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I governi Koizumi e le nuove prospettive 1 La nazione fondata sul patrimonio intellettuale

Come già mostrato, il 1959 fu un momento di fondamentale importanza rispettivamente al tema delle P.I. e dei diritti che le regolano. In quell'anno vennero rielaborate e adattate alle necessità del secolo in corso le leggi sui brevetti, modelli d'utilità, design e trademark che aprirono la strada - e la coscienza - alla modifica degli altri istituti giuridici. Nonostante i cambiamenti che i risultati commerciali e soprattutto le nuove conquiste nel campo di R&D comportavano, per oltre 40 anni alla svolta del cinquantanove non seguirono sostanziali migliorie di sistema. Fu solo negli anni novanta infatti - il cosiddetto decennio perduto - che i regressi economici affrontati dal Giappone spinsero le istituzioni a prenderne atto e ad escogitare soluzioni affinché in futuro non potessero verificarsi simili eventi. Tali strategie ovviamente riguardarono anche le P.I. soprattutto dal punto di vista della reattività delle procedure di creazione, protezione e valorizzazione.57

La necessità di revisionare un sistema "rigido e datato" secondo l'opinione di Arai Hisamitsu, vice ministro METI e responsabile del JPO dal 1996,58 emerse ufficialmente per la prima volta nel 1997, con la pubblicazione del Report sulle Proprietà Intellettuali nel XXI secolo59 da parte del governo Hashimoto.

Nel giugno del 2001 il Consiglio per la Riforma del Sistema Giuridico (司法制度改

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I tre termini qui menzionati rappresentano i momenti del cosiddetto "Intellectual Creation Cycle", il semplice sistema teorico che chiarisce il movimento dei diritti di P.I. dalla loro creazione alla remunerazione del titolare originario. Una schematizzazione grafica essenziale è consultabile al link:

http://www.bunka.ac.jp/chizai/property/images/float.gif

58 Dal sito della WIPO, giugno 2007, al link:

http://www.wipo.int/wipo_magazine/en/2007/03/article_0007.html

59 Il testo del Report è consultabile al link:

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革推進本部; Shihōseido kaikakusuishin honbu) propose, appena due anni dopo la

sua costituzione, il rinnovamento del percorso giuridico per le cause in materia di diritti di P.I. e in particolare caldeggiò l'istituzione di un'apposita Alta Corte.60 Nell'agosto dello stesso anno nacque il Forum Nazionale per le Strategie sul Patrimonio Intellettuale ( 知 的 財 産 国 家 戦 略 フ ォ ー ラ ム ; Chitekizaisan kokkasenryaku fōramu), composto da 11 esperti e diretto dal già citato Arai. Il

Forum, nel gennaio del 2002, presentò la cosiddetta lista dei 100 consigli ("100 提言"; Hyaku teigen) in materia di P.I. e un piano decennale per la valorizzazione delle stesse. Le pubblicazioni del Forum sono proseguite fino al 2006.61 Mentre il Forum elaborava le sue raccomandazioni, nell'ottobre del 2001 venne inoltre istituita una Task Force per la Politica sulla Competitività Industriale e sui Diritti di Proprietà Intellettuale (産業競争力と知的財産を考える研究会; Sangyōkyōsōryoku

to chitekizaisan wo kangaeru kenkyūkai). La Task Force fu una collaborazione tra il

Ministero dell'Economia, Commercio e Industria e il JPO; a capo del gruppo venne scelto Abe Hiroyuki, rettore dell'Università del Tōhoku. Durante le sue sei sessioni, la Task Force formulò un rapporto diviso in quattro punti, con l'obiettivo di illustrare alcune misure per rendere il Giappone uno dei principali Paesi del mondo dal punto di vista delle P.I. entro l'anno 2005.62 Il rapporto fu consegnato al governo in carica e costituì la struttura base delle imminenti riforme che il sistema giapponese si apprestava ad intraprendere.

Il governo in questione, ossia l'esecutivo che fece del perfezionamento del sistema di P.I. uno dei suoi principali obiettivi, fu quello di Koizumi Jun'ichirō, Primo

Ministro dall'aprile del 2001 al settembre del 2006, per una durata di ben tre mandati. Tale progetto venne ufficialmente annunciato il 4 febbraio 2002 quando, durante la 154° seduta del nuovo governo, il Premier si espresse come segue:

60

Il testo pubblicato dal Consiglio è consultabile al link: http://www.veritas- law.jp/ronbun_doc/20091011154016_1.pdf

61 Per i testi delle pubblicazioni si consulti il sito della Society for Management of Intellectual Properties, al

link: http://www.smips.jp/IP_forum/

62 Il testo del rapporto è consultabile al link:

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"Faremo del potenziamento della competitività della nostra industria sul piano internazionale e della valorizzazione e protezione strategica dei risultati delle attività di ricerca e di creazione - nostro patrimonio intellettuale - un obiettivo nazionale. Per questo motivo costituiremo un Consiglio Strategico sulle Proprietà Intellettuali e promuoveremo con determinazione urgenti politiche [di rinnovamento (ndr)]."63

Successivamente alla cosiddetta dichiarazione della "Nazione fondata sul patrimonio intellettuale" ("知的財産立国の宣言"; Chitekizaisan rikkoku no sengen) - formula che il Premier utilizzò per descrivere la nuova ottica attraverso la quale osservare l'imminente percorso del Giappone - nel marzo del 2002 venne istituito, così come anticipato, il Consiglio Strategico (知的財産戦略会議; Chitekizaisan senryaku kaigi). Il Consiglio era composto dallo stesso Koizumi assieme ai suoi ministri e contemplava la partecipazione di legali, professori universitari, rappresentanti dell'industria e altri esperti (tra cui anche Arai Hisamitsu e Abe Hiroyuki).64 Nel luglio dello stesso anno il Consiglio rese noto il Piano Politico per le Proprietà Intellettuali ( 知 的 財産 戦略 大綱 ; Chitekizaisan senryaku taikō),65

determinando i primi concreti interventi per l'ammodernamento del sistema di P.I. Il primo fondamentale passo fu l'emanazione di una nuova legge, la Legge Quadro sulle Proprietà Intellettuali (知的財産基本法; Chitekizaisan kihon hō. Legge n. 122),66 che avvenne il 4 dicembre del 2002, entrando ufficialmente in vigore nel marzo del 2003; è considerata unica nel suo genere e non trova corrispondenze in nessun altro sistema giuridico del mondo.67

La legge fornisce autorizzazione giuridica ai provvedimenti istituzionali che

63 La frazione del discorso riportato è consultabile in lingua originale al sito della Japan Patent Attorneys

Association, al link: https://www.jpaa.or.jp/activity/publication/patent/patent-library/patent- lib/200712/jpaapatent200712_056-073.pdf

64

Per la lista completa dei partecipanti si consulti il link: http://japan.kantei.go.jp/policy/titeki/konkyo_e.html

65

Il testo del Piano Politico è consultabile al link:

http://www.kantei.go.jp/jp/singi/titeki/kettei/020703taikou.pdf

66 Il testo delle legge è consultabile in lingua originale e in inglese al link: http://law.e-gov.go.jp/cgi-

bin/idxselect.cgi?IDX_OPT=3&H_NAME=&H_NAME_YOMI=%82%a0&H_RYAKU=1&H_CTG=1&H_YOMI_GU N=1&H_CTG_GUN=1&H_NO_GENGO=H&H_NO_YEAR=14&H_NO_TYPE=2&H_FILE_NAME=H14HO122

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verranno analizzati a breve, tra cui, negli articoli dal 24 al 33, la creazione di un Quartier Generale per le Proprietà Intellettuali (知的財産戦略本部; Chitekizaisan senryaku honbu). Nel testo è stabilito che il Quartier Generale - ancora oggi attivo - fosse composto dal Premier, da tutti i ministri, da un segretario generale (ruolo che nel 2003 venne svolto da Arai Hisamitsu), da un suo vice e, qualora ce ne fosse bisogno, da altri esperti in materia di P.I. che nella prima formazione ammontavano a 10. Quest'organo ha il compito di pubblicare con cadenza annuale i cosiddetti Programmi Strategici per le Proprietà Intellettuali ("知的財産推 進計画"; Chitekizaisan suishin keikaku) di cui il primo risale al luglio del 2003.68

1.3.2 Il Programma Strategico sulle Proprietà Intellettuali del 2003

Il programma, frutto delle proposte in materia di P.I. che come già visto iniziarono nel novantotto, contiene più di 250 proposte legislative e istituzionali raggruppate in cinque sezioni:

I. Creazione delle Patrimonio Intellettuale II. Protezione delle Patrimonio Intellettuale III. Valorizzazione delle Patrimonio Intellettuale IV. Media Contents

V. Risorse Umane