener ragionamento ad un'adunanza, o ad un principe, o ad una persona costituita in dignità; Arringare. Latinis. inusit. Varch. Stor. «Il Fojano, tra gli altri, in una sua predica senza nominarlo, ma descrivendolo di maniera che fu molto peggio, che se nominato l'avesse, dandogli del briccone pel capo, orò di lui acerbissimamente»;

GDLI: Dante, Carducci.

- Perdonanza

«adempi al comando dell'Eterno e chiedi pubblica perdonanza

all'imperatore...» (AF; 422).

In TB; GDLI: Iacopone, Dante, Rustico.

- pugillo

«ella è poca cosa un pugillo di farina e non per tanto basterebbe a mantenerlo anche un’ora» (AF, 443).

Dal lat. pugillum , dim. di pugnus. In TB è preceduto da †; GDLI: in Guerrazzi.

- Rimembranza

« no! io non avevo mai amato/ ignoravo tutte quelle sensazioni che danno

le vertigini/ producono l’ebbrezza/ o la morte/ per un mese fu un sogno delizioso/ la cui rimembranza durerà quanto la mia vita/ a poco a poco però/ le sue visite si fecero più rare/ ma perché? mi abbandonava mentre io l’amavo tanto/ (LO, 239).

- schiarare

« E’ d’uopo che la giustizia si assicuri di noi insino a tanto che non si sarà schiarato questo occulto misfatto» (MN, 125).

In TB; GDLI: Dante, Segneri.

- Scombiccherava

«Aveva scritto un romanzo, non uno di quei romanzi di cui, quand'era fanciullo, annunziava a Nicla l'idea e scombiccherava le parole dietro le paginette dell'albo di suo padre» (FF, 99).

In TB; GDLI: Guicciardini, Bronzino, Caro, Allegri, Botta e Fogazzaro.

- scingere:

«io la scingerei/ ma non mi attento/ sono cose queste che non si aspettano a' maschi...» (MN, 107).

Con il significato di sciogliere dalle vesti, spogliarsi la voce è attestata da TB e GDLI (in Boccaccio).

- sembiante

«ma i piedi del papa pestarono la barba del frate ed egli continuò il suo cammino senza badarlo/ senza pure far sembiante di vederlo» (AF, 441).

In TB; GDLI: Dante, Tasso, ma è ancora usato da Manzoni nell’edizione 1840- 1842 dei Promessi Sposi.

- somiere e somiero

«Queste femmine abbracciarono la terra natale con ineffabile angoscia e sentono non potersene dipartire; - perchè non le salverà l'amore? Vedetele come stanno dolenti, timorose perfino di sciogliere una preghiera... ciò avviene perchè l'amore le ha rigenerate nel battesimo di virtù e di pudore. Non le cacciate via; - esse non vi saranno di carico, le membra sozze dal peccato purgheranno nelle opere, alle quali il somiero non basta; - esse non assotiglieranno il vostro pane, - andranno a procacciarsi l'alimento cogliendo erbe pei bastioni traverso lo sfolgorare delle artiglierie nemiche» (AF, 253).

Il termine in TB ha il significato letterale di animale che porta la soma (Boccaccio), mentre in GDLI indica grande remissività ed è attestato in Guerrazzi.

-tristizia

«vorrei rimanessero la testimonianza che nel presente deserto delle anime visse un precursore di cui la voce protestò contro la tristizia dei tempi ed invocò l’aurora di un giorno di gloria»( AF, 298).

In TB; GDLI : Dante, Boccaccio, Manzoni.