Un caso applicativo: un modello ABM della mobilità sistematica
5.2 Una descrizione informale: la narrativa del modello
5.2.2 La geografia del modello: le aree origine-destinazione dei fluss
Il riferimento geografico del modello si compone di zone non sovrapposte ed esaustive. In queste zone sono insediate le imprese e risiedono le forze lavoro, pertanto risultano le origini-destinazioni degli spostamenti individuali e dei flussi di mobilità risultanti.
La suddivisione in zone è utile sotto due prospettive. Nell’immediato consente di disporre di un livello di aggregazione dei fenomeni (macroeconomici e di mobili- tà) utili all’osservazione delle evoluzioni del sistema. In prospettiva, le zone pos- sono diventare agenti attivi nel modificare il contesto di azione degli agenti micro sia attraverso la specificazione di proprietà geomorfologiche (es. ripartizione per tipo di territorio, estensione, vegetazione, peculiarità climatiche), infrastrutturali (es. accessibilità, presenza di servizi) e demografiche (es. classi di età, istruzione...) sia attraverso la specificazione di comportamenti (identificandosi con autorità di gestione su scala locale). Le zone rappresentano il livello meso del modello e le principali variabili che si terranno sotto osservazione sono riportate in tabella 5:
Sottosistema Variabili osservate
Mercato dei Beni valore della produzioneproduzione
Mercato del Lavoro tasso di occupazione/disoccupazioneammontare salari e sussidi tasso di turnover
Mercato del Credito totale flussi a debito/credito delle impreseImprese in posizione di indebitamento Imprese in bancarotta Sistema della Mobilità Flussi di mobilità interni/entranti/uscenti Tabella 5. – Variabili osservate al livello meso delle aree territoriali 5.2.3 Gli agenti individuali: imprese e lavoratori
Al livello di agenti elementari, il modello è popolato da due tipi di agenti, le imprese e i lavoratori (che si identificano con i consumatori e la popolazione), caratterizzati da propri attributi e comportamenti e che interagiscono sui mercati del Lavoro e dei Beni.
Le imprese si distinguono per alcune proprietà specifiche e immutabili che sono: l’area di insediamento, la strategia di programmazione e la strategia di produzio- ne. Le ultime due sono la base dell’eterogeneità all’interno della ‘specie’ imprese, ovvero ci saranno imprese con un atteggiamento più prudente nel programmare
e nel produrre, altre più aggressivo.
Ovviamente finché sono in attività, le imprese seguiranno traiettorie di evolu- zione proprie caratterizzate da grandezze ‘tipiche’ della specie e che variano nel tempo quali : il patrimonio, il numero di addetti, la produzione, il fatturato , la posizione finanziaria e l’indebitamento.
Tutte queste variabili entrano in gioco lungo il corso della vita dell’impresa che si compone di 6(7) momenti principali:
1. nascita, che prevede l’attribuzione di un patrimonio, di una strategia di pro- grammazione, di una strategia di produzione e di un’area di insediamento; 2. programmazione della produzione, stimata in base al patrimonio e ad alcuni
parametri tra cui la strategia assegnata al momento della nascita;
3. stima del fabbisogno di addetti, calcolato sulla base del valore della produ- zione programmata;
4. soddisfazione del fabbisogno di addetti, attraverso assunzione/licenziamen- to di forze di lavoro. L’impresa anticipa i salari e può trovarsi nell’esigenza di accedere a prestiti, oppure a poter depositare l’eccedenza di fondi presso la banca centrale;
5. produzione e vendita della produzione e realizzazione del profitto;
6. bilancio di fine periodo con aggiornamento del patrimonio sulla base del patrimonio precedente, del profitto realizzato e della posizione finanziaria con la banca centrale;
7. fallimento (eventuale) se si trova con patrimonio negativo ovvero in banca- rotta.
Ad ogni periodo t della simulazione il ciclo delle imprese va dal punto 2 al punto 6. A questo stadio dello sviluppo del modello, i lavoratori sono agenti più semplici delle imprese sia negli attributi che li caratterizzano, sia nei comportamenti che attuano. Anch’essi si distinguono per due variabili specifiche e immutabili: l’area di residenza e lo schema di preferenza con cui si mettono in cerca di lavoro. Finché rimangono forze di lavoro attive, i lavoratori, al pari delle imprese, co- struiranno la loro storia aggiornando le loro proprie grandezze che registrano: la posizione occupazionale, il posto di lavoro, il reddito e il patrimonio e le spese per consumo di beni e di servizi di mobilità.
I momenti che caratterizzano la ‘storia’ dei lavoratori sono:
1. nascita, che prevede l’assegnazione di un’area di residenza, uno stato occu- pazionale, uno schema di preferenza per la ricerca di lavoro e un patrimonio famigliare;
2. ricerca di lavoro e (eventuale) aggiornamento della destinazione dello spo- stamento, che avviene periodicamente sulla base dello schema di preferenza assegnato e comporta il cambio di destinazione in caso di successo nel ma-
tching con la domanda da parte di un’impresa;
3. spostamenti, che comportano un costo per coprire la distanza dalla residen- za al posto di lavoro;
4. reddito, pari al salario offerto dall’impresa se occupati o al sussidio garantito dal fondo di sussistenza se disoccupati;
5. perdita del lavoro (eventuale) che può verificarsi nel caso di fallimento dell’im- presa o di licenziamento in ragione di una flessione nei volumi di produzione programmati;
6. consumo, che si compone di una componente (uguale per tutte le forze la- voro) dedicata ai beni necessari per la sopravvivenza/riproduzione e di una componente variabile in funzione della distanza da coprire per recarsi al la- voro;
7. bilancio di fine periodo con aggiornamento del patrimonio sulla base del pa- trimonio al periodo precedente, delle spese per consumo e trasporto, del red- dito percepito (salario o sussidio) e dei flussi finanziari;
8. aggiustamento del consumo (eventuale) che consiste in un abbassamento del- la quota del consumo dei beni per la sopravvivenza/riproduzione in caso di patrimonio negativo;
9. uscita dal mercato del lavoro (eventuale), in caso di concorrenza della situa- zione di patrimonio negativo e di disoccupazione.
Ad ogni periodo t della simulazione il ciclo delle imprese va dal punto 2 al punto 8.