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Gli indici della dipendenza: esempi di comportament

Nel documento L'abuso di dipendenza economica (pagine 85-89)

SEZIONE II. IL PRESUPPOSTO DELL’ILLECITO: LA DIPENDENZA

2.4 Gli indici della dipendenza: esempi di comportament

La dipendenza economica è una situazione molto comune nei contratti di subfornitura, nel cui contesto è frequente che il subfornitore operi esclusivamente o prevalentemente per unsolo committente. Essa può anche presentarsi nei contratti di distribuzione, come la concessione di vendita, il franchising, o anche semplicemente, il rapporto tra un venditore al dettaglio e il suo fornitore.

I fattori che conducono alla dipendenza ed ai comportamenti opportunistici che su di essa si basano sono molteplici.

Andiamo a evidenziare i più importanti con qualche esempio . Il 68

subfornitore “A” vuole instaurare una relazione contrattuale con il committente “B”. Per raggiungere lo scopo può essere opportuno (id

est efficiente) che “A” collochi il proprio impianto produttivo nelle

vicinanze di “B”, unico committente nella zona per il tipo di

Questa interpretazione trova un appiglio testuale nei lavori preparatori della legge.

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L’art. 9, primo comma del testo unificato delle proposte di legge S. 637 e S. 644 approvato dal Senato il 2 aprile 1997 in tali termini delinea la dipendenza economica del fornitore: “Si ha dipendenza economica economica quando il committente, tenuto conto delle alternative disponibili per il fornitore, nell’ambito di un mercato determinato in relazione alle caratteristiche del prodotto e alle dimensioni geografiche rilevanti, disponga nei confronti di quest’ultimo di una posizione dominante dal lato della domanda”. Il testo vigente riproduce in termini sintetici e bilaterali (cioè nei confronti sia al cliente che al fornitore) la definizione di dipendenza economica che, in termini analitici e unilaterali, era stata fornita dalla proposta di legge.

Ripreso quasi testualmente da R. Caso, Luci ed ombre della legge sull'abuso di

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dipendenza economica e sulla subfornitura industriale, in Atti del convegno La tutela del contraente debole nei rapporti d'impresa, Trento 25 gennaio 2007 consultabile in w w w. j u s . u n i t n . i t / u s e r s / c a s o / p u b b l i c a z i o n i / s u b f o r n i t u r a / a r t / Caso_Abuso_dip_eco_Subforntirua.pdf.

produzione oggetto dell’accordo. In altra ipotesi, può essere indispensabile per il raggiungimento dell’accordo che “A” acquisti un sofisticato macchinario e assuma operai specializzati in modo da poter effettuare la produzione di una componente che risponde alle specifiche di “B”. Una volta concluso l’accordo “A” si trova incastrato (c.d. effetto lock-in) nella relazione con “B”, poiché ha effettuato investimenti specifici o idiosincratici (cioè non riconvertibili). Se “B” ha potere contrattuale, nel senso che dispone almeno potenzialmente di subfornitori alternativi non è perciò a sua volta dipendente da “A”, troverà attraente “ricattare” “A” e spuntare un vantaggio economico rinegoziando i termini dell’accordo iniziale (nel caso più banale, il prezzo dei prodotti di “A”).

In altri termini il “ricatto” (hold-up) spiana la strada all’appropriazione della parte di surplus generata dall’affare (in termini più precisi, delle quasi-rendite) che spetterebbe a controparte . Il 69

valore delle quasi-rendite è definito come la differenza tra il valore del bene ed il suo valore di recupero (salvage value), cioè il valore del suo miglior uso alternativo . Questo valore è tanto maggiore quanto più 70

specializzato è l’investimento richiesto da una determinata transazione

I due concetti di «estorsione» e di «quasi rendite» ricalcano quelli di hold-up e

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appropriable quasi-rents proposti nel fondamentale studio di KLEIN-CRAWFORD-

ALCHIAN, Vertical Integration, Appropriable Rents, and the Competitive

Contracting Process, in 89 Journal of Political Economy, 1978, 297.

KLEIN-CRAWFORD-ALCHIAN, Vertical Integration, Appropriable Rents, and

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the Competitive Contracting Process, in 89 Journal of Political Economy, 1978,

L’esempio fatto al riguardo, e ripreso da buona parte della letteratura successiva, è quello del contratto relativo ai servizi di tipografia stipulato tra due imprenditori. L’imprenditore A è proprietario di una macchina tipografica. L’editore B si avvale dei servizi di quella macchina tipografica per pubblicare il proprio giornale ed offre ad A un corrispettivo (x1) pari ai costi fissi (f) che questi deve ammortizzare, più una determinata somma. La quasi rendita di cui B proverà ad appropriarsi sarà data dalla differenza tra il corrispettivo pattuito ed il miglior corrispettivo offerto da altri imprenditori per i servizi tipografici. Fin quando il nuovo corrispettivo (x2) offerto da B sia maggiore di quello (y) offerto da altri (vale a dire, fin quando x2 > y), e comunque superiore all’entità dei costi di fissi da ammortizzare (cioè x2 > f), infatti, A non avrà alternative di mercato più soddisfacenti di quelle offerte da B.

di mercato . Una quasi-rendita appropriabile non è una rendita di 71

monopolio in senso classico . Essa può esistere a prescindere 72

dall’esistenza di barriere all’entrata o di altre ragioni di chiusura concorrenziale di un certo mercato. Le possibilità di estorsione post- contrattuale prescindono perciò dal grado di concorrenzialità del mercato prima della stipula dell’accordo, che ben può essere altamente competitivo.

Il subfornitore, infatti pur di non vedere sfumare l’intero valore dell’investimento effettuato in vista della prosecuzione della relazione accetterà di cedere parte del proprio guadagno atteso. Ciò rappresenta una prima forma di comportamento opportunistico.

Ma quest’ultimo può assumere anche sembianze diverse. In un diverso scenario economico, il committente “B” può giudicare non appetibili le risorse (appropriabili) di “A” e più conveniente spostarsi su un’altra relazione di subfornitura. In questo caso, “B” semplicemente interromperà (senza preavviso) la relazione con “A”.

2.4 (segue) I costi della dipendenza: investimenti

specifici e durata della relazione

Entrambe le ipotesi, sopra esemplificate, di comportamento opportunistico rappresentano per “A” un costo. Il costo è dato da quella parte di investimenti specifici che, per ragioni di tempo, non

Secondo O. WILLIAMSON, Comparative Economic Organization: The Analysis

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of Discrete Structural Alternatives, in 36 Administrative Science Quarterly, 1991,

281 e seg., esistono sei tipi di «specificità» dell’investimento: la site specificity, la

physical asset specificity, la human asset specificity, il brand name capital, la dedicated asset specificity, la temporal specificity .

Il concetto di quasi rendita esula da quello di difetto di concorrenzialità del mercato

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perché non va intesa come una rendita da monopolio. In questo senso: L. RENNA, L’abuso di dipendenza economica come fattispecie transtipica, in Contratto e Impr., 2013 e R. NATOLI, Brevi note sull’abuso di dipendenza economica “contrattuale”, in Giur. it., 2003.

sono stati ancora ammortizzati. La dipendenza economica è quindi strettamente legata alla specificità dell’investimento.

Quindi: la presenza di investimenti specifici basta a radicare

una situazione di dipendenza economica.

Vi è poi un altro passaggio cruciale dell’analisi del concetto di dipendenza economica. Esiste una relazione tra grado di specificità degli investimenti e durata (attesa) della relazione contrattuale. Più aumenta il grado di specificità più cresce la durata attesa della relazione contrattuale . 73

In molti casi esiste anche la relazione inversa, nel senso che il prolungamento della relazione è di per sé causa della crescita di investimenti. Si pensi agli investimenti in termini di capitale umano ed in particolare all’apprendimento in corso d’opera o allo sviluppo di linguaggi specializzati.

Il fatto che la relazione duri da tempo o la circostanza che le parti abbiano programmato un rapporto di medio e lungo periodo può essere una spia della presenza di investimenti specifici e di dipendenza.

Investimenti specifici e durata (pregressa o programmata) della relazione sono gli ingredienti base della dipendenza economica.

Un ulteriore e distinto (anche se connesso) elemento utile a valutare una situazione di dipendenza è quello dei costi di commutazione o di riconversione (switching costs) sopportati (o potenzialmente sopportabili) dall’impresa che, a seguito del comportamento opportunistico di controparte, si sposti (o intenda spostarsi) su un’altra relazione contrattuale. Essi comprendono — oltre ai costi di riconversione degli investimenti specifici relativi alla

O. WILLIAMSON, Transaction Cost Economics: The Governance of Contractual

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precedente relazione — i costi della ricerca di un partner alternativo, i costi di negoziazione in vista della nuova relazione, etc.

La realtà, tuttavia, è molto più complessa e variegata. Anche l’asimmetria informativa (riguardo, ad esempio, al know-how tecnologico o all’andamento del mercato finale) può essere un elemento utile a comprovare uno stato di dipendenza economica.

Un altro indice di dipendenza di un’impresa subfornitrice può essere rappresentato dalla concentrazione del proprio fatturato verso pochi committenti o, nel caso limite, di un solo committente (c.d.

monocommittenza).

Ancora: un ulteriore elemento utile al riconoscimento di una situazione di dipendenza economica scaturisce dall’individuazione del livello del processo produttivo sul quale si colloca la relazione di subfornitura. In linea di massima, le relazioni collocate sullo stadio produttivo più lontano dal prodotto finito vedono i subfornitori in una posizione di minore potere contrattuale, mentre, per le relazioni sullo stadio produttivo più vicino al prodotto finito, è vero il contrario.

2.5 Ripercussioni dei comportamenti opportunistici

Nel documento L'abuso di dipendenza economica (pagine 85-89)