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Il senso profondo della ricerca proposta è stato quello di istituire un

confronto tra l’editoria popolare nel secondo Ottocento e l’editoria televisiva:

cercando di caratterizzare la socializzazione del prodotto culturale, si è voluto

offrire un contributo per la conoscenza più approfondita della comunicazione

mediatica della paraletteratura.

Pertanto il corpus, la cui durata complessiva è di 5 ore, è costituito dalla serie

paleotelevisiva del “romanzo popolare italiano” intesa come testualità audiovisiva

dotata di intenti socioculturali paragonabili a quelli dei romanzi d’appendice. Tale

serie consisteva in un ciclo di sceneggiati, trasmessi dalla RAI nel 1975 e realizzati

con la regia di Ugo Gregoretti e la consulenza di Folco Portinari, Ezio Raimondi e

Umberto Eco. L’idea del ciclo nasceva nell’ambito della direzione dei programmi

compresi tra la metà dell’Ottocento e i primi decenni del Novecento e trascurati

dalla critica. Si tratta di cinque puntate che comprendono L’assedio di Firenze di

Francesco Guerrazzi, I misteri di Napoli di Francesco Mastriani, I ladri dell’onore

di Carolina Invernizio, Gli ammonitori di Giovanni Cena, La freccia nel fianco di

Luciano Zuccoli. Ogni puntata era preceduta dalla mediazione esplicativa di un

attore che interpreta l’autore del romanzo, a volte in compagnia del regista. Si tratta

dunque di una serie di grande valore innovativo, che punta a uno stile volutamente

etico-didascalico, sempre sorretto dall’ironia di Gregoretti che, di volta in volta,

nei panni del narratore, strizza l’occhio allo spettatore su certi eccessi espressivi del

racconto.

In tutta la serie, Gregoretti ricopriva una duplice funzione, autore e regista

della trasposizione televisiva e commentatore e critico fisicamente in scena del

testo letterario.

Gli sceneggiati presi in esame sono stati ricavati dai seguenti romanzi

popolari di fine Ottocento:

1) L’assedio di Firenze di Francesco Guerrazzi, pubblicato prima a Parigi

nel 183754 e poi a Milano nel 1863 da M.Guigoni; lo sceneggiato è andato in

onda il 20/11/1975, alle 20.30 su Rete 1.

54

A causa della mancanza della libertà di stampa, chi non voleva sotto porsi all’esame del censore locale, era solito rivolgersi a stamperie compiacenti situate in paesi meno ostili: Guerrazzi, ad esempio, pubblicava stabilmente a Parigi presso Baudry. Sull’attività editoriale di Louis Claude Baudry si veda Maria Iolanda Palazzolo, I tre occhi dell’editore: saggi di storia dell’editoria, Roma, Archivio Izzi, 1990, pp.23-58.

2) I misteri di Napoli di Francesco Mastriani, pubblicato tra il 1869 e il 1870

in 93 dispense sul quotidiano Roma e in volume da Sonzogno nel 1875; lo

sceneggiato è andato in onda il 27/11/1975, alle 20.30 su Rete 1.

3) I ladri dell’onore di Carolina Invernizio, edito da Salani nel 1894; lo

sceneggiato è andato in onda il 4/12/1975, alle 20.30 su Rete 1.

4) Gli ammonitori di Giovanni Cena, pubblicato in fascicoli nel 1903 sulla

“Nuova Antologia” e in volume nel 1904; lo sceneggiato è andato in onda l’

11/12/1975, alle 20.30 su Rete 1.

5) La freccia nel fianco di Luciano Zuccoli, edito da Treves nel 1913; lo

sceneggiato è andato in onda il 18/12/1975, alle 20.30 su Rete 1.

La specifica identità italiana dello sceneggiato e, in particolare, della serie

Romanzo popolare italiano si basa proprio sul riferimento al modello teatrale e con

cinematografico: gli studi di realizzazione sono allestiti con quinte e fondali come

un palcoscenico, predominano sull’azione i dialoghi e i monologhi, mentre, come si

vedrà, la sceneggiatura è scandita sulla base di una ideale divisione in atti. Il forte

impianto pedagogico sotteso a questo tipo di produzione, la finalità divulgativa

rivolta a un pubblico mediamente poco scolarizzato fanno inoltre sì che gli

sceneggiatori e i registi adottino pertanto la via della fedeltà letteraria a trama e

dialoghi che si pongono, come si vedrà, come vere e proprie parafrasi testuali, o

del testo letterario originale. Proprio per la funzione identitaria esercitata, il

teleromanzo mirava così all’elevazione etico-culturale e linguistica del

telespettatore, attraverso un italiano volto alla ricerca di effetti melodrammatici,

enfatico, farcito di espedienti retorici55. Su tali premesse, ai fini della

storicizzazione dell’italiano paraletterario, è stato possibile misurare altresì la

rispondenza della lingua dei romanzi d’appendice con l’italiano postmanzoniano

descritto da Serianni 1989 e Serianni 1992, e quella della lingua della versione

sceneggiata televisiva con l’italiano dell’uso medio caratterizzato da Sabatini 1985.

A partire da queste premesse si è proceduto, attraverso ricerche

bibliografiche svolte presso la Biblioteca Nazionale e la Biblioteca Marucelliana di

Firenze, nonché presso la Biblioteca comunale e la Biblioteca Nazionale Braidense

di Milano, a una ricognizione del corpus, costituito dalle prime edizioni dei

romanzi popolari.

Successivamente, sulla base di questa ricognizione ho potuto proseguire con la

raccolta del materiale audiovisivo costituito dalla versione sceneggiata dei romanzi

ottocenteschi, presso gli archivi della Rai di Roma. Gli archetipi paraletterari della

trascrizione televisiva hanno costituito altresì il corpus di riscontro per verificare le

dinamiche di trascrizione audiovisiva dei testi (tagli strutturali, rimodulazione

espressiva dei testi narrativi nei dialoghi sceneggiati, ecc.).

55

Cfr. G. Alfieri, La fiction, in Alfieri G. – Bonomi I., Gli italiani del piccolo schermo, Firenze, Cesati, pp. 235-304, p. 242.

Per quanto riguarda i criteri di scelta del corpus, le parti analizzate sono state

selezionate confrontando le sequenze sceneggiate con quelle descritte nei romanzi.

Si è proceduto perciò alla trascrizione degli sceneggiati, per un totale complessivo

di sei ore di trasmesso televisivo. Le modalità di trascrizione hanno seguito una

versione semplificata del sistema di codificazione del LIR, con le seguenti

convenzioni tipografiche:

barra obliqua doppia // fine di enunciato dichiarativo (anche fine turno)

barra obliqua semplice / scansione interna dell’enunciato (pausa, cambio intonazione)

punto interrogativo ? fine di enunciato interrogativo punto esclamativi ! fine di enunciato esclamativo punti di sospensione … intonazione sospensiva

parentesi quadre [ ] commenti paralinguistici e situazionali parentesi uncinate < > sovrapposizione di turno

trattino (–) interruzione di parola

[xxx] parola o parte di parola incomprensibili o di difficile trascrizione

due punti : allungamento di finale dovuta ad esitazione apocope ' apocope o troncamento di parola

ehm / ahm / uhm / mmh / ah / respiri udibile, riempitivi di pausa h pausa vuota

apici doppi “ ” titoli, citazioni, discorso diretto riportato apici semplici ‘ ’ stranierismi, regionalismi

MAIUSCOLO fenomeni di enfasi

carattere corsivo forme commentate nell’esempio